Pentiment

Pentiment – Recensione

Pentiment
Data di uscita
15/11/2022
Versione testata
Xbox Series S
Sviluppatore
Obsidian
Publisher
Xbox Game Studios
Genere
Gioco di ruolo
Lingua
Italiano
Il nostro Punteggio
8.5
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Una delle cose che ho sempre adorato dell’industria videoludica è vedere aziende di grandi dimensioni interagire con franchise totalmente nuovi ed inaspettati. Questo può accadere in tante situazioni e con risultati più o meno apprezzati, in base a determinati fattori.

DC Super Hero Girls: Teen Power” è stato un esperimento, da parte di Nintendo, di proporre al pubblico un gioco basato su un prodotto diverso dal solito, con un risultato discreto. Pentiment“, invece, è il nuovo esperimento di Xbox Game Studios e sarà rilasciato sulle piattaforme Xbox e PC. Questa recensione prende in esame la variante per Xbox Series X|S con il desiderio di comprendere lo stile di gioco e se merita di essere acquistato.

Ambientato nella prima metà del 1500, i giocatori interpreteranno Andreas: un abitante della cittadina di Norimberga che sta vivendo sulle Alpi Bavaresi. Le sue giornate procedono in modo tranquillo – nonostante faccia fatica a completare i suoi progetti personali – ma un giorno si ritrova ad assistere un misterioso omicidio. Questo evento spiacevole darà inizio ad una serie di vicende che sconvolgeranno intere città, le quali si ritroveranno coinvolte in una baccanale di pericoli, scandali e rivoluzioni sociali.

Pentiment
I giocatori non dovrebbero considerare gli eventi proposti “storicamente accurati”. Nonostante questo, è possibile notare un certo impegno circa la costruzione del contesto in cui vivono i personaggi.

Il videogioco in questione è classificabile nel genere puramente narrativo, tanto che potrebbe essere considerato una Visual Novel. Lo scopo dei giocatori è quello di interpretare il giovane Andreas ed esplorare il mondo di gioco, il quale presenta personaggi ed eventi di vario tipo. Le scelte del giocatore delineeranno il proseguimento dell’avventura, decretando il successo ed il fallimento di determinate azioni.

Dal punto di vista meccanico, Pentiment è un videogioco estremamente semplice. Il mondo di gioco è diviso in molteplici aree bidimensionali, le quali possono essere esplorate in base alla struttura della mappa. Ciascuno di questi luoghi presenta dei personaggi, con cui è possibile interagire.

L’azione di interazione è un elemento chiave nel gioco, dato che è il gameplay ruota principalmente sul comparto narrativo. Andreas può dialogare con tutti gli abitanti che incontra e, in molti casi, potrà attivare lunghe discussioni su argomenti più o meno coinvolgenti. In tali casi, può capitare che Andreas sia chiamato a prendere posizione, al fine di avanzare nella discussione.

Per continuare i dialoghi, Andreas ha accesso a varie opzioni che possono attivare eventi differenti tra di loro. Alcuni di essi sono semplici, ma esistono due varianti di enunciati: le riflessioni e le “frasi origine”.

Le riflessioni sono fasi temporanee in cui Andreas dialoga con sé stesso, in particolare con tre figure. Esse rappresentano tre concetti differenti: la ragione (Socrate), la purezza (Beatrice) e la cattiveria (San Grobian). Quando Andreas riflette, può consultare uno di questi personaggi al fine di avere un’idea migliore su quale risposta dovrebbe essere più adeguata. Non sempre questi dialoghi risultano efficienti, ma in determinati casi possono aiutare a capire meglio i vantaggi di una determinata affermazione.

In aggiunta a tali frasi, Andreas ha accesso ad una serie di enunciati speciali, che possono cambiare da una partita all’altra. Esse sono legate alle origini di Andreas, le quali saranno delineate nel corso del gioco.

Pentiment
Quando Andreas prende una posizione, non saprà immediatamente che risultato potrà sbloccare.

Il protagonista del gioco, così come tutti gli altri personaggi non giocanti, presentano uno sviluppo narrativo comune. Ciascuno di essi, infatti, è inizialmente abbozzato, per poi aumentare la complessità nel corso del tempo. La figura su cui tale dettaglio traspare maggiormente è Andreas, grazie alla meccanica delle Origini.

Nelle prime ore di gioco, i giocatori dovranno decidere cosa ha fatto Andreas prima degli eventi di Pentiment. Possono decidere, ad esempio, che ha studiato medicina oppure che ha vissuto in Italia. Queste decisioni permetteranno di avere ulteriori opzioni narrative, le quali possono risultare più o meno vantaggiose.

L’importanza dei dialoghi si rivela successivamente agli stessi, attraverso il sistema dei “Ricordi”. Nel corso del gioco, i giocatori noteranno che alcuni dialoghi sono molto più rilevanti di altri, in quanto provocano una decisione da parte di Andreas. Aiutare una famiglia, assecondare le critiche di un prete oppure criticare le azioni di un barone mostreranno, sullo schermo del gioco, che “quanto è stato detto verrà ricordato”. Quando questo accade, la propria affermazione aumenterà o abbasserà un valore misterioso, che verrà mostrato successivamente.

Quando il gioco considera opportuno, verrà mostrata una piccola tabella che indicherà una prova che il giocatore dovrà superare. Il successo di tale prova sarà deciso dalle affermazioni precedentemente eseguite, le quali condizioneranno il risultato. Se si avrà successo, si otterrà un vantaggio narrativo, altrimenti si potrà ottenere un malus.

Tutti questi elementi permettono di capire qual è il vero elemento chiave di Pentiment: il comparto narrativo. Si tratta del vero fulcro del gioco e l’elemento principale che merita di essere trattato. Gli eventi storici narrativi sono ambientati nel Medioevo, ma all’interno di un contesto turbolento. Vi è il forte contrasto tra la chiesa cattolica e protestante, è in corso la censura (e conseguente distruzione) dei libri, è presente un differente trattamento uomo-donna, sta per diffondersi la stampa in Europa e sono presenti segreti e scandali che legano i vari personaggi. A questi temi il gioco si approccia con un metodo interessante, perché unisce il contesto storico con quello contemporanei.

Pentiment
Nel corso del gioco, sono presenti minigiochi e diverse interazioni col mondo circostante. Tali situazioni sono saltuarie e non hanno alcuno scopo di mettere i giocatori alla prova: servono per variegare il sistema di gioco.

Come detto precedentemente, Pentiment” non è un videogioco che aspira ad essere corretto dal punto di vista storico, ma desidera evidenziare certi fatti. Per fare questo utilizza personaggi ed eventi realmente esistenti (i quali possono essere consultati attraverso un glossario dedicato) ed un contesto legato al periodo medievale. Questo significa che il gioco tratterà fortemente il tema della religione, la relazione tra sudditi-padroni e le credenze popolari.

Quando questo avviene, si percepisce la sensazione di far comprendere il forte distacco che presentava il ‘500 rispetto ai giorni nostri, utilizzando anche dialoghi che possono essere percepiti come anacronistici. Ho trovato tale decisione interessante, dato che permette di contestualizzare ed enfatizzare determinate azioni che i personaggi prendono nel corso del gioco.

Tralasciando il comparto narrativo, ci sono altri elementi che meritano di essere trattati: l’estetica e la rigiocabilità. Guardando qualsiasi immagine di Pentiment, si percepirà il desiderio – da parte degli autori – di basare il design sui manoscritti miniati. Questo porta a precise decisioni in merito ai movimenti dei personaggi, i loro volti e la presenza di figure “bislacche”, capaci di far sorridere il giocatore.

Anche i dialoghi beneficiano di questa scelta. Il gioco propone due font di testo (“stilizzati” o “ad alta leggibilità”) e ciascuno di essi presenta ulteriori varianti di font. Lo scopo è quello di simulare ciò che Andreas immagina che possa scrivere l’interlocutore che ha davanti. Per tale ragione, nei font “stilizzati” si noteranno scritture più o meno forbite, con l’intervento della stampa laddove necessario.

Va ammesso che l’utilizzo di testi “ad alta leggibilità” diminuisce fortemente tale elemento, con il desiderio di risultare più efficiente nei confronti di varie persone, come coloro che presentano dislessia. Indipendentemente da questo, sarà possibile notare piacevoli dettagli visivi e la presenza di errori di testo, i quali risultano voluti al fine di simulare gli errori della scrittura che le persone possono fare tutti i giorni.

Pentiment
Pentiment non presenta alcun doppiaggio. Nonostante questo, lo stile visivo delle frasi realizzate da ogni personaggio rivela un’enorme carisma. Tale fattore diminuisce nel testo “ad alta leggibilità”, al fine di rendere la lettura più efficiente.

Per quanto riguarda la rigiocabilità, Pentiment propone moltissime variazioni dei suoi eventi in base alle azioni dei giocatori. La sola scelta delle origini decreta ciò che Andreas può conoscere o meno del mondo, elemento che lo porterà a prendere determinate decisioni rispetto ad altre. Queste scelte si manifesteranno sia nel breve periodo, sia nel lungo periodo, provocando eventi estremamente diversi, omicidi potenzialmente diversi e finali completamente differenti. Esplorare diverse facce della stessa avventura può risultare piacevole ed un ottimo modo per affrontare più volte l’intero videogioco.

Quali sono, però, i difetti principali? Il primo elemento che mi sento di evidenziare riguarda la gestione della mappa. Giocando, i giocatori noteranno che è abbastanza scomodo esplorare l’intero mondo circostante. Va ammesso che non è eccessivamente ampio e con molta calma è possibile orientarsi, ma all’inizio sarà faticoso visitare molti dei luoghi proposti. Questo è dovuto al fatto che la mappa di gioco – accessibile col pulsante Y – svolge un ruolo maggiormente visivo, rispetto a risultare efficiente per orientarsi.

Un altro elemento che devo evidenziare riguarda la difficoltà a mantenere il ritmo di certi eventi. Può capitare, infatti, che i personaggi reagiscono in modo tale da coinvolgere, potenzialmente, figure terze. Quando questo accade, può capitare che le “figure terze” vengano dimenticate e non attivino alcuna interazione da parte di Andreas, nonostante una reazione dovrebbe avvenire. Se queste situazioni accadono, i giocatori possono percepirsi spaesati e potrebbero ritrovarsi ad affrontare l’esperienza in maniera leggermente dispersiva.

Concludendo, Pentiment è un videogioco diverso rispetto ai soliti prodotti pubblicati da Xbox Game Studios. L’idea di proporre un titolo narrativo non è estremamente originale, ma ho trovato molto particolare il contesto e l’esperienza visiva. Nonostante il periodo storico sia stato adattato in base alle esigenze del team di sviluppo (Obsidian), si nota il desiderio di proporre una vicenda che rivela il forte cambiamento tra passato, presente e futuro. Allo stesso tempo, ho apprezzato sia il comparto visivo, sia la gestione dei dialoghi. Va ammesso che l’esplorazione delle Alpi Bavaresi non è estremamente piacevole ed alcune scelte narrative non convincono quanto si vorrebbe, ma nel complesso il prodotto è ottimo. Pentiment riesce a venire incontro di coloro che amano scoprire storie ambientate in un periodo storico antecedente al nostro e ricco di rivoluzioni e cambiamenti. Acquisto consigliato agli amanti del genere.

Pentiment
Pentiment – Recensione
PRO
Narrazione intricato e pieno di variabili...
Meccaniche di Origini, Riflessioni e Ricordi ben strutturate
Comparto visivo estremamente piacevole
CONTRO
... ma può portare ad un coinvolgimento altalenante dei personaggi
Esplorazione della mappa poco piacevole
8.5
Ottimo
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