Darksiders Genersis

Darksiders Genesis – Recensione

Sembrava che dopo il crollo di THQ nel 2012, Darksiders non avrebbe mai trovato conclusione. Con Joe Madureira, il fumettista creatore del character design del mondo di gioco, impegnato in altri progetti e Vigil Games occupata in altre faccende, la saga era stata data quasi per spacciata. Poi la rinascita, sia di THQ (ora THQ Nordic) sia di Darksiders, con un terzo capitolo dedicato a Furia, la sorella del quartetto, ma senza Madureira alle spalle. Mancava un solo Cavaliere all’appello: Conflitto, il pistolero che bene o male è sempre stato presente nei capitoli numerati, almeno con le sue armi, raccolte dai fratelli.

Ma chi è Conflitto? Dove è finito?

Darksiders Genesis darà la risposta alla prima di queste domande, portandoci indietro nel tempo a prima della rivolta di Samael e all’inganno alle spalle di Guerra in Darksiders. Un’avventura inedita, che fa da prologo alle vicende della serie, sviluppata da Airship Syndicate, software house fondata proprio da Joe Madureira, tornato quindi in contatto con il brand che ha contribuito a creare e rendere famosa.

Uscito a dicembre su PC e Stadia, dallo scorso venerdì Darksiders Genesis è disponibile anche su console (PlayStation4, Xbox One e Nintendo Switch) al prezzo consigliato di 39,99 €.

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I quattro Cavalieri al servizio dell’Arso Consiglio, hanno ricevuto poteri straordinari in cambio dell’intero sterminio dei Nephilim, la progenie maledetta di Angeli e Demoni. La macchia sull’anima dei quattro, il peccato originale ora che sono gli ultimi rimasti della loro specie. Genesis è ambientato prima della ribellione dei Cavalieri, prima della condanna di Guerra, quando questo era ancora taciturno e seguiva ogni ordine a testa bassa. Lui e il fratello Conflitto sono sulle tracce di Lucifero, il sovrano degli inferi, che sta attuando un malvagio piano assieme ai propri quattro luogotenenti. I due Nephilim dovranno quindi rintracciare i generali viaggiando tra un labirinto e l’altro, in una quindicina d’ore di battaglie continue.

Durante il viaggio i fan della serie ritroveranno tanti degli elementi dell’epica di Darksiders, tra cui il primissimo incontro tra Guerra e Vulgrim, il nefasto mercante della serie. Impareremo a conoscere Conflitto, decisamente il più smargiasso dei quattro, sempre dalla battuta pronta e dal grilletto facile. La scelta di introdurre l’ultimo fratello con un prequel, e non con un gioco in solitaria, inizialmente mi ha straniato. Man mano che le ore si accumulavano però, vederlo interagire con Guerra è stato un evidente volontà di accelerarne la caratterizzazione, portandolo al livello dei fratelli nella metà del tempo. Non mi stupirei se ad Airship Syndicate venisse affidato presto un sequel, magari con Morte e Furia, grandi assenti di questo capitolo.

Guerra e Conflitto in una delle art di Darksiders Genesis

Per quanto riguarda il gameplay, Darksiders Genesis abbandona la pista dell’action adventure battuta dai “fratelli numerati”, abbracciando una formula alla Diablo. Interi dungeon con visuale a volo d’uccello e nemici da sconfiggere a colpi di spada o di pistole. Per la prima volta nella serie, troviamo la possibilità di cambiare il cavaliere qualora lo volessimo, con due gameplay diversi tra loro e adattabili a seconda dell’occasione. Guerra è lo stesso energumeno che abbiamo conosciuto nel 2010, meno distrutto dagli avvenimenti certo, ma sempre pronto a passare al fil di spada gli obiettivi. Oltre alla spada, nel suo arsenale anche la lama Vorpal, con cui attivare interruttori o trasportare il fuoco nei labirinti. Conflitto invece potrà raccogliere una serie di proiettili, equipaggiabili a coppie e dotati di diversi effetti collaterali. Concatenando i colpi poi, avrà accesso alla Serie Vincente, una modalità che potenzia temporaneamente gli stessi proiettili, rendendolo una vera e propria macchina da morte.

Conflitto è sempre pronto a smorzare la tensione.

Se si gioca da soli è possibile cambiare in qualsiasi momento il personaggio, per utilizzare quello che preferiamo a seconda degli ostacoli o dei nemici. Questi ultimi una volta sconfitti potrebbero lasciar cadere dei nuclei, uno dei tanti collezionabili di Genesis. Posizionati nell’apposita sferografia, questi nuclei doneranno ai due cavalieri notevoli bonus, spianandone la strada verso i titoli di coda.

Più copie di nucleo otteniamo, più potente sarà l’abilità sbloccata

Questa funzione si sposa con la rigiocabilità del titolo, invitando i giocatori a riaffrontare le zone precedenti o a sfidare le temibili ondate dell’arena. Tuttavia, una volta ottenute gran parte delle abilità, il gioco diventerà fin troppo semplice, non garantendo una sfida costante se non alla difficoltà più alta. Un problema di bilanciamento riscontrabile soprattutto nella seconda parte di Genesis.

Se i combattimenti di Darksiders Genesis sono stimolanti, soprattutto a fronte di alcune boss battle, le fasi platform mostrano spesso il fianco. Non per una povertà di idee quanto per il doversi piegare alla telecamera fissa, impedendo spesso una visione d’insieme dell’area. Questo problema viene affiancato da alcune scelte grafiche arretrate, come ad esempio il non rendere trasparenti gli ostacoli che si troveranno di fronte alla telecamera (come muri o colonne) e mostrare i nostri cavalieri come delle silhouette azzurre dietro di essi. Questo non inficia la godibilità delle battaglie, ma potrebbe dare fastidio nelle fasi platform più ostiche. Inoltre, al momento è ignoto perché nella mappa di gioco non venga segnalata la posizione del giocatore, sebbene una volta raccolta la planimetria della missione appaiano tutti i collezionabili e gli scrigni.

L’intero gioco è affrontabile anche in co-operativa, locale e online.

Darksiders Genesis è il primo capitolo della serie a permettere una modalità co-operativa. Potremo decidere se aspettare un amico o uno sconosciuto online in determinate zone delle missioni nelle quali campeggiano alcuni totem dedicati, oppure optare per un più pratico split screen locale, fianco a fianco con il nostro compagno d’avventure. In quest’ultimo scenario, l’azione a schermo si farà sfocata man mano che si allontana dal giocatore, riducendo ulteriormente il campo visivo. Non la migliore delle opzioni, soprattutto durante le boss battle che diventano inutilmente complesse e tendenzialmente caotiche. Anche la gestione del multiplayer online ci ha lasciato qualche perplessità, a causa degli eccessivi tempi d’attesa che potrebbero scoraggiare la maggior parte dei giocatori (soprattutto se completi sconosciuti) intenzionati a prendere parte all’azione quanto prima possibile.

Sotto il lato tecnico, Genesis si muove a 30 fps solidi (su PlayStation 4 Pro) nonostante abbiamo riscontrato alcuni bug grafici in diverse missioni. Errori risolvibili ricaricando l’area e che magari verranno sistemati del tutto con una delle prossime patch. Per il resto, nonostante il cambio di prospettiva, Genesis rispetta l’atmosfera della serie, sia nelle scene disegnate, sia negli ambienti decisamente ispirati. Anche la versione dedicata a Nintendo Switch ci ha piacevolmente colpito, poiché in grado di mantenere anch’essa un frame rate pressoché costante e targhetizzato sui 30 fps, al netto di alcune situazioni in docked durante le quali la gran quantità di nemici ha causato la perdita di una manciata di frame. Per ottenere questo risultato è stato ovviamente necessario ricorrere ad alcuni accorgimenti grafici, come l’utilizzo di una risoluzione meno definita ed un effetto blur più pronunciato, specialmente in modalità portatile. Tutto questo non rovina comunque l’esperienza di gioco, che rimane la stessa offerta delle altre piattaforme, se non migliore proprio grazie al fattore portabilità offerto in maniera automatica dalla console Nintendo. Complimenti dunque al team di sviluppo che è stato in grado di far uscire tutte le versioni console in contemporanea senza ritardare, come spesso accade, proprio quella Switch.

Darksiders Genesis
Anche la versione Nintendo Switch, per quanto ridimensionata, fa la sua porca figura.

La colonna sonora orchestrale fa il suo sporco lavoro, garantendo brani infernali mentre i nostri due Cavalieri portano a termine il loro compito. Darksiders Genesis è completamente in italiano, come da tradizione della serie, sia nei testi che nel doppiaggio.

In quello che è a tutti gli effetti un quarto capitolo, sebbene non numerato, vedo molte potenzialità per il futuro della serie. Ora che Joe Madureira è di nuovo coinvolto, spero di non dover aspettare troppo per un secondo Genesis o per quellla riunione dei quattro cavalieri attesa da gli amanti della saga da dieci anni. Darksiders Genesis è un titolo che, se avete giocato le precedenti avventure non potete lasciarvi sfuggire e che, se invece le aveste perse, dovreste tenere d’occhio per il futuro.

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Ultimo aggiornamento: 2024-04-26 at 00:30

Darksiders Genersis
Darksiders Genesis – Recensione
PRO
Uno sguardo al passato della saga
Atmosfera indovinata
Gameplay variegato...
CONTRO
...ma poco bilanciato
Qualche scelta grafica infelice
Manca un segnalino giocatore nella mappa
8
Che Darksiders riparta da Genesis