Little Nightmares II recensione

Little Nightmares II – Recensione

Un brivido di terrore che scende giù nelle profondità del pensiero...

Data di uscita
11/02/2021
Versione testata
Xbox Series S
Sviluppatore
Tarsier Studios
Publisher
Bandai Namco Entertainment
Genere
Avventura / Horror / Rompicapo / Platform
Lingua
Disponibile in Italiano
Il nostro Punteggio
9
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Il lento declino di un ambiente distorto, soverchiante, affamato: si nutre di terrore, sentimenti malsani e perversione. Un desiderio che muta periodicamente, tende a trasformarsi in qualcosa di oltre (l’eccesso è una prerogativa di chi non vuole assolutamente crogiolarsi nella povertà). Un comportamento inquietante, incomprensibile e soprattutto instabile. Un ritmo incalzante e cupo che discende dalle vertebre di un mostro spaventoso: all’altezza degli occhi è possibile scorgere il vuoto, un limbo tra la realtà e la finzione. I frammenti di uno specchio rotto che riflettono un’immagine distorta e paradossale. La cupa deriva di un palazzo distrutto e fatiscente che inizia lentamente a curvarsi, regredendo ad uno stato di fango e cemento. La situazione è allo sbando: la mentalità pura viene sostituita dal sentimento di controllo, un processo preconfezionato da chi detiene il potere su quelle povere anime deragliate. Le lancette dell’orologio biologico stanno per rintoccare, molto presto anche ciò che di naturale risiede nel mondo scomparirà per sempre. Che sia il paventato destino di chi non ha mai accettato di ribellarsi? Oppure le fauci della morte sono troppo stanche da risvegliare il torpore di un secolo trascorso in attesa? La vita di un essere corrotto da vizi è una continua allegoria alla morte, alla tristezza ed al sentimento atavico della paura. Non fatevi ingannare adesso: il fato non è stato deciso prima, o almeno è così che molti degli “anarchici” pensano. In cosa dobbiamo credere realmente? Siamo noi a dare vita alla nostra personale avventura. Allora perché un mezzo di comunicazione come la televisione trasmette senza alcuna remora programmi assuefacenti, capaci di annullare la sanità mentale e svuotare l’anima da un corpo? Una persona non può spingersi così oltre la consuetudine: è moralmente sbagliato, non è corretto. Tuttavia il processo evolutivo dell’uomo ha fatto sì che in molti arrivassero qui oggi, davanti ad un incessante bisogno di informazioni (specialmente se distorte e traviate). La nave è salpata da troppo tempo, ormai ha raggiunto altri lidi e probabilmente i suoi avventori non esistono più. Il pianeta è “difettoso”, non è come lo conosciamo: suddiviso in fazioni, adesso trema dinanzi al terrore ed al controllo del supervisore. Un bambino con umili vesti e con uno strano cappuccio a coprire il volto è il nuovo protagonista di Little Nightmares II, seconda avventura a stampo horror (tratta infatti dall’omonima serie) con una componente narrativa atipica e decisamente coinvolgente. 

Lo attendevamo da parecchio tempo. Ora è finalmente qui tra noi con un secondo capitolo notevolmente più stuzzicante, concreto e spaventoso. Sono passati effettivamente diversi anni dal lontano aprile 2017, da quando gli sviluppatori svedesi Tarsier Studios hanno esordito nel panorama videoludico horror con un titolo veramente particolare, ovvero Little Nightmares (vociferato prima della presentazione, per i meno avvezzi, come “Hunger”). Un progetto assolutamente polarizzante con una più che ottima componente allegorica, essendo una tipologia di gioco non verbale e che non punta banalmente sui dialoghi scritti. Lo storytelling viene esplorato attraverso il sentimento dell’orrore, l’atmosfera suggestiva e macabra o l’ambiente soverchiante e distruttivo. Lo stesso piccolo protagonista (in questo caso un essere incappucciato) rappresenta una visione contorta (fornita ovviamente dal team di sviluppo come una possibile ipotesi) di un fanciullo. L’avventura di Six viene corroborata in parallelo da un nuovo personaggio carismatico, che subentra esattamente dopo aver ultimato il processo creativo con l’uscita dei tre capitoli aggiuntivi sotto forma di DLC del primo titolo orrorifico. Siamo finalmente ben lontani dal vacillante The Maw, il luogo dove è ambientato il primo ciclo dell’avventura di Six. Il gioco pubblicato da Bandai Namco Entertainment è disponibile dall’11 febbraio 2021 su console Microsoft, in particolare anche su Xbox Series X|S. Per diverse ragioni il titolo non gode – almeno per il momento – di una patch next-gen, ma è comunque possibile giocare su console di ultima generazione apprezzando dei tempi caricamento nettamente più veloci. Senza troppe esitazioni, scopriamo insieme di cosa si tratta in questa nuova, assordante recensione. 

Little Nightmares II recensione
La magica atmosfera tetra di Little Nightmares!

Un storia con una narrativa emergente e rivoluzionaria 

“Il mondo si inchina sotto l’incessante missione dei segnali.”

L’essere umano è titubante, spesso terrorizzato da ciò che gli riserva continuamente il futuro. La conoscenza è sapere, così come la mancanza di cultura può risultare un’esperienza nociva. Anche una fiaba ha i suoi lati negativi, come il voler assolutamente proporre al lettore una morale convincentemente “buona”, che possa dimostrarsi priva di pensieri distorti o fuorvianti. Tuttavia il non potersi concentrare su un epilogo cattivo può alle volte essere fonte di eccesso di zelo, celando alla vista ciò che il mondo è capace di fare con estrema brutalità. Non bisogna vivere sempre con il coltello dalla parte del manico: sfidare se stessi è sinonimo di coraggio, sicurezza e caparbietà, da non confondere con la paura di venire travolti da situazioni contrarie. La saga di Little Nightmares eredita uno sviluppo narrativo atipico proveniente da diverse avventure grafiche con elementi puzzle in stile Limbo o Inside, entrambi giochi di Playdead. L’aspetto che spicca maggiormente nell’avventura è l’atmosfera ancora più cupa, soverchiante del primo capitolo. L’ambiente è notevolmente più ampio, colmo di chiari riferimenti al ciclo narrativo passato con protagonista Six: un passaggio di testimone, quello del personaggio controllato dal giocatore, che determina una crescita ancora più matura dell’universo espanso di “Little Nightmares”. The Maw (le Fauci in italiano) è un luogo trasandato, claustrofobico e traboccante di anime affamate. Invece nel nuovo capitolo abbiamo più scenari che si riuniscono sotto una mappa ancora più grande, con location molto più aperte e distrutte dal tempo. La foresta è l’inizio, un passaggio fondamentale per il protagonista Mono, che scopre immediatamente come fare affidamento delle proprie minute dimensioni per esplorare alcune delle location più terrificanti ed oscure del gioco.  Come abbiamo imparato a conoscere in vari titoli (ad esempio FAR: Lone Sails riesce perfettamente nell’impresa di esprimere qualcosa di significativo con pochi elementi), raccontare un’emozione o per esprimere un sentimento forte all’interno di un videogioco non sono inevitabilmente le parole. Bastano una serie di immagini ben collocate nell’ambientazione, un personaggio parecchio espressivo o delle musiche virtuose: quel poco che serve per creare un’intesa indissolubile con il giocatore. In questo Little Nightmares (già dal primo episodio) si è fatto promotore di questa atipica caratteristica, ovvero della narrazione emergente formata perlopiù da supposizioni postume al gioco (da parte del giocatore o della stessa community) o intrecciate allegorie

Dei passi pesanti trascinano il corpo flaccido di un essere contorto, contraddistinto in vita per gli eccessi e la poca lungimiranza. Le palazzine tendono a mostrare solo una faccia, forse la più distorta, delle strutture immense e aguzze. Dalla città riecheggiano i silenzi, i momenti vuoti e disperati: ormai le persone sono dei gusci vuoti senza speranza, dei burattini che vagano nelle strade con dei fili che gli penzolano ovunque. Il protagonista della seconda avventura orrorifica dello studio svedese è Mono, un pargolo mascherato intrappolato in una realtà distopica e perversa. Un mondo corrotto dal segnale televisivo di una grande torre pendente che lo stesso piccolo personaggio è in grado di evitare e plasmare. Attraverso gli apparecchi a tubo catodico può ipnotizzare la gente, modificare le onde per diffondere tristezza e malessere. Non si conoscono le reali cause di questo mutamento, né se tutto quello che coinvolge Mono possa comportare un lieve barlume di speranza per le sorti disastrose del pianeta. La TV è l’emblema principale del gioco, la quintessenza di un racconto fatto di allegorie deviate e terrificanti. Ad ogni passo è possibile avvertire sulle proprie spalle il gravoso peso dell’evoluzione umana, un lento ed inesorabile declino verso il baratro. Anche quando il mondo sembra cadere a pezzi, i due protagonisti (ad un certo punto nel racconto si inserisce anche Six) riescono ad alzarsi in piedi e saltare oltre la barricata, superando ogni difficoltà. Un’avventura che si interseca tra cinque meravigliosi capitoli a perdifiato, con le palpitazioni sempre dietro l’angolo. Un gioco emozionante, tenace e spaventoso, con una durata media di circa sette ore complessive. Una longevità discreta, specialmente dopo un primo capitolo avvincente e ben assortito (assieme ai tre contenuti aggiuntivi). Il viaggio di Six e Mono è contraddistinto da tematiche horror: è palese inoltre il senso di evasione che entrambi i personaggi provano nel vedere il mondo odierno deteriorato, con antagonisti inquietanti e misteriosi. 

Il titolo avanza con dei ritmi parecchio serrati, prendendosi delle pause solamente per enfatizzare le scene emozionanti o mostrando degli scorci ambientali fantastici. Little Nightmares II è una tela in continua espansione, un percorso narrativo decisamente più limpido ed approfondito rispetto al primo capitolo. Le forze malvagie prevalgono, ma i due protagonisti sono in grado di spezzare questa misteriosa maledizione ed introdursi verso uno degli epiloghi meglio riusciti del ciclo narrativo di “Little  Nightmares”. Seppur proseguendo nell’avventura con molta attenzione, non è facilmente intuibile tracciare una linea univoca temporale, in modo tale da comprendere se quello che sta realmente accadendo nel gioco sia avvenuto prima o dopo il coinvolgimento di Six nelle Fauci. La componente narrativa di Little Nightmares II è dunque molto più espressiva, godibile e sensibile del primo capitolo. L’atmosfera decadente e soffocante è una degli elementi migliori dell’avventura, soprattutto per la tanta varietà di location e situazioni differenti che i protagonisti sono soggetti a vivere costantemente. Nonostante la mancanza di dialoghi, il gioco è comunque localizzato in lingua italiana

Little Nightmares II recensione
La maestra è uno degli antagonisti del gioco più accattivanti e ben realizzati.

L’affascinante brivido della paura 

Che siate dinanzi alla Sadica Insegnante, al Cacciatore Sanguinario o all’interno dell’ospedale, il viaggio di Six e Mono è costellato da momenti difficili ed inquietanti. Pur godendo di una “trama non scritta”, è abbastanza evidente il lavoro degli sviluppatori svedesi di raccontare una storia palpitante, struggente e complessa: per i più curiosi ed attenti è possibile osservare le tante allegorie al mondo della letteratura orrorifica con a capo scrittori del calibro di Lovecraft o Poe. Gli elementi “spaventosi” o di suspence (da non confondere con i classici jumpscare, anch’essi presenti) dell’avventura sono notevolmente più ragionati rispetto al passato, dove il giocatore è spesso chiamato a vivere esperienze paradossali e ben calcolate (come ad esempio nascondersi dietro ad un masso, oppure schivare dalle grinfie di un nemico). Little Nightmares si dimostra uno scenario perfetto per trasmettere una serie di storie con diversi spunti di riflessione, accompagnato da un gameplay platform con enigmi ambientali divertente. Le interazioni con il mondo di gioco sono raddoppiate, così come le location da visitare. Il prologo getta il videogiocatore in un ambiente completamente nuovo, differente dalla nave di The Maw. Il protagonista si risveglia in una foresta piena di alberi ossuti e giganteschi: dei grandi monoliti dove è impossibile scorgere in un primo momento la punta. La vegetazione intorno al giaciglio del personaggio è predominante, ricorda infatti un bosco limitrofe ad una palude. Poi si avanza, fino a raggiungere palazzine, ospedali e tanto altro. Mono ha le stesse caratteristiche (basilari) di Six, quindi può afferrare oggetti, saltare, correre (effettuando anche un dash), accovacciarsi e perfino utilizzare la voce per emettere dei suoni o parole confuse. Quest’ultimo elemento serve principalmente per richiamare l’attenzione del secondo personaggio, che non è possibile controllare in nessuna occasione durante il gameplay: è l’IA a determinare i suoi movimenti o eventuali azioni. Assieme a Six è possibile effettuare salti ancora più alti (con lei rannicchiata) o afferrare la sua mano per trascinarla via e fuggire. Il gioco non tende ad accompagnare il videogiocatore nella risoluzione dei puzzle, dunque dovrete ingegnarvi per comprendere cosa fare realmente in quello scenario o ciò che serve per andare avanti. Per quanto possa sembrare assurdo per un titolo del genere, per via della sua visuale a scorrimento laterale in un mondo tipicamente in tre dimensioni, non sono facilmente intuibili o identificabili i punti necessari per superare alcuni enigmi ambientali. Uno scenario chiaro e ben leggibile determina a monte una buona costruzione del level design. Ad esempio, in diversi contesti è richiesto di colpire una tavola od un punto generico di un muro nascosto con qualche oggetto. Riuscire nell’impresa di individuare il nuovo accesso non è affatto semplice (poiché poco leggibile nell’ambiente cupo e pieno di dettagli), dunque dovrete riflettere parecchio prima di andare avanti nell’avventura. Rispetto al primo capitolo, in Little Nightmares II questi momenti di blocco sono stati per fortuna ampiamente smussati, il pericolo di non comprendere bene lo scenario si verifica solo in sporadiche situazioni specifiche. Nel titolo esistono anche degli oggetti collezionabili da raccogliere: Mono durante il corso dell’avventura può trovare dei nuovi copricapo da aggiungere al suo inventario ed indossare quando desidera (i cappelli sono stati introdotti per puro senso estetico, non aggiungono nulla ai fini del gameplay).

L’atmosfera distorta e tetra è ancora più affascinante di prima. Trovarsi ad osservare la scuola, oppure l’atrio dell’ospedale è uno spettacolo visivo (per gli amanti dei giochi horror con una buona suspense alle spalle è qualcosa di sensazionale e da provare). Le sezioni platform del titolo sono diverse, ampiamente articolate e con una buona soluzione di continuità (essendo il gioco a scorrimento laterale): i due personaggi possono cooperare per risolvere gli enigmi ambientali ed introdursi verso il sentiero corretto successivo. Durante l’avventura si può incappare in qualche creatura malvagia, come la tirannica maestra: certe sequenze riescono a restituire al giocatore un alto senso di inquietudine ed ansia, rispettivamente anche la musica terrificante aumenta ad ogni piè sospinto. Per poter provare a pieno (e godere di un’esperienza molto più aperta) Little Nightmares II è necessario aver completato il primo ciclo narrativo in quel di The Maw, compresi inoltre i tre DLC. Attraverso i tre episodi aggiuntivi si può notare un piccolo accenno al lato cooperativo imbastito successivamente nel secondo ciclo di trama targato Tarsier Studios, con gli esseri chiamati Nomini che corrono in aiuto di un personaggio del tutto inedito. Il secondo capitolo dello studio svedese è notevolmente più coinvolgente, immersivo e riesce perfettamente nell’impresa di stabilire uno standard per i futuri giochi horror con una buona componente narrativa emergente. Mono, a differenza di Six, è un protagonista molto più difensivo (ed a tratti anche offensivo): in alcuni momenti è possibile utilizzare delle armi per attaccare i nemici o distruggere una barriera fatiscente con un oggetto contundente. Per risolvere determinati enigmi ambientali servono molta destrezza e riflessi pronti: non vi scoraggiate se qualcosa possa andare storto, perché giungere al finale è un’esperienza formidabile e ampiamente soddisfacente. Seppur in forma ridotta rispetto al passato, la componente trial & error non manca assolutamente. L’unica nota un po’ sbiadita è il grado di difficoltà non esattamente bilanciato. La saga è migliorata sotto tanti aspetti, perfino al livello artistico è riuscita a raggiungere vette prima inarrivabile. Eppure si sente il peso di una sfida altalenante e complessa, di una componente ludica non adatta a chiunque, almeno che non si sia appassionati od esperti di platform e rompicapo. Non avrebbe sicuramente guastato un selettore di difficoltà, così da poter introdurre eventuali novizi al titolo e dare la possibilità a tutti di godere solo della trama o di un gameplay ancora più ostico. 

Little Nightmares II recensione
Un piccolo affresco della società distorta nel viaggio di Six e Mono.

Un seguito travolgente e claustrofobico 

Permane inoltre il problema legato alla profondità: avanzare negli scenari con lo scorrimento laterale (anche se in alcune location si tende a raggiungere punti più alti, quindi con uno spostamento della visuale in verticale) su un ambiente di gioco tipicamente 3D non è un’esperienza semplice da ricreare, soprattutto quando Mono deve correre su più assi oblique senza rischiare di cadere. C’è da dire che percezione della profondità è lievemente migliorata rispetto al precedente capitolo, grazie ad una regia più avvolgente ed un sistema di illuminazione pressoché ottimo. Graficamente l’avventura è – come abbiamo già ampiamente detto – immersiva, dettagliata e suggestiva. Il colpo d’occhio è meraviglioso: la palette cromatica scura è in grado di suscitare al giocatore un misto tra paura e continua tensione. Anche questa volta il character design risulta essere davvero ispirato ed originale. Il livello stilistico generale del titolo in fin dei conti è molto buono e convincente. La componente tecnica invece è ottima, con un frame-rate quasi sempre stabile e fluido. Le texture sono di buona qualità; il dettaglio migliore è legato comunque all’illuminazione dinamica. Il viaggio di Six e Mono riesce a regalare nel suo piccolo un’esperienza del tutto speciale, all’interno di un mondo orrorifico inquietante e paradossale. La componente musicale e sonora è sbalorditiva e particolarmente delicata. Il consiglio è quello di provare assolutamente il titolo con delle buone cuffie, possibilmente la sera, così da godere in perfetta tranquillità di una colonna sonora coinvolgente ed in grado di restituire al videogiocatore o allo spettatore un elevato senso di terrore. I suoni/rumori sono in linea con una produzione cinematografica horror: davvero memorabili. 

Little Nightmares II recensione
Nel gioco è possibile trovare diversi oggetti collezionabili, ovvero dei cappelli da poter indossare in qualunque momento.

In conclusione, Little Nightmares II è un’avventura platform con una componente narrativa emergente capace di proseguire una storia iniziata nel 2017, ovvero con l’illustre primo capitolo. Un gioco sensazionale che riesce a restituire al giocatore svariati feedback emozionali (oltre ad ronzio del pad consistente): l’inquietudine, l’ansia ed il terrore aumentano in maniera esponenziale, proseguendo il viaggio allegorico che vede protagonisti Mono e Six in un mondo distorto. Un prodotto ben realizzato e disponibile dall’11 febbraio 2021 sullo store Microsoft (o in copia fisica) al prezzo di 29.99 euro. Un rapporto qualità/prezzo ottimo e particolarmente accessibile. Al netto di qualche piccolo inciampo ludico e grafico (la profondità non è ancora ben leggibile nell’insieme), il gioco è veramente fantastico e divertente. Un capolavoro da avere nella propria collezione, specialmente se appassionati di titoli horror un po’ come il recente prodotto di Bloober Team, The Medium. Affrontate assieme alla coppia Six e Mono le difficoltà di un mondo distorto, piegato dal volere di un essere superiore che dall’alto osserva tutti con il suo occhio inquisitore. Un viaggio emozionante, costellato da pericoli, difficoltà e soprattutto paure interne da affrontare a viso aperto.

Ultimo aggiornamento: 2024-04-28 at 00:00

Little Nightmares II recensione
Little Nightmares II – Recensione
PRO
Una trama corposa, silenziosa e piena di dettagli da scandagliare;
Il livello di coinvolgimento è veramente alto;
Un gameplay travolgente e tipicamente platform...
Ottimo rapporto qualità/prezzo;
Musiche fantastiche e coinvolgenti.
CONTRO
... ma con qualche piccola sbavatura a causa di una profondità sempre non ottimale;
Componente trial & error non ancora smussata a dovere.
9
L'inquietudine ha finalmente un volto!
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