Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout

Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout – Recensione

Se c’è una cosa che mi stupisce del mondo di Atelier, è la sua capacità di rinnovarsi costantemente senza però modificare eccessivamente il concetto di base. Questa saga di GDR a turni con elementi di elaborazione materiali si è spesso rivelata convincente, tanto che noi di GameScore ne abbiamo elogiato i contenuti. Precedentemente, infatti, abbiamo trattato Atelier Lulua ed il particolare Nelke & the Legendary Alchemists. Oggi, però, daremo uno sguardo all’ultimissimo capitolo della saga: Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout. Vediamo se vale la pensa tenerlo sott’occhio!

Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout
“… e fu così che Ryza iniziò ad interessarsi del mondo di alchimia”

Il nuovo capitolo di questa saga inizia in un modo diverso dal solito. La protagonista – Ryza – è una giovane spensierata con la passione irrefrenabile per l’avventura. Armata di un semplice bastone magico, cercherà di intraprendere un viaggio con i suoi più fidati amici Tao e Lent. Dopo aver affrontato qualche peripezia e dopo aver rischiato di morire a causa di un potente mostro si ritroveranno faccia a faccia con degli alchimisti, e da quel momento anche Ryza vorrà entrare in questo mondo. Inizierà quindi il suo viaggio per diventare un’alchimista e, nel mentre, dovrà affrontare una nuova, temibile minaccia.

Atelier Ryza è – come Atelier Lulua e gran parte dei giochi della saga – un GDR a turni con elementi di elaborazione materiali nel quale il giocatore interpreta la protagonista: Ryza. Esplorando il mondo circostante il giocatore potrà avanzare nella storia, raccogliere materiali ed affrontare i nemici. In questo modo sarà possibile aver accesso ad un insieme di oggetti che potranno essere combinati tra loro per ottenere materiali migliori, utili per risolvere quest secondarie oppure per potenziare i personaggi in battaglia. Il gameplay si concentra quindi sull’esplorazione, la raccolta di materiali ed infine il combattimento.

Quest videogioco targato Koei Tecmo vede svariate novità rispetto i predecessori, a cominciare dal sistema con cui si gestiscono gli scontri. Nei capitoli che abbiamo recensito abbiamo sempre parlato di un combattimento a turni “statico”, ma adesso gli scontri sono più “movimentati“. Una volta entrati in battaglia sarà possibile vedere a sinistra una barra che mostra il turno di azioni dei personaggi e dei nemici. Tutti i PG non controllati dal giocatore agiranno in automatico, mentre sarà il giocatore stesso a scegliere quando far agire il personaggio che sta controllando. Tra le varie azioni ci sono ovviamente gli attacchi base e le mosse speciali (che consumano “punti azione”)… ma in realtà c’è qualcos’altro da scoprire. Oltre a poter controllare la CPU alleata – abilitando o meno i loro attacchi speciali – Atelier Ryza permette di ampliare il proprio “livello tattico”. Premendo il pulsante nel momento in cui la barra dei punti azione è piena, essa si svuoterà ma permetterà di aver accesso a mosse più forti, attacchi più efficaci e soprattutto ad una maggior sinergia. Inizialmente il tutto sarà limitato ad un semplice “danni extra”, ma col passare del tempo il tutto sarà decisamente più soddisfacente.

Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout
Una delle cose belle di questo videogioco è la presenza di una molteplice difficoltà. Alcune di queste si sbloccano a fine gioco, ma quelle disponibili fin da subito sono decisamente accettabili per accontentare fanatici dei GDR strategici oppure per chi, semplicemente, preferisce concentrarsi sulla sintesi di materiali. Comunque sia, voglio dare un consiglio a voi lettori: NON saltate i dialoghi. Il gioco ha un modo abbastanza efficace per seguire la narrazione, ma nel momento in cui bisogna sintetizzare i materiali diventa un po’ difficile seguire il tutto. In poche parole… evitate di perdervi parte della storia e tutto filerà liscio!

Atelier Ryza propone tante, altre innovazioni nel gameplay generale della saga. Oltre al combattimento, infatti, anche il sistema di sintesi materiali è fortemente cambiato. Adesso, infatti, il tutto funziona come una grande mappa nella quale si possono infilare determinati strumenti. Inserendo l’oggetto giusto la mappa potrà ampliarsi, ottenendo quindi altri vantaggi. Grazie agli oggetti giusti sarà possibile controllare qualsiasi punto della sintesi degli oggetti, e questo permetterà di aver in mano gli strumenti più potenti possibili. Questa attività è molto utile se si decide di giocare a difficoltà elevate, dato che permetterà di controllare la propria armeria in maniera più o meno specifica. Qual’è, però, il dettaglio più curioso di questo capitolo della saga? Probabilmente la risposta sarebbe la creazione di aree. In questo capitolo della saga, infatti, il giocatore può letteralmente creare delle aree di gioco, con tanto di nemici, oggetti e molto altro. Questi possiedono inoltre un codice, che può essere condiviso con la community di Atelier per aiutare/farsi aiutare ad ottenere determinati materiali. Ammetto che ho apprezzato tantissimo questa funzione, e se gestita bene permetterà a tutti quanti di affrontare questo titolo nel miglior modo possibile!

Come tutti i videogiochi, anche questo possiede dei difetti, ma per fortuna non sono eccessivi. Oltre alla mancanza della lingua italiana, determinati tutorial risultano eccessivamente complessi da comprendere. Per tale ragione le prime fasi di gioco risulteranno cruciali per comprendere al meglio le meccaniche (le quali, per fortuna, vengono proposte con un buon ritmo), ed una maggior chiarezza sulla posizione dei materiali non avrebbe dato fastidio. In tal modo il gioco avrebbe aiutato il giocatore a riprendere l’avventura anche dopo averla tralasciata per molto tempo, ma allo stato attuale se si perde parte della storia (vuoi per dimenticanza o per aver saltato erroneamente i dialoghi) può risultare molto difficile trovare alcuni specifici oggetti. Per il resto non ci sono problemi generali, basta semplicemente prestare attenzione.

Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout
Questo è un esempio sul concetto di “ramificazione” della sintesi dei materiali. Come potete ben vedere maggiore è la quantità e la qualità degli oggetti, maggiore è l’ampliamento della ramificazione di materiali. All’inizio sarà ovviamente limitata, ma col passare del tempo sarà possibile anche aumentare il livello di alchimia, che aiuterà il giocatore a gestire al meglio quest’attività. All’inizio potrebbe sembrare complessa, ma non è difficile abituarvisi.

Concludendo, Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout è decisamente un bel capitolo della saga, capace di rivelare una delle sue capacità peculiari: la voglia di rinnovarsi senza cambiare eccessivamente le meccaniche base. Il gameplay risulta più movimentato e simpatico, e la narrazione è interessante e scorrevole. Ottimi i comparti sonori ed artistici, con una bella gestione degli effetti luce. Bisogna ammettere che ci sarebbero da limare alcuni dettagli – in particolare per andare incontro ai giocatori che riprendono in mano questo gioco dopo grosse pause – ma il risultato finale è decisamente ottimo. Acquisto consigliato.

Ultimo aggiornamento: 2024-04-26 at 14:31

Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout
Atelier Ryza: Ever Darkness & the Secret Hideout – Recensione
PRO
Il gameplay classico è stato rinnovato, con novità riguardanti il sistema di combattimento e la gestione nella sintesi di materiali
Alcune meccaniche proposte sono interessanti e complesse, ma per fortuna vengono illustrate con molta calma
Meccanica della creazione delle aree decisamente utile, che la community potrebbe sfruttare per aiutare tutti i giocatori
Livello di difficoltà molto variegato, che permette a molte tipologie di giocatori di godersi appieno questo titolo.
CONTRO
Mancanza dell'adattamento italiano
Una maggior chiarezza sulla locazione di determinati materiali avrebbe aiutato alcuni tipi di giocatori.
8.2
Atelier si rinnova!