Uno degli elementi che ho sempre adorato circa l’industria dell’intrattenimento è la capacità di sorprendere il pubblico nei modi più disparati. Autori di vario tipo tentano di stupire il pubblico attraverso vari approcci e strategie, alcuni delle quali sono interessanti e vantaggiosi.
Uno dei prodotti che ha recentemente beneficiato di questo destino è stato “Hi-Fi RUSH“. Si tratta di un nuovo videogioco targato Bethesda e pubblicato su Xbox e PC il giorno stesso dell’annuncio, avvenuto durante il “Developer_Direct di Xbox & Bethesda“. Questo annuncio e rilascio inaspettato nascondono un prodotto estremamente meritevole di attenzione e, per tale ragione, noi di GameScore abbiamo realizzato una recensione che permetterà di capire meglio le caratteristiche di questo prodotto.
“Hi-Fi RUSH” narra la storia di Chai: un ragazzino che sogna di diventare una rockstar. In realtà non ha mai suonato uno strumento, ma desidera costruire il suo futuro diventando uno dei candidati del campus del “Progetto Armstrong“. Ideato dall’azienda multimilionaria Vandelay, dovrebbe permettere alle persone di entrare in simbiosi con le macchine. Purtroppo, a causa di un imprevisto, Chai si fonde con il suo lettore musicale portatile, diventando così un “difetto” che deve essere eliminato. Da queste premesse parte un viaggio musicale che vedrà il protagonista fuggire dal campus ed affrontare la Vandelay, in compagnia di un piccolo gruppo di ribelli.
Il videogioco in questione si propone come un titolo d’azione tridimensionale musicale platform, con un approccio al gameplay base simile ad altri giochi. Semplificando, Chai deve affrontare una serie di capitoli divisi in parti (i Ritornelli), pieni di elementi da superare e nemici da sconfiggere. Tali avversari vanno affrontati in specifiche aree della mappa e bloccheranno il proseguimento del giocatore. Per continuare, quindi, Chai deve distruggere tutti i nemici.
Attraverso la simbiosi con il lettore musicale e grazie al nuovo braccio robotico, Chai può magnetizzare viti e bulloni al fine di costruire una chitarra che usa contro i nemici, in modo simile ad una mazza. Per attaccare utilizza principalmente i pulsanti X ed Y, i quali permettono di usare attacchi leggeri e pesanti. Queste azioni possono essere combinate in vario modo ed il gioco amplierà tale meccanica, attraverso una serie di potenziamenti obbligatori e facoltativi.
Ciò che caratterizza il combattimento, però, è la tematica del ritmo. Ad una vista superficiale “Hi-Fi RUSH” presenta le caratteristiche classiche di un videogioco d’azione in maniera non troppo dissimile ad altri prodotti (come, ad esempio, Bayonetta 3). La differenza, però, riguarda l’elemento musicale e del ritmo. Se il giocatore esegue le azioni di attacco seguendo il ritmo della musica otterrà un feedback sonoro e l’attacco sarà più forte. Seguendo tale regola, quindi, Chai sarà essere più potente e sarà in grado di sconfiggere i nemici con maggiore facilità, oltre ad attivare possibili abilità ed effetti speciali. Il gioco incentiva esplicitamente il giocatore a mantenere il ritmo, dato che – col passare del tempo – saranno aggiunti elementi che obbligheranno Chai a seguire la musica di sottofondo ed il ritmo delle azioni dei nemici.
Il primo elemento che caratterizza “Hi-Fi RUSH” è, ovviamente, il comparto musicale. Bethesda Softworks e Tango Gameworks hanno proposto al pubblico un videogioco estremamente basato sulla musica. Tale dettaglio traspare benissimo in molte situazioni e spesso diventa parte integrante del mondo e della narrazione. Per fare qualche esempio, gli effetti secondari possono essere sentiti se Chai esegue azioni sincronizzate col ritmo della musica ed il mondo di gioco si muove e si costruisce seguendo uno specifico ritmo.
Questi dettagli – uniti alla richiesta da parte del gioco stesso di seguire il ritmo – permette ad “Hi-Fi RUSH” di mantenere un certo carisma nel corso della partita. Va ammesso, inoltre, che la richiesta del ritmo non è eccessivamente invasiva. Seguire la musica è principalmente indicato nei combattimenti, ma durante l’esplorazione è possibile muoversi ed interagire senza alcun limite.
L’altro elemento interessante riguarda proprio l’esplorazione. Le varie aree proposte in “Hi-Fi RUSH” sono estremamente interessanti perché incentivano il giocatore ad analizzare ogni zona, al fine di ottenere oggetti per potenziarsi o sbloccare collezionabili. Va fatto notare che il team di sviluppo ha previsto che i giocatori riaffrontino ogni zona per sbloccare ogni segreto, dato che alcuni potenziamenti fondamentali per Chai saranno resi disponibili successivamente.
Per quanto riguarda la narrazione, invece, è necessario qualche nota aggiuntiva. Lo scheletro della vicenda di “Hi-Fi RUSH” non è particolarmente originale, si percepiscono dei tagli e, in generale, non spicca particolarmente. Nonostante questo, ho trovato molto interessanti i vari personaggi. Essi interagiscono e dialogano in modo estremamente interessante, elemento che rende l’intera ambientazione viva e piacevole. Questo fatto viene ulteriormente supportato da un ottimo adattamento italiano – capace di dare ulteriore spicco e carisma ai vari personaggi – ed il comparto visivo, che risulta pulito ed interessante. Nonostante “Hi-Fi RUSH” non voglia proporre al pubblico una storia memorabile, riesce a condividere personaggi simpatici e ben differenziati, i quali incentiveranno il giocatore ad ottenere ulteriori informaizoni su di loro.
Quali sono, però, i difetti di “Hi-Fi RUSH“? Diversi, per quanto mi riguarda. Il primo dettaglio che vorrei far notare riguarda la lunghezza dei vari capitoli. Non è raro, infatti, che l’inizio e la fine di un capitolo richieda dai 40 ai 60 minuti. Questa scelta può essere parzialmente mitigata su Xbox Series X|S grazie alla funzione di Quick Resume, ma in generale può rivelarsi una decisione piuttosto stancante.
L’elemento in questione ottiene maggiore criticità quando si fa notare che questo videogioco parte dal presupposto che Chai dovrebbe riaffrontare tutta la storia almeno una seconda volta, al fine di ottenere tutti i collezionabili nascosti. Non posso nascondere che avrei preferito una minor lunghezza dei capitoli, al fine di permettere una gestione più rapida del gioco da parte dell’acquirente.
Un secondo dettaglio legato a quanto detto precedentemente riguarda la necessità di riaffrontare le varie zone: il Backtracking. Giocando, sarà possibile notare facilmente che sono molte le funzionalità che partono da questo presupposto. Il cambio dei vestiti, il potenziamento attivo/passivo di Chai e la presenza di meccaniche aggiuntive da utilizzare in aree precedenti sono soltanto alcuni esempi.
Questo dettaglio può piacere ai giocatori che desiderano finire “Hi-Fi RUSH” al 100%, ma non sarà apprezzato dal pubblico più casual. I primi, infatti, avranno un pretesto aggiuntivo per riaffrontare vecchie aree, mentre i secondi potrebbero persino sentirsi disincentivati ad acquistare questo gioco, in quanto potrebbero percepire una “forzatura” da parte del team di sviluppo. L’elemento in questione, quindi, cambia di impotenza in base al tipo di acquirente che desidera acquistare questo videogioco.
Alla fine, cosa mi sento di dire circa “Hi-Fi RUSH“? Siamo di fronte ad un videogioco estremamente carismatico, capace di catturare un pubblico molto vasto. La sola presenza di elementi d’azione, platform e musicali permette di incuriosire tre tipologie di utenze differenti, le quali convergono in vari modi. Il gameplay sfrutta questi tre elementi per realizzare qualcosa di efficace e, se necessario, è possibile usare le funzioni di accessibilità ed i vari livelli di difficoltà. Va ammesso che non tutto è perfetto ed alcuni elementi andrebbero rivisti (primo fra tutti la lunghezza dei vari capitoli) ma, alla fine, siamo di fronte ad un videogioco che merita assolutamente di essere preso in considerazione. Acquisto consigliato.