doom 64

DOOM 64 – Recensione

A volte ritornano, e se lo fanno per celebrare un traguardo importante come quello dei 25 anni a noi non può che fare piacere poter constatare come uno degli FPS più tamarri del panorama videoludico odierno porti con sé una quantità di anni sulle spalle assolutamente non trascurabile. Chi non ha vissuto l’era d’oro di quello che oggi chiamiamo retrogaming probabilmente farà molta fatica ad immaginare cosa poteva essere un’IP importante come Doom quando le console potevano gestire appena una manciata di bit per elaborare i dati, da trasformare in piacevole intrattenimento elettronico, ed è forse per questo che Bethesda ha già da un pò di tempo incominciato ad indottrinare i giovani possessori di Nintendo Switch con i primissimi episodi di quel capolavoro firmato da una id Software ancora oggi in piena attività.

Dopo aver pubblicato delle versioni rivisitate di Doom e Doom II, quest’oggi è arrivato il momento di provare con mano una nuova riedizione di Doom 64, arrivata in una settimana già di per sé molto ricca di caos e distruzione. Assieme a quella che un tempo fu esclusiva Nintendo, i colossi statunitensi hanno rilasciato un libidinoso nuovo capitolo (Doom Eternal), che ironia della sorte i fedelissimi di mamma Nintendo dovranno attendere ancora per qualche mese. Consoliamoci dunque con quello che comunque rappresenta un eccellente esponente della saga, che nonostante un comparto estetico sicuramente non in linea con gli standard moderni si è dimostrato essere in grado di regalare una gran quantità di ore di puro divertimento.

DOOM 64

Doom 64, sequel diretto di Doom II (1994), approdò sul Nintendo 64 nel 1997, lo stesso anno che vide la stessa console approdare nel territorio italiano. Quella fu senza alcun dubbio un’epoca d’oro per Nintendo 64, e solamente in quell’anno uscirono grandissimi titoli come Super Mario 64, Mario Kart 64, Wave Race 64, GoldenEye 007, PilotWings 64 e molti altri. Doom 64 rappresentava il gioco per adulti dall’aspetto “maturo” e “cupo” che chiunque desiderava, oltre che un’imperdibile esclusiva Nintendo. Lo sviluppo di Doom 64 fu affidato a Midway Games mentre id Software ne ha “solamente” supervisionato il progetto. Il titolo originale del gioco era The Absolution, tuttavia il nome fu cambiato in Doom 64 per il riconoscimento del marchio (il nome The Absolution è stato poi utilizzato come nome dell’ultimo livello del gioco).

DOOM 64La trama del gioco vede come protagonista il Doom Marine che, con successo, ha finalmente contrastato l’avanzata infernale dei capitoli precedenti. A seguito di questo lieto evento l’intera politica planetaria stabilì di mettere in quarantena tutte le installazioni di ricerca UAC, ormai invase da altissimi livelli di radiazione. Per anni, queste installazioni rimasero immobili ed abbandonate, fino a quando un satellite ricevette un messaggio il cui destinatario era il nostro pianeta Terra.

Il messaggio era inviato da un’entità con enormi poteri di ringiovanimento, la quale riuscì a modificare le carcasse morte in decomposizione in tessuto vivente corrotto, quelle da noi precedentemente annientate, resuscitando tutti i demoni caduti vittime del nostro operato. Il nostro eroe viene dunque inviato nelle installazioni UAC per sterminare ogni forma di vita demoniaca ma viene colto in una trappola, approntata dagli stessi demoni, che lo rispediscono ancora una volta all’inferno. Inutile dirvi che il nostro Doom Marine non si farà scoraggiare da questi cupi avvenimenti, e sarà nostro compito quello di raggiungere il Demone Madre con l’obiettivo di annientarlo una volta per tutte ed assicurarci che nessun demone risorga mai più.

DOOM 64

Nato come sparatutto in prima persona, il gameplay di Doom 64 è molto simile a quello dei capitoli precedenti. Il giocatore deve avanzare attraverso 32 stage combattendo orde di demoni, raccogliendo armi e chiavi per raggiungere l’uscita del livello. Un’impresa che potrebbe risultare piuttosto complessa a tutti coloro che sono abituati a titoli ben più moderni, complice una mappa non sempre di chiarissima lettura ed una serie di passaggi segreti celati in maniera spesso magistrale, il tutto enfatizzato dalla completa mancanza di checkpoint e dunque dall’obbligo di ripartire da inizio livello ogni volta che verremo sconfitti; vi assicuriamo che succederà spessissimo, anche ai livelli di difficoltà più bassi. Purtroppo, in molti livelli, le pareti e i pavimenti si assomigliano fra loro ed è molto facile perdersi e soffrire di labirintite. Sarà dunque necessario un pò di tempo prima di entrare nello spirito della produzione, ovviamente nel caso in cui non siate cresciuti a pane e Doom, ma una volta che vi sarete ambientati dare sfogo alla furia del buon Doom Marine sarà sempre più piacevole ed appagante.

Già all’epoca Doom 64 volle segnare un netto passo avanti rispetto ai suoi predecessori, al punto che se nel 2004 non fosse uscito Doom III avremmo potuto considerare proprio questo come terzo episodio legittimo della saga. Tutte le armi furono infatti ridisegnate con nuovi sprite ed effetti sonori; la motosega ha qui due lame invece di una, i pugni hanno guanti macchiati di sangue, il lanciarazzi ha un piccolo rinculo che spinge il giocatore leggermente indietro, il fucile al plasma ha un nucleo elettrico che emette un suono scintillante quando lo si equipaggia e molto altro ancora.

Fu aggiunta anche una nuova arma conosciuta come Laser o “Unmaker”, che sfrutta gli stessi proiettili del fucile al plasma e del mitico BFG 9000. Nel gioco è possibile potenziarla, trovando tre antichi manufatti: il primo aumenterà la cadenza di sparo, il secondo aggiunge un secondo laser e il terzo consente di sparare tre laser simultanei a ricerca automatica dell’obiettivo. La sua prima apparizione in Doom 64 fu l’unica, ma in Doom Eternal è ritornata con il nome di “Unmaykr”, non possiamo ancora pronunciarci in materia ma siamo assolutamente sicuri che il suo utilizzo si rivelerà estremamente gratificante.

DOOM 64

Come avrete capito, se siete arrivati fino a questo punto, Doom 64 fu un titolo che seppe rilanciare una serie già all’epoca molto apprezzata, e giudicarne ora aspetti come il gameplay ed il comparto estetico potrebbe risultare quasi fuori luogo. E’ naturale che un titolo pensato per una console come il Nintendo 64 possa, anzi debba, essere fruibile in maniera pressoché impeccabile sulle console moderne, e per questo ci limiteremo a sottolineare come la possibilità di rivivere l’esperienza al giorno d’oggi sia un grandissimo valore aggiunto. Non a caso Doom 64 viene venduto ad un prezzo irrisorio di soli €4,99 se acquistato separatamente, con la possibilità di riceverlo in forma completamente gratuita in caso di preordine di Doom Eternal (ahimè limitatamente alle versioni Xbox One e PlayStation 4).

Giocare a Doom 64 su Nintendo Switch è stato un vero piacere, nonché un grandissimo tuffo nel nostro passato, e dopo averlo spolpato in gran parte dei suoi contenuti possiamo affermare che questo sia riuscito ad invecchiare piuttosto bene. Dietro questo grande lavoro di conversione, dopotutto, vediamo un nome che non dovrebbe esserci completamente nuovo, ossia quei ragazzi di Nightdive Studios che qualche tempo fa ci fecero riscoprire la bellezza di Turok e Turok 2. Questi abili sviluppatori non si sono limitati a prendere il gioco originale e convertirlo “rigidamente” sulle console moderne, ma hanno piuttosto arricchito l’esperienza con piccoli accorgimenti che noi abbiamo certamente apprezzato.

DOOM 64Tra questi vediamo ovviamente lo sfruttamento di entrambi gli analogici, che riescono a rendere i nostri movimenti ancor più fluidi di un tempo, accompagnati dalla possibilità di correggere orizzontalmente il tiro mediante i sensori di movimento (sottolineiamo come il Doom Marine non sia in grado né di saltare né di muovere la telecamera sull’asse verticale). A modernizzare il tutto ci pensano una serie di achievement, dedicati proprio a coloro che amano sviscerare i giochi in ogni minimo aspetto, e di piccolissimi accorgimenti grafici che hanno permesso a Nightdive di estrapolare le texture nella miglior qualità possibile dalla ROM originale (retroingegnerizzando l’algoritmo di decompressione per recuperare quanti più dettagli possibile).

E’ interessante osservare, infine, come la modalità multiplayer, che oggi avrebbe sicuramente avuto molto da offrire, all’epoca non fu inclusa perché Nintendo non volle fornire le risorse necessarie per la sua programmazione, obbligando il team di sviluppo a giustificarsi affermando che il vero problema di questa modalità era l’implementazione dello schermo condiviso.

DOOM 64

Come ormai sapete Bethesda aveva annunciato la riedizione di Doom 64 per Nintendo Switch nel Direct del 4 Settembre 2019, con la data d’uscita inizialmente fissata al 22 Novembre 2019 e successivamente slittata al 20 marzo di quest’anno, assieme all’uscita su Xbox One e PlayStation 4 di Doom Eternal. Se i possessori di queste console sono stati consolati del ritardo con la possibilità di ottenere il gioco gratuitamente preordinando il nuovo attesissimo episodio, a noi Nintendari non ci resta altro che apprezzare la presenza di un livello esclusivo e totalmente inedito inserito solamente sulla nostra versione di Doom 64, nel quale saremo chiamati a combattere la sorella del Demone Madre.

Se amate l’universo di Doom e volete sfogarvi facendo a pezzi pixel una flotta di demoni potrete farlo con Doom 64, godendo dell’ottimo lavoro che seppe fare la bellezza di 25 anni fa Midway Games, anche se sotto l’occhio attento della sempre presente id Software. Noi abbiamo apprezzato questo gradito ritorno, ma ovviamente ora siamo rimasti con la curiosità estrema di vedere come si comporterà Doom Eternal sull’ibrida Nintendo; se solo riuscirà a mantenere lo standard qualitativo di DOOM (2016), soprattutto dopo le corpose patch rilasciate post lancio, presto potremmo parlarvi di un nuovo capolavoro del genere!

doom 64
DOOM 64 – Recensione
PRO
Grafica pulita e sonoro capace di far sobbalzare dalla sedia
Sterminare i demoni è ancora oggi gratificante
Ogni livello offre una buona dose di adrenalina
CONTRO
In certi livelli è facile perdersi, a causa del level design intricato
In alcune situazioni diventa un po' frustante
8
Boom... Ehm... Doom!