Cadence of Hyrule

Cadence of Hyrule – Recensione

Hyrule a ritmo di musica...

Cadence of Hyrule Cover
Data di uscita
13/06/2019
Versione testata
Nintendo Switch
Sviluppatore
Brace Yourself Games
Publisher
Nintendo
Genere
Avventura / Roguelike / Rhythm game
Lingua
Disponibile in Italiano
Il nostro Punteggio
9.2
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Le tenebre lentamente si espandono tra le rovine di Hyrule, delle pavide creature attaccano la popolazione circostante, costringendo ogni povero ed innocuo abitante a combattere o scappare. L’oscurità minaccia di annichilire qualunque cosa: la speranza è quella di poter risvegliare l’eroe caduto in un sonno profondo causato da una particolare magia molto potente. Una melodia si staglia da lontano, suonata attraverso uno strumento musicale chiamato liuto; una cacofonia insolita, malvagia che non sembra avere buone intenzioni. Il regno di Hyrule è stato colpito gravemente ed il Re si trova ormai assopito da questa lenta, ma costante litania. Il terreno vibra per alcuni istanti, il cielo diviene immediatamente cupo e grigio, mentre dai cespugli della radura appaiono svariati esseri. L’epicentro di questa maledizione è il castello, l’ultimo baluardo protetto dell’intero Regno e fonte di ogni salvaguardia. I cancelli del reame sono stati sostituiti da barre luminose che al contatto creano uno scompenso fisico e mentale. Il destino può ancora cambiare, è assolutamente necessario l’intervento di qualcuno molto coraggioso per affrontare svariate creature malvagie e soprattutto colui che ha reso questa maledizione reale. Cosa accadrebbe se l’universo di The Legend of Zelda incontrasse un roguelike alquanto famoso nel panorama videoludico indipendente come Crypt of the NecroDancer? La realtà fortunatamente non è stata distorta da una creatura assetata di vendetta,  bensì questo simpatico, stimolante e bizzarro connubio prende il nome di Cadence of Hyrule. Un racconto atipico, colmo di citazioni e assai divertente: le canzoni remixate sono, così come per quanto riguarda il comparto ludico in generale, uno degli elementi davvero di spicco del titolo.

La Triforza, la sacra reliquia che contiene l’essenza di tre dee, torna a rappresentare un nuovo gioco che innesta un gameplay variegato e profondo nel mondo dell’eroe Link e la principessa Zelda, alle prese quest’ultimi con nuovi, unici ed intriganti personaggi. Un’avventura anacronistica e procedurale che innesca nel videogiocatore diverse emozioni molto condivisibili: le principali fonti di ispirazione del gioco sono i titoli ad 8 e 16 bit degli anni ‘90 targati The Legend of Zelda. Gli sviluppatori Brace Yourself Games, insieme alla collaborazione con Nintendo stessa in quanto publisher, sono gli autori del roguelike Zeldiano, un gioco artisticamente meraviglioso che ricorda fortemente nello specifico i vecchi tempi di The Legend of Zelda: A Link to the Past, uno dei miei titoli dell’infanzia che ho apprezzato maggiormente. Farsi dunque scappare un suo erede è quantomeno sacrilego, oltre che impensabile. Cadence of Hyrule è disponibile su Nintendo Switch dal 13 giugno 2019. Dopo un’attenta analisi del titolo, possiamo dunque parlare di quanto concerne il lato artistico, narrativo ed emozionale dell’avventura in questa nuova, saltellante recensione.

Cadence of Hyrule
La componente narrativa è una versione alternativa e con qualche gradita introduzione della storia principale di The Legend of Zelda.

L’oscuro liuto magico

Dopo aver provato in più occasioni diverse Crypt of the NecroDancer senza ricevere un riscontro alquanto eclatante od entusiasmante (mi ha convinto parzialmente), ho davvero creduto che il talentuoso team di sviluppo fosse alle prese con un secondo capitolo. Ed invece, direttamente da un Nintendo Direct dello scorso anno, appare misteriosamente Cadence of Hyrule, un prodotto estremamente importante per il panorama indipendente, in quanto nato dalla collaborazione tra Nintendo ed una software house che naviga in questo mare relativamente da poco tempo, 2013 (in confronto agli sviluppatori di Kyoto). Il fato ha fatto sì che entrambe (publisher e creatori) proponessero a tutti un nuovo prodotto atipico, geniale e per certi aspetti difficile. La componente narrativa del gioco ricalca molto l’ultimo titolo di Brace Yourself Games, proponendo una storia che mescola l’intervento di più eroi per risolvere la situazione all’interno del reame di Hyrule. Sono abbastanza palesi i chiari riferimenti a Breath of the Wild, il gioco di punta Nintendo uscito nel 2017.  Ad esempio è possibile trovare sparse un po’ ovunque delle tavolette Sheikah, collocate nei vari scenari come punti di salvataggio o monoliti che consentono di aprire (con le relative chiavi) un passaggio nascosto/segreto. La trama è molto spontanea, genuina e davvero facile da comprendere: la narrativa si amalgama perfettamento ad uno stile meno permissivo come quello dei roguelike e dei rhythm game. Ogni elemento è stato calibrato per non risultare stucchevole o pesante, infatti nulla – nell’ambiente narrativo – sembra avere troppi tentennamenti. L’unico aspetto forse meno stuzzicante è la durata abbastanza circoscritta della campagna principale: è possibile “terminare” l’avventura in circa cinque/sei ore, seguendo attentamente anche le missioni secondarie o andando alla ricerca di segreti/oggetti da scoprire. In realtà, il titolo non ha una vera e propria fine, poiché può essere rigiocato – lo scopriremo nei paragrafi successivi – continuamente ed in maniera sempre differente con alcune modalità di gioco specifiche. Il titolo è interamente localizzato in lingua italiana, i testi sono perfettamente godibili sia in portatile che da TV.

Il Regno di Hyrule è nuovamente sotto attacco. Dopo aver contrastato con successo l’avanzata di Ganondorf o Ganon (riferito a qualunque gioco di The Legend of Zelda), il popolo di Hylia si concede una breve pausa prima di dover tornare a nascondersi e difendersi. Cadence, protagonista del precedente titolo degli sviluppatori canadesi, viene catapultata insieme alla sua immancabile arma (una pala) in un mondo totalmente sconosciuto, in un tempo relativamente distorto. Uno strano e pittoresco bardo di nome Oktavo ha indotto tutte le creature innocue e tranquille a rivoltarsi contro la popolazione, attraverso un ode prodotta dal suo strumento magico a forma di liuto. Il Re è stato addormentato ed il castello, che si presumeva inespugnabile, ora è governato dal cattivo di turno. La ragazza dal crine biondo deve fare una scelta parecchio significativa per la salvaguardia di ogni essere vivente, ovvero decidere se farsi aiutare da Link o Zelda. Dopo aver appreso le basi che governano l’intero mondo di Cadence of Hyrule, il giocatore è invitato a selezionare uno dei due protagonisti: in qualunque caso, nel corso della storia principale è possibile cambiare personaggio attraverso le già citate tavole Sheikah. La narrazione evolve in maniera parsimoniosa, ossia procedendo per gradi. Per potersi confrontare con il nemico finale è necessario raccogliere prima quattro manufatti speciali disseminati in altrettanti dungeon con svariati enigmi ambientali del titolo. L’avventura è impreziosita da alcuni colpi di scena piuttosto significativi, specialmente quello che vede l’epilogo: un intreccio di dialoghi e scene animate davvero convincente, capace di emozionare chiunque. Non lasciatevi dunque trarre in inganno per la sua semplicità: la storia è molto più profonda di quanto si pensi e piena di dettagli unici. A rendere la trama ancora più plausibile è la caratterizzazione dei personaggi che risulta essere ben contestualizzata con l’ambiente di Hyrule e le sue infinite sfaccettature, tra ampolle, Pinne Zora e quant’altro.

Cadence of Hyrule
La struttura atipica di movimento rende il gioco sempre diverso e molto dinamico: seguite sempre la barra musicale per andare a tempo!

Trovare il ritmo è essenziale!

L’ambiente che abbiamo imparato a conoscere (Hyrule) è costellato da nemici armati, potenti e in grado di uccidere il protagonista in pochissimi colpi. La storia alternativa non è ovviamente tutto in questo gioco, poiché l’elemento migliore proviene infatti dal gameplay roguelike atipico. Il movimento dei personaggi è già di per sé qualcosa di estremamente distintivo: dei pratici salti a ritmo di musica. Lo scopo del titolo è quello di andare alla ricerca di una soluzione per eliminare la maledizione che tiene la popolazione di Hyrule sotto scacco. Il sistema di combattimento è ben innestato nel movimento a caselle che il gioco propone. Un meccanismo divenuto famoso grazie al precedente titolo degli sviluppatori, Crypt of the NecroDancer, e presente anche in Crown Trick, che assapora le stesse dinamiche ludiche suddivise in dungeon per affrontare gli avversari in maniera scandita nel tempo. Il personaggio salta da un quadrante all’altro seguendo una barra musicale con delle tacche in continuo movimento poste in basso al centro dello schermo, la cui sommità corrisponde all’amata triforza. Comprendere il ritmo è molto importante, poiché sbagliare una nota può penalizzare gravemente il protagonista, oltre a non farlo muovere. Il mondo di gioco segue una sua logica specifica, assecondando sempre attentamente la soundtrack con le sue caratteristiche evoluzioni. Il titolo mette a disposizione una quantità alquanto elevata di musiche remixate provenienti dalla serie di The Legend of Zelda: sono studiate meticolosamente per uniformarsi costantemente al gameplay e possono cambiare immediatamente a seconda dello scenario di turno. La struttura ludica del titolo è imbastita per non risultare eccessivamente pesante a qualunque tipologia di videogiocatore, che tramite la schermata iniziale o le tavole Sheikah può selezionare se affrontare l’avventura in singolo o in cooperativa, condividendo uno dei due Joy-Con. Una soluzione davvero ottima, visto che incentiva il giocatore a sfruttare ogni feature disponibile nel gioco assieme ad un amico, oltre alla possibilità di poter condividere in qualunque momento il seed della partita (un codice numerico composto da sei cifre che riprende fedelmente la disposizione delle armi, oggetti e stanze appena affrontate). Cadence of Hyrule ha un alto tasso di rigiocabilità: un’esperienza formidabile e con un bilanciamento parecchio significativo, assolutamente da provare.

Non lasciatevi spaventare dalla difficoltà e dal permadeath: quest’ultimo può essere tolto per garantire a chiunque un’avventura più moderata, con la possibilità di poter iniziare la partita dall’ultimo checkpoint. Il concetto di morte è una questione molto delicata all’interno del gioco, poiché nelle fasi iniziali quando ancora si sta scoprendo come seguire il ritmo per muoversi ed attaccare, si muore parecchio. Quando non si ha più cuori a disposizione, il protagonista viene catapultato in una piccola stanza con in basso un vortice che riporta all’ultimo salvataggio e sopra un mercante particolare, ovvero la morte stessa che ci offre l’occasione di comprare un oggetto utile per la partita. Le monete di scambio per la compravendita classica sono le classiche rupie, ma una volta periti per mano di un nemico scompariranno immediatamente (una delle meccaniche alquanto conosciute nei roguelike). Gli unici oggetti che rimangono nell’inventario sono dei diamanti che hanno la funzione appunto di poter essere scambiati nella stanza dell’oblio con un oggetto, prima di tornare definitivamente nei pressi della tavola Sheikah. Questi cristalli si ottengono subito dopo aver liberato uno scenario da ogni mostro: è possibile anche trovare qualche diamante all’interno dei dungeon. Dopo essere morti per una delle tante cause possibili, le varie stanze si ripopolano di creature e dunque per non venir colpiti è consigliato – ma non indispensabile –  uccidere i nemici per non incappare in brutte sorprese. Come avviene in Link’s Awakening, la mappa è suddivisa in rettangoli che una volta sorpassati cambiano (a seconda ovviamente della zona) tipologia di mostri e musica. Le creature sono l’altro elemento caratteristico del gioco, visto che sono state riprese fedelmente, con qualche piccola modifica sulle meccaniche di movimento, dai primi giochi di Zelda. Non manca dunque un’ottima varietà di soluzioni diverse per sconfiggere i mostri disseminati nei vari ambienti. Ad esempio alcune armi possono fornire un danno a distanza +2 per ogni creatura terrena colpita nello stesso scenario, ovvero come le lancie magiche. Esistono gli attacchi melee eseguiti automaticamente non appena il protagonista si avvicina al nemico e le classiche bombe a distanza.

Scovare tutte le armi a disposizione è un’impresa abbastanza ardua, visto che l’inventario è parecchio grande. Alcuni oggetti consentono di bloccare un attacco o addormentare per qualche istante un avversario. Nelle varie stanze è possibile incappare in alcune trappole posizionate sul terreno con dei simboli unici. Se passati sopra una di queste pedane, il gioco prende una piega leggermente differente per qualche secondo. Esistono trappole bomba che esplodono dopo averle toccate, oppure quelle che consentono di aumentare o diminuire il tempo musicale, velocizzando così l’andatura di ogni creatura lì presente. Oltre ai classici scenari, si può entrare anche nei labirintici dungeon: all’interno di queste strutture semi-grandi, il giocatore ha la possibilità di sfruttare la logica per risolvere diversi enigmi ambientali. Chiaramente non ci troviamo in un titolo che punta maggiormente su quest’ultimi elementi di gameplay, ma i dungeon sono abbastanza buoni, divertenti ed offrono parecchi spunti di riflessione. La campagna principale denominata storia non è l’unica modalità disponibile nel gioco. Una delle modalità più interessanti e longeve è sicuramente la Sfida del giorno, che consente di vivere un’avventura del tutto casuale con personaggi random con il permadeath attivato. Non è possibile avviare la sfida più di una volta al giorno, dunque provate solamente se vi sentite pronti, così da scalare la classifica mondiale. Tutte le altre modalità sono disponibili nel pass di espansione (DLC), che introdurremo prossimamente con una nuova, approfondita recensione.

Cadence of Hyrule
Dopo essere morti (senza il permadeath attivato) si arriva nella stanza dell’oblio, dove si può comprare un oggetto con i diamanti acquisiti.

Tra le rovine di un mondo già conosciuto

L’esperienza di Cadence of Hyrule è davvero magnifica, un titolo inaspettato che propone una varietà sempre diversa ed un livello di intrattenimento parecchio alto. Sono consapevole che i rhythm game non rientrino in quella categoria di giochi molto apprezzati da un pubblico più smaliziato e generalista, eppure posso assicurarvi che questo prodotto è stato confezionato con amore, rispetto per la storia di Nintendo e di uno dei suoi prodotti di punta, The Legend of Zelda. La penultima caratteristica più sorprendente del titolo è la composizione grafica. Un gioco con una palette cromatica variopinta, sgargiante ed indimenticabile. Si tratta di un prodotto che segue pedissequamente la pixel art del precedente capitolo dello studio canadese, con qualche piccola ma significativa miglioria sulla stabilità tecnica. In portatile il gioco si comporta egregiamente, proponendo un frame-rate quasi sempre stabile. Davanti alla TV il gioco diviene magicamente più espressivo e “vivo”: impossibile veramente non rimanere ammaliati per la qualità delle texture e di molti dettagli presenti nel Castello di Hyrule o all’immancabile radura selvaggia del Bosco Perduto, che tra l’altro risulta essere uno dei dungeon più belli del gioco. In ogni luogo visitabile del regno è possibile innamorarsi di piccoli accorgimenti degni di nota: apprezzata anche la scelta di inserire alcune grafiche e stili provenienti dall’ultimo Zelda, ovvero Breath of the Wild. Dopo aver parlato della componente grafica e tecnica, passiamo all’ultimo elemento, forse il più importante, dell’intera avventura di Cadence, il comparto musicale e sonoro. Le musiche sono davvero tante e con i nuovi DLC sono state aggiunte ulteriori tracce parecchio stimolanti ed orecchiabili. Se siete appassionati della chiptune o in generale delle colonne sonore dei giochi remixate, questo gioco allora fa ulteriormente per voi. Ascoltare la magica ed ammaliante Gerudo Valley è un’emozione fantastica.

Cadence of Hyrule
I dungeon hanno una struttura molto interessante, piena di enigmi ambientali non troppo semplici da risolvere e tanti mid-boss da sconfiggere.

In conclusione, Cadence of Hyrule è un’opera magistrale, “ridotta” per essere contenuta all’interno della console Nintendo Switch. Come è possibile supporre, non è tutto oro ciò che luccica e nel gioco è presente qualche difetto. Il titolo base, senza considerare i vari DLC, non presenta una longevità piuttosto elevata per sentirsi davvero soddisfatti di aver sconfitto il Boss finale. Infatti si tratta di un prodotto ottimo, ma che dura troppo poco: l’occasione di aggiungere qualche passaggio segreto, personaggi o missioni secondarie è sfumata per venire riproposta solo successivamente con il pass di espansione. Tuttavia non abbiate alcun timore, perché per quello che il titolo propone è già meraviglioso e dannatamente complesso da terminare al cento per cento. Del resto, la formula del gameplay cadenzato funziona parecchio, così come la progressione con i vari personaggi. Un titolo imprescindibile per gli amanti delle avventure di Zelda e Link. Il gioco è uscito su Switch dal 13 giugno 2019 in digitale al prezzo di 24.99 euro, mentre la versione retail comprensiva di DLC è disponibile dal 23 ottobre 2020 al prezzo di 39.99 euro. Un rapporto qualità/prezzo impressionante, assolutamente conveniente. Il consiglio è quello di prendere il gioco insieme al DLC, così da avere un’esperienza ancora più completa e definitiva, oltre al poter vestire i panni finalmente dell’antagonista di Majora’s Mask, Skull Kid. Affronta Oktavo e la sua vendetta nelle vesti di un prode guerriero al ritmo di musica.

Cadence of Hyrule Crypt of The Necrodancer Featuring The Legend of Zelda - Videogioco Nintendo - Ed. Italiana - Versione su scheda
  • Un'avventura ambientata nel mondo di the Legend of Zelda
  • Remix spettacolari dei brani più iconici
  • Il pack contiene tutti i contenuti scaricabili che rendono ricchissimo il gioco!

Ultimo aggiornamento: 2024-04-25 at 08:00

Cadence of Hyrule
Cadence of Hyrule – Recensione
PRO
Stilisticamente meraviglioso ed interessante;
(Quasi) unico del suo genere: pieno di idee particolari ed avvincenti;
Soundtrack fantastica, emozionante;
Buona caratterizzazione dei personaggi e dell'ambiente di Hyrule;
Pixel-art convincente, tecnicamente stabile sia in portatile che da TV;
Localizzato in lingua italiana.
CONTRO
La versione base del gioco (senza DLC) non è molto longeva.
9.2
Formidabile ed avvincente!
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