Il periodo dell’anno che tutti i fan della famosa serie sparatutto di Activision è finalmente arrivato, e come da tradizione (a quanto pare per l’ultima volta) un nuovo capitolo di Call of Duty ha raggiunto gli scaffali, più precisamente il diciannovesimo capitolo Call of Duty: Modern Warfare II. Ammetto di non essere mai stato uno di quei fan sfegatati della saga, ho comunque giocato il recente Vanguard e mi ci sono divertito un bel pò ammazzando orde di zombi in compagnia dei miei amici, ma per quanto riguarda il filone sviluppato dai ragazzi di Infinity Ward ho sempre avuto un certo fascino. Quelli sì, li ho giocati tutti con estremo piacere, e ricordo ogni singolo istante delle loro campagne single player entusiasmanti e capaci di far divertire grazie all’introduzione di gadget divertenti e di escamotage di gameplay capaci di rendere l’avanzamento sempre stimolante. L’arrivo del sequel del reboot del primo episodio è stato dunque un ottimo motivo per tornare a divertirmi, e dopo aver provato a fondo ciascuna modalità che il gioco offre sono pronto per parlarvene in una nuova recensione.
Partiamo innanzitutto dalla campagna single player, vero e proprio fiore all’occhiello dell’intero pacchetto, tratto piuttosto distintivo del suo team di sviluppo. Come già anticipato, Call of Duty: Modern Warfare II è il sequel di Call of Duty: Modern Warfare del 2019, che ha dato il via ad un reboot della classica trilogia di Modern Warfare nata nel 2007. Diversamente da quanto avviene di solito, è proprio questa componente per giocatori solitari che viene ricordata maggiormente in Modern Warfare, complici eventi e personaggi spesso memorabili e sviluppati minuziosamente. In questo caso specifico, la narrazione ci porterà ad indagare e fermare un complotto per bombardare il suolo americano con una serie di potenti missili; nell’arco di circa una decina di ore guideremo l’iconica task force 141 e partiremo per un’avventura in giro per il mondo per porre fine a questo piano diabolico.
Sebbene alcune missioni sotto il punto narrativo potrebbero risultare simili tra loro, di fatto si tratta di scoprire chi è il cattivo di turno ed andare a fargli visita, nel complesso gli espedienti di gameplay riescono a compensare a queste similitudini offrendo approcci sempre differenti per svolgere la propria missione. Ci ritroveremo dunque ad eseguire sezioni più adrenaliniche nelle quali procedere a fucili spianati eliminando ogni singolo nemico che si metterà tra noi ed il nostro obiettivo, ed altre più ragionate in cui dovremo cercare di non farci vedere ed intrufolarci in una zona specifica in modalità stealth stando ben lontano da occhi indiscreti. Non mancheranno anche livelli più ragionati nei quali “cecchinare” da lontano un gran numero di soldati, rigorosamente senza dare mai nell’occhio, ed altri più caotici in cui bombardare senza sosta il campo nemico.
In termini di gameplay tutto funziona egregiamente, e nonostante i ritmi di gioco siano stati leggermente rallentati rispetto a quanto siamo stati abituati da Infinity Ward non c’è mai un momento in cui sentiremo che l’avanzamento stia procedendo più lentamente del voluto. La stessa missione sopra citata in cui procedere come un abile cecchino richiede una gran quantità di tempo e di attenzione per poter essere portata a termine, soprattutto a difficoltà più elevate, ma la soddisfazione di dover prendere consapevolezza di ogni singolo colpo ripaga senza alcun dubbio tutto l’impegno riversato.
Sono dunque rimasto sinceramente sorpreso dalla profondità dimostrata dalla maggior delle missioni, che si sono rivelate molto più coinvolgenti di quanto mi aspettassi da una campagna di Call of Duty. Il gunplay è inoltre ottimo e può fare affidamento su una grandissima varietà di armi e gadget, anche se talvolta si scontra con un’eccessiva lentezza dei personaggi, e sebbene questo sia di aiuto per enfatizzare la sensazione tattica fortemente voluta dal team di sviluppo ci sono momenti in cui mi ha fatto sentire più in pericolo di quanto avrei voluto.
Accanto alla campagna principale c’è ovviamente anche una ricca suite di modalità pensate esplicitamente per il multiplayer online. Proprio come ogni Call of Duty che si rispetti, gareggeremo contro i nostri avversari con obiettivi sempre diversi, dai classici “Deathmatch a squadre” e “Cerca e Distruggi”, in cui due team devono provare a piazzare una bomba nella base nemica oppure difendere l’obiettivo. Senza entrare troppo nello specifico, la varietà è sicuramente di casa, e ci ritroveremo a lottare in partite in cui si gioca 6 contro 6 per finire a battaglie molto più imponenti che vedono fronteggiarsi due squadre da 32 partecipanti ciascuna.
Ho trovato particolarmente ispirata la nuova modalità Prisoner Rescue, il cui obiettivo (di squadra) è quello di localizzare un ostaggio e portarlo in salvo il prima possibile verso il punto di estrazione. Qui la collaborazione è determinante poiché se saremo atterrati non potremo ritornare in battaglia se non grazie ad un alleato pronto a rianimarci, pertanto il senso strategico viene elevato sensibilmente.
Mentre giochiamo accumuleremo i classici punti esperienza, necessari per far di salire di livello armi e operatori, ottenendo l’accesso a nuovi strumenti con cui diventare poco per volta sempre più potenti. Il gunplay è ovviamente più frenetico di quello single player, e laddove previsto il respawn ad ogni morte avviene istantaneamente restituendoci un’esperienza fluida e molto divertente.
Il classico gunplay veloce e raffinato delle varie modalità multiplayer ritorna insieme a una nuova esperienza cooperativa da condividere con un amico con le Spec Ops, un totale di tre missioni nelle quali portare a termine determinati obiettivi assegnati poco per volta dal gioco. Personalmente preferisco di gran lunga le modalità PvE (player vs environment) rispetto a quelle PvP (player vs player), pertanto sono rimasto estremamente soddisfatto da queste missioni ed altrettanto deluso dal fatto che avrei voluto ce ne fossero di più. Tutte queste missioni devono essere portate a termine entro determinati parametri al fine di ottenere una valutazione di massimo tre stelle, ed unito alla presenza di diversi collezionabili questo aspetto ha permesso di offrire una grande rigiocabilità al tutto. Ovviamente vi consiglio caldamente di affrontare le Spec Ops in compagnia di un amico e non di giocatori casuali, in quanto la comunicazione qui è fondamentale ed è dunque preferibile rimanere costantemente in contatto con il proprio partner.
Entrando velocemente nello specifico, tutte e tre le missioni ci sono sembrate varie e ben differenziate tra loro, con la prima che richiede di recuperare tre ordigni cercando di farsi notare il meno possibile, la seconda che ci porterà a distruggere quattro cannoni antiaereo facendo irruzione in zone specifiche della mappa e potendo fare affidamento su veicoli (a patto che questi non vengano distrutti dai nemici), e l’ultima che consiste in una modalità molto frenetica di difesa di tre zone, all’interno delle quali i nemici cercheranno di fare di tutto per piazzare i loro fastidiosissimi esplosivi. Al netto di qualche problema nella distribuzione dei nemici, che si concentrano fin troppo nelle zone che fungono da obiettivo e per nulla nel resto della mappa, e dal fatto che con un uso sapiente dei checkpoint sia di fatto possibile eliminare ogni tipo di difficoltà dalle missioni, il tutto ci è sembrato molto divertente e speriamo dunque che col tempo ne vengano aggiunte altre.
Al netto di qualche problemino tecnico di gioventù, che ci ha causato più di un crash dell’applicazione su PlayStation 5, Call of Duty: Modern Warfare II si è difeso bene sotto tutti i punti di vista, soprattuto sotto quelli puramente artistici. Il gioco è davvero bello da vedere ed al limite della perfezione sia per quanto riguarda le mappe e i personaggi, sia sotto il punto di vista di giochi di luci ed ombre ed effetti particellari. Sound design invece senza infamia e senza lode, che fa molto bene il suo lavoro ma senza sembrare mai troppo determinante ai fini del coinvolgimento del giocatore. Ultima nota riguardante il doppiaggio italiano, davvero ben realizzato ed in grado di valorizzare i singoli personaggi.
In definitiva Call of Duty: Modern Warfare II è assolutamente un capitolo della famosa serie sparatutto di Activision da non sottovalutare, complice una gran quantità di modalità tutte molto valide e divertenti. Dal prossimo anno la saga potrebbe prendersi qualche pausa in più ed interrompere il suo flusso annuale di pubblicazione, pertanto questo episodio da confine fa esattamente quello che deve fare: rassicurare i fan ed offrire un prodotto capace di intrattenerli a lungo.
Ultimo aggiornamento: 2023-12-05 at 18:26
