Cult of the Lamb

Cult of the Lamb – Recensione

Cult of the Lamb
Data di uscita
11/08/2022
Versione testata
Xbox Series X/S
Sviluppatore
Massive Monster
Publisher
Devolver Digital
Genere
Azione / Avventura / Strategia / Simulazione
Lingua
Inglese
Il nostro Punteggio
8.3
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Qual è il segreto del successo? Un leader indiscusso, una fede ferrea, dei buoni compagni o forse un insieme di tutte queste cose?

Cult of the Lamb prova a dare una risposta a questo quesito, e pare esserci riuscito. Il titolo di Massive Monsters infatti è uno dei migliori lanci Steam di Devolver Digital (al fianco di Fall Guys) e ha raggiunto il milione di copie vendute in poco più di una settimana dall’uscita. Ma come ogni culto, anche dietro il tenero agnellino è nascosto un lupo d’ombre, fatto di bug e conversioni poco ottimali su console. Scopriamo insieme pregi e difetti di Cult of the Lamb, disponibile dallo scorso 11 agosto 2022 su tutte le piattaforme a poco meno di venticinque euro.

Un dolce e indifeso agnello sacrificale decide di fare un patto con Colui che Aspetta, divinità incatenata nell’oltretomba dai quattro vescovi che soggiogano i poveri animaletti di un’isola sperduta. Accetta il potere il demonio, divenendo capo a sua volta di un culto, che dovrà sfruttare per spodestare uno dopo l’altro i quattro vescovi appena menzionati. L’obiettivo ultimo è ovviamente liberare Colui che Aspetta, ma qualcosa sulla strada del tenero agnellino potrebbe fargli cambiare idea.

È una trama quasi del tutto priva di sorprese quella di Cult of the Lamb, ma che nel suo piccolo riesce comunque a intrattenere per le circa venti ore necessarie per essere portata a termine. Esplorando i diversi dungeon della foresta, verrete a scoprire i segreti della religione del gioco, e potreste unire i tasselli sull’identità delle divinità ben prima che vi venga svelato a schermo. Tra folli animaletti che richiamano l’estetica degli Happy Tree Friends (con cui condividono anche la crudeltà) e mostri sovrannaturali, il comparto artistico di Cult of the Lamb conquista fin dai primi istanti.

cult lamb rito
I vescovi sono pronti a subire l’ira dell’agnello!

Se non avete vissuto sotto un sasso in questo mese, saprete già che Cult of the Lamb si divide principalmente in due tipologie di gameplay. La prima è un roguelite all’acqua di rose, che richiede l’esplorazione di stanze generate casualmente fino all’incontro con un mini-boss o con uno dei 4 vescovi. Qui dovrete farvi strada tra nemici più o meno ostici grazie alle armi che troverete sparse per il labirinto, o a speciali tarocchi che miglioreranno le vostre abilità in maniera passiva. Una sezione di gameplay che strizza l’occhio ai rogue like, ma che come dicevo, non è alla pari degli stessi, dato che perdere vi costerà solamente una percentuale delle risorse ottenute (a meno che non stiate utilizzando uno dei mantelli speciali dell’agnello).

Il vero cuore di Cult of the Lamb però è la parte gestionale. Diventare il centro focale del culto e gestire tutte le necessità: dal cibo, ai letti fino ai rifiuti (organici o meno) i vostri seguaci saranno la vostra forza e la vostra unica sicurezza. I vostri viaggi dovranno avere come fine ultimo il miglioramento del villaggio, e sulla vostra strada troverete tante facce simpatiche e altre da non sottovalutare. I seguaci sono ottenibili in diversi modi e vi saranno fedeli fino a quando non farete qualcosa per scontentarli. Proseguendo nel titolo, avrete accesso alle tavole della fede, che vi permetteranno di sbloccare dei rituali demoniaci di vario genere. Dal semplice banchetto alla resurrezione dei morti, Cult of the Lamb propone una vagonata di idee di cui tenere conto. E in men che non si dica vi troverete immersi per ore nel vostro culto, cercando di ottimizzare le crociate (la parte action) con la vita dei seguaci.

cult of the lamb

Purtroppo la versione console presenta diversi bug nell’esecuzione dei rituali, come la possibilità di avere solo sei seguaci all’interno della chiesa (costringendo il giocatore a fallire determinate sfide secondarie) o l’hub che si danneggia graficamente e costringe a un riavvio. Una sequenza di errori che purtroppo danneggia l’esperienza.

Al momento in cui sto scrivendo questa recensione, mi sono dovuto costringere ad abbassare di mezzo voto la valutazione complessiva di Cult of the Lamb. Questo per il numeroso proliferare di bug nella versione Xbox (presenti anche sulle altre console) che stanno aspettando una patch in corso di valutazione da parte di Microsoft. Su PlayStation è già disponibile dal 26 agosto, mentre qui sui lidi Xbox ancora latita. Se siete persone che danno peso al voto numerico, tenete in considerazione questo aspetto nel caso stesse leggendo l’articolo tra qualche mese.

Cult of the Lamb è un titolo che non fa nulla in maniera perfetta, ma che inspiegabilmente amalgama bene tutti i suoi aspetti, diventando imperdibile. Un’avventura che mi ha stupito in positivo, capace di fondere la parte action a quella gestionale. Animaletti adorabili ma capaci d’azioni sanguinose, capaci di pugnalarsi senza pietà per sacrificarsi a un bene superiore. Non è mai perfetto, ma funziona dannatamente bene. Certo, lato console Massive Monsters ha pestato molte “cacche” (per restare in tema) ma sta cercando di pulirsi le suole con le relative patch. Se si riveleranno davvero risolutive, e le versioni console del gioco diverranno all’altezza di quella PC, avremo tra le mani qualcosa di incredibile.

Cult of the Lamb
Cult of the Lamb – Recensione
PRO
Idea originale e ben sfruttata
Causa dipendenza
CONTRO
Fin troppi bug sulla versione Xbox
Potrebbe venire a noia ai non amanti del farming
8.3
Da grande sarò un satanista
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