GRIP: Combat Racing

GRIP: combat racing – Recensione

Corsa nel passato

Spesso quando si pensa ai ricordi d’infanzia questi risultano sfocati, confusi, spesso coadiuvati dall’immaginazione; e così è anche per me. C’è una categoria di ricordi che rimangono però impressi nella mente come se tutto fosse avvenuto qualche istante prima, quei ricordi legati a momenti particolarmente felici, importanti o che hanno semplicemente lasciato un’impronta su di noi, in un modo o nell’altro; in quest’ultima categoria rientra sicuramente il vivido ricordo di quasi ogni gioco giocato da me e mio fratello di fronte ad un piccolo televisore, grazie alle prime console di fine anni novanta. Tra questi spiccano sicuramente quei titoli tanto di moda in quel periodo dove veicoli improbabili e futuristici sfrecciavano a velocità esagerata, quasi da far girare la testa, come Wipeout o Rollcage. Proprio da quest’ultimo titolo sembra prendere ispirazione il gioco protagonista della recensione, GRIP: Combat Racing, sviluppato da Caged Element e distribuito da Wired Productions pronto a sbarcare sulla nostra ibrida preferita dal 6 di novembre.

GRIP: Combat Racig

GRIP: Combat Racing

Grip: Combat Racing parte subito in quarta buttandoci da subito nel tutorial senza passare dal via (menù principale) dove ci vengono presentate da subito le caratteristiche fondamentali del titolo: velocità supersonica(dai 400 ai 1234 km/h), la possibilità di utilizzare varie armi grazie ai due slot dedicati e il totale ribaltamento delle leggi della gravità e della fisica. Dopo aver scoperto quindi che il nostro veicolo può tranquillamente correre lateralmente su una parete o anche sul soffitto grazie all’iper-velocità, e di poter ostacolare la strada al nemico con l’uso ponderato di qualche arma, abbiamo a questo punto la possibilità di scegliere tra le varie modalità presenti nel gioco, davvero tante per un arcade racer. Oltre alla classica campagna, utile più che altro ad aumentare di un po’ di esperienza per sbloccare nuovi componenti e veicoli, troviamo una quantità superiore al previsto nelle due macrocategorie; Il gioco infatti presenta due tipologie di competizione, ovvero la modalità corsa e la modalità arena; ognuna di esse presenta varie tipologie di gara.

GRIP: Combat Racig

La sempreverde corsa classica prevede che il giocatore vada alla massima velocità evitando ogni ostacolo per arrivare in prima posizione, con un solo vincitore che si aggiudica la pole position. Troviamo poi la corsa totale, che prevede di utilizzare tutte le armi a disposizione per eliminare più veicoli possibile, più se ne colpiscono, maggiore sarà il punteggio; un perfetto mix tra velocità e abilità offensive. Come terza alternativa troviamo invece la corsa ad eliminazione, una modalità davvero particolare, che prevede l’eliminazione dell’ultimo veicolo in coda ogni trenta secondi, in cui l’unico modo per garantirsi la sopravvivenza è sempre rimanere in testa. La penultima modalità di corsa è quella a tempo, dove dovremo macinare record su record in una pista totalmente dedicata a noi e libera da qualsiasi avversario, l’unico avversario da battere sarà il nostro stesso tempo, tentando di ridurlo di volta in volta, scorciatoia dopo scorciatoia, acrobazia dopo acrobazia. L’ultima in ordine di presentazione è la corsa Re della velocità, dove non troveremo alcuna arma edovremo affidarci alla pura e cruda abilità del nostro veicolo e delle nostre mani, guadagnando sempre più velocità e ostacolando gli altri con qualche manovra aggressiva.

GRIP: Combat Racig

Nella modalità arena sono disponibili in totale solo tre tipi di gare, minori nel numero ma in realtà anche più divertenti della gran parte delle corse viste sopra. In death match ci troviamo di fronte al battle royal su quattro ruote, si svolgerà tutto come nell’antica roma per i gladiatori: tutti contro tutti, senza nessuna pietà, in cui vince chi resta ben saldo sugli pneumatici per ultimo. Nella seconda delle tre arene troviamo la modalità Ruba il bottino, l’equivalente del classico guardie e ladri, solo che qui saremo tutti ladri. I veicoli vengono divisi in due squadre ed ognuna di esse dovrà tentare di rubare il bottino avversario per portarlo poi al proprio territorio, il tutto cercando ovviamente di non farsi massacrare dalle auto altrui e di non perdere il bottino. Dulcis in fundo, ci attende la modalità più caciarona e forse meno aggressiva di tutte, la bomba a tempo; dovremo evitare come la peste il veicolo portatore di una bomba termobarica ad orologeria, per non trasformare a sua volta anche il nostro stesso mezzo in una bomba ad orologeria. Un piccolo extra invece è riservato alla modalità single player, intitolato carkour, appunto un’alternativa su quattro ruote del normale parkour, dove dovremo affrontare nel minor tempo possibile tracciati via via sempre più difficili.

GRIP: Combat Racig

Opera di restaurazione

Tutte le modalità viste su offrono ognuna un’esperienza divertente, dinamica e faranno di certo la gioia per gli amanti degli arcade racing, di cui possiamo tranquillamente dire che GRIP: Combat Racing porta alta la bandiera. Tecnicamente il titolo non sfigura rispetto alle altre versioni, infatti esclusi i limiti oggettivi di un hardware sicuramente più limitato non si notano grossi problemi a riguardo. Noterete forse alcune texture leggermente sgranate, o qualche calo di framerate nei momenti più movimentati e caotici, ma gli sviluppatori hanno già chiarito che sono al lavoro per risolvere ogni singolo problema ed una patch in merito è prevista il giorno stesso dell’uscita sul mercato, quindi non bisogna temere sul risultato finale, già comunque su buoni livelli. Assolutamente nessun problema invece affligge il comparto sonoro, abbondante di temi elettronici e dubstep che accompagnano perfettamente ogni gara, donando ancora di più la sensazione di velocità ed adrenalina in ogni tracciato, che saranno esattamente 22, divisi in 4 pianeti ognuno con un’ambientazione ed un’architettura ben caratterizzata.

GRIP: Combat Racig

Simile anche nell’interfaccia a schermo, GRIP: Combat Racing riprende a pieno dallo spirito di Rollcage diventandone a tutti gli effetti un successore spirituale. L’adrenalina è la stessa, le corse acrobatiche e spericolate ci sono tutte e la necessità di calcolare al millimetro ogni manovra, o attendere il momento giusto per utilizzare le armi a disposizione sono ancora elementi fondamentali per la buona riuscita e la vincita finale. Il titolo perfetto per gli amanti del genere, ma anche per tutti i neofiti che hanno voglia di avvicinarsi ad un genere che negli ultimi anni non ha avuto esponenti importanti, se non l’unica grossa eccezione di Mario Kart, qui rivisto però in salsa cattiva e aggressiva. Sfreccia dritto al vostro cuore.

GRIP: Combat Racing
GRIP: combat racing – Recensione
PRO
La guida è sempre divertente e dinamica
Più modalità del previsto
C'è tutta l'essenza di Rollcage...
CONTRO
Art direction non particolarmente ispirata
Alcune modalità sono troppo simili fra loro
... Ma proprio per questo pecca di originalità
8
Veloce come un fulmine!