The Chant

The Chant – Recensione

The Chant
Data di uscita
03/11/2022
Versione testata
PlayStation 5
Sviluppatore
Brass Token
Publisher
Prime Matter
Genere
Avventura / Azione / Horror
Lingua
Disponibile in Italiano (audio e testi)
Il nostro Punteggio
7.8
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La fine del 2022 e l’inizio del prossimo anno vedranno l’arrivo di una grandissima quantità di produzioni a tema horror, tra remake di capitoli celebri di grandissime saghe come Resident Evil 4 e Silent Hill 2, sequel attesissimi come quello di Alan Wake 2, e curiose produzioni inedite come l’imminente The Callisto Protocol. Tra tutte queste trova spazio anche l’uscita di The Chant, un progetto sullo stesso genere di appartenenza dei sopracitati titoli ma che vuole offrire una chiave di lettura diversa per un’esperienza che piuttosto che spaventare il giocatore vuole portarlo a vivere in prima persona un’avventura a tratti disturbante, durante la quale vagheremo in un’ambiente decisamente ostile ma comunque in grado di offrirci molti spunti di gameplay curiosi e sicuramente degni di attenzione. The Chant è il progetto di esordio di Brass Token, un team di sviluppo indipendente canadese che prova ad inserirsi nel panorama videoludico con un survival horror decisamente riuscito, che è stato capace di tenerci incollati alla nostra PlayStation 5 durante le circa dieci ore che ci sono servite per completarlo alla sua difficoltà massima; senza ulteriori indugi scopriamo assieme cosa vi aspetterà una volta avviato anche voi la vostra (prima) partita.

The Chant
Game Over!

La storia di The Chant ci porterà a vestire i panni di Jess Briars, una giovane donna che cerca di sfuggire dai fantasmi del suo passato, che la vedono protagonista di un importante trauma a seguito della morte della sua sorellina. La donna, come scopriremo poco più tardi, si sente colpevole di questo tragico evento, ed è per questo motivo che si fa convincere dalla sua migliore amica Kim a partecipare ad uno strato ritiro spirituale a Glory Island, un’isola sperduta in mezzo alle montagne dove sembra essere possibile ritrovare la pace ormai da tempo perduta. A fare le vesti del guru troveremo ad accoglierci un certo Tyler, leader barbuto che fin dal primo istante sembra conoscere molto bene i poteri di questa affascinante location e di una cosiddetta scienza prismatica, e che ci inviterà a metterci comodi e a bene una tisana con la quale entrare subito in sintonia con questo luogo mistico. Da questo momento, come è ovvio che doveva essere visto che parliamo pur sempre di un survival horror, la situazione precipita e ci troveremo coinvolti in uno strano rituale pericolosamente interrotto, lottando contro strane entità maligne desiderose di ucciderci.

Non possiamo dirvi ovviamente come finiranno le vicende, ma è bene sapere che il gioco prevede il raggiungimento dei titoli di coda attraverso 3 finali distinti tra loro. Questi rispecchieranno in un certo senso il nostro stile di gioco, poiché a seconda delle nostre scelte ed azioni andremo ad accumulare punti esperienza per i tre indicatori specifici di mente, corpo e spirito. Se per esempio ci dedicheremo particolarmente alla ricerca dei numerosi collezionabili terremo sempre alto il contatore della “mente”, sconfiggendo le creature dell’oscurità popoleremo maggiormente il nostro indicatore dello “spirito”, infine curarsi spesso ed uccidere cultisti ci porterà inevitabilmente al finale “corpo”. Nel complesso questo sistema funziona molto bene, ed anzi è stato curioso provare tutti e tre questi stili di gioco per studiare il modo in cui l’intera esperienza si adattava di conseguenza.

The Chant
Un normalissimo corridoio da attraversare indisturbati…

Partendo dalla Comune, che funge da vero e proprio hub per l’intero gioco, dovremo esplorare uno dopo l’altro i diversi luoghi del villaggio, accessibili poco per volta man mano che avremo accesso ai prismi di un determinato colore. Il gioco sotto il punto di vista dell’esplorazione fa un ottimo lavoro per non risultare mai troppo dispersivo ma allo stesso tempo stimolare il giocatore a guardarsi bene intorno per cercare le preziose risorse necessarie a costruire armi improvvisate e distruttibili e scovare oggetti utili per la risoluzione di semplici ma ben progettati enigmi ambientali. Ciascuna porzione della mappa è ben protetta da alcune aree di un determinato colore, che oltretutto le rappresenta in un sistema di viaggio rapido purtroppo talvolta confusionario e poco chiaro, all’interno delle quali (previo l’ottenimento di un prisma dello stesso colore) non sarà raro trovare pericolose creature dell’oscurità da affrontare a viso aperto o evitare senza alcuna vergogna.

Anche perché le armi in nostro possesso si limitano ad una manciata di opzioni e generalmente tutte sono rappresentate da semplici bastoni o fasci di rami infuocati, e dovremo prima recuperare le risorse necessarie alla loro costruzione, che non sempre abbondano. A queste si affiancano alcuni oggetti da lancio, che si rivelano molto utili per interrompere un attacco nemico potenzialmente dannoso, e i poteri prismatici, delle sorte di incantesimi con i quali rendere il combat system più vario ed appagante. I tre sistemi di mente, corpo e spirito sono dunque fortemente interconnessi tra loro, e rendono l’esperienza sempre interessante e mai ripetitiva. Indipendentemente da quale di essi decideremo di rendere il principale, anche attraverso un basilare albero delle abilità da migliorare mediante i numerosi cristalli sparsi lungo il percorso, dovremo sempre prestare molta attenzione a tutti e tre gli indicatori, poiché ciascuno di essi potrebbe rappresentare la chiave del nostro successo o del fallimento. Esaurire la “mente”, ad esempio, ci porterà in uno stato di panico che ci impedirà di combattere contro i nostri nemici, mentre dimenticarsi della barra relativa al “corpo” ci farà morire all’istante. Esiste poi la barra dello “spirito”, che può essere utilizzata sia per generare incantesimi sia per meditare e rifornire gli altri due valori. In generale, comunque, tutti possono essere ripristinati mediante la raccolta di specifiche erbe che crescono in tutta l’isola.

The Chant
Meditare è il modo migliore per prendersi cura della propria sanità mentale

L’esperienza survival horror offerta da The Chant è dunque abbastanza variegata e sempre soddisfacente. Sebbene non saremo mai messi di fronte a veri e propri momenti di puro terrore o jump scare capaci di farci sobbalzare sul posto, nel complesso l’atmosfera generale ci è sembrata particolarmente azzeccata. Nell’arco delle circa 15 ore passate in compagnia di Jess, durante le quali abbiamo giocato l’avventura per ben tre volte intenzionati ad ottenere la non impossibile coppa di platino, abbiamo potuto immergerci completamente a Glory Island imparando a conoscerne ogni anfratto e pericolo. Le ambientazioni ci sono sembrate ben differenziate e ricche di spunti capaci di stimolare l’esplorazione senza mai portarci troppo fuori dalla strada principale, risultando in un avanzamento lineare ma mai troppo guidato. Allo stesso modo le battaglie e gli enigmi si sono dimostrati ben bilanciati tra loro senza mai risultare troppo presenti, lasciando molto spazio alla narrazione ed alla scoperta dei numerosi documenti con i quali approfondire le vicende del gioco.

Sotto il punto di vista puramente tecnico non siamo purtroppo di fronte ad un progetto capace di dimostrare la sua natura esclusivamente next-gen, tanto che ci siamo più volte chiesti come mai il gioco non fosse stato rilasciato anche su PlayStation 4, ma la qualità generale si è comunque dimostrata ottima per far risultare ogni passaggio quanto più credibile possibile, espressioni dei personaggi comprese. Sebbene non vi sia alcuna modalità grafica tra cui scegliere il gioco è sempre stato in gradi di mantenersi fluido, con un frame rate probabilmente ancorato sui 60 FPS, situazioni più concitate comprese. Una nota positiva anche per l’ottimo doppiaggio in italiano e per l’accompagnamento sonoro, che fruito attraverso delle buone cuffie rende l’intera esperienza molto più immersiva ed appagante.

Se cercate un survival horror particolare e diverso dal solito, dunque, The Chant potrebbe essere la scelta giusta. L’opera prima di Brass Token ci ha piacevolmente sorpreso ed è proprio per questo che la consigliamo per tutti gli amanti del genere. Potrebbe essere un ottimo antipasto in preparazione degli ottimi mesi che ci aspettano!

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The Chant Limited Edition
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Ultimo aggiornamento: 2024-04-24 at 21:10

The Chant
The Chant – Recensione
PRO
Interessanti meccaniche di gameplay, che rendono l'esperienza altamente rigiocabile
Storia semplice ma comunque ben scritta e funzionale all'avanzamento
Ottimi puzzle ed esplorazione mai dispersiva
CONTRO
Il sistema di viaggio rapido è piuttosto criptico da comprendere, qualche indicatore aggiuntivo non avrebbe guastato
Graficamente non si percepisce la next-gen, per questo non si spiega la mancanza di una versione PlayStation 4
7.8
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