The Coma 2: Vicious Sisters

The Coma 2: Vicious Sisters – Recensione

Un inatteso incubo terrificante e ansiogeno attende di essere soverchiato. Un composto tra gas rarefatto e il vento passa inesorabile tra gli angusti pertugi dell’unica finestra bloccata come l’intera struttura scolastica circostante. Le mura della classe sono completamente stravolte da scritte incomprensibili, tranne per l’unico angolo della stanza dove è possibile visionare un grande libro traboccante di parole oscure, illuminato solamente dalla fioca luce di una candela ormai morente. Il terrore è un sentimento che si anela nella mente della povera vittima che deve, senza alcuna premessa, vivere un’esperienza fuori dal normale: si esce da certi canoni prestabiliti, forse perché un’entità superiore alla nostra ha deciso in questo modo, oppure per via di uno scherzo malsano finito male. Il battito cardiaco aumenta, il corpo inizia a riscaldarsi e la stabilità delle gambe cede lentamente. Sono tutte condizioni che avvolgono la ragazza dal crine scuro, attualmente in preda ad un brutto sogno inaspettato e che non sembra portare a qualcosa di sicuro e confortante. I lunghi corridoi della scuola si tingono di rosso, dilaniati il più delle volte da ombre informi che trasudano dalle loro vesti logore “morte e decadenza”. Trovarsi dinanzi ad un nuovo titolo horror, specialmente per chi è amante del genere, è sempre un’emozione incontenibile e surreale. Non si può frenare assolutamente la voglia incessante di scoprire più dettagli della storia, di risolvere l’enigma che investe “quel luogo” dove tutto sembrava semplice e scontato.

Il panorama videoludico odierno si sta infoltendo di giochi di vario genere e con caratteristiche decisamente particolari. Una delle ambizioni che spesso li lega è la determinazione di provare ad offrire qualcosa di nuovo, intrattenere il giocatore con una trama ed un gameplay anomalo e allo stesso tempo convincente. Durante il corso di quest’anno, abbiamo avuto l’occasione di provare diversi titoli atipici e che accrescono stilisticamente – chi più e chi meno – il parco titoli della console ibrida Nintendo Switch, oltre a creare una differenziazione tra giochi tanto attesi ed altri lasciati in sordina. Da The Persistence, avvolgente e ansiogeno survival horror di Firesprite Games, a Ministry of Broadcast. Ognuno di questi titoli offre un ventaglio sorprendente di possibilità ed occasioni che il giocatore può vivere nell’arco delle ore che lo separano dalla conclusione. Ci sono anche opere videoludiche che hanno segnato in maniera positiva il mio trascorso da videogiocatore ed uno su tanti che mi ha notevolmente incuriosito è stato Raging Loop, un Visual Novel horror di un certo spessore e che assomiglia per certi versi al titolo di quest’oggi. The Coma 2: Vicious Sisters è il secondo capitolo sviluppato dal team coreano Devespresso Games (autori anche di Vambrace: Cold Soul) e pubblicato da Headup Games, che segue in maniera dialogica il tema e l’ambientazione iniziata con The Coma: Recut (si tratta della versione deluxe onnicomprensiva di DLC e migliorie). Il gioco in questione è un Survival Horror bidimensionale con uno stile e delle animazioni riconducibili ad un film d’animazione giapponese od Anime. The Coma 2 è in uscita su console Nintendo Switch dal 19 giugno 2020, e successivamente su Xbox One (e su Windows 10 attraverso il Microsoft Store grazie al servizio Xbox Play Anywhere) il prossimo 4 settembre 2020. Lasciate da parte tutto ciò che conoscete della simbologia orrorifica occidentale e addentriamoci più nello specifico in questa recensione di un titolo estremamente complesso e con delle chiavi di lettura poco convenzionali.

The Coma 2: Vicious Sisters - Recensione
Lo stile grafico e stilistico è il miglior cambiamento rispetto al primo capitolo: i disegni adesso sono migliori, oltre ad avere una maggior caratterizzazione.

Un’avventura horror strabiliante e piena di mistero

La componente narrativa è l’elemento cardine dell’intera produzione stilistica e autoriale di The Coma 2: Vicious Sisters. Una storia che a tutti gli effetti riesce a superare la scia del primo capitolo, senza però distogliere ulteriormente l’attenzione su uno degli aspetti migliori resi immediatamente in The Coma, ovvero l’alone di mistero e paura che avvolge il sistema scolastico coreano non del tutto paritario. Il gioco orrorifico non si limita a proporre una struttura metrica del racconto differente già vista altrove, bensì impreziosisce la storia con dialoghi particolari e rimandi alla cultura orientale del paranormale. Una visione che non appoggia certi stilemi registici occidentali e quindi richiede al giocatore una certa conoscenza su mitologie/bestiario che fanno già parte di un grande universo a sé stante. L’esaltazione di alcune battute stereotipate, così come determinati incontri con mostri o esseri informi come fantasmi (detti Yokai in giapponese) sono degli ingredienti necessari per godersi un gioco estremamente coinvolgente e molto ansiogeno. Eppure l’eccessiva pomposità nella scrittura di molti dialoghi (si nota anche la similitudine con il primo, specialmente nella caratterizzazione dei personaggi) e l’evidente rimando horror malsano che a tratti fatica ad emergere, rendono The Coma 2 un gioco altalenante. L’incipit è molto scontato, con chiare analogie con l’horror giapponese: i cosiddetti Seinen per un ragazzi cresciuti e maturi. Purtroppo niente a che vedere con le storie intrecciate dalla casa editrice Shūeisha. 

Il gioco, nonostante sia effettivamente un capitolo due, non è strettamente correlato al primo (può essere giocato senza aver per forza provato The Coma), poiché è possibile avventurarsi nei panni della protagonista scoprendo quello che è successo antecedentemente in maniera differente. Come abbiamo già accennato, sono evidenti alcuni riferimenti al passato, soprattutto quelli che riguardano il vecchio personaggio di nome Yougho, vittima dell’incubo che lo ha costretto a vivere esperienze oniriche terribili. Mina Park è una studentessa della scuola superiore Sehwa High di Seul, nonché amica di Yougho, che per una serie di misteriosi eventi, si trova a dover affrontare l’oscurità per sopravvivere e fuggire dalle grinfie di un duo malefico (le sorelle) che intendono ucciderla. Dopo il primo quarto d’ora abbastanza introduttivo e che vede la protagonista effettuare alcune richieste specifiche da parte di una sua carissima amica, la situazione si capovolge una volta raggiunta una stanza “strana” e poco illuminata. La ragazza è a conoscenza di alcuni fatti paranormali, ed infatti indossa un medaglione speciale ereditato presumibilmente dalla famiglia. Le mura si tingono di rosso sangue e la povera malcapitata sviene. La storia subito dopo intreccia momenti da survival horror ad altri più tranquilli, dove possiamo nuovamente recuperare la salute persa e mettere qualcosa sotto i denti. Il mondo di The Coma 2: Vicious Sisters è decisamente suggestivo ed intrigante, inoltre ricorda vagamente con questo universo parallelo cangiante (il coma) Silent Hill: Origins per PSP. Le similitudini non si fermano solo all’ambientazione bizzarra e mutevole, poiché la tensione che cresce assieme alla scoperta di alcuni eventi, i mostri tenebrosi che intendono ucciderci sono altri elementi abbastanza correlati.

Molti luoghi scelti nel titolo come ambiente di svolgimento dell’avventura sono gli stessi del primo capitolo. L’ambientazione “giovanile e scolastica” è uno degli aspetti più utilizzati nel processo creativo di giochi o manga/anime horror. La storia imbastita è sicuramente interessante, ma il mordente che prende dopo aver scoperto particolari eventi risulta essere poco brillante e perde di concretezza con il passare del tempo. Mina è un personaggio insolito, esteticamente accattivante e che può sicuramente dare molto di più se elevato in un contesto più “appropriato” e con una trama più incisiva. La scrittura dunque dei dialoghi oscilla parecchio, dimostrando così come il disegno (che scopriremo successivamente) manca di coerenza stilistica generale. La storia è diluita in all’incirca sette ore di gioco, ed anche in questo caso come in The Coma: Recut non è localizzazione in italiano: presenta la sola traduzione in inglese e il doppiaggio in lingua coreana.

The Coma 2: Vicious Sisters - Recensione
La trama è parzialmente interessante, perché raggiunge vette importanti, per poi allentare lentamente la presa su una storia molto più classica.

Il punto cieco del demonio

Il preludio della condizione di trama “coma” viene accompagnato da un gameplay alquanto semplice e funzionale. Le meccaniche di gioco di The Coma 2: Vicious Sisters sono state migliorate rispetto al primo capitolo, sebbene la struttura da survival horror con fasi dove bisogna nascondersi o scappare sono le medesime. L’interrogativo principale del gameplay corrisponde comunque alle tante esigenze narrative, con fasi più esplorative ed altre dove bisogna schiacciare il tasto giusto (quick time event) per sopravvivere. Nel titolo non sono presenti delle vere e proprie armi di difesa da utilizzare per proteggersi dalle avversità oscure, bensì l’immancabile torcia che illumina i posti offuscati (con qualche piccola sorpresa successivamente) ed alcuni oggetti consumabili reperibili però nei distributori di cibo sparsi per la scuola. La giovane ragazza Mina ha a disposizione la sola corsa per scappare e che consuma conseguentemente la barra della stamina. Durante l’avventura si può incappare in alcuni enigmi ambientali piuttosto semplici da risolvere, mentre le fasi “più action” sono quelle meno divertenti da trascorrere a causa di tanti fattori. In primis, l’animazione del personaggio che porta ad inevitabili compenetrazioni con alcuni oggetti interagibili ed alcuni meccanismi che perdono troppo tempo per essere effettivamente utilizzati dal giocatore. Si tratta comunque di un titolo bidimensionale, dove la sua principale funzione è quella di far seguire una storia horror con diverse sfaccettature.

Nel titolo è presente, come in diversi prodotti survival, la sanità mentale che rischia con il corso del tempo di corrompersi, fino a far morire o mandare “in coma” la studentessa protagonista. Per impedire a questo malessere di prendere il sopravvento nel corpo del personaggio, si è deciso di utilizzare il checkpoint per salvare manualmente come escamotage per diminuire la pazzia, ossia con il famoso manoscritto trovato all’inizio che ha cambiato il mondo reale con quello alternativo. Salvarsi o sopravvivere è una condizione molto a cuore per il giocatore, perché può far sbloccare alcuni oggetti distintivi visibili poi nella schermata di avvio del gioco sotto forma obiettivi o collezionabili. Il titolo mette a disposizione un vasto menù interattivo con la mappa non molto estesa della scuola ed altri luoghi correlati, il diario della ragazza con gli appunti più importanti dell’avventura o delle note trovate in giro ed infine la schermata con gli oggetti da usare. In basso a destra, sempre su schermo, si trovano quattro slot per i consumabili, oltre alla torcia richiamabile con un tasto in qualunque momento. La tensione emotiva che il gioco cerca di inseguire non è minimamente paragonabile ad altre opere horror simili nelle premesse, un po’ come Root Letter: Last Answer o persino gli ottimi e immersivi Outlast e Outlast 2 (entrambi i titoli da noi recensiti per Switch).

The Coma 2: Vicious Sisters - Recensione
Il gameplay è piuttosto semplice ma funzionale. Inoltre è possibile scegliere più opzioni diverse da fare durante il corso dell’avventura, come ad esempio mangiare per recuperare la vita o ispezionare il diario.

Un intreccio narrativo più che soddisfacente, ma da smussare

Se da un lato abbiamo una trama altalenante ed un gameplay semplice, l’aspetto che ha sicuramente migliorato il team coreano di Devespresso Games in questo secondo capitolo è la componente grafica ed artistica. I disegni adesso sono più concreti, con diverse inquadrature più dinamiche e dei colori più terrificanti. L’ambientazione è molto suggestiva, gli interni delle classi sono ben ricreate ed i personaggi principali (come Mina, la protagonista) sono esteticamente evocativi. L’ulteriore problema che affligge il titolo indipendente è la coerenza tra alcune espressioni facciali o corporee. Si nota che il disegnatore è diverso ed ha animato in maniera più autoriale alcune scene, rendendole a tratti confusionarie. Nonostante sia di alto livello, superiore a The Coma, l’animazione non riesce a convincere completamente. Anche il movimento della protagonista in un ambiente 2D ha evidenti difficoltà. The Coma 2 è un prodotto videoludico che esprime tutto il suo potenziale negli attimi conclusivi che accompagnano il giocatore a vivere un finale ottimo e non eccessivamente scontato come lo svolgimento. Dopotutto, quello che risulta straniante è tutto ciò che conduce verso gli ultimi momenti del gioco, rischiando quasi di annoiare per la semplicità di alcuni dialoghi e il gameplay lineare (non evolve). Per quanto riguarda il livello tecnico, il gioco si comporta bene ed il frame-rate è piuttosto stabile anche in modalità portatile. Il comparto musicale/audio arranca e dimostra di non essere all’altezza di produzioni simili. Il doppiaggio inoltre ha dei rumori di fondo evidenti ed una qualità non ottima, sintomo di un mixaggio non egregio.

The Coma 2: Vicious Sisters - Recensione
La mappa è piuttosto completa, anche se l’esplorazione dei luoghi è predestinata a seguire ugualmente l’evolversi della trama.

In conclusione, The Coma 2: Vicious Sisters è disponibile per Nintendo Switch dal 19 giugno 2020 al prezzo di 14,99 euro (una versione per Xbox One e Windows 10 arriverà successivamente il 4 settembre 2020). Un rapporto qualità/prezzo più che curioso, soprattutto considerando la componente narrativa stuzzicante (anche se con notevoli problemi di scrittura) e l’ambientazione ben approfondita. Per gli amanti delle avventure horror survival con tanto testo, si tratta di un episodio più che discreto e da giocare in poco tempo visto la longevità sotto la media. L’unica grande pecca è quella di inseguire in più occasioni la scia iniziata con il già citato primo titolo degli sviluppatori coreani (The Coma: Recut), che ha riscosso invece un successo inaspettato nel panorama indipendente, dando la possibilità al team di fare un secondo gioco tratto dallo stesso tema. Un titolo che nel suo piccolo prova a toccare alcune corde emotive, nonostante non riesca a farlo sempre bene. Tuttavia merita comunque un’occasione di essere giocato in portatile durante la notte con il favore delle tenebre e della luna rossa.

The Coma 2: Vicious Sisters
The Coma 2: Vicious Sisters – Recensione
PRO
La trama è particolarmente interessante...
L'ambientazione ricreata, così come i disegni sono buoni;
Il gameplay è semplice...
Alcune soluzioni sono piacevoli;
Un horror survival curioso.
CONTRO
... ma a tratti oscillante e non sempre horror;
... non evolve, rimane uguale;
Ci sono alcuni bug e compenetrazioni;
L'animazione è spesso poco omogenea;
L'audio del doppiaggio non è ben mixato.
7
Ansiogeno!