Blanc

Blanc – Recensione

Un’avventura davvero paradossale che narra le vicende di due animali, una favola assolutamente meravigliosa e incantevole disegnata a mano…

Blanc
Data di uscita
14/02/2023
Versione testata
Nintendo Switch
Sviluppatore
Casus Ludi
Publisher
Gearbox Publishing
Genere
Avventura / Puzzle / Co-op
Lingua
Disponibile in Italiano
Il nostro Punteggio
8
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L’amore è come un sogno vivido: lo si racconta a parole, tramite i gesti o gli sguardi d’intesa; la palpitazione aumenta, il viso si imperla di sudore e la bocca trema. Un’emozione unica nel suo genere, quasi trascendentale. Tuttavia è una declinazione della vita stessa alquanto difficile da comprendere, poiché basta realisticamente poco per dissolversi nell’oblio della tristezza e del vuoto. Ciò accade quando la mente, fulgida e scaltra, prevale sui sentimenti più atavici dell’essere umano. Elementi che in maniera indivisibile creano delle suggestioni pressoché forti e astruse, come ad esempio la gelosia ampliata dal non sapere dove sia la propria anima gemella in questo frangente. Il mondo è colmo di sfide, alcune più facili di altre da superare. Ma cosa accade nel regno animale? Persino due creature così diverse, come il cane e il gatto, possono innamorarsi e cooperare per un fine più comune? Alle volte accade l’impensabile, per via di questo sentimento che finanche gli animali riescono a provare nei confronti di altri. Basti pensare al rapporto che si viene a creare tra cane ed essere umano attraverso la stimolazione del gioco e del tempo trascorso insieme; gli esperti classificano questo “meccanismo d’intesa” come binomio, un’alterazione dello status quo tra creatura e umano, dove è proprio quest’ultimo a venir riconosciuto come capo branco. Insomma esistono tante definizione per spiegare questo sistema di funzionamento, però in altri frangenti i soli animali (tra specie diverse) riescono a superare l’impensabile e mostrare qualcosa che ancora adesso viene inteso come paradossale.

Da quando fu mostrato quasi a sorpresa all’interno di un evento digitale dedicato al panorama videoludico nintendiano, Blanc ha sempre suscitato nel sottoscritto delle emozioni assai ardue, per via della dicotomia tra il regno animale, la sopravvivenza e la rappresentazione artistica del gioco. Infatti l’avventura si mostra con questo stile assai suggestivo e incantevole, un impatto decisamente unico e coraggioso; il chiaroscuro, come se il mondo fosse disegnato a matita solo in bianco e nero, che regola l’impalcatura dell’ambiente videoludico è meraviglioso. Tutto dovuto anche grazie ad una padronanza artistica-stilistica meticolosa, segno di un’esperienza pregressa all’interno dello studio di sviluppo, ovvero Casus Ludi. Una matita che ondeggia sinuosa in una tela completamente bianca, tutta ancora da rappresentare. Il primo trailer è qualcosa di veramente struggente, dove viene mostrato un cerbiatto ed un lupacchiotto nero entrambi di tenera età separati dai rispettivi gruppi. Ma ben presto questo senso di desolazione e nostalgia lascia il posto ad altro, ad un cammino verso la libertà e la maturità personale. Un titolo molto introspettivo che tocca delle corde – seppur in maniera visiva, metaforica – importanti, sotto gli occhi di due creature all’apparenza innocue. La natura alle volte sa essere spietata: toglie il pane a chi non ha i denti, e dona sfarzo a coloro che invece non lo meritano. Il gioco edito da Gearbox Publishing è disponibile dal 14 febbraio 2023, nel giorno di San Valentino (forse non per puro caso, anche se si sta parlando di un tipo di amore differente da quello più convenzionale e rappresentativo di questo giorno dedicato agli innamorati), su console Nintendo Switch e PC. Scopriamo finalmente senza ulteriori indugi di cosa si tratta in questa nuova, approfondita recensione.

Blanc

Al di là del crinale: la scoperta, l’intuito e il rapporto empatico

Non servono le parole per raccontare uno spaccato della vita di due animali diametralmente opposti nella catena alimentare: predatore e preda si inseguono vorticosamente come se stessero danzando, alla ricerca di un tesoro nascosto o di un desiderio mancato. Nel mondo animale l’istinto è fondamentale; in alcune circostanze, come ad esempio per un cane, la parte più brutale, governata dai bassi umori, prevale quando c’è da difendere qualcosa. Può essere il cibo appena raccolto, oppure un membro del branco considerato più anziano e potente. Una gerarchia che viene rispettata in maniera assolutamente meticolosa, e nessuno è in grado di scardinare questo volere ancestrale. Queste circostanze abbastanza palesi ed agli occhi di chi possiede un animale domestico potrebbero risultare anche banali. Eppure non è così: per i cuccioli esistono leggi un po’ differenti, la sopravvivenza viene sempre al primo posto. Blanc è un racconto emozionante, narrato dal punto di vista di due creature decisamente diverse tra loro. Un lupo completamente nero, ma ancora piccolo per poter affondare le proprie zanne su una preda veloce come un cerbiatto. L’inverno è furioso e la neve scorre con un po’ di insistenza nella tana in cui i due protagonisti si trovano. Il lupo si ritrova sommerso dalla candida pioggia cristallizzata completamente da solo. Si scolla di dosso la neve e poi avanza alla ricerca della madre o di qualcuno di familiare. Vagando sopraggiunge dinanzi ad un fiumiciattolo, in cui al di là di esso è presente un cerbiatto esile e ancora piccolo impaurito. Entrambi si scrutano, facendo fuoriuscire la paura di trovarsi da soli e anche distanti dal gruppo. Ha così inizio l’avventura di Blanc, dove queste due creature provano a muoversi all’unisono, accompagnandosi sempre a debita distanza per superare l’inverno. Scoprono dopo alcuni timidi approcci di avvicinamento che possono contare solo su stessi se vogliono sopravvivere. In un mondo come questo, sommerso dalla glaciale stagione invernale, trovare la vita è fondamentale. Per farlo dovranno cooperare. Il gioco sostanzialmente non si allontana da altri titoli più famosi, dove la collaborazione è l’elemento principale del comparto narrativo-ludico. Ad esempio It Takes Two incanta proprio per tal motivo, un po’ come Brothers prima di lui (sempre dello svedese Josef Fares).

La storia delle due creature segue una metrica tutta sua, a seconda comunque di come si evolve il gameplay. Capita di avvicinarsi un po’ troppo a qualcosa di strano, mostrando un lato caratteriale del lupo o la forza temeraria assolutamente bizzarra del cerbiatto. L’intreccio narrativo è piuttosto semplice e lampante: le cose accadono per un motivo preciso. Per chi ha già visto il film di animazione Disney Bambi potrebbe notare alcune citazioni non da poco.  Per fornire una spiegazione in più sulle movenze dei due protagonisti, appaiono su schermo dei piccoli ballon con indicati delle onomatopee mutuate dal mondo dei fumetti. Le reazioni come rabbia, tristezza, paura e gioia vengono facilmente espresse dai due animali. In questo il gioco riesce ad essere molto espressivo più di altri titoli simili. Non possedendo una narrazione complessa, certe dinamiche possono risultare troppo stucchevoli e già viste. La storia va presa per quello che è e per ciò che vuole raccontare in quel frangente, senza troppi problemi. Non mancano alcuni colpi di scena, anch’essi abbastanza telefonati. Eppure il viaggio della speranza dei due è emozionante e davvero toccante, quindi riesce in fin dei conti a suscitare qualcosa di vero nello spettatore. La durata del gioco è piuttosto esigua, infatti non sono presenti fronzoli che rendono la storia molto diluita. L’avventura può concludersi in maniera naturale in circa quattro/cinque ore. Tutto dipende dalla risoluzione degli enigmi e da come si procede, essendo il titolo previsto anche in cooperativa con qualcuno sia online che in locale. Inoltre il gioco è disponibile in lingua italiana, anche se la dipendenza dalla lingua è piuttosto limitata ai menu e poco altro.

Blanc

Come in un fumetto franco-belga – Una Visual Novel senza parole dall’impasto ludico giocoso e pieno di enigmi

A subentrare in questa storia di sopravvivenza e amicizia tra due razze alquanto distanti, un gameplay ad enigmi in cooperativa. L’avventura, anche se non lo esplicita (possedendo entrambe le possibilità), si gioca meglio insieme a qualcuno; il divertimento e l’esperienza viene dunque divisa in due, rendendo la storia ancora più immersiva. Può essere giocato interamente da solo, passando tra un protagonista e l’altro per la risoluzione degli enigmi. Perché di questo si sta parlando: di puzzle più o meno intrigati da svolgere in sequenza tra un caricamento e l’altro. In solitaria la situazione non è abbastanza semplice: bisogna controllare con il Joy-con sinistro il cerbiatto e con il destro il lupetto. Questo all’inizio può veramente disorientare, perché avere il controllo su due entità distinte e diverse non è mai così immediato. Confusionaria anche la gestione della telecamera che non sempre si adatta al volere del giocatore, offrendo inquadrature strane e poco leggibili. La scelta dei comandi è comunque sensata, perché si vuole esprimere al meglio questo rapporto che si interseca tra i due animali. Anche se difficile, alla lunga diventa gestibile e divertente da fare. Dopo una decina di minuti trascorsi distanti, il gioco prevede un piccolo approccio tra le due creature che si avvicinano solamente per annusare le tracce lasciate dai rispettivi branchi. Un momento assai toccante che manifesta la volontà degli sviluppatori di raccontare l’amore reciproco verso un regno lontano dal nostro. Il comparto ludico è molto gradevole, sebbene vi siano una serie di puzzle che tendenzialmente cercano di ripetersi sia nelle meccaniche che negli intenti generali; propongono in definitiva lo stesso modello, ovvero dove il lupo rimane incastrato e richiama l’attenzione del cerbiatto ululando. Accade spesso di rimanere bloccati: il consiglio è quello di procedere con un approccio più semplice con gli enigmi, visto che molto spesso il problema è alla radice del sentiero. Quando la confusione e la ripetitività sono lontani, l’avventura procede in maniera omogenea ed esprimendo la sua essenza da fiaba giocabile. Molto spesso capita di dover saltare sopra una rupe, raggiungere elementi sopraelevati per definire meglio il tracciato e poi avanzare. Mi ha ricordato vagamente Somerville, l’opera di alcuni ex collaboratori di Playdead.

Ad intensificare questo senso di meraviglia e stupore il comparto stilistico e grafico. Blanc è un tripudio all’arte concepita a mano, in vecchio stile, molto vicina ai titoli franco-belga di una volta, come ad esempio Spirou. Una graphic Novel in costante movimento, con una gestione pressoché ottima dei chiaroscuri. Un livello artistico decisamente unico e profondo, difficile da trovare in questi periodi su un videogioco. Il comparto tecnico però non è dello stesso avviso. Anche se le animazioni risultano essere nel complesso buone, capita molto spesso di imbattersi in bug, glitch e problemi di vario genere. I personaggi tendono ad incastrarsi con lo scenario: la conseguenza è quella di dover riavviare la console. Elementi un po’ fumosi che possono essere comunque migliorati nel corso del tempo con delle patch correttive. Le texture su console sono buone e il frame-rate è decisamente stabile. Non sono previste fasi davvero concitate con tanti poligoni su schermo, quindi il gioco risulta essere “leggero”. I caricamenti invece sono insistenti ed eccessivi per un titolo del genere, specialmente se consideriamo il peso non eccessivo sulla memoria di Switch. Lo stile artistico è sicuramente uno degli aspetti migliori del gioco. Ma c’è anche il comparto musicale e sonoro che riesce a tenergli testa senza troppi problemi. L’accompagnamento con il pianoforte è magistrale, emozionante e suggestivo: perfettamente in linea con l’avventura e l’intreccio narrativo.

Blanc

In conclusione, Blanc è un’opera molto più simile ad una Graphic Novel che ad un’avventura ad enigmi. La storia anche se abbastanza semplice risulta essere travolgente, per via di questo impasto meraviglioso tra creature di vario genere e razza; due mondi così vicini, ma differenti. Il passaggio tra preda e predatore in questo caso non conta, poiché a regnare sovrana è la reciprocità degli eventi e la voglia di sopravvivere pur di raggiungere i propri cari perduti durante la tormenta di neve. Lo stile a fumetti in bianco e nero è incantevole: nulla di più bello e gradevole da vedere o contemplare. Un titolo concepito sia in singolo che in cooperativo (online o locale) con qualcuno. I movimenti non sono di facile interpretazione, visto che esiste solo un tasto per eseguire più azioni differenti. Inoltre da soli, dover gestire entrambe le creature con due Joy-Con diversi risulta straniante e complesso all’inizio. La durata dell’avventura è molto nella media. Il gameplay incespica più volte in enigmi ambientali ripetitivi e frustranti, eliminando quel poco di buono visto in precedenza. Un titolo da godere tutto d’un fiato, così da evitare frammentazioni o non riuscendo a collegare bene la storia. C’è da dire che il gioco delle due creature bianche e nere è disponibile ad un prezzo davvero accessibile, ossia di 14,99 euro. Un rapporto qualità-prezzo tutto sommato buono. Se siete interessati ad un gioco da fare in compagnia e senza troppi fronzoli, allora è quello che fa per voi. In caso contrario, recuperate l’avventura con calma in un secondo momento.

Blanc
Blanc – Recensione
PRO
Impasto narrativo decisamente suggestivo ed emozionante;
Graficamente impeccabile e meraviglioso;
Alcuni enigmi sono divertenti…
Ottimo se giocato in cooperativa.
CONTRO
… altri frustranti e confusionari;
Non sono esenti bug, glitch e compenetrazioni;
Movimenti in singolo un po’ complessi.
8
Un viaggio colmo di emozioni e significati!
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