Infliction: Extended Cut

Infliction: Extended Cut – Recensione

Il tempo è immobile; non ha né inizio, né fine. In realtà il tempo stesso è un’illusione, così come ogni movimento incontrollato che ha causato tutto ciò”. Il terrore atavico, un’emozione molto più profonda della semplice paura, risiede nell’animo dell’essere umano ed attende silenzioso di poter finalmente manifestarsi. Avvolti dal buio in favore delle tenebre e con una sola torcia ad illuminare il sentiero, proseguiamo attraverso un intreccio narrativo complesso e altalenante la storia di una povera famiglia colpita da un bizzarro ed inaspettato omicidio. Un’anima vendicatrice assopita dalla morte violenta vuole trovare la pace, ma per poterlo fare il puzzle deve essere risolto. Le lancette dell’orologio si muovono in maniera confusa ed incontrollata, come se qualcosa stesse alterando la realtà come tutti noi la conosciamo. Sono in molti gli sviluppatori a voler ricreare un ambiente pieno di emozioni forti e contrastanti in un videogioco di genere horror. Il panorama videoludico attuale si tinge nuovamente di rosso sangue, dopo un lungo periodo (la scorsa generazione di console) di transizione con survival horror più action e meno d’impatto come Resident Evil 6. Nelle ultime settimane, abbiamo trattato un titolo bidimensionale dove il terrore si anela nella povera mente della ragazza coinvolta nell’avventura chiamato The Coma 2: Vicious Sisters. Si tende sempre di più a convogliare una storia con elementi paranormali o atipici in un videogioco con visuale in prima persona, come per quanto riguarda il titolo di quest’oggi, tratto da una versione più estesa e completa, di Infliction: Extended Cut. Un po’ tutti ricordano del coinvolgimento del presunto (e mai realizzato, purtroppo) capitolo di Silent Hills da parte di Hideo Kojima e Guillermo del Toro. Pur essendo stato ancora in fase embrionale, P.T. (Playable Teaser, l’unica forma conosciuta del gioco) presentava qualcosa di veramente strabiliante e coinvolgente, con una sorta di loop temporale per costruire lentamente assieme alla tensione una storia meravigliosamente inquietante. A causa quindi di alcune divergenze avute tra Konami e gli autori del titolo, il progetto fu cancellato irrimediabilmente.

Infliction cavalca l’onda di P.T. e di altri titoli horror come Outlast. Gli sviluppatori dietro al gioco horror in prima persona sono Caustic Reality, un team indipendente di giovani talenti australiani che hanno esordito nel panorama dei titoli di nicchia d’autore con Infliction nel 2018. Un gioco che nel suo piccolo è riuscito a collezionare l’approvazione del pubblico e della stampa, vincendo alcuni premi di rilievo. Adesso, dopo l’annuncio fatto diversi mesi addietro e con il publisher Blowfish Studios a seguire l’intero progetto, è finalmente arrivato il momento di provare il gioco su console Nintendo Switch in una versione estesa e con alcuni contenuti inediti, in uscita dal prossimo 2 luglio 2020. La realtà è distorta, qualcosa di sconvolgente si sta addentrando nella profondità più contorta della mente di un padre distrutto e di ritorno a casa dopo una giornata estenuante di lavoro. Le tematiche affrontate nel titolo horror sono diverse, così come una conduzione artistica capace di instillare nel videogiocatore una perenne sensazione di terrore e ansia. Non sarà per nulla semplice distaccarsi dal mondo per come lo conosciamo per scoprire e risolvere l’inghippo che lega l’omicidio all’uomo protagonista della storia di Infliction.

Infliction: Extended Cut - Recensione
Stilisticamente il gioco è molto interessante e propone alcuni scorci ottimi da vedere nell’insieme.

Il terrore ha inizio!

L’essere umano ha paura di ciò che non conosce. Un sentimento che ha attanagliato per tutta la sua esistenza H.P Lovecraft, scrittore del Necronomicon e di alcuni romanzi horror fantascientifici intramontabili. Gli stessi autori di Infliction, con una citazione al manoscritto nero dell’occulto, vogliono rendere omaggio allo scrittore di Providence e raggiungere il più possibile alcune tematiche orrorifiche di un certo spessore. Il paradigma più emblematico del titolo è la “ripetizione” di molte scene, in modo anche da vivere un’esperienza a tratti paranormale sotto tantissimi punti di vista. Già i primi attimi di gioco ci mostrano palesemente l’intenzione del team di focalizzarsi su alcuni elementi particolari, ovvero la tensione che aumenta in maniera esponenziale con l’esplorazione e l’inquietudine dovuta dalle luci sempre spente. L’arma vincente nel gioco è la torcia, una nostra amica fedele che aiuta il povero protagonista a barcamenarsi tra i pertugi oscuri di casa sua. Infliction è un gioco con svariati dettagli e con una colonna sonora importante, poiché – non tanto per le musiche quasi assenti – i rumori ben ricreati riescono a far immedesimare subito il giocatore e trasportare continuamente questa sensazione di paura anche nelle fasi conclusive del titolo. Il più delle volte, a causa della scarsa presenza di fonti di luce, non avremo modo di comprendere dove stiamo andando, sfuggendo anche ad alcuni suggerimenti che gli stessi autori hanno disseminato un po’ ovunque nelle location. Un gioco che sfrutta inoltre molti jumpscare per instillare nello spettatore terrore e spavento: un metodo quasi ortodosso e che viene per certi versi denigrato dai diversi appassionati di videogiochi horror.

Il titolo ha un ritmo tutto suo e segue in maniera piuttosto netta l’idea principale degli sviluppatori, tralasciando anche alcuni canoni precisi di regia sui prodotti di genere horror o thriller. Infatti la storia è un sotto-insieme di tanti elementi che vengono “spiegati” tramite dialoghi tra il protagonista e gli oggetti che lo circondano, come ad esempio la radio o alcune note. Il personaggio coinvolto in questo strano evento si chiama Gary, di ritorno a casa dopo una giornata di lavoro. Riceve improvvisamente una chiamata da parte delle moglie, che gli chiede di prendere i biglietti dell’aereo che lei stessa sembra aver dimenticato nella loro dimora. Nel viaggio di ritorno, la strada si tinge di vari colori ed una sirena della polizia accompagna l’incedere della macchina fino a casa. Da lì a poco veniamo a conoscenza che l’intero quartiere è stato vittima di un blackout: anche per tal motivo, la luce all’interno delle stanze scarseggia. Nel procedere a recuperare i biglietti dell’aereo, il protagonista nota che qualcosa di strano sta per accadere e che alcune cose sono effettivamente fuori posto. Ogni stanza possiede almeno un quadro inquietante e che sembra raffigurare le spoglie morenti della moglie e/o dei familiari. Improvvisamente veniamo colti di sorpresa da una scena: l’amata sposa viene uccisa da un’uomo con indosso una maschera bianca ed un coltello da cucina. Il protagonista si risveglia successivamente nel passato, dopo essere svenuto per il colpo. Veniamo inseguiti dal fantasma della moglie senza alcun apparente motivo. La componente narrativa infatti si evolve molto lentamente dopo l’incipit, facendo un po’ fatica a spiegare cosa sta accadendo e il perché viviamo continuamente dei loop temporali.

Questa continua transizione portano il personaggio di Gary a passare frequentemente (e senza un ordine specifico) tra il presente ed il passato. L’obiettivo cardine è capire chi è stato ad uccidere la donna e sopratutto dove si trovano tutti i familiari. La sconvolgente notizia impone il protagonista ad attraversare delle situazioni assurde, al limite tra la realtà ed il sogno. Infatti non è mai esattamente chiaro dove il gioco voglia portare, finché non arriviamo al finale vero e proprio dopo all’incirca quattro ore. Il titolo è ambientato interamente nella casa del protagonista, tra eventi paradossali ad altri claustrofobici. Un gioco horror che ricorda vagamente un altro prodotto (specialmente nostrano) non indifferente: Remothered: Tormented Fathers. Le similitudini sono dovute dall’ambientazione casalinga e la componente ansiogena. Come spesso accade per videogiochi con un budget ristretto, anche in questo caso non è disponibile la localizzazione in lingua italiana.

Infliction: Extended Cut - Recensione
I modelli poligonali degli oggetti sono piuttosto buoni, però non si può dire la stessa cosa di quelli del protagonista o di altri personaggi.

Riusciremo a sopravvivere abbastanza da raggiungere l’espiazione?

Per quanto la trama in un gioco horror sia effettivamente importante, come ad esempio nell’ottimo The Suicide of Rachel Foster, il gameplay ed il trasporto emotivo non sono da meno. Infatti la complicità di un buon gioco sta nel proporre fasi narrative interessanti ad altre dove bisogna comprendere come risolvere velocemente un enigma ambientale o scappare da un fantasma. Infliction: Extended Cut è un titolo che riesce ad impreziosire la storia complessa ad un gameplay votato all’esplorazione e raccolta di note. Armato di una sola ed unica torcia, Gary dovrà trovare alcuni oggetti chiave importanti per risolvere l’omicidio della moglie Sarah. Grazia anche ad una polaroid, il protagonista può scattare delle foto un po’ ovunque nella casa per rivelare “elementi o antri oscuri” che prima non potevamo notare. Dopo l’incipit, la maggior parte del tempo la trascorreremo a nasconderci o scappare dal fantasma, nella speranza anche di aver compreso la planimetria della dimona per sapere dove andare al primo colpo. Per quanto interessante nell’aver creato certi ambienti in maniera curata e dettaglia, l’esplorazione sembra un po’ sottotono: perlopiù è composta da porte di colore unico e corridoi stretti.

L’anima vendicatrice di Sarah vuole scagliarsi sul marito per una presunta violenza domestica, a quanto sembra mai perpetrata realmente. Il titolo ha diversi enigmi ambientali da risolvere per spostarsi nella stanza o area successiva. Ad esempio, alcune porte hanno un codice di sblocco e trovare la risposta non è decisamente semplice: bisogna quindi scovare certi dettagli che solo la trama può dare attraverso i dialoghi. Esistono inoltre dei collezionabili sotto forma di “memorie” che si possono aggregare alle tante cose da fare in gioco e sono 28 in tutto. Disseminati un po’ ovunque ma sempre ben nascosti, è possibile rinvenire degli oggetti curiosi e che riguardano la cultura dei videogiochi, come alcune cassette del NES (Nintendo Entertainment System) di Mass Effect (mai uscito su quella console) ed altri graditi easter egg. Questa specifica versione Extended Cut, rispetto all’originale, propone diversi contenuti aggiuntivi e la modalità new game + con una difficoltà più alta. E’ stato inserito anche un museo interattivo, dove possiamo girovagare tranquillamente per conoscere tutto ciò che abbiamo raccolto del protagonista e dei retroscena interessanti. Una versione completa che comprende dei finali alternativi mai inseriti e delle scene tagliate, esplorabili entrambi attraverso l’evolversi della storia. Infliction è un titolo horror tutto da scoprire, che deve essere seguito molto gradualmente specialmente per le tante cose realizzate dal team e che rischierebbero di rimanere celate per una modalità di gioco troppo sbrigativa, finalmente migliorata con la versione estesa.

Infliction: Extended Cut - Recensione
Sì, abbiamo un bel NES da “guardare”, in attesa di poter scappare nuovamente dal fantasma della moglie!

Tra l’inquietudine e l’instancabile IA

L’ambientazione cupa e spaventosa non è l’unico aspetto a rendere questo gioco interessante, infatti – come abbiamo già detto – il comparto sonoro dei rumori è decisamente ottimo. A livello tecnico, Infliction è un po’ altalenante: il frame-rate scende leggermente in alcune scene più concitate e dove è coinvolto il mostro del gioco. Graficamente ed esteticamente il titolo è molto buono ed evocativo, sebbene ci siano diversi artefatti che possono far storcere il naso. Ad esempio, alcune porte ed oggetti sono sgranati. Si fa fatica a leggere alcune scritte sul muro, nonostante si possa usufruire di un tasto per lo zoom. Non è possibile salvare manualmente, dunque in alcune esigenze dove il checkpoint risulta essere lontano è molto estenuante dover rifare l’intera scena nuovamente daccapo. Il mirino che serve al giocatore per orientare la visuale sporca leggermente l’interfaccia grafica priva di HUD del prodotto horror, oltre a non essere ben tarato per posizionarsi sopra il punto di collisione di un oggetto da prendere o della porta da aprire. I modelli poligonali dei personaggi non sono ben caratterizzati e sembrano stonare rispetto all’ambiente dettagliato. Per quanto possa sembrare assurdo, il gioco è comunque godibile e dona quella continua sensazione di terrore grazie all’implementazione dell’HD Rumble dei Joy-Con, che dosa la vibrazione per enfatizzare il battito cardiaco del protagonista. In modalità portatile, Infliction risulta essere gradevole, al netto di una buona illuminazione alle spalle dietro il giocatore (sconsigliato giocare al buio in portatile).

Infliction: Extended Cut - Recensione
Il gioco horror è condito di tantissimi easter egg e di citazioni al panorama videoludico un po’ ovunque.

In conclusione, Infliction: Extended Cut di Caustic Reality è un gioco promettente in prima persona, reduce di un trascorso dei survival horror più promettenti come Outlast o Layers of Fear. Si ispira palesemente a P.T. di Kojima, con l’unica variante di proporre un mondo di gioco leggermente più suggestivo e diversificato. Il giocatore è spesso preda di tante emozioni contrastanti, di un universo intrappolato in un loop temporale e che riprende delle spiacevoli vicende con la moglie del protagonista. Il gameplay è piuttosto dinamico, nonostante non si possa attaccare: l’unica nostra arma è la torcia, che serve principalmente per illuminare l’area circostante già di per sé molto scura. Un titolo interessante, coinvolgente ma che dura troppo poco. Per quanto sia stato rifinito rispetto all’originale e aggiunti alcuni elementi tagliati, il gioco ha qualche piccolo bug di troppo e l’interazione con l’ambiente generale non è nemmeno il massimo. Un titolo horror curioso, che può sicuramente risultare più interessante dinanzi ad un altro prodotto simile. Disponibile su Nintendo Switch al prezzo di 17,99 euro. Un rapporto qualità/prezzo ottimo, visto anche la mole di contenuti introdotti in questa versione estesa.

Infliction: Extended Cut
Infliction: Extended Cut – Recensione
PRO
Una trama buona...
Gameplay vario e con diversi oggetti collezionabili da trovare;
Ambientazione spaventosa e tetra;
Comparto sonoro ottimo: i rumori riescono a rendere immediatamente l'idea di un gioco horror.
CONTRO
... ma molto altalenante;
Alcune incertezze tecniche e grafiche;
I modelli 3D non sono ottimi;
Non localizzato in italiano.
7
Il terrore ha inizio!