PictoQuest

PictoQuest – Recensione

Quando la settimana scorsa ho pubblicato la mia recensione di Piczle Cross Adventure, vi ho parlato di un’eccellente avventura in pixel art squisitamente basata sui famosi (anche se forse mai quanto dovrebbero) nonogrammi. Il titolo firmato Score Studios in sede di recensione ci aveva stupito non poco grazie alla maestria con cui gli sviluppatori avevano non solo integrato i puzzle matematici all’interno di un’infrastruttura ludica solida, ma anche per l’estrema cura riposta nel sistema di gestione, ricco di opzioni che sono riuscite a rendere piacevolissima la risoluzione anche degli enigmi più complessi.

Come dovreste sapere se leggete le nostre pagine con frequenza, Piczle Cross Adventure è stato rilasciato sia come pacchetto stand alone sia come parte integrante dell’Indie Gems Bundle – Nonograms Edition, contenente al suo interno anche l’affascinante PictoQuest. Anche se la pubblicazione dell’opera di NANOPIKO risale ormai ad oltre un anno fa, il publisher Plug In Digital ha ben pensato di raccogliere entrambe le produzioni sotto lo stesso tetto.

PictoQuest
Ok, non ho capito molto di quello che hai detto ma ti seguirò ovunque tu voglia!

Se inizialmente la mia intenzione era quella di parlarvi di Piczle Cross Adventure e di PictoQuest in un’unico articolo, man mano che testavo a fondo entrambi i giochi mi rendevo conto che nonostante avessero come comune denominatore quello dei nonogrammi le due esperienze offerte differivano tra loro per una notevole quantità di punti. Questa volta ci allontaniamo dal concetto di avventura esplorativa che caratterizzava l’ultima fatica di Score Studios e ci avviciniamo maggiormente ad un più tradizionale RPG con combattimenti a turni. Avrò modo di approfondire questo aspetto a brevissimo, ma ci tengo a precisare che rispetto al suddetto genere qui è possibile percepirne solamente una spruzzatina, diciamo quel che basta per non ricadere nella banalità di un comunissimo titolo che propone nonogrammi a ripetizione senza alcun tipo di contestualizzazione.

Più che trama, anche in questo caso possiamo parlare di un semplice incipit narrativo, atto a metterci nei panni di un avventuriero (potremo solamente deciderne il sesso) pronto a girare il mondo di Pictoria per sconfiggere temibili creature e riportare la pace precedentemente sottratta dal perfido Moonface. Il mondo di gioco non è aperto, ma sottostà alle regole di una mappa assolutamente lineare che ci permetterà di avanzare di puzzle in puzzle permettendoci di lasciare la strada maestra solamente in occasione di alcune sporadiche subquest.

Le meccaniche di gioco richiamano pedissequamente quelle dei nonogrammi, con griglie rettangolari da risolvere ricostruendo immagini predefinite utilizzando come unici indicatori i numeri posizionati a sinistra e in alto della scacchiera. Ciascun numero, come indicato nell’immagine qui sotto, ci indica esattamente il numero di caselle adiacenti da riempire per quella determinata riga/colonna, e non ci da invece alcuna informazione sulla distanza tra una serie di blocchi e la successiva. Proseguendo la difficoltà intrinseca degli stage si farà via via più palpabile, con livelli sempre più vasti e articolati, anche in questo caso comunque con un pò di pratica non sarà poi troppo snervante arrivare alla fine del nostro viaggio.

PictoQuest
Le regole di risoluzione dei nonogrammi sono molto semplici, ma non per questo avremo sempre vita facile!

Quello che rende in un certo senso unico PictoQuest è appunto la struttura con la quale vengono gestiti i diversi nonogrammi. Anche se non esiste un vero e proprio sistema a tempo, il team di NIKOPIKO ha pensato di introdurre tale meccanica attraverso la presenza di una o più creature che cercheranno di ferirci durante la risoluzione dei puzzle. Ciascun nemico ha infatti una barra della vita ed una barra di attacco che si carica con l’avanzare dei secondi, entrambe riducibili completando righe o colonne complete degli stage. Allo stesso tempo anche il nostro eroe può fare affidamento su una energia vitale, rappresentata da tre cuori, che scende ogni qualvolta una delle creature riesce a caricare la propria barra di attacco e dunque ferirci. Tramite questa semplicissima meccanica è dunque impossibile prendersi tutto il tempo che si vuole per risolvere i puzzle in tranquillità, con l’eccezione di alcuni livelli senza nemici, ed i limiti che ci verranno di volta in volta imposti saranno frutto esclusivamente delle nostre abilità.

Come ogni RPG che si rispetti anche in PictoQuest potremo portarci in battaglia una discreta varietà di oggetti, si passa da semplici frammenti di cuore ad elementi capaci di fornirci utili indizi e di conseguenza renderci molto più pratica la risoluzione dei nonogrammi. Questi vanno comunque dosati con attenzione perché ovviamente non infiniti e per reperirli è fondamentale centellinare ogni singola moneta ottenibile durante l’avventura. Sempre in ottica RPG non mancano le sub quest, piccole deviazioni di percorso che ci chiedono di risolvere livelli già completati in precedenza ma con alcune varianti come il tempo o l’impossibilità di commettere il minimo errore.

PictoQuest
Creature da sconfiggere ed oggetti utili a facilitare la missione, questo è PictoQuest!

Nonostante PictoQuest faccia di tutto per offrire una finestra inedita sul genere ci sono alcuni aspetti che non gli permettono a mio avviso di esprimere tutto il suo potenziale. Primo fra tutti la mappa di accesso ai livelli, decisamente lineare e dunque paragonabile ad un semplice menu di selezione dei nonogrammi in modo puramente sequenziale. Così facendo per ovvie ragioni si percepisce molto meno il senso di avventura che invece avrebbe potuto offrire il contesto nel quale il nostro piccolo eroe viene calato. Certo, vi sono alcuni incontri interessanti con Boss e NPC (le famose sub quest), ma nulla di tutto ciò riesce a mio avviso a mantenere alto l’interesse del giocatore che di conseguenza difficilmente affronterà il gioco in lunghe sessioni.

Un’altro aspetto leggermente trascurato del gioco è proprio quello della gestione dei puzzle logici. Anche se di fatto per risolverli non serve altro se non tenere traccia delle caselle da riempire e quelle da lasciare vuote (possiamo come da tradizione marcarle con una X), il sistema di controllo non ci permette di fare altro, rendendo il tutto a volte fin troppo macchinoso. Non esiste alcuna impostazione che ci permetta di personalizzare l’esperienza, ed il fatto che per esempio non sia possibile evitare di farsi segnalare gli errori commessi talvolta fa sentire il giocatore come avesse le mani legate. Ovviamente sono scelte progettuali, coerenti con la decisione di ambientare tutto in un mondo pseudo fantasy, però potrebbero rendere il risultato finale meno attraente per i puristi dei nonogrammi.

In tutto questo c’è comunque da sottolineare che PictoQuest rappresenta ad oggi il primo ed unico titolo sfornato dai ragazzi di NANOPIKO, quindi come punto di partenza siamo già su standard qualitativi assolutamente più che degni di una produzione capace di intrattenere un grande ventaglio di giocatori.

PictoQuest
Non è avventura senza un Cucco gigante!

Al netto di qualche mancanza, PictoQuest è assolutamente una gioia per gli occhi. Il comparto estetico della produzione non sfigura certamente per bellezza e ricchezza di colori, ben amalgamati tra loro per offrire al giocatore un senso di avventura piuttosto palpabile. Le animazioni sono ben realizzate e anche i diversi oggetti che ricostruiremo si faranno man mano sempre più complessi, non risultando mai fini a sé stessi. Anche le musiche sono ottimamente realizzate, riescono a dare molto bene il senso del ritmo e allo stesso tempo rilassare nei momenti in cui è possibile dedicarsi qualche istante in più per superare alcuni stage.

PictoQuest è dunque un ottimo punto di partenza per i ragazzi di NANOPIKO, che hanno saputo realizzare un prodotto ambizioso ma allo stesso tempo ancorato alle tradizioni. Per soli €9,99 vi porterete a casa un titolo godibile nonostante alcuni limiti d’infanzia, che speriamo vengano limati in un eventuale secondo episodio di quella che potrebbe benissimo diventare una saga a tutti gli effetti. Siamo sicuri che c’è ancora parecchio margine per esprimere il potenziale del gioco, ma dobbiamo comunque lodare gli autori per la loro interessantissima idea di partenza. Se siete amanti dei nonogrammi vi ricordiamo che PictoQuest è acquistabile anche in bundle con Piczle Cross Adventure, al prezzo di €16,99 sazierete senza ombra di dubbio la fame di puzzle logici.

PictoQuest
PictoQuest – Recensione
PRO
Ottima idea di fondo per offrire qualcosa di originale
La componente RPG, seppure minima, è apprezzata e ben gestita
Comparto estetico sublime
CONTRO
La mappa lineare smorza il senso di avventura
Gestione dei nonogrammi poco personalizzabile
7.5
sulla giusta strada