The Liar Princess and the Blind Prince

The Liar Princess and the Blind Prince – Recensione

Fiabe da narrar

Ripensando all’infanzia ognuno di noi ricorda sicuramente con piacere ed un po’ di nostalgia le favole e le fiabe che venivano raccontate prima di andare a dormire, volando con la fantasia e facendo nostri gli insegnamenti che si celano dietro questi bellissimi racconti. The Liar Princess and the Blind Prince sembra la riproposizione in digitale di una delle bellissime fiabe di Esopo, un racconto antico riproposto oggi in chiave moderna, alternando momenti di dolcezza e cruda realtà, attraverso l’esperienza di due bambini.

The Liar Princess and the Blind Prince

L’esperienza di questo action-adventure inizia con una voce fuoricampo che ci narra le avventure che hanno luogo in un regno lontano, circondato da una fitta foresta grondante di mostri e governata da una potente strega, da cui tutti gli esseri umani si tenevano ben lontani. Sebbene tutti gli abitanti temessero la foresta, il giovane principe del regno vi si addentrava ogni sera per ascoltare un canto proveniente da una collina all’interno della foresta stessa, estasiato dalle dolci note femminili che echeggiavano nella notte. Tutte le volte il principe si sedeva ai piedi della collina ascoltando estasiato, e quando l’anonima canterina terminava il suo canto al chiaro di luna il principe applaudiva come segno di gratitudine, senza mai riuscire a scoprire chi fosse. Una di quelle sere, però, il principe ormai incuriosito dalla voce soave decise che invece di applaudire, doveva scalare la collina per scoprire a chi appartenesse la voce. Purtroppo uno sfortunato incidente proprio in cima alla collina fa perdere al principe la vista, facendolo cadere di nuovo giù nel bosco. Colei che incanta ogni sera il principe col suo canto in cima alla collina, altri non è che una lupa-chimera, dall’aspetto antropomorfo e con quattro occhi, spaventata dal fatto che il principe non sarebbe più tornato una volta scoperto il suo vero aspetto, provoca involontariamente il disastroso incidente del principe scappando poi verso l’interno della foresta.

The Liar Princess and the Blind Prince

La lupa, divorata dal rimorso, suggella presto un patto con la strega del bosco, che le dona il potere di trasformarsi liberamente da principessa a lupa in un batter d’occhio, perdendo però così la capacità di cantare pur di restituire la vista al principe. Addentratasi nel castello e liberato il principe, la falsa principessa si avventura assieme a lui in un viaggio irto di ostacoli.

Superato il prologo (si, quello che avete letto è solo il lungo prologo) entreremo nel pieno dell’azione, notando da subito le differenze sostanziali tra la nostra forma mostruosa e la forma principesca. Se con la forma lupo saremo pressoché imbattibili e molto più veloci, l’unico modo che avremo per scortare il principe lungo tutto il percorso è tendendogli la nostra mano umana, dato che il principe ricorda ancora bene e con terrore la zampa che cercò di trattenerlo dopo averlo accecato.

The Liar Princess and the Blind Prince

Stringimi la mano

Nelle fasi attive le modalità di gioco si alternano e si incastrano alla perfezione,anche grazie ad un level design semplice ma studiato molto bene nel dettaglio. Nelle primissime fasi ci troveremo a gironzolare insieme al principe dovendoci trasformare di tanto in tanto per sconfiggere qualche mostro incontrato per la strada, ma già dopo la prima ora le meccaniche cominciano ad assumere una forma più concreta, con qualche idea sfruttata fin troppo poco. Inizialmente il principe sarà totalmente inerme e dipendente dalla nostra guida, quindi dovremo procedere con molta attenzione ed usare la trasformazione quasi in maniera ritmica alternando fasi di attacco ed esplorazione, quando ad esempio saremo vicino al nido di un nemico che quindi continuerà a spawnare all’infinito, lasciando il principe in zone sicure molto, molto limitate e ricordandoci che un singolo colpo lo manda KO, costringendoci a ricominciare dall’ultimo checkpoint, per fortuna ben disseminati durante i livelli. Una volta che il gioco ci avrà abituato ad usare correttamente e con i giusti tempi le trasformazioni, nelle aree di gioco cominceranno a spuntare rompicapo, basati sulla giusta combinazione di alcuni tasti o un buon uso della memoria; più avanti nel corso del gioco avremo anche la possibilità di impartire pochi e semplici ordini al principe, che diventerà quindi indispensabile per la risoluzione di alcuni enigmi ambientali, trasportando oggetti o muovendosi per brevi tratti. Le fasi action rappresentano la parte meno corposa dell’opera; come già accennato ci sarà la presenza di alcuni mostri, ma non rappresenteranno mai un vero e proprio ostacolo, dato che alla nostra versione lupo basteranno poche zampate per levarli di torno. Questo non è un vero e proprio problema, dato che  l’obbiettivo principale di The Liar Princess e the Blind Prince è di fatto quello di raccontare una storia e il grosso degli ostacoli è composto da piccoli e grandi rompicapo. Fa storcere però il naso che alcuni elementi action decisamente ben riusciti, che spesso coinvolgono gli elementi stessi degli stage, siano così poco sfruttati e relegati principalmente alle ultime fasi di gioco, come le infiltrazioni di luce lunare che obbligano la principessa a trasformarsi in lupo per alcuni tratti, o metodi alternativi per togliere di mezzo i mostri.

The Liar Princess and the Blind Prince

L’abito non fa il monaco

Il lavoro artistico dietro l’opera invece è una gioia per gli occhi e le orecchie! Lo stile di tutto il comparto visivo è all’insegna della semplicità. Personaggi ed ambienti, rigorosamente bidimensionali, sono interamente realizzati a mano dando l’impressione di avere davanti un libro di favole disegnato con delle matite, mosso da animazioni leggere e mai troppo complesse, che denotano giusto qualche sbavatura (il principe tenderà ad “incastrarsi” in alcune animazioni specialmente ai bordi delle piattaforme). Il sonoro si pone su ottimi livelli: gli effetti sonori, la voce narrante e la colonna sonora si adattano perfettamente alla tipologia di racconto interattivo, fatta eccezione per un paio di pezzi che potrebbero stancarvi, specialmente se vi intratterrete più del dovuto in alcuni livelli magari per raccogliere qualche collezionabile.

The Liar Princess and the Blind Prince

The Liar Princess and the Blind Princess si fa presto strada nei nostri ricordi di infanzia, facendoci subito tornare bambini. Certo, non è il gioco più movimentato e dinamico in circolazione, ma la dolcezza del suo racconto saprà catturare chiunque sia alla ricerca di una buona trama. La durata non eccessiva, che si attesta attorno alle cinque ore concedendosi la ricerca di qualche collezionabile come le foglie (che sbloccano alcuni concept art) o i fiori da consegnare al principe (sbloccano invece alcuni racconti scritti abbastanza brevi), permette di apprezzare al massimo l’esperienza senza diluirla. Fatevi questo favore e concedetevi qualche ora di infanzia in compagnia di un gioco dolce, che per una volta non punta tutto sulla violenza.

The Liar Princess and the Blind Prince
The Liar Princess and the Blind Prince – Recensione
PRO
Un racconto tenero, dolce, adatto ad adulti e bambini
Lo stile artistico calza alla perfezione
Alcuni rompicapo sono davvero ispirati
CONTRO
Qualche bug nelle animazioni
Alcuni dialoghi della voce narrante durano davvero tanto
Manca un'adattamento italiano
8
C'era una volta, in un regno lontano lontano...