The Forbidden Arts

The Forbidden Arts – Recensione

Lo studio indipendente Stingbot Games ha da poco rilasciato l’ultimo dei suoi ambiziosi lavori, The Forbidden Arts, che ha stuzzicato l’interesse di molti nel panorama videoludico attuale. Diversi sono i titoli che ormai, sotto l’ala dell’attuale generazione, continuano a presentarsi e proporre un modo di giocare sempre differente e variegato, lasciando al videogiocatore un ampio margine di scelta anche in quei mesi poco popolati da titoli di grande rilievo. L’uscita è prevista per oggi, giorno 7 agosto 2019, in contemporanea su Steam, Xbox One e Nintendo Switch. Quest’ultima è la console di riferimento proposta per questa nostra recensione.

Il gioco è un’avventura platform votata alla scoperta di un misterioso potere, che coinvolge diversi esponenti di un mondo governato da arti magiche e druidi. L’incipit è sostanzialmente questo: Phoenix, il protagonista, dovrà andare alla ricerca di un potere magico assopito dentro di lui ed esplorare i cinque mondi proposti dagli sviluppatori del titolo. La varietà non è comunque tanta, poiché si è voluto puntare sull’aspetto più essenziale del gioco: il gameplay e la grafica. Quest’ultima è in 3D e si alterna a momenti open map dove avremo l’occasione di comprare al mercato ciò che ci manca e/o parlare con i personaggi non giocanti (png), al semplice platform in 2D con scalate verticali e nemici da uccidere in tempo reale attraverso il nostro armamentario. Il titolo cerca di differenziare questi due momenti attraverso la gestione stessa della camera (che all’interno dei dungeon tende ad allontanarsi, ad esempio) e l’utilizzo sapiente di alcune meccaniche di gioco.

The Forbidden Arts, tra momenti di pura esaltazione ad altri di poca attenzione tecnica, sarà riuscito a ritenersi un buon titolo estivo? 

The Forbidden Arts
La varietà dei mondi è avvertibile e di buonissimo impatto nella longevità del titolo.

Trama & Linea Narrativa – L’arte della Piromanzia!

Per quanto l’incipit sia sufficiente, la trama si può schematicamente racchiudere in tre macro-quadri: il primo è la scoperta, il secondo la conoscenza e il terzo la magia. Queste interpretazioni sono dettate dal fatto che la narrazione segue una sua identità precisa, sebbene inciampi diversi strafalcioni e qualche incertezza dal punto di vista della coerenza. Phoenix è il protagonista, un ragazzo dai capelli ambrati che – senza alcuna spiegazione – sa come impugnare delle armi e combattere e viene immediatamente coinvolto da un Druido affinché quest’ultimo gli insegni l’arte della Piromanzia. Tutto ciò viene spiegato troppo velocemente, con linee di dialogo contenute all’interno di riquadri di testo ritagliati male e con qualche incertezza nella traduzione.

Durante l’avventura, avremo l’occasione di conoscere quattro guardiani – che corrispondono ai quattro mondi successivi a quello introduttivo, ognuno con un bioma diverso e peculiare – con un potere particolare. Un tempo, questi quattro guardiani magici erano in grado di mantenere in equilibrio l’intero mondo di Chora: ma per colpa dell’intervento di un malvagio Druido, un tale Voltaire, qualcosa iniziò a vacillare. Il consiglio Magico si riunì per debellare questa nuova minaccia, riuscendo nell’impresa di farlo allontanare dalle terre abitate e rinchiudendolo in un luogo lontano. Solo che, tutt’ora, il druido della magia nera è in attesa del giusto momento per manifestarsi.

La trama evolve molto lentamente e lo fa senza alcuna pretesa, risultando per il resto del tempo poco coinvolgente e piuttosto prevedibile. Purtroppo la narrazione principale non è stata in grado di rispettare questo semplice punto e risultare soddisfacente, all’interno di un mare insipido e pieno di elementi buttati quasi per fare numero.

The Forbidden Arts
Graficamente sufficiente, con pochi elementi su schermo e posizionati erroneamente.

Gameplay – Un’avventura platform che muta… malamente!

Se dal comparto narrativo il gioco risulta essere poco coinvolgente, il gameplay è condito di elementi risolutivi piacevoli ed altre soluzioni alquanto bizzarre, che sconvolgono il ritmo già difficile dell’intera esperienza. I mondi da esplorare sono solamente cinque e davvero di piccole dimensioni: i momenti open map purtroppo sono afflitti da un piccolo problema di prospettiva, con il personaggio sproporzionato rispetto alle strutture. Sono convinto che sia voluto, poiché all’interno di queste aree non avremo modo di fare combattimenti o altro, solo parlare con alcuni png e raccogliere dei cubi d’oro (per l’esattezza dieci, che ci daranno la possibilità di sbloccare un dungeon extra nel mondo dei sogni). Il tutto ricorda vagamente Spyro, The Dragon.

Dopo queste sezioni introduttive, entrati nel dungeon potremo quindi ritenerci finalmente all’interno del gameplay vero e proprio. La componente fondamentale del gioco sono proprio le sequenze platform intervallate da enigmi di diverse difficoltà. Nulla di irrisolvibile o originale. Le sfide ambientali in 2D sono ben gestite e offrono uno spunto interessante, anche se il problema principale è il combat system: deludente e poco appagante. Utilizzare le palle magiche contro i nemici sarà comunque meno d’impatto rispetto all’attacco ad arma bianca. Un semplice fendente toglie più energia, e questo è un problema di bilanciamento. Gli attacchi nemici soffrono di hitbox grossolane, con orsi o druidi malvagi che ci colpiranno o uccideranno anche in posizioni sopraelevate rispetto a noi.

Gli oggetti da trovare o i segreti stessi sono davvero banali e non incentivano sicuramente a giocare al cento per cento il titolo, che di suo ha una longevità pari alla media, ossia può essere concluso in circa una decina di ore.

The Forbidden Arts
Diverse parti di level desing sono ottime, altre invece un po’ meno e di difficile risoluzione.

Conclusione & Considerazioni Finali – Poteva fare molto di più, peccato

The Forbidden Arts è un gioco molto semplice, con elementi come il gameplay in 2D platform piacevole, mentre per il resto risulta essere troppo grossolano e con una visuale gestita male. Il tutto è infoltito dalla presenza di bug fastidiosi, sebbene sporadici e sicuramente poco ricorrenti. L’azione decantata dai primi minuti di gioco è epica solo dal titolo: purtroppo i combattimenti, a parte alcuni ben orchestrati, sono perlopiù di contorno e mal bilanciati.

La grafica è essenziale, curata e gradevole da guardare. Le modellazioni poligonali sono fatte discretamente e si fanno notare all’interno però di un mondo scarno, con pochi oggetti su schermo e texture del terreno e delle pareti un po’ allungate. E’ avvertibile in alcune circostanze un lieve aliasing, ma con una buona, complessivamente, gestione delle ombre. Esteticamente non è il titolo più ispirato, eppure mostra comunque un notevole impegno e questo va annoverato sicuramente tra i pregi. Il comparto sonoro è ininfluenti. Purtroppo non spicca e rimane piatto rispetto a tutto il resto.

In conclusione, il contesto Fantasy è azzeccato, con Druidi e salvaguardia dell’equilibrio che ricordano tantissimi titoli e libri più famosi nel panorama corrispettivo. Però è troppo poco: ciò che continua a sbagliare il gioco è la semplicità dell’esecuzione, con una tecnica sbiadita un combat system che arranca. La mole di segreti non riscuote il successo che invece si meritava, perché poco attinente al contesto ricreato. La sua longevità è comunque un punto buono a favore, con una varietà dei mondi soddisfacente e alcune soluzioni di level design che convincono. The Forbidden Arts è un gioco sufficiente, che non innova in nulla, limitandosi nel fare il suo anche se con qualche piccola incertezza qui e là, riuscendo comunque ad intrattenere e divertire per tutta la durata del gioco. 

The Forbidden Arts
Gli effetti grafici complessivi sono buoni e l’idea di costruire un gameplay interamente in 2D anche.

The Forbidden Arts è in uscita su Nintendo Switch al prezzo di 13,18 euro!

The Forbidden Arts
The Forbidden Arts – Recensione
PRO
Trama sufficiente;
Buona Modellazione poligonale;
Cinque mondi vari da visitare;
Buon Level design;
CONTRO
Storia che non emerge;
Problemi di aliesing;
Bug fastidiosi da risolvere;
Combat System non bilanciato;
7
Poteva fare di più!