Blood Bowl 3

Blood Bowl 3 – Recensione

Torna sui grandi schermi l’urban football fantasy dedicato al gioco da tavola di Games Workshop…

Blood Bowl 3
Data di uscita
23/02/2023
Versione testata
PC
Sviluppatore
Cyanide Studio
Publisher
Nacon
Genere
Strategico / Multigiocatore
Lingua
Disponibile in Italiano
Il nostro Punteggio
6.8
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Da quando il sottoscritto ne ha memoria, i giochi da tavola sono sempre risultati significativi e inerenti al percorso di crescita personale. Un po’ come accaduto con i videogiochi; senza di esse, probabilmente non sarei qui a scrivere e/o raccontare di una determinata avventura. Elementi – quelli del panorama videoludico e da tavola – che in un modo o nell’altro s’intrecciano, come se fossero due fili pronti a diventare una corda spessa e soprattutto robusta. A prescindere dalla posizione, ovvero divano o tavolo, il binomio divertimenti e amicizia non manca assolutamente: in entrambi i modi, c’è la possibilità di interagire con qualcuno, parlare di sé e alimentare una passione pressoché sana. Quando si raggiunge una maturità tale da acquistare i titoli più disparati senza troppi problemi e autonomamente, si acquisisce indirettamente una conoscenza recondita del medium. Indipendentemente dal gioco, che sia un party game facile da intavolare con chiunque (essendo piuttosto casual) come Dixit o Bang, il piacere di sedersi non cambia minimamente. Esistono una tipologia specifica di giochi da tavola in cui il gruppo di persone coinvolte deve interagire con un grande e ampio diorama; un affresco pieno di figure (miniature) e colline. Un mondo rimpicciolito che rispecchia una determinata ambientazione. Quelli più rappresentativi sono i giochi dedicati a Warhammer, immerso in un mondo tridimensionale che richiede necessariamente uno spazio maggiore rispetto al tavolo della cucina o del salotto. La prima edizione dei wargame risale al 1986 e fu ideata da Richard Halliwell, Rick Priestley, Graeme Davis, Jim Bambra e Phil Gallagher. Solo con la seconda edizione le 2005 qualcosa iniziò a concretizzarsi, diventando appetibile per un parterre di pubblico ancora più vasto. L’ambientazione parte dal presupposto di un mondo completamente fantasy, in cui sono coinvolte più razze, come ad esempio elfi, nani, troll, goblin e tanto altro. Un vortice di passione che ancora oggi continua a risucchiare proseliti, nonostante il costo un po’ elevato delle varie miniature e pezzi fisici da comporre sul momento. Da un’idea stravagante di Jervis Johnson, nasce nel 1987 Blood Bowl un gioco da tavola parecchio simile nei modelli a quello creato da Games Workshop, in quanto sin dalla prima edizione più semplificata ricalcava il modello di punti ferita e la rappresentazione di un gioco componibile con pochi pezzi. In seguito venne rimaneggiato e migliorato, distaccandosi da Warhammer come meccaniche di gioco.

In Blood Bowl si svolge banalmente una partita di football americano, anche se non in maniera troppo convenzionale. Il campo di gioco è il medesimo con una miglioria delle distanze espresse in yard e il traguardo finale, quindi con uno stile di esecuzione in verticale. Eppure il mondo è popolato da creature fantasy spietate di sangue, pronte a combattere per l’ultimo touchdown. Lo scopo della partita è quello di condurre la palla oltre la propria metà del campo e fare meta; chi possiede il maggior numero di “touchdown” vince l’incontro. Il titolo prevede un eccessivo uso del sangue, quindi non è un prodotto adatto a chiunque; bisogna tenere conto che gli avversari sono lì per distruggere la squadra, in qualunque modo e mezzo. Il titolo viene alimentato ancora oggi da una serie di espansioni, tra cui razze e nuove abilità di supporto. Le leghe sono inoltre una fonte inestimabile nel sottobosco del gioco, poiché permettono agli appassionati più esperti di cimentarsi in sfide all’ultimo sangue. Come accaduto con Warhammer, anche Blood Bowl è stato convertito sotto forma di videogioco. Il primo titolo, ancora un po’ acerbo e con un gameplay poco riconoscibile, uscì nel 1995. L’ultimo ad essere apprezzato da molti è proprio il secondo capitolo, disponibile nel 2015 e ancora adesso un punto di svolta nella serie. Il team di sviluppo non molto tempo addietro, annunciò con un comunicato la concretizzazione di un terzo episodio ancora più interessante e pieno di novità. Quel capitolo tanto desiderato dai fan, ha finalmente un periodo d’uscita, dopo esser stato rimandato più volte. Cyanide e Nacon (in quanto publisher) decisero di pubblicare Blood Bowl 3 il 23 febbraio 2023 su console e PC, mostrando anche una ricca roadmap piena di punti importanti per la serie. Un titolo purtroppo non esente da difetti e problemi strutturali. Scopriamo senza ulteriore indugio di cosa si tratta in questa nuova, approfondita recensione.

Blood Bowl 3

Incontri all’ultimo sangue: quando il football americano diventa violento e divertente

Blood Bowl è uno di quei giochi che rende alla perfezione insieme a degli amici intorno ad un tavolo. La versione videoludica è comunque un buon compromesso per tutti quegli appassionati che, per varie motivazioni, non possono riunirsi e giocare insieme. Tuttavia esistono degli aspetti ludici imprescindibili e che non devono essere in alcun modo mescolati o trascurati, poiché rappresentano l’essenza stessa del prodotto da tavola. Il gioco dinamico e anche irruente del football americano si fonde con creature minacciose e grottesche del panorama fantasy dei wargames, il tutto condito da una struttura temporale e metodica a turni (come accade in un gioco di ruolo o da tavola più comune). Una declinazione particolare del gioco che proviene da altri archetipi, un po’ come quello degli RPG. L’interesse verso questo terzo capitolo è abbastanza alto per quanto riguarda gli appassionati più incalliti; il dubbio è, dopo aver visto alcuni tentennamenti del team di sviluppo e dei rinvii necessari per un maggior sostentamento del prodotto, ancora persistente nella mente di molti. Per quanto palesate le novità più succulente, tra cui le 12 fazioni (aggiunti i rinnegati del Caos per la prima volta in un videogioco), l’uscita definitiva mascherata in early access è abbastanza deludente a primo acchito. Dopo un secondo capitolo alquanto travagliato e colmo di problemi (risolti nel corso dei sette anni di aggiornamenti continui), l’attesa per un ritorno alle origini della serie era sostanzialmente il preludio a qualcosa di meraviglioso. Un titolo brutale, iconico e geniale sta per tornare. Un gioco sicuramente con un alto potenziale e che richiede assolutamente il supporto della community per continuare ad esistere; senza di essa, non è possibile cimentarsi nella moltitudine di sfide e campagne brutali. Blood Bowl 3 appare sin dall’inizio con una schermata completamente rinnovata, svecchiata e più intuitiva rispetto al passato. Il primo approccio per cimentarsi con il gioco è avviare la campagna, una sorta di lungo e vasto tutorial che esplicita tutte le regole previste per combattere e scalare la vetta del torneo. Gli intermezzi sono interessanti e colme di simpatiche animazioni; gli scontri vengono accompagnati da una voce narrante che racconta, come se fosse un telecronista, la partita e l’avventura in sé. La storia che fa da cornice al gameplay è sempre la stessa, ma davvero travolgente. E’ l’anno 2499 e sei delle principali e influenti società del Vecchio Mondo decidono di investire i loro soldi in un torneo d’eccezione; lo scontro tra gli sponsor ha inizio con delle folli squadre che si fronteggiano per deliziare le rispettive nazioni ed onorare il patto d’alleanza tra quest’ultime. La sinossi non esplicita nel concreto altro, bensì si incentra sul rapporto tra le varie fazioni e sui conflitti nati direttamente nel campo di gioco.

Il giocatore avrà quindi l’opportunità di creare un team completamente nuovo e inedito, così da fronteggiare le altre squadre in Blood Bowl. Le battaglie sono emblematiche e permettono al team di salire di grado ad ogni vittoria, così da acquisire nuove personalità illustri del panorama del football brutal fantasy. La campagna non è comunque soddisfacente per approfondire la trama o altri elementi. Inoltre è un grande tutorial che lascia quell’amaro in bocca dopo averlo concluso. Non si tratta ovviamente del fulcro principale del gioco, eppure è abbastanza palese aspettarsi qualcosa di più dopo il secondo capitolo. Sicuramente si poteva fare di più, oltre che far scontrare le fazioni nel torneo e acquisire gli sponsor per comprare nuovi giocatori. Un sistema di intersezioni in pieno stile FIFA o WWE non sarebbe assolutamente guastato, anche per aggiungere qualcosa di intrigante agli scontri. A salvare la situazione per fortuna una localizzazione in lingua italiana ben fatta e divertente da leggere. La longevità della campagna varia a seconda delle sfide, soprattutto considerando che l’aspetto migliore e maggiormente strutturato è il multigiocatore. In esso sono riposte tutte le fiducie del caso, come l’introduzione alle recenti modifiche al regolamento dal 2020. Il sistema di personalizzazione dei giocatori non è per nulla efficace o soddisfacente, poiché introduce un elemento tanto temuto dalla community: le microtransazioni. Con la valuta in game è possibile acquistare potenziamenti, cosmetici e armature varie. C’è una notevole disparità in chi gioca per divertirsi e per coloro che vogliono competere (nonostante non siano presenti ancora le leghe speciali in ranked). Il gioco è comunque arrivato da poco sul mercato e con il corso dei mesi potrebbe essere migliorato, oltre a mostrare nuove funzioni tanto attese dal pubblico (considerando la roadmap attuale con il competitivo fissato a novembre). Progressivamente, con il sostegno del publisher e dei giocatori, il titolo sarà in grado di raggiungere nuove vette. Ma allo stato attuale, il problema principale rimane: la campagna non è densa di dettagli e poco soddisfacente, dunque dovrete necessariamente buttarvi verso il multigiocatore.

Blood Bowl 3

Squadra, unità e scontri: goblin, orchi, elfi e tanto altro

Dopo la scomparsa delle guerre, le controversie tra le popolazioni si stabilirono in campo, attraverso uno degli sport dedicati al dio Nuffle. Le caratteristiche principali del gameplay di Blood Bowl 3 sono le medesime del gioco da tavola ufficiale. Eppure per una questione di dovizia, spiegheremo in sintesi in cosa consistono e quali sono i noti elementi più importanti. Quanto proposto dalla componente ludica è una versione ammodernata del regolamento, dove si creano dei propri e veri assedi per arraffare la palla e condurre la squadra al touchdown (ovvero al punto). Lo schieramento è diviso in due: nella parte superiore del campo il nemico e in quella inferiore la squadra alleata. Il campo di Blood Bowl è segmentato in più parti e composto da svariate caratteristiche. Le aree di meta sono sostanzialmente due, una adiacente ad ogni lato corto del campo. Oltre alla suddivisione in aree e linee (laterali, centrali), sono presenti due botole-trappole in ciascun metà campo. Per ultimo, l’area limitrofe al centro è solcata dalla linea Scrimmage: uno dei punti più assediati dalle due fazioni e utile durante lo schieramento iniziale o nel Kick-off. Ogni squadra possiede la sua panchina, un posto sicuro a margine del campo dove le riserve possono riscaldarsi (previo un turno), curarsi dagli infortuni e sede anche dei segnapunti. Il cardine dell’intero gioco è il pallone: quando non viene custodito da nessuna delle due squadre, la palla viene posizionata all’interno di un riquadro vuoto. Blood Bowl è essenzialmente un titolo strategico. Bisogna ragionare a priori sulla squadra, quali componenti usare (con le abilità speciali e di posizione) e che andamento prendere nel corso della partita. La meccanica cardine del gioco è il Turnover, ovvero una serie di conseguenze catastrofiche che fanno terminare immediatamente il turno alla squadra attiva, indipendentemente dalle azioni effettuate. Il titolo viene particolarmente influenzato dal lancio dei dadi, perché tramite essi è possibile stabilire l’azione d’attacco e difesa. Come in altri giochi da tavola, esistono i tiri naturali ed i vari modificatori che rendono più o meno stuzzicante l’offensiva. Il parametro dell’agilità è fondamentale per avere successo con il pallone ovoidale e ottenere un buon lancio. Le fazioni disponibili adesso sono nove, però nel corso dei mesi verranno introdotte le restanti a seguito dei vari aggiornamenti. Il gameplay è davvero divertente e dinamico, nonostante la prosecuzione del gioco a turni come nella realtà.

In basso al centro è presente la barra delle azioni speciali, in cui è possibile gestire le varie mosse ed i passaggi filtranti. Il menu non è sempre facile da comprendere: sono richieste svariate ore di gioco per capire come muoversi senza sbagliare. Il problema è la tanta carne al fuoco; troppi elementi da guardare in contemporanea, un po’ come accade con un gestionale-strategico in tempo reale (Starcraft è un esempio lampante). Alle volte durante una partita si crea un certo squilibrio tra il giocatore e l’IA, poiché quest’ultima non è rifinita e particolarmente predisposta a ragionare come un essere umano. Infatti, il tempo di concludere la campagna, è consigliabile avviare il multiplayer e confrontarsi con i vari giocatori divisi in tutto il mondo. I problemi legati al matchmaking non mancano assolutamente, così come trovare qualcuno durante la mattina. Capita spesso di disconnettersi per motivi misteriosi (non per quanto riguarda la rete) e non essere più ammessi alla partita, perdendo dunque a tavolino. Un errore che andrebbe risolto quanto prima, visto che mina la stabilità effettiva degli incontri amichevoli e competitivi. Altri intoppi riguardano le abilità che se schiacciate non si attivano o bug che annullano il tiro. Eventi che pur nella loro sporadicità e unicità rendono il gioco altalenante. Tecnicamente non ancora all’altezza di altri titoli presenti su PC. Il frame-rate però è molto stabile, tranne in alcune fasi più concitate dello scontro. La qualità delle texture è buona. Il lavoro svolto a monte con la modellazione è effettivamente discreto e significativo: un passo in avanti importante, anche se neutralizzato dai problemi noti. Il gioco richiede ancora tanta ottimizzazione, nonostante le prestazioni di un PC di fascia alta. Dopo diversi rinvii, ci saremmo aspettati una stabilità maggiore; eppure così non è stato, quindi bisogna in qualche modo supportare il prodotto per vederlo crescere in positivo. Per quanto concerne la componente musicale e sonora, il titolo prende spunto dal vecchio capitolo e propone una serie di sonorità davvero sorprendenti.

In conclusione, Blood Bowl 3 è uno strategico a turni ispirato al noto gioco da tavola wargames alquanto interessante, ma con tanti problemi ancora da sistemare. La campagna purtroppo non è solida e soddisfacente, nonostante siano presenti diverse sezioni animate in game ed elementi legati agli investimenti con gli sponsor. Il gioco è comunque ancora in corso di sviluppo, essendo uno di quei titoli che viene supportato molto sia al lancio che durante gli anni successivi. Le regole introdotte qualche anno fa sono presenti e perfettamente introdotte nel meccanismo già rodato del gioco. Il processo evolutivo del titolo di Cyanide Studio è colmo di rupi da superare, ma che con il supporto della community possono essere dissipati. Diciamo che l’uscita è stata un po’ precipitosa e prematura (considerando anche i vari rinvii dello scorso anno). Forse un early access avrebbe fatto al caso suo. Un gioco afflitto da bug e problemi di vario genere, ma con un gameplay tanto solido quanto soddisfacente. Grazie al suo stile inconfondibile, il titolo rimane un baluardo degli strategici da tavolo a turni. Se siete interessati a combattere sul campo, effettuare un touchdown, rimediare ad un infortunio letale allora è il gioco che fa per voi. Tuttavia non nascondo che allo stato attuale, provare il titolo è un po’ difficile. Il consiglio è quello di attendere un po’, anche degli aggiornamenti sulla stabilità, e acquistare una delle tante fazioni orchesche. Il terzo capitolo di Blood Bowl pubblicato da Nacon è disponibile su console e PC dal 23 febbraio 2023 al prezzo di 29.99 euro. Un rapporto qualità-prezzo opinabile. Sicuramente non è venduto ad una cifra esorbitante, eppure senza alcuni investimenti successivi è veramente difficile progredire con le leghe e aggiungere elementi di personalizzazione.

Ultimo aggiornamento: 2024-04-27 at 04:50

Blood Bowl 3
Blood Bowl 3 – Recensione
PRO
Il terzo capitolo dello sport estremo del dio Nuffle è qui…
Grafica nuova e accattivante;
Strategia allo stato puro e con le nuove regole;
Disponibile in italiano.
CONTRO
Tecnicamente altalenante;
Microtransazioni;
Mancano ancora alcune funzioni importanti;
Campagna non soddisfacente.
6.8
Divertente, ma ancora acerbo!
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