Goat Simulator 3

Goat Simulator 3 – Recensione

Goat Simulator 3
Data di uscita
17/11/2022
Versione testata
Xbox Series S
Sviluppatore
Coffee Stain North AB
Publisher
Coffee Stain Publishing AB
Genere
Simulatori
Lingua
Voci: Inglese / Testi: Italiano
Il nostro Punteggio
7.5
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Da quando è stato rilasciato, Goat Simulator è diventato un fenomeno mondiale dell’industria videoludica. Per quanto possa risultare o meno interessante, questo videogioco è stato capace di catturare un vasto pubblico, oltre ad essere la rappresentazione dell’apice di una serie di giochi parodistici dedicati alla simulazione.

Dopo la pubblicazione del videogioco originale, un seguito ed una edizione speciale denominata “GOATY“, il team di sviluppo ha ideato e pubblicato “Goat Simulator 3”. Questa recensione mostra le meccaniche chiave del gioco, illustra i punti di forza principali e cercherà di capire a quale utenza è indirizzato.

“Goat Simulator 3” narra la storia della capra Pilgor, protagonista dei primi due giochi della saga. Nel corso del terzo capitolo, Pilgor è stato acquistato da uno strano agricoltore che vorrebbe sfruttare le stranezze della capra per guadagnare quanti più soldi possibili. L’agricoltore, però, non sa che farà in modo che Pilgor trovi un misterioso portone caprino demoniaco, che si aprirà soltanto se la capra eseguirà una serie specifica di azioni. Parte, così, un viaggio estremamente divertente e misterioso, pieno di caos e stranezze.

Il videogioco in questione si propone al pubblico come un videogioco sandbox, nel quale i giocatori sono chiamati ad esplorare un vasto mondo di gioco al fine di completare una serie di obiettivi. Essi si dividono in missioni narrative (dedicate al portone caprino) e secondarie (denominati “Istinti”), ciascuna delle quali incentiva a scoprire ogni singolo elemento del gioco.

Pilgor – il protagonista del gioco – è una capra molto speciale. Nel corso della vicenda ha accesso ad una serie di poteri che si dividono in “Principali” e “Da equipaggiamento“. I primi riguardano la capacità di scalare muri, causare potenti testate, eseguire portentosi salti, fingersi morto e leccare oggetti e persone. In quest’ultimo caso, la lingua di Pilgor diventa estremamente elastica e permette di trasportare qualsiasi cosa, come oggetti e persone.

In aggiunta a queste abilità, Pilgor è capace di ottenere nuove capacità in base all’equipaggiamento, che può essere cambiato nella sezione dedicata. Tali abilità sono di vario tipo e cambiano da caso a caso. I giocatori, ad esempio, possono trasformare le persone in pacchi regalo, oppure possono permettere al protagonista di volare. Sono tante le opzioni disponibili, elemento che permette di personalizzare l’esperienza di gioco.

Ciò che caratterizza “Goat Simulator 3” è l’estrema libertà di gioco proposta dagli sviluppatori. Per quanto sia presente un comparto narrativo ed una serie di missioni da completare, i giocatori non saranno mai realmente chiamati a completarle. Questo significa che è possibile esplorare l’intera mappa a piacimento, al fine di causare puro caos oppure trovare misteriosi easter egg. In merito a questo, il gioco è pieno di segreti da scoprire ed attivare, alcuni dei quali permettono di sbloccare nuovi contenuti oppure parodizzano alcuni elementi della società e dell’industria videoludica.

Goat Simulator 3
Pilgor può essere personalizzato tramite varie modifiche, acquistabili con una speciale valuta. Se lo si desidera, è possibile decidere di non giocare una capra ed usare un altro animale, come una giraffa oppure un pesce rosso.

“Goat Simulator 3” presenta alcune novità meritevoli di interesse. Tralasciando la presenza di un comparto narrativo più solido rispetto i giochi precedenti, il nuovo progetto di Coffee Stain North presenta il multigiocatore. Un massimo di quattro persone – in locale oppure online, quest’ultimo disponibile se i giocatori usano la stessa piattaforma di gioco – possono organizzarsi ed esplorare il mondo in compagnia. In questo modo è possibile condividere l’esperienza di gioco, elemento che rende il titolo meno monotono ed affaticante. “Goat Simulator 3”, così come i precedenti, tende a non catturare il giocatore nel lungo periodo di tempo, ma la presenza del multigiocatore incentiva l’idea di riprendere tale gioco nel corso di varie giornate.

A rafforzare tale elemento, si aggiungono i minigiochi. All’interno del titolo sono presenti sette prove speciali, disponibili soltanto se si gioca con altre persone. Affrontare tali prove permette ai giocatori di mettere alla prova i loro personaggi in prove di corsa o sportive, elemento che da’ a “Goat Simulator 3” una inaspettata percezione di competitività ed ulteriore caos.

Come è possibile immaginare, anche “Goat Simulator 3” presenta dei difetti da tenere in considerazione. Il primo elemento riguarda l’estrema dipendenza rispetto il multigiocatore. Il prodotto in questione può essere giocato – e completato – in completa autonomia, senza la presenza di persone esterne. In multigiocatore, però, questo titolo spicca in modo particolare. Condividere l’esperienza con altre persone diminuisce la possibile percezione di ripetitività e questo permette di affrontare i sette minigiochi, altrimenti inaccessibili.

Tale dettaglio permette di intuire quanto “Goat Simulator 3” sia dipendente dal multigiocatore, ma tale fattore viene parzialmente limitato. La scelta di non permettere partite cross-platform diminuisce il potenziale di condivisione dell’esperienza, elemento che può diminuire l’interesse nei confronti di questo gioco.

Altra cosa da tenere in considerazione è la relazione tra il comparto tecnico ed alcune sezioni in cui è richiesta estrema precisione, come le fasi platform. Per quanto “Goat Simulator 3” proponga un’esperienza di gioco fedele ai precedenti capitoli (e, di conseguenza, proponga glitch e bug con spirito comico), va fatto notare che questo dettaglio può rivelarsi un ostacolo in specifiche fasi della vicenda, specialmente quelle legate alle piattaforme. Teoricamente parlando è possibile bypassare il problema tramite alcune abilità speciali dettate dall’equipaggiamento, ma in generale si avrà la sensazione che molte fasi del gioco saranno meno semplici di quanto dovrebbero essere potenzialmente.

Goat Simulator 3
Con il multigiocatore, “Goat Simulator 3” riesce a divertire in modo notevole. In singolo, però, rischia di diventare noioso nel lungo periodo di tempo.

Concludendo, “Goat Simulator 3” mantiene tutti gli elementi positivi che hanno caratterizzato il franchise: un videogioco caotico, estremamente parodistico e capace di regalare buffe esperienze. Lo stile di gioco proposto è assai particolare e, col terzo capitolo, si vede l’interesse a portare cambiamenti. L’aggiunta di una storia – per quanto semplice ed abbozzata – fa piacere ed il multigiocatore si rivela una scelta vincente. Teoricamente parlando, non è da escludere che i lettori giocheranno “Goat Simulator 3” soltanto in multigiocatore, con i propri amici.

Purtroppo, viene difficile considerare questo gioco come un titolo perfetto. La percezione di potenziale ludico tra il giocatore singolo ed il multigiocatore si percepisce notevolmente, e la gestione di alcune fasi di gioco non si sposano sempre con il tipo di esperienza proposta dagli sviluppatori. Per quanto mi riguarda, considero “Goat Simulator 3” un bel titolo, ma l’acquisto è consigliato soltanto a chi può apprezzarlo con altre persone. In caso contrario, valutate uno sconto oppure passate oltre.

Goat Simulator 3
Goat Simulator 3 – Recensione
PRO
"Goat Simulator 3" da' il massimo con altre persone...
Gameplay caotico e pieno di bug, in puro stile "Goat Simulator"...
Presenza di missioni narrative e sfide secondarie
CONTRO
... ma in singolo non spicca al massimo. Inoltre, non c'è il Cross-platform
... ma può rivelarsi un ostacolo in specifiche circostanze
7.5
Divertente
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