Quando, nel mondo dei videogiochi, nascono dei franchise, può capitare che sia difficile vederne la conclusione. Nonostante questa cosa può succedere, le “grandi” saghe ludiche tendono a non concludersi mai, al fine di catturare l’interesse costante dei giocatori. Un buon esempio è la serie “Star Ocean”, pubblicata da Square Enix. Essa si propone come un JRPG che ha conquistato l’interesse di una specifica parte del pubblico, a causa della sua qualità altalenante.
Dopo molti anni dalla pubblicazione dell’ultimo gioco (2016), la serie ha deciso di riprendere nuova forma attraverso un nuovo capitolo: “STAR OCEAN THE DIVINE FORCE”. Sesto videogioco del franchise (senza contare gli spin-off), desidera catturare il pubblico con il suo gameplay insolito e nuovi elementi curiosi. Questa recensione analizza alcuni aspetti e valuta se il risultato finale è conforme alle aspettative.
La storia – ambientata in un universo Techno Fantasy in cui elementi medievali e futuristici si mescolano – narra le vicende di Raymond Lawrence e la principessa Laetitia Aucerius. Il mondo in cui vivono è in guerra ed i due personaggi sono alla ricerca di una figura di supporto che potrebbe essere l’incipit per stravolgere gli eventi in corso. Inizia così un viaggio per il mondo, in cui Raymond e Laetitia collaboreranno con altri, potenziali eroi per raggiungere i loro scopi.
Il prodotto in questione, di genere JRPG ed Open World, prevede che i giocatori utilizzino un gruppo di personaggi al fine di completare una serie di missioni primarie e secondarie. In questo modo sarà possibile sconfiggere tutti i nemici che appariranno nel gioco, compresi i potenti Boss.
Sono due le meccaniche principali utilizzate (e, di conseguenza, nel corso degli scontri): Gli AP (Punti Azione) ed i VA. I primi hanno un ruolo principale e sono usati attivamente negli scontri, mentre i secondi sono utilizzati per l’esplorazione.
I combattimenti presenti in STAR OCEAN THE DIVINE FORCE avvengono simultaneamente, senza un approccio “a turni”. I giocatori hanno una piccola “arena” in cui combattere una serie di nemici, il cui numero varia in base alla situazione. Ogni personaggio può attaccare usando i pulsanti X, Y e B, eseguendo mosse differenti. Quando vengono utilizzate, diminuiscono il valore AP del personaggio che – se azzerato – non permette di continuare le combo.
Evidenziare questo dettaglio è molto interessante, dato che permette di intuire il sistema di gioco che il team di sviluppo propone. I giocatori non dovranno focalizzare la propria attenzione sui danni più potenti, ma dovranno cercare l’insieme di attacchi che, se combinati, permettono di svuotare poco l’AP. Nasce così una combinazione di rischi e benefici, la quale si amplia e si evidenzia nel corso dell’intera avventura.
Il valore VA può essere usato nel corso degli scontri, ma ha principalmente uno scopo esplorativo. Entro la prima ora di gioco, i giocatori entreranno in possesso di un drome chiamato DUMA, disponibile per ogni personaggio. Quando viene utilizzato, i giocatori possono volare a differenti distanze, in base a determinati fattori. Tale dettaglio rivela che STAR OCEAN THE DIVINE FORCE può essere esplorato anche con una meccanica paragonabile al volo, permettendo nuove strade per passare da un luogo A ad un luogo B.
Il VA può essere usato in battaglia. Tra le varie funzioni, è utile per avvicinarsi o scappare da un nemicoUno degli elementi più interessanti di STAR OCEAN THE DIVINE FORCE è il comparto narrativo e l’ambientazione. Il franchise viene spesso additato per non essere particolarmente originale, e va ammesso che anche questo capitolo conferma questi pensieri. Nonostante questo, ho apprezzato il contesto generale in cui i giocatori devono interagire, così come i personaggi e le ambientazioni. Ho apprezzato la forte contrapposizione tra natura e tecnologia, così come ho apprezzato il design dei costumi di alcune figure principali e secondarie, le quali risultano intricate e semplici allo stesso tempo. Questi elementi rendono il mondo di questo videogioco piacevole da scoprire e meritevole di attenzione.
Quali sono, però, i difetti di questo gioco? Tralasciando l’assenza della lingua italiana, il primo dettaglio che vorrei trattare è la scelta della “divisione della narrazione”. All’inizio dell’avventura sarà possibile scegliere se affrontare il gioco utilizzando il punto di vista di Raymond oppure di Laetitia. La decisione ha un ruolo narrativo e meccanico: ogni personaggio ottiene informazioni diverse ed ogni personaggio potrà reclutare o meno alcune figure. Se da una parte risulta un’idea piacevole – dato che incentiva a giocare STAR OCEAN THE DIVINE FORCE almeno due volte – dall’altra può rendere gli eventi stranianti, in quanto vengono gestiti con più o meno enfasi.
Un altro elemento da tenere in considerazione è la spiegazione della maggior parte delle meccaniche di gioco. Il franchise in questione è conosciuto per essere molto preciso in termini di contenuti e di tecnicismi, tanto che il sistema di combattimento spiegato in questa recensione è soltanto una frazione del suo vero potenziale.
La presenza di un approfondimento estremamente accurato può rendere i giocatori veterani interessati ad un gioco come STAR OCEAN THE DIVINE FORCE, ma potrebbero trovare le spiegazioni disponibili troppo generiche oppure altalenanti. Se i giocatori decidono di affrontare questo gioco a difficoltà bassa, molti di questi problemi non si presenteranno, mentre se si desidera affrontare l’intera esperienza con un maggior tasso di sfida, potrebbe essere necessario documentarsi e ricavare informazioni tramite fonti terze.
Un ultimo difetto – collegabile al precedente – può essere legato al tema della Quality of Life. L’assenza di informazioni, spiegazioni o dettagli può essere percepita in varie fasi del gioco, con risultati altalenanti. Da una parte è apprezzabile la scelta di non “prendere per mano” il giocatore, ma allo stesso tempo trovo corretto evidenziare il fatto che alcuni elementi di gioco (come le missioni secondarie) possono avere richieste generiche e poco immediate da comprendere).
Il tema della “Quality of Life” può essere applicato anche all’interfaccia del menù di gioco, non sempre intuitiva ed immediata come ci si aspetterebbeIn conclusione, cosa posso dire circa STAR OCEAN THE DIVINE FORCE? Siamo di fronte ad un buon capitolo della saga, il quale riesce – nel bene e nel male – a convincere il pubblico. Esso mantiene le caratteristiche di combattimento del gioco, introduce la meccanica del volo (che, seppur temporaneo, risulta interessante) e migliora la costruzione del contesto narrativo. Questi elementi risultano piacevoli per comprendere il potenziale del gioco, ma sarebbe un errore dimenticarsi dei difetti.
L’estremo tecnicismo del titolo (che può piacere e non piacere) può essere colmato soltanto a difficoltà di gioco basse e la quantità di spiegazioni risulta abbastanza limitata e poco soddisfacente. In aggiunta, la scelta di dividere la storia in due punti di vista è ottima per incentivare la rigiocabilità, ma rischia di rendere la vicenda confusa. Nel complesso, credo che STAR OCEAN THE DIVINE FORCE sia un gioco discreto, il cui acquisto è consigliato ai fan della saga. Per tutti gli altri, attenderei uno sconto.
Ultimo aggiornamento: 2024-04-25 at 20:20
