Monkey King: Hero is Back – Recensione

A fine anni novanta, e per buona parte degli anni duemila, ogni film importante che usciva al cinema aveva la sua controparte ludica più o meno riuscita. Il mercato era letteralmente sommerso da Tie-in cinematografici e ovviamente solo una piccola parte erano degni di essere giocati o riproponevano lo stesso feeling del film.

Monkey King: Hero is Back è un tie-in dell’omonimo film d’animazione cinese uscito nel 2015, e arrivato in occidente a Settembre 2018, potete trovarlo nel catalogo di Prime Video. Il gioco invece sarà disponibile da oggi (17 Ottobre) in esclusiva console per PlayStation 4 e su Steam.
Il lavoro di HexaDrive pubblicato da THQ Nordic, sarà riuscito a convincerci? Dasheng il grande saggio riuscirà a recuperare i propri poteri? Abbiamo affrontato l’intera avventura in una decina d’ore e siamo pronti a dirvi la nostra.

https://www.youtube.com/watch?v=u81UrGqHM1U

Molti di voi avranno sicuramente presente Dragon Ball, e forse sapranno che l’opera di Akira Toriyama si basa su una delle leggende folkloristiche orientali più famose. Anche Monkey King si basa sulla leggenda di Son Goku, con le proprie modifiche. Narra la storia di Dasheng il Re Scimmia che venne imprigionato nel ghiaccio per 500 anni perché troppo egoista per sfruttare a fin di bene i suoi poteri magici. Liberato dal piccolo Liu Ber, per aver pieno accesso alle sue capacità dovrà compiere delle buone azioni. Il paese intanto è nel caos perché il malvagio Hondun sta rapendo tutti i bambini, Dasheng decise così riluttante di aiutare Liu Ber a tornare a casa e a salvare gli infanti dalle mani del demone.

Questa è brevemente la trama di Monkey King , che pare ripercorrere le vicende del film ma, prendendosi i suoi tempi aggiunge momenti importanti alla caratterizzazione di Dasheng, o al background degli altri personaggi. In questo caso il gioco è superiore all’opera da cui è tratto.

Monkey King: Hero is Back
Hondun è terribile.

Come se fosse il film, molte delle scene clou di Monkey King sono realizzate in CGI lasciando stupefatti per i valori della produzione. Poi però, come se svegliassimo di soprassalto, veniamo sorpresi da altri momenti narrati attraverso dei fermo-immagine acquerellati. Sembra un po’ il leit motiv di tutto il gioco, fare le cose a metà.

La trama è sicuramente parte della metà venuta bene. Anzi, il lavoro di HexaDrive da anche un finale vero allla storia di Dasheng, invece di lasciarla in sospeso nei titoli di coda come accade nella controparte cinematografica. Il Re Scimmia ne esce decisamente più convincente, con un motivo per cui combattere, con una maturazione nel corso del gioco e con una conclusione che va a citare in più punti la leggenda orientale.

Spesso accade che il film su cui si basa il videogioco risulti un’esperienza  più completa e convincente (per  tempistiche , qualità, e tanti altri aspetti) ma in questo caso potete anche solamente giocarvi Monkey King e non vi perdereste nulla.  Purtroppo, per riallacciarci alle due metà di cui parlavamo prima, un po’ come se fossero Ying e Yang, il gameplay è la metà venuta male.

Monkey King: Hero is Back
Una scena inedita, dove Dasheng affronta il suo io passato.

Non è un caso se ho paragonato Monkey King ai titoli anni ’90/’00. Se escludiamo il comparto artistico e tecnico (di cui parleremo dopo) la produzione di HexaDrive sembra essere stata catapultata 19 anni nel futuro. Ed ecco quindi delle aree più o meno vaste, ma fondamentalmente composte da corridoi, piazze, e altri corridoi. Ovviamente nelle piazze ci saranno ad attenderci gli sgherri di Hondun, pronti a farsi prendere a calci nelle terga se ci avvicineremo di soppiatto, o semplicemente massacrati di pugni in caso contrario.

Anche il gameplay segue la regola del fare bene le cose solo per metà. Perché se Dasheng può anticipare le mosse avversarie, attivando dei Quick Time Event in slow-mo, epurare i demoni con un singolo colpo e anche utilizzare le sue potenti magie, d’altra parte non esiste il lock on, e quindi dovremo litigare con la telecamera oltre che con gli avversari. Una scelta insolita per il tipo di gioco e che mi ha lasciato alquanto perplesso. Se uniamo questo difetto alla pochissima varietà dei nemici, Monkey King ne esce davvero con le ossa rotte.

Monkey King: Hero is Back
Epurazione con un singolo colpo!

E nonostante questo, Monkey King riesce a stupire con delle boss battle divertenti. O almeno più della metà lo sono. Sembra davvero che il gioco di HexaDrive voglia dimostrare qualcosa ma non riesca ad andare fino in fondo, o meglio perda la concentrazione a metà strada.

Nella norma invece i collezionabili, divisi tra 80 Tudishen, piccole talpe baffute utili anche a potenziare i parametri energetici di Dasheng e pergamene che danno un ulteriore profondità al mondo di Monkey King. Particolare il metodo di ritrovamento dei Tudishen, nascosti in zolle di terreno, rocce o vasi, in maniera simile ai Korogu di Breath of the Wild.

Sarebbe inutile negarlo, gli sfondi di Monkey King sembrano usciti da produzioni ad alto budget. Montagne, cieli tersi, foreste, gli scorci che si troveranno davanti Dasheng e i suoi compagni di viaggio sono tra le componenti più riuscite del titolo. Mentre protagonisti e mostri hanno ovviamente il design originale del film del 2015.

Monkey King: Hero is Back
Uno dei momenti più belli del gioco (e del film)

Molto buona la colonna sonora, che trascina in battaglia con brani incalzanti anche se non memorabili. Mentre mezzo scivolone anche per il doppiaggio italiano: se Dasheng e Hondun convincono, Liu Ber è inespressivo, quasi quanto nel film. Monkey King è completamente in italiano e di conseguenza adatto ad un pubblico di tutte le età. Verranno anche rilasciati due DLC (presenti nell’edizione da 64,99€) che amplieranno ulteriormente il mondo di Monkey King, speriamo di potervene parlare quando sarà il momento.

Con Monkey King, HexaDrive confeziona un buon tie-in, anche migliore della produzione a cui si ispira. Purtroppo se il cuore del gioco è puro, il corpo è abbastanza fuori dal tempo. Un continuo gioco del bastone e della carota, dove i pregi  vengono sempre seguiti da difetti, e vanno a braccetto per tutta l’odissea di Dasheng. Certo, se mettete in conto che si tratta di un titolo che avrebbe sicuramente brillato nei primi anni 2000, l’avventura di Dasheng vi saprà intrattenere, anche solo per come riscrive la leggenda di Son Goku.

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Monkey King: Hero Is Back - PlayStation 4
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Ultimo aggiornamento: 2024-04-25 at 13:01

Monkey King: Hero is Back – Recensione
PRO
Comparto Artistico ben riuscito
Trama narrata meglio del film
CONTRO
Telecamera da rivedere
Decisamente troppi caricamenti
Ludicamente "vecchio"
7
Cuore puro in un corpo vecchio