Lamentum

Lamentum – Recensione

Un Survival Horror in pixel-art ambientato a metà del diciannovesimo secolo davvero promettente…

Lamentum Cover
Data di uscita
31/08/2021
Versione testata
Nintendo Switch
Sviluppatore
Obscure Tales
Publisher
Neon Doctrine
Genere
Avventura / Survival Horror / Rompicapo
Lingua
Disponibile in Italiano
Il nostro Punteggio
8
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Transitando tra le verità oscure dell’universo, attanagliato dal segreto di un drammatico inganno sceneggiato da persone tristi e disperate. È tutto così grigio ed asfissiante da quando la malattia la colse improvvisamente di sorpresa. L’amata non era più solare e meravigliosa, viveva con questo atavico conflitto che lentamente la stava prosciugando. Un’altra notte buia e fredda si sussegue. Esiste una sola ed unica speranza, prima che anche questo baluardo di luce così fioca possa spegnersi inesorabilmente. A quale prezzo si è disposti ad arrivare pur di salvare qualcuno che si ama? Non ci sono compromessi che tengano dinanzi ad un morbo sconosciuto che nemmeno la medicina e la scienza sanno effettivamente scongiurare. Delle bestie infide e peccaminose sono sorte dagli inferi per avvicinarsi alla coppia del New England. Le gracili foglie autunnali vengono sospinte da un vento inaspettatamente selvaggio e forsennato. La voce degli Antichi riecheggia all’interno delle anime corrette, pronta a destare dalla morte perpetua nuovi esseri malvagi. Una grande magione viene costantemente osservata e protetta da coloro che non sono mai giunti oltre il regno dei morti. Le urla, il rumore delle catene ed il cigolio delle porte sono alcuni dei segni indelebili di un oscuro presagio. Come in molti ormai sapranno, la realtà è bieca davanti ad un manoscritto maledetto. Un essere trascendentale con il cuore cristallino, macchiato dal sangue di umili persone, si accinge a svolgere un rituale dall’alto tasso di mortalità. Non è assolutamente semplice ed immediato sfuggire dalle grinfie dei divoratori, delle mostruosità che perseguitano la mente ed il corpo di un giovane sventurato. Il tradizionale racconto horror di Lovecraft si tramuta ben presto in qualcosa di molto più complesso ed assuefacente: un misto di sequenze splatter, enigmi ambientali ed un pretesto narrativo al di sopra delle aspettative. Lamentum è un survival horror davvero interessante, ambientato a metà del diciannovesimo secolo e che vede protagonista un uomo sposato da qualche anno disposto a sacrificare se stesso, la sua integrità o sanità mentale per salvare ciò che la vita gli ha gentilmente donato, ovvero la moglie.  

Diversi mesi orsono abbiamo avuto l’occasione, grazie al connubio indissolubile tra gioco da tavola e videogioco con Asmodee Digital, di parlare di Arkham Horror: Mother’s Embrace, uno strategico a turni investigativo con tinte orrorifiche ambientato nell’america degli anni ‘20. Un titolo che estrapola le tematiche lovecraftiane per inserirle all’interno di un meccanismo già consolidato e piuttosto efficace. Il gioco sviluppato da Obscure Tales e pubblicato da Neon Doctrine è disponibile su console Nintendo Switch dal 31 agosto 2021. Un’avventura decisamente travolgente, parecchio inquietante e con molti enigmi da risolvere. Un gioco che esprime solidarietà per un genere, quello dei Survival Horror vecchio stile, non più sdoganato come alcuni decenni fa (uno degli esponenti ad aver raggiunto un grande successo è proprio Resident Evil di Capcom). Nell’ultimo periodo i racconti dello scrittore di Providence sembrano aver ottenuto nuova linfa vitale, a partire dal più che sublime Sunless Skies o passando per il meno recente Lovecraft’s Untold Stories. Tutti giochi con una propria personalità che non si discostano eccessivamente dal canovaccio narrativo dello scrittore horror dei primi novecento, tranne per alcune meccaniche più pittoresche familiari per il panorama videoludico indipendente. Lamentum è una trasposizione videoludica di un sogno oscuro e tormentato, ispirato dalle tante tematiche lovecraftiane che da diversi anni impreziosiscono il medium videoludico. Non è comunque raro incappare in giochi che “credono” di possedere una narrativa orrorifica alquanto originale: per diverse ragioni, non sembra essere questo il caso. Dunque, senza troppi indugi, scopriamo finalmente insieme di cosa si tratta in questa nuova, approfondita recensione. 

Lamentum
I perfidi mostri pronti ad uccidere il protagonista!

Tra le antiche profondità dell’universo lovecraftiano 

Una rara malattia affligge la moglie di un giovane ed intraprendente aristocratico.  Un’avventura assordante, spietata e colma di pericoli attende l’anima di Victor. La trama di Lamentum è avvolta da una drammatica vicenda che vede il protagonista (esteticamente simile a Guybrush Threepwood per la capigliatura a coda di cavallo) inseguire una soluzione per i propri mali e quelli dell’amata fanciulla conosciuta con il nome di Alissa. Il gioco inizia con una sequenza animata davvero incantevole: l’uomo attende la moglie dinanzi ad una panchina, lo stesso luogo dove anni prima si sono incontrati di sfuggita con le rispettive famiglie; da quel fatidico momento, l’amore tra di loro ha preso piede lentamente. Essendo una storia ambientata in quel di New England nel 1800, come si confà il pretendente deve chiedere la mano della gentildonna direttamente al padre. Victor da quando si sono sposati ha fatto la qualunque per permettere ad Alissa di vivere una vita agiata e da benestante. Eppure, come accade nella realtà, un evento inaspettato può abbattersi sulla nuova famiglia, creando disagio e scompiglio. Una sconosciuta malattia colpisce la donna, costringendola a restare a letto per buona parte della giornata: non può fare quasi nulla, nemmeno riesce a mangiare per la stanchezza. Un morbo che sembra prosciugarla dall’interno. Infatti i medici più rinomati dell’epoca danno la moglie ormai per spacciata: gli restano pressappoco qualche mese di vita. Un’integrità interrotta da un triste destino che entrambi sembrano non voler accettare. Victor chiede disperatamente aiuto a scienziati, mecenati ed altre personalità di spicco del paese: ma nulla riesce ad essere soddisfacente. Scopre tramite terzi un individuo alquanto particolare che utilizza delle “arti mediche dissacranti e poco convenzionali”. Questa potrebbe essere la loro ultima speranza: perché dunque non tentare? Decidono entrambi, durante una notte furiosa e colma di pioggia, di attraversare il paese con una carrozza e raggiungere il luogo d’incontro. Arrivati con estrema fatica alla Grau Hill, scoprono ben presto ciò che li attende, ovvero un possibile epilogo non certamente lieto. Dopo aver brevemente conversato con il padrone della magione, l’uomo si risveglia su un letto completamente coperto di sangue e con una ferita (rattoppata e coperta) sull’addome. La stanza intorno a lui è devastata: dei quadri con dei teschi lo fissano ed una ragnatela insolita fuoriesce dalle mura, come se si trovasse lì da decenni. Il mistero si infittisce nella grande villa mutata (in pieno stile Silent Hill) adornata da strane creature tentacolari e demoniache. 

Lamentum
Artisticamente autoriale e meraviglioso!

La storia è decisamente affascinante, piena di colpi di scena e con sfumature orrorifiche parecchio marcate. Ad esempio, il prologo vede il protagonista risvegliarsi in lenzuola insanguinate e maleodoranti: non ricorda cosa sia successo dopo essere andato a dormire, tranne uno strano avvenimento legato alla moglie stravolta ed accusatrice apparsa al soffitto della camera. Il padrone di Grau Hill gli aveva esternato, prima di lasciarlo “riposare”, la voglia di non arrendersi con la malattia rara della moglie e di sacrificare anche se stesso pur di salvarla. Infatti il metodo da lui ridefinito “massacrante” è decisamente azzeccato, visto ciò che accade di lì a poco. Victor è un personaggio alquanto altruista che non si lascia ingannare facilmente, anche se per amore non si fermerebbe mai. Non esita nel reperire un’arma ed attaccare eventualmente un uomo che vuole impedirgli di vedere la moglie. Sebbene il giovane sia pieno di risorse e con un passato travolgente, la magione è la grande protagonista dell’avventura, poiché presenta al suo interno tanti piccoli segreti da scovare: una lore davvero efficace, parecchio ispirata – come anche suggerito dagli stessi autori nei comunicati stampa – ad altre opere dello stesso genere, un po’ come Resident Evil e Silent Hill. Durante lo svolgimento della storia, dunque inseguendo delle prove per risalire alla reale collocazione della donna all’interno di quel posto brulicante di mostri, può capitare di imbattersi in enigmi ambientali alquanto particolari, dove è richiesta una pergamena specifica od un tassello in legno a forma di runa. Le tematiche lovecraftiane non sono inizialmente ben visibili, bensì è possibile accorgersi di questa caratteristica solamente dopo aver superato la prima mezz’ora abbondante con la presenza di creature antropomorfe ed oscure forme che osservano il protagonista da lontano. L’atmosfera diviene in certi punti davvero claustrofobica ed inquietante: è necessario infatti dotarsi di lanterna per non rimanere folgorati e subire l’effetto di un parametro tanto amato quanto temuto in questi giochi, ovvero la sanità mentale. Pur cercando di introdurre più elementi possibili tipici dei Survival Horror, gli sviluppatori Obscure Tales hanno preferito alleggerire quest’ultimo tassello narrativo/ludico per non risultare troppo eccessivo e noioso alla lunga. La stabilità del giovane Victor è determinata perlopiù dalla stanchezza psicofisica che lo induce, se alle prese con un nemico vicino, a rallentare la corsa e fermarsi sul posto per qualche secondo. In questo caso specifico, il protagonista è molto più soggetto ad essere colpito ed ucciso dalle creature, dunque bisogna comprendere bene come e quando è più opportuno correre per scappare. La sanità mentale non è un parametro visibile su schermo: nel menu dell’inventario è disponibile un riquadro con il volto del giovane in continua evoluzione (se viene colpito troppo, diviene più scarno), molto simile ad i classici Doom

La storia si sussegue con un certo ritmo piuttosto cadenzato. Il gioco non si divide, come accade in altri titoli citati in precedenza o The Last Door, in capitoli o atti, bensì avanza imperterrito fino alla fine. Una componente narrativa alquanto deliziosa, piena di mistero e che riesce a concludersi con un finale soddisfacente. Lamentum non è particolarmente longevo, infatti dura all’incirca quattro/cinque ore. Tutto dipende se si decide di sbloccare più opzioni possibili e completare il grande mosaico nella sua totalità. Ciò che rendono la trama davvero interessante ad una platea di appassionati alle avventure di stampo horror sono i vari intermezzi animati: la musica enfatizza gli eventi, mentre su schermo appaiono alla rinfusa occhi maledetti di colore rosso e richiami all’esoterismo.  Ed è proprio quest’ultimo aspetto a permettere alla storia di essere drammatica e dirompente, con un cenno alquanto ampio e visionario alle opere più conosciute di Lovecraft. Per quanto riguarda la localizzazione, il gioco è disponibile anche in lingua italiana. L’adattamento è veramente ben fatto, con frasi molto contestualizzate e traduzioni sempre all’altezza: un plauso quindi a quanto fatto dal team a capo dell’adattamento nostrano.  

Lamentum
Oltre se stessi…

Esiste una soluzione ai propri mali?

Lamentum è un titolo Survival Horror davvero classico e tradizionale. Dal punto di vista del gameplay, non ci sono tanti elementi da poter definire “innovativi ed originali”. Ovviamente non è un male, eppure permettere ad esempio al protagonista di poter effettuare delle schivate non avrebbe rovinato nulla, bensì aggiunto al comparto ludico qualcosa di più dinamico e sicuramente fresco (come accade con i roguelike). I comandi di gioco sono abbastanza normali: è possibile combinare, richiamare con dei comandi rapidi oggetti presenti nell’inventario personale ed utilizzare delle armi da mischia come la spada, oppure con le dovute munizioni le armi da fuoco. Durante l’avventura è richiesta una certa attenzione alla gestione dell’inventario, in quanto non è possibile (come accade in Resident Evil) trasportare più di un numero specifico gli oggetti. Alcune chiavi hanno forme ed utilizzi diversi, dunque non sempre è un bene avere qualcosa che non è utile in quel frangente. Nel gioco è possibile decidere di evitare i mostri scappando oppure attaccare. Se decidete di combattere, dovrete far i conti con un sistema di combattimento non estremamente efficace e all’altezza. Anzi, risulta nell’arco delle cinque ore di gioco piuttosto legnoso e meccanico. Le armi da fuoco necessitano obbligatoriamente di munizioni. Quest’ultime non sono facili da reperire ed ottenere, visto che per fabbricare dei proiettili servono più elementi ed un alambicco (presente in una stanza chiamata laboratorio). Lungo il percorso è possibile imbattersi in svariate creature: le più frequenti sono le melme tentacolari rosse che strisciano sul pavimento ed inseguono il protagonista con molta lentezza. Alle volte possono alzarsi e correre, ma non accade sempre. Andando avanti nella storia, anche le mostruosità cosmiche cambiano e migliorano. In alcune circostanze, è molto più utile scappare ed entrare in una stanza sicura. Il salvataggio non è assolutamente automatico: non si può impostare in alcun modo all’interno del menu principale. Per salvare, bisogna recarsi all’interno di alcune stanze con uno scrittoio e riconoscibili dalla musica rassicurante (nota anche per altri giochi). Il protagonista annota in un taccuino gli eventi appena accaduti, attraverso l’utilizzo di una piccola boccetta di inchiostro: senza di essa non è possibile salvare. Le stanze non sono quasi mai identiche, poiché al suo interno è presente un oggetto particolare da utilizzare nell’avventura o qualche comodino da scassinare con il grimaldello. Quando sarà possibile uscire, l’utilizzo della pala nel cimiterio è abbastanza essenziale se si vuole ottenere qualcosa di unico. 

La progressione di gioco è volutamente frastagliata (non sempre lineare come la trama), in quanto è possibile avanzare nella magione in base alle chiavi o stanze trovate. Alcune zone sono inizialmente inaccessibili, ma che per un misterioso evento diventano ben presto frequentate sia dal protagonista che da mostri. Victor non è assolutamente l’unico essere umano lì presente. Infatti è possibile incontrare altre persone di dubbia natura che si dimostrano buone o cattive con il protagonista, in base a ciò che quest’ultimo farà nei loro confronti (eseguendo quindi le missioni secondarie). Gli oggetti da rinvenire brillano di luce propria nello scenario, così da permettere al giocatore di trovarli con più facilità. Le similitudini con Resident Evil sono davvero tante, sembra che gli sviluppatori abbiano deciso di rendere omaggio alla serie Survival Horror più famosa nel panorama videoludico. La magione è piena inoltre di trappole ed enigmi ambientali da risolvere, affinché il protagonista dalla chioma lunga possa avanzare e scoprire cosa sia successo realmente alla moglie. Per quanto riguarda la componente stilistica ed artistica, il gioco propone una pixel-art piuttosto curata nei dettagli e molto simile a quella già vista in The Last Door. Le creature sono davvero inquietanti e particolari, mentre Grau Hill ricorda vagamente nell’estetica generale Villa Spencer. Il level design è ottimo, segno di un’attenzione molto grande su un comparto non sempre altamente rifinito. Che stiate giocando su console in modalità portatile o davanti alla TV, il titolo presenta scorci meravigliosi ed altamente spaventosi (pieni di sangue e figure demoniache, come nelle tante statue). Tecnicamente il gioco è molto buono, con un frame-rate quasi sempre stabile ed una qualità delle texture soddisfacente. Il comparto musicale e sonoro è altresì eccellente, colmo di tracce musicali azzeccate e dirompenti. 

Lamentum
La trama è davvero delicata e drammatica.


In conclusione, Lamentum è un Survival Horror con diverse tematiche tratte dai romanzi di Lovecraft inaspettatamente stupefacente. Grazie ad una trama immersiva e piena di orpelli (elementi di lore), il titolo concepito da Obscure Tales riesce quasi sempre a tenere alta l’attenzione verso la vicenda che lega Victor con la magione Grau Hill, introducendo creature maleodoranti e difficili da abbattere. La longevità non è alle stelle, eppure per un’avventura di questo tipo (con un ritmo sempre buono) non si nota effettivamente il peso di una durata così breve. Il gameplay invece è parecchio tradizionale e poco innovativo. Non è possibile interagire molto con il mondo di gioco, bensì il consiglio per non rovinare l’esperienza è quella di alternare le fasi di combattimento con le fughe premeditate, un po’ come accade in Resident Evil: dopotutto l’ispirazione con quest’ultimo è veramente tanta. La varietà dei personaggi e delle situazioni è pressoché ottima, così come la componente grafica delicata e curata. Il gioco è molto gradevole da osservare, detto da un appassionato dei romanzi lovecraftiani e del genere horror. Lamentum è disponibile su console Nintendo dal 31 agosto 2021 al prezzo di 15.99 euro. Un rapporto qualità/prezzo ottimo e da considerare, specialmente se apprezzate il genere d’appartenenza e siete alla ricerca di un titolo non particolarmente lungo, ma con una buona trama. Reggendo la lanterna con una fioca e triste luce, Victor si avventura in quel di Grau Hill nella speranza di trovare la moglie afflitta da un raro morbo ed in procinto di morire, combattendo contro se stesso (per non impazzire) e le creature demoniache che la abitano. 

Lamentum
Lamentum – Recensione
PRO
Trama notevole, corposa ed intrigante;
Musiche meravigliose ed orecchiabili;
Ambientazione immensa e piena di segreti;
Localizzato in lingua italiana.
CONTRO
Durata non certamente esemplare;
Gameplay troppo tradizionale e poco innovativo.
8
Lovecraftiano!
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