Onirike

Onirike – Recensione

Onirike
Data di uscita
29/06/2021
Versione testata
Nintendo Switch
Sviluppatore
DevilishGames
Publisher
BadLand Publishing
Genere
Avventura / Altro / Platform / Rompicapo
Lingua
Voci: Inglese / Testi: Italiano
Il nostro Punteggio
7
Acquistalo da qui

Il mondo dei videogiochi non si fa problemi nel proporre ogni genere di stranezze e non è raro ritrovarsi di fronte a progetti di questo tipo. Tali titoli possono spiccare per le loro meccaniche, per il loro sistema di gioco o per l’ambientazione. Onirike, videogioco sviluppato da DevilishGames e pubblicato da BadLand Publishing, ha cercato di coprire tutti e tre gli elementi proponendosi come un progetto così insolito da diventare surreale e carismatico. Viene normale chiedersi se questo sia stato in grado di soddisfare le aspettative dei giocatori e, con questa recensione, cercheremo di ottenere una risposta analizzando il gameplay ed il suo design estetico.

Onirike
Capire la struttura dell’ambientazione e quali sono gli ostacoli principali può essere un elemento chiave per finire al meglio Onirike.

In Onirike i videogiocatori vestono i panni di Prieto: una bislacca creatura che non conosce molto di sé, a parte il fatto che può diventare invisibile. Questo, però, gli causa molti problemi in quanto tende a perdere i ricordi dei giorni passati in questa forma. Con l’aiuto di qualche amico e con l’incontro di esseri soprannaturali cercherà di capire meglio le sue origini, il suo destino e la sua fine.

Il prodotto in questione si propone al pubblico come un platform tridimensionale nel quale i giocatori, vestendo i panni di Prieto, devono cercare di avanzare nella storia risolvendo una serie di sezioni platform tra una fase e l’altra della vicenda. L’obiettivo del gioco è il completamento di una misteriosa chiave, la quale dovrebbe dare al protagonista le risposte circa la sua esistenza.

Le meccaniche base di questo videogioco sono piuttosto semplici ed in linea con i videogiochi platform tridimensionali. All’interno di Onirike i giocatori dovranno completare una serie di missioni all’interno di un vasto mondo di gioco ricco di piattaforme, enigmi e nemici. Questi cercheranno di ostacolare l’attività del protagonista al fine di bloccare ogni sua singola azione. Prieto, però, ha dalla sua parte due abilità principali: la sua intelligenza – che gli permette di risolvere alcuni problemi che affronterà lungo il cammino – e l’invisibilità. Quest’ultima non va considerata come un vero e proprio potere, ma può diventare uno strumento utile per completare alcuni puzzle o schivare determinati nemici.

Il protagonista di questa storia possiede un malus unico nel suo genere e particolarmente degno di attenzione: rischia di morire col passare del tempo. La sua esistenza è letteralmente legata all’esistenza di un fiore chiamato Gypsophila (che, per i più curiosi, esiste davvero) il quale permette a Prieto di rimanere vivo, letteralmente. Se il personaggio non si trova per molto tempo vicino a tali fiori inizierà a sparire, diventando invisibile. Se, però, dovesse rimanere invisibile per troppo tempo svanirà e perderà tutti i ricordi, obbligando il giocatore a ricominciare dal salvataggio più recente. Il potere dell’invisibilità, però, non è male. Esso permette al giocatore di non essere visto dai mostri e può tornare utile per tenere sotto controllo l’ambiente di gioco in alcune fasi complicate. Ovviamente, Prieto dovrà cercare la gypsophila al fine di non dover ricominciare tutto il viaggio. C’è solo un piccolo problema: la gypsophila non cresce in natura e deve essere piantata.

Onirike
Essere invisibili ha i suoi vantaggi e può tornare utile per completare alcuni rompicapi, ma il rischio del Game Over è dietro l’angolo.

In alcune fasi del gioco il giocatore affronterà un minigioco nel quale avrà accesso ad un numero preciso di gypsophila, le quali possono essere piantate utilizzando il pulsante X. Queste possono essere sparse in tutta la mappa ma presentano un elemento degno di attenzione: la loro quantità è estremamente limitata. Il giocatore è quindi chiamato a trovare un modo per avere sempre il controllo delle proprie piante di gypsophila posizionandole nei luoghi migliori e senza perdere troppe risorse. Se tutto andrà bene il giocatore sarà premiato, altrimenti rischierà di andare di fronte ad un game over assicurato.

Un altro elemento che caratterizza Onirike è il comparto artistico. Al fine di dar vita ad un mondo surreale legato al mondo dei sogni, il team di sviluppo ha dato vita a personaggi fuori dal comune e piattaforme inaspettate, come ad esempio delle fette di bacon ammuffite. Il risultato finale si sposa bene col tema dei sogni e dei desideri di questo videogioco, dando vita ad un prodotto pressoché unico.

Come tutti i videogiochi, anche Onirike non è esente da difetti meritevoli di attenzione. Il primo elemento che vorrei evidenziare riguarda la gestione della telecamera. Essa, infatti, rivela di essere piuttosto macchinosa da utilizzare ed in alcune circostanze da “libera” può passare improvvisamente a “fissa”, dando al giocatore una forte sensazione di disagio. Tale scelta ha spesso l’obiettivo di aiutare il giocatore ad inquadrare meglio l’ambientazione oppure cerca di creare paesaggi interessanti, ma il risultato non riesce comunque a convincere. Altri difetti riguardano i modelli e l’interazione con essi. Nonostante il comparto estetico non sia male va ammesso che i modelli non sono sempre curati ed in alcuni casi l’interazione con essi risulta meccanica e poco fluida. Per quanto riguarda il comparto narrativo, devo ammettere che la scelta di dare ad un solo narratore il compito di illustrare le vicende del gioco e le voci di tutti i personaggi non funziona. Il risultato finale, molto simile a Biomutant, svuota di carattere tutti i personaggi di questo videogioco ed appiattisce una narrazione dal potenziale meritevole di attenzione.

Onirike
Il comparto artistico, grazie al suo design surreale, merita assolutamente l’attenzione dei giocatori.

Nel complesso, cosa mi sento di dire circa Onirike? Siamo di fronte ad un videogioco meritevole di attenzione, nonostante i suoi alti e bassi. La meccanica dell’invisibilità del protagonista è interessante, il level design non è male ed il comparto artistico riesce a dare carisma al videogioco, elemento che merita l’attenzione dei lettori. Nonostante questo, bisogna ammettere che il risultato finale non è convincente come vorrebbe essere. La scelta di utilizzare una sola voce narrante appiattisce la trama ed il carisma dei personaggi, il comparto tecnico generale meriterebbe una revisione e la gestione della telecamera rischia di essere controproducente. Alla fine Onirike non è un videogioco brutto perché riesce a divertire molti giocatori. Inoltre, con l’adattamento italiano, riesce a catturare un buon bacino di utenza incuriosita da questo gioco. Riassumendo, il risultato finale è discreto e l’acquisto è consigliato sotto sconto.

Onirike
Onirike – Recensione
PRO
Design estetico convincente
Meccanica delle gypsophila interessante
CONTRO
Comparto narrativo al di sotto delle aspettative
telecamera non sempre efficiente
Interazione "meccanica" col mondo di gioco
7
Discreto
Acquistalo da qui