Esisteva un tempo in cui Tt Games sfornava produzioni videoludiche basate sui mattoncini Lego ad un ritmo costante, talvolta impressionante, facendo uscire ogni anno almeno un nuovo capitolo basato sulla loro ormai distintiva formula di gameplay “distruggi e ricostruisci”, accontentando grandi e piccini che potevano rivivere le gesta dei loro personaggi cinematografici preferiti. L’uscita di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker cambia leggermente la rotta rispetto a questa ormai decennale abitudine, facendosi attendere diversi anni prima di arrivare finalmente sulle nostre console, portando al suo interno un mix tra tradizione ed innovazione che ancora una volta cerca di attirare l’attenzione non solo di coloro che amano follemente la saga ideata da George Lucas, ma anche dai curiosi che intendono avvicinarsi per la prima volta a questa tipologia di tie-in videoludici.
Da grande estimatore di tutto ciò che porta il marchio LEGO all’interno del proprio nome, dopo aver spolpato fino all’ultimo contenuto tutti i giochi pubblicati da Warner Bros. Games (compreso LEGO Star Wars: Il risveglio della Forza) nella scorsa ed attuale generazione, non potevo certamente tirarmi indietro di fronte a questa ghiotta occasione, per me giunta al termine dopo un numero di ore che senza esagerare ha raggiunto le tre cifre. Ecco dunque i nostri pareri sul gioco, basati sull’esperienza offerta dalla sua versione PlayStation 5.
Avere per le mani tutte e tre le trilogie dedicate alla saga di Star Wars apre al più tradizionale dei dibattiti: da quale dovrei iniziare per godere del flusso narrativo nel migliore dei modi possibili? Sotto questo punto di vista il team di sviluppo, che si è avvalso del supporto dello stesso Lucas Film per realizzare questo ambizioso progetto, lascia la decisione interamente nelle mani del giocatore. Dal menu di avvio, infatti, ci ritroveremo immediatamente catapultati nella selezione dei capitoli, suddivisi per trilogie ciascune delle quali offrirà fin da subito la possibilità di essere avviata, ovviamente a partire dal primo episodio di competenza (I, IV, VII). Io personalmente ho deciso di rivivere i film non in ordine di uscita ma in ordine numerico, e dopo aver osservato come sia proprio in questo modo che il gameplay stesso si evolve in maniera piuttosto lineare, posso concludere che è proprio così che i vari capitoli sono stati realizzati dal team di sviluppo.
Sotto il punto di vista puramente narrativo, è bene che siate messi al corrente che come da tradizione i tie-in in salsa Lego tendono spesso e volentieri a dare per scontato che il giocatore conosca molto bene gli avvenimenti dei film ai quali sono ispirati. Siamo consapevoli che condensare la bellezza di nove pellicole cinematografiche in un unico grande videogioco sia un’operazione tanto complicata quanto pericolosa, e pertanto ci limitiamo a suggerirne caldamente la visione prima di lanciarsi in questa grandissima avventura. Arrivare digiuni del background narrativo ci porterà inevitabilmente a non seguire al meglio il flusso degli eventi che, seppur raccontati con competenza e cognizione di causa tendono a dare troppe cose fin troppo per scontate. Considerando che comunque stiamo parlando di veri e propri caposaldi del cinema, tutto sommato un ripassino farà bene anche a coloro che le vicende le conoscono già molto bene, e sarete così pronti a godere della spensieratezza di questo nuovo videogioco a tema.
Come vi accennavo poco più sopra, il gameplay di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker tende a seguire un’evoluzione piuttosto marcata e che si fa sentire man mano che proseguiremo lungo un numero davvero esagerato di livelli, 45 in totale per l’esattezza. Questi inizialmente si dimostrano essere fin troppo brevi e sbrigativi, spiazzando in un certo senso i veterani del genere, ma riescono ben presto a farsi più corposi non appena inizieremo a sbloccare i primi personaggi, ciascuno dotato di proprie abilità peculiari. Differentemente da quanto visto fino ad oggi, il roster di personaggi è suddiviso in nove classi, ciascuna con un albero di progressione dedicato e nelle quali tutte le minifigure che vi appartengono sono accomunate dalle stesse caratteristiche. Abbiamo per esempio lo Jedi, dotato di spada laser capace di affettare nemici e superfici e dell’iconica “forza” con la quale controllare menti e far lievitare oggetti, il Mercante di Rottami, in grado di sfondare pareti e planare, i Droidi (astromeccanici e protocollari), con i quali armeggiare con attrezzatura tecnologica di vario tipo, e molte altre che faranno la gioia dei completisti più accaniti.
Rispetto al passato il senso di backtracking si percepisce meno macchinoso proprio a causa di questa decisione legata alla generalizzazione dei personaggi, che già a metà avventura ci permetteranno di iniziare a ripercorrere i propri passi nella tradizionale modalità “gioco libero” con la quale poter raccogliere fiumi e fiumi di collezionabili (il totale supera abbondantemente le 1000 unità) inottenibili durante la modalità storia. Per aggiungere un pò di pepe al tutto ci pensa una struttura delle quest molto articolata e che si distribuiscono spesso e volentieri lungo una moltitudine di pianeti da visitare, obbligandoci in un certo senso a compiere ogni volta un vero e proprio viaggio stellare. Tutto questo si traduce in una longevità a dir poco esagerata, si parla di oltre 100 ore per completare al gioco al 100%, che farà la gioia di tutti coloro che non si limiteranno solamente a portare a termine i livelli una sola volta (“impresa” che da sola richiede circa 20-25 ore).
Il gameplay riparte esattamente da dove ci eravamo lasciati nell’ultimo gioco Lego, con una formula che tende a distaccarsi piuttosto nettamente dall’abitudine di far risolvere al giocatore fiumi di enigmi basati sulla semplice distruzione e ricostruzione di strutture. Certo, talvolta ci verrà richiesto di riorganizzare al meglio ciò che troveremo nel livello, ma in LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker il fulcro è stato sapientemente sbilanciato verso uno stile più votato ai combattimenti, che siano questi spaziali o sulla terraferma. Ogni pretesto è buono per sentire riecheggiare dalle casse i tipici effetti sonori di Star Wars (se ci tenete particolarmente potete attivare l’opzione “pew pew”, a voi il piacere di scoprire di cosa si tratta), ed in questo c’è da dire che la varietà di nemici si presta particolarmente al nuovo stile action.
Sotto il punto di vista puramente tecnico, tutto fila piuttosto liscio fatta eccezione per alcuni sporadici bug che purtroppo bloccano l’avanzamento e forzano ad effettuare un veloce riavvio del gioco. Fortunatamente non siamo di fronte a nulla che possa compromettere l’esperienza di gioco o addirittura rendere impossibile definitivamente il proseguire dell’avventura, ma c’è da sottolineare che se siete tra coloro che intendono effettuare la scalata al 100% sarà inevitabile imbattercisi. A compensare, fortunatamente, c’è un’eccezionale sistema di tracciamento degli obiettivi che controbilancia l’enormità contenutistica e la grande interconnessione del mondo di gioco. I suggerimento a schermo sono sempre di aiuto e molto espliciti, grazie ai quali è praticamente impossibile perdersi per strada missioni o collezionabili, a patto ovviamente di aver prima sbloccato i relativi prerequisiti, anch’essi ben indicati nel menu di gioco. La difficoltà è come da tradizione medio-bassa, con un ricco sistema di opzioni per l’accessibilità con le quali ciascuno potrà plasmare l’esperienza a suo piacimento.
In tutto questo, LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker è una vera e propria gioia per chi occhi e per le orecchie, piacevolmente appagate anche dall’ottimo doppiaggio in italiano. Oltre alle celebri tracce musicali del grande John Williams, l’opera di Tt Games ricalca fedelmente la saga di George Lucas anche nelle ambientazioni, che ricostruite sotto forma di mattoncini Lego guadagnano in carisma. Tanti pianeti da esplorare, ciascuno con la propria fauna e flora oltre che una struttura caratteristica, faranno la gioia di coloro che intenderanno fare propria la produzione ed esplorarne ogni pixel. La telecamera è sempre capace di seguire l’azione anche durante le numerose fasi di eslporazione spaziale, durante la quale non abbiamo mai avuto problemi con i controlli come invece succedeva talvolta in passato. Come ciliegina sulla torta l’immancabile coop, purtroppo ancora una volta solo in locale, con la quale farsi affiancare da un secondo giocatore con il quale collaborare risolvendo enigmi a raffica.
Le conclusioni, dunque, non possono essere altro che positive. Che voi siate amanti della Saga degli Skywalker o che semplicemente sentiate la nostalgia delle produzioni Tt Games, questo nuovo progetto non può certamente mancare nella vostra collezione. Quello che abbiamo tra le mani è forse il titolo più ambizioso e meglio riuscito dello sviluppatore britannico, arrivato dopo un lunghissimo periodo di gestazione che lo ha fatto arrivare sul mercato più in forma che mai.
Ultimo aggiornamento: 2024-04-24 at 10:03
