Signore e signori, bambini e bambine, damigelle e gentiluomini… sono qui per invitarvi a festeggiare un evento importantissimo! Venti anni fa circa è iniziata una saga gestionale-GDR inimmaginabile. Sto parlando di Atelier, e quello che andremo ad analizzare oggi non è nient’altro che il suo massimo splendore. Sto parlando di Nelke & the Legendary Alchemists: Ateliers of the New World!
Prima di iniziare la vera e propria recensione, vorrei spiegarvi cosa tratta questa saga videoludica, dato che non tutti hanno avuto l’occasione di provarla. La serie di Atelier nasce tra il 1997 ed il 1999 (più o meno quando è nato il sottoscritto) e narra una saga Fantasy dai toni palesemente leggeri. In questi videogiochi la protagonista di turno dovrà imparare a gestire una cittadina piena zeppa di personaggi ed elementi da trattare al fine di scoprire nuovi materiali, che verranno usati per molteplici scopi.
La trama di Nelke & the Legendary Alchemists: Ateliers of the New World si rivela quindi decisamente semplice. La giovane nobile Nelke è stata inviata dal padre a gestire una piccola cittadina, e questo le permetterà di mostrare le sue abilità con l’alchimia. Allo stesso tempo, vari personaggi inizieranno ad apparire improvvisamente, e cercheranno di aiutare Nelke in tutti i modi possibili. Nel mentre, la nostra protagonista proverà a risolvere un grande mistero…
Il gameplay di Nelke & the Legendary Alchemists: Ateliers of the New World si rivela un vero e proprio gestionale, ma possiamo dividerlo in due sezioni: una “di controllo” ed una “di azione”. Nella fase di controllo verrà data al giocatore di gestire la propria cittadina, controllando le varie tipologie di attività al fine di guadagnare più materiali possibili ed oggetti possibili, al fine di trarne un guadagno socio-economico. Per fare questo non solo sarà necessario costruire degli orticelli… ma anche negozi e vere e proprie “stanze d’alchimia“. Questi ultimi sono fondamentali, dato che permettono al giocatore di sfruttare “materie prime“ per cercare di ottenere oggetti prestigiosi, come lingotti o altro. Tutto ciò da’ vita ad un vero e proprio cerchio di attività (materie prime, lavorazione, vendita) che permetterà al giocatore di espandere le proprie possibilità attraverso nuovi terreni e nuove costruzioni.
La seconda fase – che ho denominato “di azione” – è leggermente differente dalla precedente. In questo momento Nelke avrà l’occasione di fare varie attività legate soprattutto al rapporto sociale con gli amici della protagonista. Per esempio, Nelke può confrontarsi con i suoi colleghi per aumentare il legame oppure per ricevere nuove missioni; può cercare di fare delle ricerche che permettano alla protagonista di svelare un enorme mistero oppure può provare a viaggiare verso luoghi sconosciuti al fine di scovare nuovi materiali. In questo caso Nelke & the Legendary Alchemists: Ateliers of the New World proporrà al giocatore meccaniche GDR a turni decisamente semplici ed alla portata di tutti i giocatori.
Una delle cose su cui vorrei concentrarmi all’interno di questa recensione è la gestione del tempo. In Nelke & the Legendary Alchemists: Ateliers of the New World ogni volta che si completa la fase “di azione” il numero di turni aumenta. Questa meccanica serve per scandire il tempo all’interno di questo videogioco, e si rivela cruciale per far capire al giocatore come gestire tutta la partita. Durante il proseguimento del gioco – infatti – il giocatore ha la possibilità di ricevere svariate missioni da dover completare. Alcune di queste sono oggettivamente facili, mentre altre sono davvero ostiche e potrebbero non risultare chiarissime ad una prima lettura. Dato che ciascuna di esse deve essere ultimata entro un certo numero di turni, il giocatore sarà sempre obbligato a dare il meglio di sé ogni volta che accende questo videogioco. A potenziare tutto questo ci pensano le ricompense: alcune sono veramente utili per proseguire velocemente nel gioco!
Un’altro fattore importante di Nelke & the Legendary Alchemists: Ateliers of the New World è la gestione del fanservice. Così come ha fatto Smash Ultimate, anche in questo caso abbiamo a che fare con una serie di eventi pensati soprattutto per i fan della saga. All’interno di questo gioco appaiono personaggi di TUTTA la saga di Atelier, ed alcune volte i dialoghi tra loro saranno tanto interessanti quanto esilaranti. Giustamente potreste dire: “E se non sono un fan?“. In questo caso il gioco riesce comunque ad intrattenere, anche se alcune citazioni potrebbero non essere semplicemente colte. Comunque sia, non è necessario giocare ad altri capitoli di Atelier per comprendere questo gioco!
Purtroppo anche Nelke & the Legendary Alchemists: Ateliers of the New World ha dei difetti, ma per fortuna sono meno pesanti di quello che può sembrare. La mancanza dell’italiano si fa purtroppo sentire, ed il giocatore che mastica poco la lingua inglese potrebbe aver bisogno di un traduttore nelle vicinanze. Secondo problema è la natura ripetitiva del gioco. Come avrete capito da questa recensione, il gioco è puramente gestionale e si concentra sulla gestione circolare dei beni, i quali devono essere trovati, lavorati e venduti. Di conseguenza, la meccanica base del gioco è ripetitiva ma il team di sviluppo è stato capace di dare un’ottima libertà al giocatore nella gestione del terreno. Per fare qualche semplice esempio, il giocatore deve continuamente esplorare nuove aree ma allo stesso tempo deve gestire al meglio le relazioni ed i materiali, rendendo il tutto curiosamente “ritmico”. Ovviamente se il giocatore non spolpa i contenuti proposti nel gioco tenderà a fare maggior fatica avanzando nell’avventura, in maniera simile a come può essere Blaster Master Zero 2. Di conseguenza, la difficoltà e la ripetitività proposta sono inversamente proporzionate alle abilità del giocatore.
Ci sarebbero un sacco di contenuti da trattare riguardo Nelke & the Legendary Alchemists: Ateliers of the New World… ma per evitare possibili spoiler voglio fermarmi qui. Il nuovo titolo Atelier proposto da KOEI TECMO EUROPE riesce ad incuriosire tutti i tipi di giocatori, indipendentemente dal fatto che alcuni di questi conoscano o meno la saga. Il gameplay generale funziona e, con il giusto ritmo, si riesce a rendere questa avventura poco ripetitiva e ricchissima di contenuti! Consiglio questo gioco a tutti coloro che adorano la saga Atelier e che apprezzano i videogiochi gestionali, mentre potrebbe non essere il massimo per coloro che cercano una “avventura casual” oppure che hanno poca dimestichezza con l’inglese. Concludendo, il risultato finale mi ha decisamente soddisfatto, e reputo ottimo questo videogioco!
Ultimo aggiornamento: 2024-04-24 at 14:50