Yooka-Laylee

Yooka-Laylee – Recensione

Mentre ormai il mercato dei videogiochi corre a velocità folli (e per chi scrive, nemmeno verso direzioni ideali), fra giochi che sono contenitori di DLC, che iniziano dopo tre ore di download di patch del day-one, franchises storici che svaniscono o vengono stravolti, c’è una cosa che mette tutti, o quasi, d’accordo, specialmente i videogiocatori non più di primo pelo ed è il ricordo romantico dei giochi di una volta. Il famoso detto che “si stava meglio quando si stava peggio”, si può applicare pure ai videogiochi e quindi, spesso, ripensiamo a vecchie cartucce e personaggi che ci hanno tenuto compagnia in gioventù, magari quando il platform 3D era all’apice del suo splendore, Rare era sinonimo di qualità eccelsa e Banjo & Kazooie era uno di quei giochi che lasciano un impronta negli anni a venire.

La Rare, acquisita da Microsoft (un crimine che non perdonerò mai a Nintendo), non è mai più tornata a quei livelli, perdendo pezzi di quel meraviglioso puzzle per strada e quando quei pezzi si sono riuniti, è nata PlayTonic, quella che definirei l’anima “vera” della vecchia Rare. E cosa c’è di meglio del portare, una ventina d’anni dopo, in mezzo a un mondo videoludico diverso, velocissimo, sempre connesso e tendente al 4K, una ventata di anni ’90 sotto forma di un camaleonte e un pipistrello, piattaforme a go-go, collezionabili ovunque, minigiochi, gameplay old style e, purtroppo, una telecamera pure lei troppo old style.

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Passata attraverso un altro simbolo del videogioco moderno, ovvero quel Kickstarter croce e delizia di giocatori e sviluppatori, Playtonic lanciò il progetto Yooka-Laylee nel giugno del 2015 e fù appoggiata da circa 73000 backers che, con più di 2 milioni di sterline, credettero che questo genere di videogiochi aveva ancora un senso, pure in mezzo a Moba, FPS e action-RPG. E adesso, circa tre anni dopo, Yooka-Laylee sono qui, col loro mondo colorato, quello stile infantile che riporta ai tempi del Nintendo 64, ma più che un gioco infantile, è un gioco che arriva diretto dalla nostra infanzia, un nuovo gioco arrivato direttamente da un epoca passata.

In fondo, il platform è un gioco semplice nella sua mancanza di coerenza: piattaforme sospese nel nulla, che escono da un buco per entrare in un altro, pulsanti grossi come automobili per attivare qualcosa. Un gioco che non ha mai affondato le sue radici in lore degne di una trilogia, ma nel più puro e semplice divertimento, dove la coordinazione occhio-mano è il pre-requisito per non rischiare la scomunica quando, dopo aver ripetuto un passaggio davvero ostico, si prorompe in bestemmie apocalittiche rivolte agli sviluppatori e tutta la loro progenie.

In questo, nel riportarci in questo mondo, PlayTonic ha avuto successo, perchè questo Yooka-Laylee è una meravigliosa espressione di puro gameplay, ambientato in un mondo che è una gioia da vedere e che dà ai fans tutto quello che si aspetterebbero da un gioco di Rare: se mi passate il termine forse un pò scorretto, Yooka-Laylee è un fan service di se stesso, dai testi scritti in font fumettosi enormi, ai dialoghi che si svolgono a suon di borbottii e grugniti, dalla raccolta ossessiva di oggetti ai personaggi strampalati. Strampalati come i cattivi della situazione e le loro motivazioni, Capital B. e il suo assistente, Dr. Quack che hanno deciso di derubare il mondo di tutti i libri. Peccato che, nello svolgimento del loro malefico piano, si approprieranno di un libro di Yooka-Laylee, motivo più che sufficiente per dare il via all’esplorazione di questo colorato mondo.

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Ma come si può esplorare al meglio, senza mosse speciali? Faremo in fretta la conoscenza di Trowzer, un serpente con i… pantaloni; il vostro pusher di fiducia di mosse speciali che, previo pagamento di piume, vi insegnerà rotolate, attacchi avanzati e tutto ciò che un camaleonte e un pipistrello dabbene devono sapere, ma qui troviamo pure un piccolo lato fastidioso, dato che non ci sono schermate che vi ricordino come si effettua una particolare mossa, a volte ricordarsi tutto può essere un pò frustrante. Ah, e non c’è una mappa. Old style a go-go.

Ultimo aggiornamento: 2024-04-26 at 11:50

Partendo dull’hub centrale, le Torri d’Alveorio, troveremo cinque mondi da sbloccare ed esplorare senza particolari vincoli: non saremo legati da percorsi predefiniti o ordini di ricerca delle varie Pagie (le pagine del libro che ci è stato rubato) ma potremo vagare spinti solo dalla nostra curiosità e dalle mosse speciali di cui avremo bisogno e che il nostro Trowzer sarà ben lieto di venderci.
Connotazione del gioco senz’altro più moderna e, bisogna ammetterlo, divertente rispetto all’ingessatura dei bei tempi andati: in fondo, se si può migliorare un classico con qualche aggiunta moderna, perchè no? E qui mi sposto sul vero difetto del gioco, ovvero a una scelta contraria a ciò che ho appena detto, il mantenimento di una feature che tanto ha attirato critiche a questo gioco: la telecamera.

Che volesse essere o meno una citazione dei giochi di una volta, la gestione della telecamera non è assolutamente perfetta, con una tendenza a muoversi in modo nevrotico (quando sono salito per la prima volta su un ponte, ho avuto la sensazione di salire su un ponte tibetano con una 2CV scassata e smarmittata) e a riposizionarsi automaticamente un pò troppo spesso.

Se a questo uniamo una morbidezza dei controlli elevata, specialmente nei salti, non sempre precisi ma che spesso si salvano in angolo grazie alla planata, abbiamo una situazione che ci richiederà una notevole capacità di adattamento e, mi piange il cuore a dirlo, non sarebbe dovuto essere così perchè, almeno per me, questo gioco meritava la perfezione.

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Bisogna però dire che alcuni dei suddetti problemi sono già stati corretti con una patch e credo che Playtonic stia ancora lavorando per finire di sistemare il problema: la situazione, non è perfetta ma comunque tollerabile, anche se alcuni la troveranno comunque fastidiosa. Dal punto di vista tecnico, Yooka-Laylee è delizioso anche se forse si poteva fare qualcosina di più, con alcune textures che mostrano il fianco quando le inquadrature si avvicinano molto: Unity è in grado di fare di meglio e Yooka-Laylee dimostra comunque di essere una produzione a basso budget, anche se, per onestà, bisogna ammettere che ci viene pure fatto pagare di conseguenza.

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Ultimo aggiornamento: 2024-04-26 at 12:40

Ottime le musiche invece, che rimandano ai titoli storici di Rare quindi orecchiabili e allegre: Grant Kirkhope e David Wise tirano fuori dalla manica tutti gli assi che hanno imparato a usare nei loro anni di lavoro e, chiudendo gli occhi, le immagini di Banjo & Kazooie e Donkey Kong Country scorrono velocemente come un gran bel ricordo. La longevità del titolo, sebbene ci metta davanti cinque mondi solamente, si attesta a buoni livelli grazie alla classica raccolta di miriadi di items, sfide offerte da personaggi strambi, senza dimenticare gli arcade offerti da Rextro Sixtyfourus, un simpatico dinosauro poligonale probabilmente più nostalgico di me.

Il livello di difficoltà è medio, un pò tarato verso l’alto, con alcune sezioni davvero frustranti, come quelle legate a Karto, il carrello da miniera insieme a cui dovremo affrontare le classiche sezioni su rotaia e la durata dovrebbe aggirarsi intorno alle venti ore, a seconda dell’abilità del giocatore: si, se passate quattordici ore a ripetere un determinato passaggio, il merito non è della longevità del gioco ma è colpa vostra, sappiatelo.

In definitiva, Yooka-Laylee è un gran bell’omaggio ai giochi dei bei tempi andati, giocabile, divertente e impegnativo con qualche piccolo problemino dal lato telecamera e con dei controlli non sempre precisissimi ai quali bisogna fare l’abitudine.

Certo, si poteva fare di meglio, ma se amate ancora i giochi di piattaforme di una volta o se volete scoprire perchè i videogiocatori ormai adulti dicono sempre che i videogiochi di una volta ti prendevano davvero a calci, Yooka-Laylee vi saprà divertire, con i suoi mondi colorati, il suo umorismo stupido e le sue musiche divertenti.

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L’angolo della polemica del vecchio che grida agli scoiattoli: per me, Yooka-Laylee è un gran bel gioco, ma capisco che possa avere avuto pareri contrastanti, per alcuni anche sotto la sufficienza: quello che davvero non ammetto è il 2 che tanto rumore ha fatto, datogli da un noto youtuber perchè si tratta di una cosa fuori dal mondo, un insulto ai PlayTonic che, sebbene non abbiano fatto un lavoro perfetto, ci mettono davanti un buon gioco che sprizza amore per un genere da molti ormai considerato obsoleto e una mancanza di rispetto per l’intelligenza dei videogiocatori. Scusate lo sfogo.

Passiamo oltre, andiamo a vedere voti, pro e contro e io torno a giocare a Yooka & Laylee, ringraziando PlayTonic per questo bel tuffo nel passato, sperando che possa segnare una presa di coraggio di altri sviluppatori perchè se c’è una cosa che questo gioco riesce a dimostrare, è che nel 2017 può esserci ancora spazio per il platform di qualità.

Yooka-Laylee
Yooka-Laylee – Recensione
PRO
Un platform 3D realizzato da chi sa come si fanno
Musiche divertenti
Tonnellate di oggetti e segreti da trovare
CONTRO
Telecamera a volte fastidiosa
Controlli "morbidi"
Unity può fare di meglio
8.5