Dying Light 2

Dying Light 2: Stay Human – Recensione

Dying Light 2: Stay Human
Data di uscita
04/02/2022
Versione testata
PlayStation 5
Sviluppatore
Techland
Publisher
Techland
Genere
Survival Horror / Azione / Avventura / Open World
Lingua
Testi: Italiano / Audio: Inglese
Il nostro Punteggio
7.9
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Dopo diversi mesi di travagliato sviluppo, rimandato a causa di diverse circostante che ne hanno rallentato l’avanzamento, possiamo finalmente dare il benvenuto a Dying Light 2: Stay Human, il sequel dell’apprezzato survival horror firmato Techland che mescola sapientemente meccaniche di gioco apparentemente incompatibili tra loro. Se ammazzare zombi è senza dubbio un piacere infinito quando si tratta di videogiochi a tema zombie, Dying Light ci aveva fatto innamorare in sede di recensione anche grazie ad una storia molto intrigante ed il suo gameplay frenetico che basa l’esplorazione su entusiasmanti tecniche di parkour. Nonostante alcuni piccoli inciampi sul fronte tecnico, molti dei quali sono stati risolti in queste prime settimane dalla pubblicazione del gioco, Dying Light 2 ci ha colpito piacevolmente grazie al suo comparto grafico ispirato e la sua formula di gioco migliorata che abbraccia in maniera sempre più evidente la next-gen.

Consapevoli dei progetti dello sviluppatore e publisher, che prevedono un supporto post lancio della loro creatura che durerà la bellezza di ben cinque anni, con nuovi DLC a pagamento legati alla storia ed altri gratuiti pensati per estendere le meccaniche di gioco come già visto nel primo capitolo della serie, abbiamo ben pensato di prendercela comoda e di goderci l’avventura con i giusti tempi per metabolizzarne lo spirito, e dopo un viaggio di quasi 100 ore siamo finalmente pronti a spiegarvi perché se vi piace il genere questo gioco diventerà presto un componente imprescindibile della vostra collezione.

Dying Light 2: Stay Human

Dying Light 2 ci catapulta 20 anni dopo le vicende di Harran, la città che ci ospitò nel precedente capitolo e che vi consiglio caldamente di visitare prima di avviare questo nuovo paragrafo di quella che speriamo essere una serie longeva; il motivo è sempre il solito, ovvero da un lato godersi al meglio quello che è l’ottimo comparto narrativo messo in atto dai ragazzi di Techland (nonostante sia stato volutamente slegato dalle vicende del primo gioco) e dall’altro la possibilità di metabolizzare al meglio le meccaniche di gioco che nel tempo sono state raffinate e qui rese ancor più accessibili a tutte le tipologie di giocatori. Tornando alla storia, comunque, ci troveremo di fronte ad un mondo in rovina, nel quale il virus che ha già dato prova della sua pericolosità è riuscito a diffondersi al punto da costringere l’intera popolazione ad arrendersi di fronte all’evidenza che da questa pandemia è impossibile sfuggire. L’essere umano ha dunque dovuto imparare a convivere con i non morti piuttosto che estirparli dalle loro città, creando un universo immaginario molto affascinante e degno di essere esplorato fino in fondo, nonostante le vicende narrate siano effettivamente meno originali di quelle già apprezzate in Dying Light.

Se da un lato la narrazione si svolge in maniera lineare e senza troppi colpi di scena, il contesto nel quale è stata calata – che spesso sfocia in approfondimenti su come questa tragedia abbia avuto evidenti ripercussioni sulla società – riesce in parte a renderla più interessante durante le oltre cinquanta ore necessarie per completare la campagna principale, alla quale se ne affiancano altrettante per spolpare in tutte le sue sfaccettature il vasto open world realizzato da Techland. Ah, quasi dimenticavo, il nostro nuovo protagonista è Aiden, un ragazzo disperatamente alla ricerca della sorella Mia, della quale ha perso le tracce dalla bellezza di 15 anni. La prima città che visiteremo è Villedor, nella quale ritorna dopo anni per ottenere una chiave molto speciale, che gli permetterà di proseguire nelle sue investigazioni che lo porteranno poco per volta a scoprire la verità su quanto successo.

Dying Light 2: Stay Human

Dying Light 2, dunque, basa il suo fascino sulla componente narrativa, permettendo di fruire del prodotto anche a coloro che non hanno già fatto un viaggio a Harran. Techland ha svolto un ottimo lavoro per caratterizzare tutti i personaggi che incontreremo, anche attraverso a numerose e ben diversificate missioni secondarie e dialoghi non sempre banali e spesso molto coinvolgenti. Sarà anche importante curiosare qua e la nelle ambientazioni, per ritrovare i classici documenti di approfondimento che costituiscono un importante collante su alcune sezioni narrative che prese nella loro singolarità potrebbero sembrare confusionarie o comunque poco approfondite. Non mancheranno i cliché del genere, che comunque non rovinano l’esperienza e soprattutto non smorzano la voglia di proseguire nel racconto, e alcune scelte da compiere, che purtroppo non hanno nessun impatto reale sulle loro conseguenze.

Al netto di queste considerazioni, Dying Light 2 si presenta come un validissimo open world ricco di spunti per coloro che amano ammazzare orde di zombi, che in questa occasione si fanno più vari obbligandoci a cambiare spesso approccio per non soccombere alla loro voglia di carne fresca. Techland ci è sembrata consapevole di come intrattenere il giocatore fin dal prologo, e grazie del bagaglio di feedback raccolti con il primo gioco ci ha offerto un vero e proprio parco di divertimenti nel quale saltellare grazie alle ormai celebri mosse di parkour. Nonostante il gioco sia ancora in una fase apparentemente acerba, dunque con ancora qualche bug e problema tecnico che non riesce a farlo brillare come invece succederà dopo le diverse patch che lo sviluppatore sta già rilasciando con costanza e serietà, Dying Light 2 diverte costantemente e non è il solito open world vuoto e ripetitivo. Il ciclo giorno e notte fa ancora il suo dovere, così come la gran quantità di collezionabili (occhio che alcuni sono inspiegabilmente missabili, come quelli presenti nell’area iniziale) e di subquest con le quali estendere la longevità con un numero di ore che senza alcuna difficoltà raggiungerà le tre cifre.

Dying Light 2: Stay Human

Venendo ai dettagli, Dying Light 2 ci pone di fronte a sezioni esplorative ed altre di combattimento, il tutto rigorosamente attraverso una visuale in prima persona e la possibilità di compiere numerose acrobazie che di fatto permettono di rendere ogni scontro unico in base al nostro approccio e stile di gioco. Il gameplay può essere cucito sul giocatore e non è per nulla difficile da metabolizzare, questo grazie anche a diversi livelli di difficoltà che rendono il tutto digeribile anche dai neofiti del genere. Il level design del mondo di gioco ci è sempre sembrato molto ispirato e curato nei minimi dettagli, con fiumi e fiumi di possibilità per sfruttare al massimo le nostre capacità di parkour, migliorabili anche attraverso un ricco albero delle abilità che vi consiglio di tenere costantemente sotto controllo. Esplorare la mappa non serve solo per scovare lo zombie di turno da prendere a mazzate (non vi sono presenti armi da fuoco), ma anche per recuperare utili oggetti ed i suddetti collezionabili, così come strumenti imprescindibili per proseguire nella campagna principale come il rampino ed il parapendio. Questi elevano certamente il gameplay, facendoci sentire ancor più la libertà di movimento e mitigando il classico senso di ripetitività di ogni mondo aperto.

Come dicevamo, il ciclo giorno notte ha ancora una rilevanza importante ai fini della nostra sopravvivenza nel mondo di gioco. Se di giorno bene o mane potremo sbizzarrirci e affrontare i non morti a viso aperto, di notte ci converrà adottare un approccio più votato allo stealth per evitare di ritrovarci orde di zombi incontrollabili contro. Rispetto al primo gioco questo senso di pericolo notturno si è leggermente perso, ma l’essenza del tutto rimane ancora una volta il fulcro anche di questa nuova esperienza survival. Senza entrare nello specifico, per evitare eventuali spoiler sulla trama, è anche importante sapere che di notte non potremo avventurarci troppo e che dovremo sempre tenere a mente che prima o poi sarà fondamentale raggiungere un rifugio o qualunque luogo illuminato da luci ultraviolette, pena un preventivo game over del nostro protagonista Aiden. Il combat system, infine, è ancora una volta molto essenziale ma ci darà la possibilità di costruire ed utilizzare numerose armi bianche, che siano da utilizzare da lontano o corpo a corpo, purtroppo logorandosi dopo un certo numero di utilizzi. Attenderemo ansiosi il giorno in cui le armi dei nostri beniamini potranno essere usare costantemente a nostro piacimento, senza paura di perderne una alla quale magari ci siamo affezionati molto, ma non è questo il caso.

Dying Light 2: Stay Human

Fino a qui tutto bene, Dying Light 2 si presenta come un more of the same e sinceramente è anche giusto che sia così. Quello che è ha ovviamente dispiaciuto in fase di recensione è constatare come sotto il profilo puramente tecnico il nuovo gioco di Techland non brillasse su uno standard qualitativo al quale eravamo stati invece abituati con il capitolo precedente. Per fare un confronto diretto, comunque, non sarebbe corretto paragonare quello che è possibile vivere attualmente su entrambi i giochi ma su come anche il precedente episodio abbia necessitato di alcuni mesi di rodaggio prima di brillare completamente. Ovviamente questa non è una scusante e queste cose non dovrebbero succedere, però la storia ci rende fiduciosi su come nel brevissimo termine (ricordo che diverse patch ad oggi sono state rilasciate, dopo sole 3 settimane dall’uscita del gioco). Piccola nota anche sulla localizzazione, che vede l’abbandono dell’ottimo doppiaggio italiano presente nel primo capitolo e fortunatamente la presenza dei sottotitoli nella nostra lingua. Sebbene tale decisione, probabilmente legata all’interesse nei confronti del nostro mercato, non abbia particolari impatti sul coinvolgimento del giocatore, è bene che lo sappiate per non rimanere spiazzati avviando il gioco.

La natura del gioco è forse fin troppo cross-gen, limitando in parte il colpo d’occhio anche su PlayStation 5. Sebbene stilisticamente il titolo sia molto valido e piacevole, la realizzazione tecnica talvolta arranca e rende difficile premiare il prodotto a pieni voti come invece avremmo voluto fare. Sull’ultimo ritrovato tecnologico firmato Sony è possibile scegliere tra due diverse configurazioni, Qualità e Prestazioni, dove la prima offre una risoluzione 4K a 30FPS e la seconda una risoluzione di 1080p ed un frame rate che varia tra i 30 ed i 60 fps a seconda che si decida di attivare o meno il ray tracing. Dopo diverse ore di gioco, personalmente, consiglio i 60 fps (visto che non sono nemmeno sempre granitici) e pertanto di giocare in modalità Prestazioni a 1080p sacrificando il sistema di ray tracing. Le conseguenze di tale scelta sacrificano per ovvie ragioni il comparto grafico, con buona pace per coloro che speravano in un titolo che ci potesse lasciare costantemente a bocca aperta. Questo non toglie che con i prossimi update e qualche ottimizzazione aggiuntiva queste considerazioni non possano essere rimesse in gioco, se così avvenisse faremo in modo di aggiornarvi.

-77%
Dying Light 2 Stay Human - Playstation 5
  • Il virus ha vinto. La civiltà è precipitata di nuovo in un oscuro Medioevo. La città, uno degli ultimi insediamenti umani, è sull'orlo della distruzione.
  • Usa agilità e abilità per sopravvivere e dare una nuova forma al mondo. Le tue scelte sono importanti.
  • Partecipa alla vita di una città precipitata in una nuova epoca buia. Scopri strade diverse e passaggi nascosti mentre esplori i molti livelli e ambienti urbani.

Ultimo aggiornamento: 2024-04-26 at 00:40

Dying Light 2
Dying Light 2: Stay Human – Recensione
PRO
Il mix tra combattimento e parkour rende ogni momento di gioco avvincente e divertente
Open World sufficientemente vasto e ricco di missioni da svolgere
Longevità notevole che non porta mai a noia o ripetitività
CONTRO
Tecnicamente c'è ancora molto da migliorare
Mancanza del doppiaggio in italiano, presente invece nel precedente capitolo
7.9
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