Dropsy

Dropsy – Recensione

Il clown abbracciatutti sbarca adesso su Nintendo Switch; un’avventura grafica inquietante e assai irriverente…

Dropsy
Data di uscita
29/09/2022
Versione testata
Nintendo Switch
Sviluppatore
A Jolly Corpse
Publisher
Devolver Digital
Genere
Avventura / Rompicapo
Lingua
Disponibile in Italiano
Il nostro Punteggio
8.3
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Esistono storie che iniziano bene e non terminano più, altre invece dove è necessario trovare una soluzione esterna (di qualcuno non coinvolto dalla spiacevole situazione) per non cadere immediatamente nel baratro della depressione. Non venir compresi per via del proprio carattere non certamente “comune” – e quindi elitario, atipico – persino dalla stessa famiglia è veramente spiacevole; la ricerca dell’amore non è uguale per tutti, alle volte si viene scambiati per individui in preda alla confusione e desiderosi esclusivamente di attenzione. Ebbene, per fugare ogni possibile dubbio, l’assenza di amore provoca un vuoto all’interno dell’animo veramente difficile da colmare; ed esistono vari espedienti per essere felici. Non tutto può essere colmato dall’affetto altrui, della nostra anima gemella. Affinché la luce possa risplendere nuovamente, non bisogna nascondere il volto e scomparire, ma sorridere e farsi apprezzare senza alcuna imposizione. Il genere delle avventure grafiche, nonostante le ultime tendenze videoludiche, non è assolutamente scomparso. Da poco è tornato in auge il grande e geniale Ron Gilbert con Monkey Island. Ma non è l’unico titolo approdato sulle attuali console o PC, perché nel proprio piccolo anche altri sviluppatori sono riusciti ad amalgamare enigmi ambientali a storie paradossali. Infatti il genere dei classici punta e clicca ora è decisamente più rinnovato, moderno; non è più necessario avere un personal computer per giocarci, la libertà è dovuta anche dall’introduzione di ulteriori tecnologie ancora più all’avanguardia. Sviluppato da A Jolly Corpse e pubblicato su console da Devolver Digital, gli stessi dell’ottimo Card Shark, Dropsy è un’avventura grafica davvero particolare, probabilmente atipica per via dei temi trattati. Appare come un vecchio punta e clicca, ovvero con grafica in pixel art (molto simile tra l’altro a Thimbleweed Park) ed enigmi piuttosto localizzati sull’utilizzo degli oggetti. Eppure dopo le prime battute di gioco trasmette immediatamente qualcosa di veramente travolgente e inaspettato; un’interpretazione non canonica della formula classica delle avventure grafiche. Il titolo è già uscito altrove, mancava all’appello solo Nintendo Switch. Il clown abbracciatutti è disponibile dal 29 settembre 2022. Senza ulteriori indugi, scopriamo finalmente insieme di cosa si tratta in questa nuova, approfondita recensione.

Dropsy
Inquietante e divertente!

Un grande cuore: il circo di famiglia e l’incendio

Uno sguardo malinconico, perso nel vuoto e nell’oblio. Il vestiario può veramente ingannare, perché all’aspetto sembra divertente, ironico e simpatico, ma da dentro c’è qualcosa che non va; i suoi occhi lo tradiscono, ingannano il prossimo e mostrano un’inquietudine fuori dal comune. La sua psiche è caotica, annoiata, brutale e devastante. Uno strano e buffo pagliaccio, scappato via dalle tradizioni per salvarsi. Dropsy è un gioco alquanto difficile concettualmente; spiegare un titolo del genere può risultare complicato, poiché il rischio di imbattersi in indizi di trama troppo profondi nell’avventura è dietro l’angolo. Per il semplice fatto che si tratta di un punta e clicca anomalo, spaventosamente meraviglioso. Un contrasto continuo tra dolce e salato, risata e tristezza. Inoltre il gioco di A Jolly Corpse vuole raccogliere l’eredità di tutti quei titoli che difficilmente trovano posto nel troppo variegato mare videoludico. Lo riesce a fare grazie specialmente alla sua componente narrativa sbalorditiva, con costanti colpi di scena e riferimenti alla vita odierna. Uno spaccato paradossale della società che non sembra fermarsi nemmeno dietro a palesi suppliche di aiuto: ciò deve sicuramente farci riflettere, così da comprendere che dietro una maschera ci può essere un’uomo o una donna in difficoltà. In Dropsy vestiremo i panni di un clown sfortunato, che ha smarrito se stesso e deve assolutamente trovare un modo per colmare questo grande dispiacere. Un grande incendio distrugge il circo di famiglia, infangando la sua nomea e la virtù da dispensatore di felicità. Si ritrova a dover vagare tra la città confinante al luogo dell’incidente pronto a porre rimedio e raggiungere – si spera – la redenzione. Non è qualcosa di semplice o immediato, poiché deve lavorare molto su stesso e su ciò che lo circonda. La trama ovviamente non si sofferma troppo sull’evento spiacevole, bensì su quello che circonda la personalità del clown e della missione che deve compiere abbracciando dei perfetti estranei per aiutarli. L’incipit non è molto criptico, eppure nasconde diverse visioni alternative che verranno svelate solo successivamente, raggiungendo l’atto conclusivo del gioco. La sua maschera fa parte di lui e non può assolutamente toglierla, così come i vestiti paffuti da pagliaccio. Il suo cuore è decisamente molto più grande del normale e non vuole assolutamente fermarsi adesso, persino dopo aver visto delle persone care morire durante il terribile incidente. Il povero protagonista viene tormentato in maniera assidua da strani e inquietanti sogni, portando all’attenzione dello spettatore tematiche un po’ disturbanti quasi da thriller/horror. Non saranno disturbanti come la lettura di uno dei manga di Junji Ito, ma i più sensibili non rimarranno piacevolmente colpiti da alcune scene. Dunque il consiglio è di non addentrarsi troppo nella storia se si ha il timore di vedere delle sequenze narrative piuttosto forti.

Addentrarsi nella storia di Dropsy è molto interessante, poiché si scoprono lentamente degli aspetti sempre nuovi del mondo di gioco che fa da cornice al protagonista clownesco. L’avventura si svolge in un ambiente completamente aperto, quasi all’open world. In effetti dopo l’inizio, ovvero il prologo, il gioco si apre e sarà possibile esplorare le strade della cittadina senza troppi problemi. Ciò preannuncia dunque un level design piuttosto intricato, dove per muoversi serve ricordare alcuni punti specifici per non perdersi. Il giocatore è libero di scegliere quali sezioni seguire per prima. Pur essendo un’avventura grafica, il titolo non è per nulla lineare. Un mondo colmo di dettagli con una formula di progressione davvero atipica per un punta e clicca. L’interazione con i personaggi presenti nel gioco è fondamentale, possibilmente la parte centrale dell’intera avventura. Senza di essa, è veramente difficile comprendere cosa fare e sopratutto dove andare dopo. Ma la particolarità vera e propria del gioco è la mancanza di testi; i confronti con qualcuno avvengono tramite simboli e disegni. Le spiegazioni avvengono attraverso il ragionamento fatto dietro, ovvero da quello che è possibile desumere con le immagini e le tante espressioni facciali dei personaggi. La complessità di Dropsy consiste nel dover comprendere l’esigenza del prossimo solo ed esclusivamente con i simboli. Ovviamente non è facile e ciò può risultare snervante, perché essendo un mondo aperto la situazione si complica enormemente. Infatti è richiesto un eccessivo backtracking per tornare sui propri passi e dialogare in maniera differente con i tanti personaggi da rendere felici. Il rompicapo consiste nel decifrare i geroglifici, e spesso non è immediato; per questo motivo si tratta di un gioco tanto geniale quanto anomalo, atipico. Il titolo è localizzato in lingua italiana (per quanto possa servire nei menu e altro). La longevità si aggira sulle cinque/sei ore complessive, sebbene per ingranare veramente e completare il gioco sia necessario un quantitativo indifferente di momenti morti, da trascorrere dunque a vagare e leggere i simboli delle persone. Eppure in questi casi la durata è molto soggettiva, dipende da come reagite agli enigmi e alla relativa risoluzione di essi.

Dropsy
Tanti enigmi ambientali da risolvere.

Un mondo surreale e grottesco

Il gameplay di Dropsy è quindi qualcosa di davvero surreale e complesso. Ogni elemento in scena, nel vasto mondo della città triste, può essere necessario per la risoluzione degli enigmi. Il compito principale del clown è comunque abbracciare le persone e renderle felici, ma per farlo spesso è necessario recarsi in luoghi specifici, incontrare persone o raccogliere oggetti particolari. Risollevare l’umore dell’intera città non è l’unico obiettivo principale: può portare a qualche extra inaspettato, ma c’è anche altro che però spetta a voi scoprire in prima persona. Gli enigmi si basano su elementi classici dei punta e clicca, dunque con la raccolta di oggetti e molta interazione con l’ambiente circostante. La struttura di gioco può sembrare dispersiva lo è, in effetti -, eppure in alcuni casi dopo aver girato per qualche ora si comprende meglio cosa fare e dove andare. Esistono inoltre delle missioni secondarie che non influiscono sull’atteggiamente del clown, bensì rendono la situazione ancora più divertente e ilare. Viene approfondito l’aspetto onirico e mentale del protagonista, attraverso i sogni e altri accorgimenti più curiosi della trama. Il ragazzo mascherato può contare di alcuni “amici”, in questo caso di tre animali in particolare di cui dispone la possibilità di dialogare. Questi fedeli compagni appaiono nel corso dell’avventura e difficilmente si allontanano da loro padrone. Un gameplay in fin dei conti molto criptico, alla lunga stressante se non preso a piccole dosi. La mancanza di testo rende il gioco piuttosto universale, perché in questo modo chiunque può comprendere cosa fare: ma il problema è riuscire a capire come aiutare le persone. Le situazioni sono davvero specifiche, alcune affascinanti e altre drammatiche. Senza aiuti esterni è veramente difficile completare il gioco al massimo delle sue possibilità. Tuttavia vieta di farlo: date libero sfogo alle vostre doti per decifrare i simboli. La veste stilistica è decisamente stimolante e porta il giocatore, per forza di cose, a ragionare.

Alcuni enigmi sono troppo contorti, scoraggiati anche dal dover attraversare a piedi l’intera città. Il backtracking è sia vostro amico che nemico, state attenti a come vi muovete. L’esplorazione è quindi fondamentale: da svolgere sicuramente ad aree, così da non imbattersi in elementi lontani diverse miglia dalla propria posizione attuale. La veste grafica del gioco è molto particolare: l’unione tra classico e moderno. Una palette cromatica davvero sgargiante, molto colorata. Sono presenti tantissimi dettagli architettonici da poter contemplare. La varietà dei personaggi e degli ambienti è davvero altissima, segno di un’attenzione non indifferente in questo versante. Un titolo decisamente ricercato e stimolante. Dal punto di vista tecnico, il gioco possiede una buona qualità delle texture e il frame-rate è piuttosto stabile quasi sempre. In modalità portatile è veramente godibile, alla pari di altre avventure grafiche, un po’ come l’ultima di Monkey Island. Lo stile artistico è sicuramente uno dei migliori in circolazione, nonostante la sua età (in origine il gioco uscì nel 2015). Per quanto concerne il comparto musicale e sonoro, quest’ultimo svolge un ruolo molto importante nel racconto, poiché non essendoci dialoghi o parole la musica fa da espediente per colmare il vuoto tra un enigma e l’altro. Le sonorità sono piuttosto avvolgenti e meritevoli di essere ascoltate con estrema calma. Ciò conferisce al titolo un’aura ancora più interessante, nonché buffa e simpatica come la trama.

Dropsy
Una tasca abbastanza gigante…

In conclusione, Dropsy è un’avventura grafica “punta e clicca” davvero piacevole, stravagante e per nulla accessibile a tutti. Le tematiche affrontate sono notevoli, eppure bisogna comunque desumere dai vari simboli in sovrappressione per comprendere bene la storia. Un clown avvolto dal mistero, colmo di problemi che non riesce a risolvere in prima persona e deve coinvolgere il suo animo buono per ritrovare se stesso. Gli enigmi sono tantissimi, così come quelli opzionali e secondari. Il gameplay è di per sé davvero intrigato, visto che non esistono dialoghi scritti o narrati, bensì dei simboli che appaiono su schermo come dei geroglifici in una stele. Un titolo che sprizza gioia e divertimento da ogni poro, ma che riesce ad inquietare per via dei sogni e dell’aspetto nascosto del protagonista. Decisamente un bel colpo per Devolver Digital che si aggiudica un titolo dissacrante, divertente e per nulla semplice. Dropsy è disponibile dal 29 settembre 2022 su console Nintendo Switch al prezzo di 9.99 euro. Un rapporto qualità-prezzo assolutamente conveniente, visto che stiamo parlando di un gioco non certamente nuovo, ma con un grado di sfida davvero alto. Se amanti delle avventure grafiche di un certo stile, allora non potete perdervi l’impresa del clown abbracciatutti.

Dropsy
Dropsy – Recensione
PRO
Profondo, divertente ed emozionante;
Un modo di raccontare i fatti universale: con i simboli;
Colorato e minuzioso: atmosfera avvolgente;
Trama colma di temi importanti, mai scontati;
Colonna sonora dirompente.
CONTRO
Backtracking quasi necessario;
Un po’ dispersivo;
Alcuni enigmi sono troppo complessi.
8.3
Piacevole e atipico!
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