Fire Emblem Engage

Fire Emblem Engage – Recensione

Fire Emblem Engage
Data di uscita
20/01/2023
Versione testata
Nintendo Switch
Sviluppatore
Intelligent Systems
Publisher
Nintendo
Genere
RPG
Lingua
Voci: Inglese, Giapponese / Testi: Italiano
Il nostro Punteggio
7.5
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Nel corso di questi anni si è tenuto il trentesimo anniversario di Fire Emblem: saga di videogiochi strategici proposta da Nintendo fin dal periodo del NES. A partire dal primo capitolo sono sempre state narrate nuove storie, le quali hanno coinvolto nuovi personaggi, universi, luoghi e molti altri eventi.

Il franchise si è evoluto di conseguenza e, nonostante i suoi alti e bassi, è sempre stato in grado di catturare il pubblico. L’ultimo videogioco rilasciato – “Fire Emblem Engage” – vuole essere una nuova vicenda a sé stante, nonostante presenti degli innegabili elementi celebrativi. Con questa recensione cercheremo di capire la struttura di questo videogioco, le sue meccaniche principali e quali sono i suoi punti di forza e debolezza.

Fire Emblem Engage
Le celebrazioni al franchise di Fire Emblem sono legati agli Anelli degli Eroi ed i loro effetti. Nel corso del gioco, però, ci saranno altri contenuti dedicati ai protagonisti del passato.

Fire Emblem Engage è ambientato nel regno di Elyos, all’interno del quale avvenne un potente combattimento 1.000 anni fa. Durante quello scontro venne coinvolto il Drago Divino “Alear“, che ha combattuto ed ha permesso alle forze del bene di vincere. Dopo mille anni, Alear ha riaperto gli occhi dopo un lungo sonno e si ritroverà senza memoria, con la compagnia di alcuni attendenti. A partire da quel momento, Alear scoprirà il ritorno del Drago Maligno e dovrà ritrovare gli Anelli Eroici per sconfiggere la stessa minaccia che attaccò Elyos mille anni fa.

Il sistema ludico “base” di Fire Emblem Engage è estremamente semplice. In questo videogioco il giocatore interpreta un gruppo di personaggi (spesso 12) all’interno di uno dei 30+ campi di gioco proposti dagli sviluppatori. Lo scopo è quello di completare le richieste di turno, spesso legate all’eliminazione di un determinato nemico.

Ogni personaggio giocabile presenta differenti statistiche, come Attacco, Resistenza e Magia. Molte di queste aumentano/diminuiscono in base al livello dell’unità, mentre altre sono decretate dalla Classe che il personaggio possiede. Esistono tre tipologie di Classi (Base, Avanzata, Speciale) ed alcune di esse permettono di accedere ad armi ed abilità esclusive, impossibili da ottenere in altro modo o con altre Classi.

Fin qui il sistema di gioco è paragonabile agli altri capitoli di Fire Emblem, nonostante ci siano alcuni dettagli secondari che differenziano questo gioco. Per fare qualche esempio, le armi non possono essere distrutte e le “abilità di Classe” non possono essere ereditate ed utilizzate con altre Classi. Questi dettagli, però, passano in secondo piano rispetto alla tematica principale del gioco: gli Anelli Eroici.

Gli Anelli Eroici sono la principale funzione di questo videogioco e prevede che il giocatore utilizzi uno dei vari anelli che saranno sbloccati nel corso della storia. Ciascun personaggio possiede un Legame con questi anelli, elemento che decreta il potere di questi oggetti.

L’Anello Eroico contiene un eroe importante apparso in vecchi videogiochi della saga, come Celica (Gaiden, Shadows of Valentia), Sigurd (Genealogy of the Holy War) e Leif (Tracia 776). Ciascuno di questi è specializzato per agire in modo diverso e propone al personaggio delle abilità passive. In aggiunta, il personaggio che possiede l’anello può attivare una funzione speciale, chiamata “Unione“. Se questo effetto viene attivato, il personaggio cambia forma ed assume un aspetto futuristico. La meccanica “Unione” serve per utilizzare le armi dell’Eroe contenuto nell’Anello e permette, una volta a partita, di utilizzare un potente attacco.

Fire Emblem Engage
Gli Eroi presenti negli anelli rispecchiano alcune caratteristiche del loro gioco d’apparizione. Celica, ad esempio, obbligherà chi lo possiede a subire dei danni quando attacca con la magia. È una citazione alla gestione dei Tomi in “Shadows of Valentia”.

Tralasciando i combattimenti (che possono avvenire per proseguire la storia oppure per aumentare il livello dei protagonisti), è possibile visitare un luogo particolare: Somniel. Esso può essere considerato una variante del monastero di Garreg Mach che appare in Three Houses, ma con dimensioni ridotte. In questo caso, i giocatori possono esplorare questo luogo al fine di interagire con gli altri personaggi e recuperare materiali di vario genere, oltre a poter parlare con quattro negozianti per comprare oggetti ed accessori di vario tipo.

Somniel, inoltre, presenta molte attività secondarie. In particolare, la sezione dell’Arena permette ai personaggi di allenarsi ed aumentare velocemente il legame con gli Anelli Eroici, mentre la stanza degli Anelli permette di far ereditare delle abilità ai personaggi e “forgiare” anelli minori, con una struttura simile ai videogiochi Gatcha.

A parte questo, sono presenti aree di puro intrattenimento (dedicate a minigiochi come la pesca ed il volo sulle viverne), la possibilità di accudire Sommie (una creatura quadrupede che svolge il ruolo di “mascotte”) e provare le meccaniche della Torre delle prove: la Prova Tempesta (affrontare vari scontri consecutivi), le Prove Staffetta (collaborare con altre persone per completare una mappa comune) e le Prove Altrotempo (un PvP tra giocatori asincrono). Alcune di questi elementi possono catturare l’interesse dell’utente e potranno tornare utili per potenziare i propri personaggi oppure per continuare ad affrontare nuove sfide.

Quali sono gli elementi più interessanti di questo gioco? Una delle cose che ho maggiormente apprezzato è il sistema di gioco ed alcune delle novità proposte dal team di sviluppo. Per fare qualche esempio, mi piace che sia stata data resa più importanza alla tipologia delle armi grazie alla Breccia: una meccanica per cui, se si colpisce il bersaglio con un’arma che ha vantaggio nel “triangolo delle armi”, il bersaglio perde la capacità di contrattaccare. Allo stesso tempo, mi piacciono alcune delle nuove armi che modificano drasticamente l’ordine d’azione durante lo scontro, così come la vasta varietà di effetti attivabili dai Bastoni. Questi dettagli vanno uniti alla nuova gestione delle Abilità, la quale prevede un uso limitato delle abilità di Classe ed un uso intensivo delle abilità degli Eroi degli Anelli, ereditabili tramite la funzione dedicata.

Fire Emblem Engage
L’adattamento italiano è “censurato” rispetto la versione giapponese. I cambiamenti riguardano specifici dialoghi ed il tema del matrimonio, che è stato modificato con “l’Anello del Patto”. Dal punto di vista meccanico, non sono state apportate modifiche.

Per quanto riguarda la narrazione, ci sono degli elementi importanti da trattare. “Fire Emblem Engage” presenta un approccio alla storia nettamente diverso rispetto ai recenti Three Houses e Three Hopes, dato che propone una storia che non mantiene la stessa drammaticità. Alear ed i suoi amici dovranno affrontare una guerra contro il Drago Maligno, ma sarà un viaggio ricco di cliché narrativi ed un’occasione per sviluppare Alear: figura che beneficia di una maggior evoluzione caratteriale. Di conseguenza, la storia di Engage è molto più vicina ad un prodotto Anime o Manga, elemento che ha sicuramente incentivato la realizzazione di un prodotto dedicato. Coloro che hanno apprezzato la storia di Three Houses potrebbero rimanere delusi da Engage, dato che la mdoalità di approccio alla storia è piuttosto differente.

Quali sono, però, i lati negativi di questo videogioco? Tralasciando il comparto narrativo (che, ricordo, il suo apprezzamento è direttamente legato ai gusti ed i desideri del giocatore), devo ammettere di non aver assolutamente apprezzato la gestione di Somniel. Il luogo in questione propone al pubblico una vasta quantità di attività, ma nessuna di esse è realmente interessante. Minigiochi come la pesca ed il volo sulle viverne non sono capaci di catturare l’attenzione e la mappa risulta inutilmente estesa, elemento che obbliga il giocatore a perdere vari minuti per spostare Alear oppure usare la funzione di Viaggio Rapido (la quale non è sempre efficiente come ci si aspetterebbe).

Allo stesso tempo, elementi come la gestione di Sommie risultano estremamente lunghi e poco immediati, elemento che porta il giocatore ad abbandonare tali funzioni. Come ultimo dettaglio, trovo che la Torre delle prove abbia un potenziale inutilizzato. Le Prove Tempesta sono scontri ad ondate potenzialmente interessanti, ma le Prove Staffetta non danno la vera percezione di giocare con altre persone e le Prove Altrotempo sono una evidente occasione mancata. Invece di proporre un PvP simile a quello di Fates ed Heroes, avrei voluto che Nintendo proponesse un vero e proprio “editor mappe e battaglie“, in modo simile a quanto avviene con giochi del calibro di Wargroove. In questo modo, i giocatori avrebbero potuto replicare e remixare vecchie mappe del franchise di Fire Emblem, elemento che avrebbe reso questo videogioco estremamente popolare.

Per quanto riguarda il design delle mappe, non sono rimasto sempre soddisfatto. Tralasciando alcuni casi specifici, molte zone sono ampie ed aperte, elemento che incentiva i giocatori a dare risalto sulla propria mobilità per affrontare gli avversari. Allo stesso tempo, gli obiettivi richiesti nella maggior parte dei capitoli narrativi sono strutturati secondo il ragionamento “Sconfiggi nemico X“. Avrei apprezzato una maggior varietà in merito, al fine di proporre una maggior strategia ed adattabilità da parte del giocatore.

Fire Emblem Engage
Tra tutti i protagonisti, Alear è la persona che beneficia di una maggior evoluzione caratteriale. Altri alleati svolgono ruolo secondario e/o vengono approfonditi soltanto nei dialoghi di supporto.

In conclusione, cosa mi sento di dire circa “Fire Emblem Engage”? Per quanto mi riguarda, sono in una situazione simile a quanto era avvenuto per Fire Emblem Warriors: Three Hopes, ma con basi differenti. Intelligent System e Nintendo hanno proposto al pubblico un videogioco dalle meccaniche non troppo atipiche, ma con elementi interessanti. In particolare, la meccanica dell’Unione è estremamente interessante ed il design “futuristico” è un dettaglio così interessante che mi sarebbe piaciuto vederlo di più.

Dal punto di vista narrativo, la storia ruota attorno ad Alear e, per tale ragione, è il personaggio che beneficia di una maggior crescita caratteriale. Gli altri personaggi tendono ad essere in secondo piano, ma possiedono un potenziale che non andrebbe sottovalutato.

Purtroppo, sarebbe un errore dire che “Fire Emblem Engage” si propone come un videogioco perfetto. Gran parte delle problematiche sono legate alla gestione delle meccaniche secondarie presenti a Somniel. Molti minigiochi non catturano l’interesse del giocatore, la raccolta dei materiali e l’accudimento di Sommie sono azioni frustranti e le tre modalità della Torre delle prove non raggiungono il potenziale che avrebbero dovuto avere. Alla fine il videogioco in questione risulta ottimo o sufficiente in base a quali elementi il giocatore desidera concentrare la propria attenzione e, per questa ragione, considero “Fire Emblem Engage” un videogioco discreto. Lascio ai lettori la decisione se comprare questo gioco sotto sconto.

Ultimo aggiornamento: 2023-12-06 at 05:10

Fire Emblem Engage
Fire Emblem Engage – Recensione
PRO
... ma presenta idee e dialoghi meritevoli di attenzione
Meccanica "Unione" piacevole, dal design futuristico
Presenza di nuove idee interessanti per gestire i combattimenti
CONTRO
Il comparto narrativo può risultare "semplice" e si focalizza eccessivamente su Alear...
Quasi tutte le attività presenti in Somniel vanno riviste assolutamente
La Torre delle prove meritava ulteriore supporto
Level design molto ampio. Rende le aree "spoglie" e visivamente spiacevoli
7.5
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