A Little to the Left

A Little to the Left – Recensione

A Little to the Left
Data di uscita
09/11/2022
Versione testata
Nintendo Switch
Sviluppatore
Max Inferno
Publisher
Secret Mode
Genere
Rompicapo
Lingua
Disponibile in Italiano
Il nostro Punteggio
7.8
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A Little to the Left è un titolo semplice. Un puzzle game arcade vecchio stampo, senza uno straccio di trama, in cui sarete chiamati a riordinare insiemi di oggetti fuori posto facendo attenzione a un dispettoso gattino.

Il primo videogioco di Annie MacMillan e Lukas Steinman, compagni di vita e di lavoro è semplice ed efficace, disponibile dal 9 novembre su Nintendo Switch e Steam, per poco meno di quindici euro. Scopriamo insieme pregi e difetti di un maniaco dell’ordine.

L’idea dietro A Little to the Left è semplice: bisogna riordinare quello che vediamo a schermo. In circa settantacinque puzzle diversi, ci aggireremo per casa per dare un senso a ciò che vediamo: siano cartoline, barattoli , frutta fresca, altri utensili e perfino delle stelle. Dovremo trovare il giusto equilibrio ruotando, inclinando, spostando e a volte anche rimuovendo dallo schermo gli oggetti o parte di essi. Alcuni schemi poi, hanno delle soluzioni alternative, che vanno ad arricchire l’offerta base e aumentano la longevità del titolo.

Anche se spesso la soluzione è intuitiva, alcuni enigmi richiedono un po’ più di ingegno. Ho trovato alcune soluzioni un po’ troppo “oltre”, e a cui la mia mente non sarebbe mai arrivata senza sfruttare il comodo notepad per gli aiuti. Questo è infatti un altro dei punti di forza di A Little to the Left: qualora siate bloccati in un enigma, potete scegliere o un suggerimento o semplicemente di saltare il livello e tornarci successivamente, così da non rimanere troppo bloccati su un singolo schema. Il notepad però funziona solo con la prima soluzione, nel caso di  opzioni multiple, dovrete affidarvi solamente al vostro ingegno.

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Se impiegheremo troppo tempo su uno schema, potremo venire disturbati dal gatto del gioco, che con la sua zampetta proverà a rimettere in disordine alcuni degli elementi. Basterà dargli un piccolo colpetto per allontanarlo e tornare al nostro incarico di pulizie.

Nel caso una volta completato il gioco ne vogliate ancora, c’è la modalità Riordino Giornaliero. Ogni giorno, allo scoccare della mezzanotte, viene riproposto uno degli enigmi del titolo. Un’aggiunta simpatica che spero venga arricchita con schemi completamente nuovi in futuro.

Data la sua natura squisitamente manuale, vi consiglio di giocare A Little to the Left in modalità portatile, utilizzando il touch screen di Nintendo Switch. Nel caso siate in possesso di un modello OLED poi, il gioco darà il meglio di sé dal punto di vista grafico.

Con la scelta di una grafica 2D color pastello, come potete vedere dalle immagini a corredo di questa recensione, Max Inferno ha fatto centro. Le tonalità delicate e le musiche delicate aiutano infatti a concentrarsi nell’unico obiettivo del gioco, lasciandoci il tempo di capire la soluzione prima di passare a un altro puzzle. Inoltre anche il più piccolo oggetto è curato nel minimo particolare, spiccando sullo sfondo monocromatico e prendendo vita tra le nostre mani.

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In questi mesi si sono sprecati anche i paragoni con Unpacking, titolo del 2021 che seguiva un principio molto simile, raccontando di un trasloco. A differenza di A Little to the Left però, Unpacking voleva trasmettere un racconto tramite i suoi oggetti e i suoi diversi appartamenti da arredare. Il titolo di Max Inferno invece, non ha la pretesa di raccontare una storia, ma solo di mettere a schermo l’essenzialità del quotidiano, a volte anche troppo vincolato da una soluzione univoca.

A Little to the Left è un gioco piccolo, capace di essere divorato in una manciata d’ore, ma che nella sua semplicità riesce a rilassare una mente agitata e a far staccare la spina per qualche istante. Certo, non è sicuramente un gioco adatto a tutti, soprattutto non è per un giocatore voglioso di scontri all’ultimo respiro o di un gameplay più ricco e profondo. Ma è un gioco che è bene esista e che arricchisce ancora di più la libreria di possibilità di Nintendo Switch, che permette a qualsiasi individuo di trovare ciò che cerca semplicemente esplorando l’eShop.

a little to the left
Ecco, tutto al suo posto, come è giusto che sia.

Sono un tipo molto disordinato. Sono una di quelle persone che tende ad accumulare pile di roba (videogiochi inclusi) e che mette in ordine solo raramente, quando è costretto. Ma nel mio personale caos, nella maniera più banale possibile, riesco a ritrovare quasi tutto. E allora perché giochi come A Little to the Left mi conquistano inspiegabilmente?

Dopo aver completato il titolo di Annie MacMillan e Lukas Steinman ancora non sono riuscito a darmi una risposta convincente. Forse il mio cervello sente il bisogno di riordinare, quanto meno virtualmente, qualcosa che nella realtà mi costerebbe fatica fisica. Certo, a questo mio personale disturbo non so come porre rimedio, ma a voi, che mi avete letto fin qui, non posso fare a meno di consigliare A Little to the Left, soprattutto se siete alla ricerca di qualcosa di rilassante da sfruttare durante le pause. Semplice da vedere, immediato, a volte intricato da risolvere. La collezione di puzzle messa in piedi dai due coniugi non tocca le corde del cuore con una trama strappalacrime, anzi, la elimina del tutto per un’esperienza arcade più pura, gatto permettendo!

A Little to the Left
A Little to the Left – Recensione
PRO
Stilisticamente ispirato
Rilassante al punto giusto
CONTRO
Alcune soluzioni completamente assurde
Purtroppo dura troppo poco
7.8
Qui c'è fin troppo ordine
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