FAR: Lone Sails

FAR: Lone Sails – Recensione

Creato da un piccolo team di sviluppo Svizzero Okomotive e pubblicato su Nintendo Switch da Mixtvision Mediengesellschaft GmbH, FAR: Lone Sails è un gioco atipico, che si avvicina ad un’opera interattiva ambientata in un mondo presumibilmente post-apocalittico cupo e grigio. L’incappucciato protagonista con indosso una veste completamente rossa, muove i suoi primi passi verso un luogo sconosciuto e forse migliore di quello attuale da cui proviene. La volontà del gioco è di farvi attraversare terre selvagge, tempestose e assai aride, con solo un mezzo di movimento: un battello steamPunk a vapore. Un viaggio che consta di non poche difficoltà, che appunto viene messo in scena senza alcun incipit, lasciando l’omino cremisi abbandonato oltre la propria abitazione ormai devastata dalle intemperie e priva di un tetto.

Titoli simili, prevalentemente indipendenti, si discostano dalla maggior parte dei giochi che invece vogliono stupire con una trama ben congeniata e un gameplay dinamico. Qui invece è l’esatto opposto: l’ambiente circostante, il rumore della caldaia che scalda il materiale energetico e il progredire della nostra avventura sono aspetti fondamentali, che trovano una collocazione su un piano più astratto e tutto da interpretare. La somiglianza a giochi come Journey, l’amatissimo Limbo o Inside entrambi di Playdead è palese, anche se FAR: Lone Sails vuole raccontare una “storia” differente – sempre distopica e con tanti rompicapo ambientali – ma con un carattere meno cruento, lasciando che il bizzarro mezzo di locomozione venga per la maggior parte del tempo assistito dal protagonista con diverse funzioni da gioco gestionale. Il mezzo di movimento del protagonista necessita di tanti accorgimenti come spegnere un fuoco interno dovuto da una scarica elettrica, aggiungere carburante e attivare le vele, ad esempio.

Da non confonderlo con un banale walking simulator, dove per la maggior parte dell’avventura non dovrete far altro che camminare. Qui infatti – come detto poco fa – è la sua anima gestionale più da gameplay che vivacizza l’intero gioco e lo rende diverso. Non è nemmeno corretto collocarlo in un genere ben preciso, dunque si basa sulla vostra sensibilità nei confronti di un’opera che vuole essere vissuta, e non raccontata. FAR: Lone Sails è un’avventura immersiva, piena di dettagli e terre desolate: ma è anche capace di narrare qualcosa di più?

FAR: Lone Sails
La grafica è piena di tantissimi dettagli sia in modalità portatile che davanti ad un monitor

In un ambiente post-apocalittico tra macchine e paesaggi desolati

Non è mai facile doversi sottoporre ad un gioco che per la maggior parte del tempo non racconta nulla di verbale o che segue dei canoni prestabiliti. Non è visibile nemmeno una parola o testo. Quindi come è possibile che FAR: Lone Sails possa ritenersi un’avventura immersiva e coinvolgente? L’ambiente è la componente fondamentale. Il fulcro di quest’opera è gettare il protagonista, privo di qualunque costruzione narrativa alla base, oltre delle barricate fittizie di un mondo distopico. Bastano proprio pochi attimi per lasciarsi alle spalle ciò che viene identificato come “luogo familiare”, con un flebile venticello e un panorama suggestivo. Quello che ci attende invece è un rudere di un macchinario SteamPunk a vapore fermo su una pianura, immerso in un ambiente completamente grigio e poco rassicurante.

Il senso di smarrimento è alto. Dove ci troviamo? Perché tutto è distrutto? Dove sono finiti tutti gli esseri umani? Domande che non avranno una risposta immediata, a meno che non siate direttamente voi a scoprirla o comprenderla durante il percorso dell’avventura. L’avanzamento è silenzioso, lento e pieno di ostacoli. Però non è un gioco soporifero, anzi può essere giocato tranquillamente tutto di fila fino alla fine.

L’unica certezza è il macchinario: un battello a vapore dotato di ruote, una caldaia, una cabina per riposare, ganci vari e il nucleo contenente il carburante energetico. Muovere il mezzo è abbastanza semplice, sebbene possa procedere solo in una direzione, cioè avanti. Il tutto è costruito in un ambiente tipicamente 3D ma che viene mosso solo in due dimensioni effettive, creando così quel senso di profondità tra ciò che accade davanti a voi e il background esterno.

FAR: Lone Sails
L’organizzazione interna del battello è di vostro interesse, poiché può decretare un incendio come in questo caso.

Macchine di ferro e fuoco: la rivoluzione di un “gestionale” atipico

FAR: Lone Sails è un gioco su binari. Per alimentare il battello è richiesto un carburante: qualunque oggetto si possa reperire nello scenario aperto, che sia una sedia, un barile o una scatola di oggetti metallici è sufficiente per creare energia e dar vita al movimento. Dopo aver introdotto il materiale nel tubo della caldaia, esso viene scomposto in un liquido fluorescente fino a raggiungere il nucleo centrale. Per avviare il macchinario basta semplicemente collocarsi sopra un pulsante rosso e spingerlo. Tra la raccolta e l’aggiunta del carburante, è fondamentale controllare il livello di calore della caldaia a vapore e schiacciare un pulsante rosso sopra la suddetta scritta per evitare un sovraccarico e bruciare l’impianto, emettendo successivamente il vapore in eccesso al di fuori di una canna fumaria come avveniva in una vecchia locomotiva.

Le operazioni di controllo sono molto esigenti, poiché potrebbero portare a diversi malfunzionamenti e compromettere il battello. Morire in questo gioco è difficile, però potrebbe accadere a causa di un incendio o di una caduta, ripartendo dal salvataggio automatico precedente all’accaduto. Per migliorare questi aspetti e così proseguire l’avventura verso l’ignoto, durante la strada potrete trovare e aggiungere vari pezzi funzionali del battello a vapore come delle vele, risparmiando così sul carburante, ad esempio. Scegliere se usare il carburante – e finirlo – o veleggiare può ritenersi una proprietà da non tralasciare durante l’osservazione dell’ambiente, concludendo così per risparmiare energia o non danneggiare l’apparecchiatura.

Ogni sfaccettatura del Gameplay segue l’andatura dell’avventura, quindi per ogni strada percorsa incontrerete in degli ostacoli, che non sono altro che un susseguirsi di Enigmi Ambientali. Rispetto al citato Limbo con più sezioni platform, questi ostacoli sono perlopiù dei modi per comprendere meglio il corredo e la Lore attorno al gioco; alcuni molto impegnativi, ma mai nulla di così complesso da farvi tentennare e richiedere l’aiuto di più tempo per risolverlo. FAR: Lone Sails non ha pretese: senza una meta precisa, l’avanzamento è costellato da terre desolate, sfondi dinamici che variano a seconda delle condizioni atmosferiche e una palette cromatica che si mantiene su una scala di grigi.

Lone Sails
Ogni scompartimento ha una sua funzione ben precisa. I numeri presenti in quella sorta di lucchetto gigante non sono altro che i km percorsi.

La natura cupa e selvaggia che travolge!

Lungo il percorso intriso di momenti salienti e altri apparentemente vuoti, non incontrerete nessun nemico. Certo: potrebbe sembrare assurdo, ma l’unica avversità rimane il tempo e l’ambiente. Un mondo, quello abitato dall’omino rosso, che purtroppo versa in condizioni avverse, stravolto dalle guerre o dall’essere umano avido di cupidigia. Lo scenario è paradossale e camminare grazie all’unico alleato fedele, ossia il mezzo di locomozione a vapore, è vitale per la sopravvivenza del protagonista.

L’ambiente poligonale è ricreato alla perfezione. La conversione su Nintendo Switch, che sia in modalità portatile o davanti alla TV, regala comunque momenti di pura gioia visiva, con quadri spesso contornati da colori scuri e con pochi oggetti. Le texture sono di pregevole fattura, mai scialbe o poco definite. La visuale è solo laterale con scorrimento consentito a destra: può essere effettuato grazie alla pressione di ZL un Zoom In o di ZR Zoom Out, così da favorire quei momenti all’interno del mezzo che richiedono un dettaglio maggiore a quelli platform molto allargati con vista perlopiù periferica.

Una menzione speciale va fatta alla strabiliante colonna sonora, dove perfino gli sviluppatori nominano con una nota speciale i bravissimi artisti (solo basi strumentali) coinvolti nei crediti finali; il sax regna sovrano in quei scenari idilliaci, pieni di pathos e con visuale sempre periferica sull’intero ambiente circostante. Alla variazione del meteo, che sia innevato, acquoso o arido, la musica si compone con estrema eleganza e si introduce nelle vostre orecchie accarezzando il buon gameplay evidenziato dal gioco.

In conclusione, FAR: Lone Sails è un’opera che restituisce un senso di appagamento, costellato da tanti colpi di scena emozionanti e votata sul lato artistico e sonoro di ottima fattura, la cui componente cardine è sicuramente quella ambientale. Un gioco che difficilmente può essere rigiocato per la poca longevità, ma che sicuramente rimane all’interno dei nostri cuori grazie alla sensibilità e alla voglia di affascinare con una realtà devastata e macchiata. La durata si attesta ad una manciata di ore, all’incirca tre. Non ci sono collezionabili o obiettivi da soddisfare, bensì solo una storia che si racconta da sola, senza parole o testi che potrebbero invece risultare superflui. Un gioco minimale capace di incuriosire ed emozionare in un mondo senza più nessuno e con una macchina a vapore al vostro fianco.

FAR Recensione
Gli enigmi ambientali possono mettervi alla dura prova: portate sempre con voi nei luoghi bui una torcia, vi aiuterà tantissimo!

FAR: Lone Sails è disponibile sull’eShop di Nintendo Switch al prezzo di 14,99 euro!

FAR: Lone Sails
FAR: Lone Sails – Recensione
Da un piccolo team di sviluppo Svizzero Okomotive e pubblicato su Nintendo Switch da Mixtvision Mediengesellschaft GmbH, FAR: Lone Sails è un gioco atipico, un'opera interattiva con elementi tipici di un platform e altri riconducibili al mondo gestionale. Ogni sfaccettatura nel gioco è sinonimo di bellezza, mista ad un senso di vuoto per via dei paesaggi desolati e avversi, dove probabilmente la distopia del mondo è dovuta da parte dell'uomo un po' scellerato e ricolmo di cupidigia. Un gioco che nel suo complesso sostiene e si certifica come uno dei migliori nella sua strana categoria, dove intrattiene alla perfezione e sconvolge nel suo ottimo finale pieno di tantissime interpretazioni diverse. La colonna sonora è formidabile, una delle più azzeccate e sorprendenti per un titolo indie da parte del gruppo svizzero. FAR: Lone Sails restituisce un senso di vacuità intriso di soddisfazione, causato grazie all'ambiente dominante e surreale.
PRO
CONTRO
8.8
Emozionante