PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse

PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse – Recensione

PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse
Data di uscita
09/03/2023
Versione testata
PlayStation 5
Sviluppatore
Koei Tecmo Games
Publisher
Koei Tecmo Europe
Genere
Horror
Lingua
Testi: Inglese / Parlato: Giapponese
Il nostro Punteggio
8.5
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Tutti coloro che amano i giochi horror ricchi di atmosfere angoscianti e sezioni al limite del cardiopalma saranno stati felicissimi quando Koei Tecmo ha annunciato l’arrivo di PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse, titolo già uscito su Nintendo Wii diversi anni addietro in territorio nipponico e mai giunto in Europa. Per chi non conoscesse questa (ahimè non troppo) famosa serie videoludica, stiamo parlando di avventure horror in terza persona molto immersive e che fanno della fotografia il perno portante dell’intero gameplay. Durante le diverse storie offerte dal franchise, rigorosamente disturbanti e basate su tematiche molto serie come ad esempio il suicidio, impersoneremo personaggi comuni molto deboli alle prese con fantasmi sempre più inquietanti e pericolosi, cercando di sopravvivere per comprendere la trama articolata messa a puntino dagli sviluppatori.

Come già sottolineato in occasione della nostra recensione di Project Zero: Maiden of Black Water, Project Zero (conosciuta anche come Fatal Frame) è una serie che non è adatta a chiunque, complici un sistema di progressione volutamente macchinoso e con dei ritmi di gioco lenti e talvolta sfiancanti, ma che è in grado di offrire enormi soddisfazioni a coloro che vorranno immergersi nel suo mondo di gioco così ben caratterizzato e ricco di atmosfera. Questo ovviamente a noi amanti del genere non scoraggia, anzi non fa altro che aumentare il desiderio di mettere le mani su questo “nuovo” gioco, e siamo dunque come sempre in prima linea per parlarvene in una nuova recensione.

Come ormai da tradizione, in PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse ci ritroveremo a vestire i panni di diversi protagonisti lungo l’avventura, ciascuno dei quali si occuperà di dipanare un pezzo di trama fino ad unire tra loro tutti i pezzi in occasione delle battute finali. Nonostante i personaggi interagiranno molto poco tra loro, poco per volta scopriremo che le loro storie sono interconnesse, e che tutti e tre sono arrivati sull’isola di Rougetsu alla ricerca dei propri ricordi. Le vicende ruotano attorno a tre amiche d’infanzia – Ruka, Misaki e Madoka – hanno deciso di ritornare in questo macabro luogo nel quale 10 anni prima fecero parte di uno strano rituale, richiamate da questo luogo in cerca di risposte riguardo la misteriosa morte di tutti i suoi abitanti. A loro si aggiungerà anche il detective Choshiro, che farà di tutto per prendersi cura delle ragazze e di un misterioso rapitore riuscito a fuggire, e che aiuterà le ragazze a recuperare la memoria attraverso luoghi oscuri e misteriosi tipici della tradizione orientale.

Nonostante chi è abituato a questo stile narrativo non dovrebbe trovare troppe difficoltà nel comprendere al meglio tutti gli eventi raccontati, la frammentazione delle informazioni tra filmanti ed i numerosi documenti da recuperare lungo il percorso potrebbero rendere leggermente più criptici alcuni passaggi. In questo non aiuta di certo la completa mancanza della lingua italiana, che potrebbe rendere più difficoltosa l’esperienza per i poco avvezzi alla lingua anglofona vista la grande quantità di testo da leggere, spesso indispensabile per ottenere informazioni preziosissime sulle relazioni tra i personaggi e sui diversi enigmi ambientali che saremo richiamati a risolvere.

PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse

Le aree da esplorare non sono mai eccessivamente dispersive, e di conseguenza sarà davvero difficile non avere chiara la strada da percorrere, ottimo segnale che il level design del gioco è stato strutturato in maniera saggia e chiara. Tutto il gioco può essere affrontato principalmente all’interno di due grandi edifici, e ogni volta che prenderemo il controllo di un diverso personaggio non sarà raro dover ripercorrere i passi di quello precedente, in questo modo andando avanti con l’avventura inizieremo a prendere sempre più confidenza con gli ambienti ed aver sempre meno bisogno di consultare la comoda mappa, sulla quale vengono comunque aggiunte utili informazioni aggiuntive.

Tornando al cuore del gameplay, l’arma potente nelle nostre mani è la Camera Obscura, una macchina fotografica in grado di danneggiare gli spiriti ad ogni scatto. L’intero meccanismo di difesa si basa quindi sulla velocità del giocatore nel reagire ai pericoli circostanti, cercando di effettuare foto quanto più precise possibili in modo da ottimizzare i danni inflitti ai nemici e di conseguenza il punteggio ottenuto a fine livello, che ci ricompenserà con un grado utile a cercare di migliorarsi e soprattutto a guadagnare valuta per acquistare gli indispensabili potenziamenti dello strano marchingegno. La Camera Obscura sarà utile anche ad immortalare diversi spiriti erranti, non sempre pericolosi, che aiutano da un lato ad approfondire la lore del gioco e dall’altro a contribuire al clima di costante tensione al quale il gioco cerca di abituarci costantemente.

PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse

Il combat system funziona molto bene. Gli spiriti faranno di tutto per renderci la vita difficile, provando talvolta anche a portarci fuori strada durante l’esplorazione. Ma la nostra Camera Obscura è sempre pronta al nostro fianco, basterà utilizzarla passando alla visuale in prima persona e scattare una foto. Sarà anche possibile effettuare scatti all’ultimo momento, un istante prima di essere colpiti, attivando il Fatal Frame (proprio quello che da il nome al gioco originale) per generare danni aggiuntivi molto potenti al povero nemico di turno. Questa meccanica sarà la nostra arma più importante, al punto che durante le battute finali senza di questa sarà davvero difficile superare gli scontri, per cui è bene iniziare a padroneggiarla fin da subito anche con il rischio di morire più volte anche in maniera evitabile.

Ogni nemico è a suo modo differente dagli altri, e quindi non è detto che la stessa tecnica di attacco possa funzionare con tutti. Comprendere i loro movimenti e il modo in cui ci attaccano per prepararsi ad eseguire uno “scatto fatale” può talvolta richiedere diversi tentativi, rendendo gli incontri più divertenti del semplice sparargli con un’arma da fuoco. Ogni personaggio può inoltre potenziare le proprie camere usando le sfere blu e rosse trovate qua e la come fossero dei collezionabili. Queste sfere possono aumentare i danni e l’energia spirituale necessaria per scatenare alcuni colpi speciali, attivati mediante appositi obiettivi da acquistare con la valuta raccolta.

PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse

Tra gli elementi più critici di PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse troviamo l’evidente legnosità dei movimenti, che rappresenta un pò una costante all’interno dei diversi capitoli della serie e che è in un certo senso voluta per trasmettere meglio la costante sensazione di pericolo, e la distribuzione non sempre ottimale dei punti di salvataggio. E’ capitato in più di un’occasione di dover affrontare nuovamente uno scontro molto difficile a causa di una morte successiva, aspetto che fa pesare molto ai livelli di difficoltà superiori. Come potrete ben immaginare, l’estrema lentezza dei protagonisti non aiuta di certo a compiere le stesse azioni più e più volte.

Graficamente, la versione PlayStation 5 del gioco è notevole sia sotto il punto di vista dei modelli dei personaggi sia sulle ambientazioni stesse che attraverseremo. Nonostante il tipico aspetto retrò degli ambienti, il gioco si fa apprezzare dall’inizio alla fine grazie alla sua atmosfera azzeccata e capace di tenerci costantemente sulle spine, andando a rendere l’esperienza horror davvero ottima sotto tutti i punti di vista. Sempre presente l’iconica l’animazione che ci porterà a raccogliere gli oggetti mediante un’apposita visuale, che ci farà muovere il braccio tramite un pulsante che farà comparire in maniera totalmente casuale una mano fantasma pronta ad afferrarci e farci sobbalzare sulla sedia. Infine, maestoso il sound design, che enfatizza ogni rumore ambientale dal più semplice al più complesso, al punto tale che per godere dell’esperienza a tutto tondo è pressoché obbligatorio utilizzare un paio di buone cuffie.

PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse

In definitiva, PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse è un acquisto obbligatorio per coloro che hanno sempre apprezzato la serie firmata Koei Tecmo e che non hanno mai potuto prendere parte a questo capitolo poiché mai giunto nei nostri lidi, almeno fino ad oggi. Se rientrate nella fascia dei giocatori che amano spolpare in ogni contenuto un videogioco troverete pane per i vostri denti, grazie anche alla presenza del new game plus con il quale mettersi in gioco con sfide più impegnative, potenziare al massimo le Camere Obscure e provare a sbloccare un finale alternativo. Vi ritroverete tra le mani un’esperienza horror che funziona ancora in maniera eccellente anche sulle piattaforme dell’attuale generazione.

PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse
PROJECT ZERO: Mask of the Lunar Eclipse – Recensione
PRO
Un'ottima esperienza horror capace di coinvolgere e tenere con il fiato sospeso
Trama interessante e che riesce ad essere ben compresa da coloro che esplorano per bene ogni ambiente
Combattimenti stimolanti e sempre ben differenziati tra loro
CONTRO
Eccessiva legnosità dei movimenti
Sistema di salvataggio migliorabile
Mancanza della lingua italiana
8.5
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