Yooka Laylee and the Impossible Lair

Yooka-Laylee and the Impossible Lair – Recensione

Yooka-Laylee è stato un progetto in grado di raggiungere il cuore dei giocatori fin dal suo primo annuncio. Nato dal lavoro certosino di ex dipendenti Rare, e dunque veterani indiscussi del settore, riuscì a ritagliarsi un posticino nelle console di oltre un milione di nostalgici che vedevano in questo atto d’amore il più grande tributo a Banjo-Kazooie mai realizzato (non a caso il nome del gioco con la sua pronuncia fa chiaro riferimento ad un’altro strumento musicale, l’Ukulele). La fame di rivivere i fasti di un tempo, in cui il platform 3D regnava sovrano, fece sì che la campagna Kickstarter raccolse la bellezza di 2.090.104 £ al fronte di un obiettivo di “soli” 175.000 £, e che il gioco venne sviluppato in tempi relativamente brevi.

Nonostante alcuni difetti, per esempio legati alla gestione della telecamera, possiamo certamente dire che il risultato finale, arrivato dopo qualche peripezia anche su Nintendo Switch, abbia ampiamente ripagato le aspettative. Perché, dunque, non continuare a sfruttare il simpaticissimo duo camaleonte-pipistrello di Playtonic Games per dare vita ad un nuovo capitolo di quella che speriamo diventi una serie a tutti gli effetti? Beh, se state leggendo questa recensione significa che il desiderio è stato esaudito, e siamo pronti a rivivere un’emozionante avventura – in arrivo l’8 settembre – che questa volta ha deciso di abbandonare una mezza dimensione ed offrirsi come un piacevolissimo platform 2.5D capace di strizzare l’occhio allo scimmione di mamma Nintendo, altro mostro sacro del suo genere di appartenenza. È così che nasce Yooka-Laylee and the Impossible Lair, che preferiamo considerare più uno spin-off che un sequel diretto di Yooka-Laylee, e questa è la nostra analisi della versione Nintendo Switch.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair
Toh guarda, un easter egg <3

Capital B è tornato a portare caos e distruzione nelle serene giornate di Yooka e di Laylee. Questa volta il suo obiettivo è il controllo mentale delle api che popolano l’Oltremondo, per schiavizzarle e renderle parte del suo esercito. Il nostro compito sarà quello di affrontare il nemico direttamente a casa sua, in quel Covo Impossibile che da il nome al gioco, e per riuscire in questa impresa avremo necessariamente bisogno proprio di quelle api cadute vittima degli eventi, grazie alla loro capacità di fornirci protezione.

Il Covo Impossibile, per definizione, è un posto pericolosissimo e pieno di nemici e trappole mortali dal quale solamente un giocatore ben allenato è in grado di uscire vittorioso. Ironia della sorte questo sarà proprio il primo livello che dovremo affrontare, quasi a rimarcarne l’importanza all’interno dell’intera produzione, e non ci sarà da stupirsi se periremo dopo appena una manciata di salti ben piazzati. Delusi e affranti verremo consolati dall’Ape Regina, che ci informa di come senza il suo Beettaglione Reale sia di fatto impensabile dare una lezione a Capital B. Inizierà da qui il nostro lungo viaggio, nel mio caso durato poco più di venti ore, necessario a salvare quante più Royal Bee Guards possibile e dare l’ennesima lezione al CEO delle Hivory Towers.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair
Alla fine di ogni livello ci attenderà un’ape da salvare, cercate di collezionarle tutte per avere maggiori speranze di battere Capital B.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair può essere schematicamente suddiviso in tre aree di gioco ben distinte tra loro. La prima è proprio il Covo Impossibile, che potremo affrontare in qualsiasi momento ma che senza aver prima liberato una cospicua quantità di Api Reali sarà di fatto troppo difficile da portare a termine. Il gioco tiene traccia sia del numero di tentativi effettuati sia della percentuale di completamento, calcolata semplicemente in funzione del punto del maxi-livello oltre il quale non siamo ancora riusciti a spingerci.

Com’è giusto che sia, il secondo pezzo grosso del gioco è costituito dai suoi livelli tradizionali, 20 per l’esattezza, che qui vengono denominati “capitoli”. All’interno di questi stage bidimensionali Yooka e Laylee possono sfruttare le loro abilità di coppia per superare ostacoli e avanzare tra semplicissimi enigmi ambientali e sezioni puramente platform. Ritorna più in forma che mai la rotolata, con la quale il duo può sfrecciare a tutta velocità ed effettuare dei lunghi salti, alla quale si uniscono lo schianto a terra, indispensabile per infrangere il terreno sottostante e scovare segreti, e la possibilità di compiere una piccola rotazione a mezz’aria molto simile a quella dell’idraulico baffuto nella serie New Super Mario Bros. Non esiste una vera e propria barra della salute, ma ogni volta che subiamo un danno Laylee si allontanerà da Yooka, il quale dovrà riuscire a recuperarla prima che questa voli via (in pieno stile Yoshi’s Story) e lo lasci privo delle abilità precedentemente discusse e più vulnerabile che mai. I collezionabili continuano anche qui a fare parte dell’esperienza, anche se si limitano allaricerca di 5 monete (ben) nascoste ed alla raccolta delle piume che fungono da moneta.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair
Alcuni stage speciali, come questo che strizza l’occhio a Space Invader, sono fondamentali per alterare il mondo di gioco e proseguire nell’avventura.

La terza e ultima zona di Yooka-Laylee and the Impossible Lair, nella quale passeremo una gran quantità di tempo, è l’Oltremondo. Questo abbandona la visuale in due dimensioni a favore di una isometrica, che permette al giocatore di godere maggiormente di una vera e propria mappa interattiva attraverso la quale accedere ai 20 livelli offerti dal gioco. Analogamente a quanto avveniva per esempio con Mario + Rabbids Kingdom Battle, in questo vero e proprio hub dovremo risolvere una grandissima quantità di enigmi ambientali, molti dei quali intelligenti e ben congegnati, per sbloccare tutti i capitoli. Nell’Oltremondo faranno il loro ritorno moltissimi NPC del primo episodio, come Vendi ed i suoi utilissimi tonici acquistabili con le piume e l’avido Trowzer, al quale affidare le monete segrete raccolte nei livelli per sbloccare nuove aree della mappa. Scovare ogni singolo segreto sarà di per sé una sfida, e qualora ci trovassimo in difficoltà potremo pagare alcuni cartelli parlanti sparsi qua e la in cambio di preziosissimi consigli.

Quando prima vi parlavo di 20 livelli stavo effettuando una grande approssimazione, poiché gli stage accessibili del gioco sono esattamente il doppio. Dall’overworld, infatti, è possibile attivare una grande quantità di eventi, i quali andranno ad influenzare profondamente la struttura di ciascun livello, permettendoci di affrontare ciascuno stage due volte. Avremo, per esempio, livelli acquatici che all’improvviso diventano di ghiaccio, oppure stage sospesi nei quali grandi raffiche di vento improvvise cercheranno di complicarci l’avanzata, per non parlare di una grande invasione di extraterrestri. Sono piccoli espedienti che personalmente ho apprezzato e che non appaiono mai come fini a sè stessi o come pretesto per allungare il brodo con poco sforzo, ma anzi aggiungono varietà ed in un certo senso un contesto per ciascun capitolo.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair
Un momento di puro relax!

Poco più sopra parlavamo dei tonici, utilizzabili solamente all’interno degli stage. In Yooka-Laylee and the Impossible Lair questi vanno prima scovati nell’Oltremondo, e si riveleranno degli utilissimi modificatori attraverso i quali semplificare la vita dei due eroi o alterare lo stile grafico del gioco per puro piacere personale. Attenzione, però, ad abusare di alcuni di questi, in quanto il loro utilizzo talvolta ci penalizzerà alla fine dello stage sottraendoci parte delle piume raccolte. Considerando che queste sono estremamente preziose, soprattutto per i collezionisti che intendono acquistare ogni tonico presente nel gioco, impresa che purtroppo non è possibile portare a termine in una singola run completa (aspetto che paradossalmente penalizza i giocatori più abili, i quali necessitano di meno tentativi per completare al 100% i livelli).

Parlando per un momento di difficoltà, questa si presenta ottimamente calibrata, anche grazie alla generosità dei checkpoint ed alla totale assenza di vite e, quindi, di game over. Anche l’assenza di una “barra della salute” o di cuori aiuta a proseguire con il trial and error ridotto al minimo, a patto ovviamente di recuperare Laylee a seguito di un danno subito. Lo stesso discorso non può essere invece applicato al Covo Impossibile, completamente privo di checkpoint, che ho trovato estremamente punitivo anche quando l’ho affrontato con il Beettaglione Reale a regime. Sconfiggere definitivamente Capital B, infatti, è un’impresa che ritengo accessibile solamente ai più coraggiosi, o a coloro armati di tantissima pazienza e che riusciranno prima o poi ad attivare il cosiddetto meccanismo della memoria muscolare. Il Covo Impossibile è un livello molto lungo, durante il quale saremo costretti ad affrontare l’unico boss del gioco più volte, e dunque senza sangue freddo anche 48 api (numero massimo reclutabile) potrebbero esaurirsi prima del traguardo.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair
Con il giusto tempismo questi ostacoli risultano innocui…

A questo punto è arrivato il momento di rispondere alla fatidica domanda: “Quali sono i principali difetti di Yooka-Laylee and the Impossible Lair?”. Per quanto mi riguarda sul primo disappunto non ho alcun dubbio, questo va tutto sulla completa mancanza di una localizzazione italiana, trattamento che invece era stato riservato a Yooka-Laylee. Certo, non stiamo parlando di un titolo story driven o con lunghissime stringhe di testo che rendono il tutto poco fruibile a chi mastica solamente un po’ di inglese di livello scolastico, ma piuttosto di un chiaro segnale di come il nostro mercato in questa circostanza sia stato considerato di serie B (forse a causa di fondi ridotti o di un poco successo del primo capitolo sul nostro territorio?).

Anche il sistema di achievement offerto, mi è sembrato poco incisivo e piuttosto raffazzonato, in quanto si limita principalmente alla raccolta di monete, tonici e api. Personalmente avrei sviluppato qualcosa di più stimolante, per esempio legato ad azioni specifiche, e ho trovato la loro presenza più un’occasione mancata che uno stimolo ad ottenerli tutti.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair
Ci vuole calma e sangue freddo, ma ce la faremo!

L’aspetto nel quale forse si cela maggiormente la natura indipendente del gioco è la non eccessiva varietà delle situazioni stilistiche offerte per deliziare il giocatore. Prima che io possa essere frainteso, Yooka-Laylee and the Impossible Lair è una vera e propria gioia per gli occhi in entrambe le modalità della console (anche se in docked compare un leggero effetto aliasing), ricco di effetti di luce e riflessi in grado di rendere il mondo di gioco vivo e perfettamente in grado di rispondere alla nostra presenza, però giocando a ciascuno dei 40 livelli presenti raramente ho percepito dei veri e propri picchi di genio sulle ambientazioni, che tendenzialmente appaiono fedeli alla tradizione del genere. Anche gli asset vengono spesso riutilizzati qua e la, rendendo di fatto alcune zone piuttosto simili tra loro ed affidando il compito di variare la formula principalmente al level design, che fortunatamente riesce a svolgere in maniera impeccabile il suo ruolo. L’idea di offrire un secondo contesto a ciascuno stage riesce a mitigare la generale mancanza di un “effetto wow” iniziale, e ad avventura inoltrata sarà in grado di dimostrare l’estrema competenza di Playtonic. Peccato solo per non aver deciso di sfruttare anche in questa iterazione l’idea delle trasformazioni, magari in livelli bonus o sezioni specifiche, che a mio parere avrebbero ulteriormente alzato l’asticella del divertimento.

Per quanto riguarda le musiche, queste sono ancora una volta deliziose, e fa molto piacere scoprire che sono state gestite da due membri interni dello staff (Dan Murdoch e Matt Griffin), nonostante questi abbiano comunque potuto contare sul supporto attivo dei talentuosi David Wise e Grant Kirkhope.

A livello tecnico, fortunatamente, non c’è nulla da segnalare ed il gioco risulta fluido e perfettamente ancorato ai 60 FPS, requisito imperativo che si sono fissati gli sviluppatori fin dalle fasi iniziali del progetto. Gli unici (brevissimi) cali che ho riscontrato li ho subiti al mio rientro dalla modalità riposo di Nintendo Switch, e dunque non hanno causato alcun problema in fase di recensione. La telecamera è stata sensibilmente migliorata rispetto a quella del primo episodio, operazione sicuramente facilitata dal nuovo cambio di visuale, nonostante in alcune circostanze mi sarebbe piaciuto poterla muovere con lo stick destro per analizzare meglio l’ambiente ed i suoi pericoli.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair
Questo lo dici tu, mio caro!

Alla luce di tutte le considerazioni fatte Yooka-Laylee and the Impossible Lair riesce a reggere tranquillamente il confronto con i mostri sacri ai quali vuole ispirarsi, divertendo anche coloro che non sono cresciuti a pane e platform bidimensionali. Nonostante i chiari riferimenti a moltissime meccaniche già utilizzate altrove, l’opera di Playtonic ha moltissimo da dire grazie alla competenza con la quale il tutto è stato assemblato, con un gameplay molto variegato ed un level design studiato in ogni minimo particolare. Consigliato più ai videogiocatori temerari che a quelli che preferiscono un approccio più casual, a causa della comunque non sottovalutabile difficoltà, Yooka-Laylee and the Impossible Lair può essere apprezzato a pieno anche da coloro che non hanno ancora avuto l’occasione di giocare a Yooka-Laylee. Il prezzo proposto di €29.99 (€39.99 per l’edizione retail), infine, è assolutamente giustificato sia dalla qualità del gioco sia dalla ricchezza di contenuti, ed è per questo che vi consigliamo di farlo vostro anche senza la necessità di attendere per un eventuale sconto.

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Ultimo aggiornamento: 2024-04-25 at 18:50

Yooka Laylee and the Impossible Lair
Yooka-Laylee and the Impossible Lair – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a Yooka-Laylee and the Impossible Lair grazie ad un codice gentilmente offerto dal publisher, portando a termine l'avventura in un tempo di circa 20 ore e lasciandomi alle spalle una quantità minima di tonici, che intendo recuperare quanto prima (anche se sono consapevole di non avere abbastanza piume per poi comprarli tutti da Vendi).
PRO
CONTRO
8.8
Una coppia perfetta