Bounty Battle

Bounty Battle – Recensione

Bounty Battle
Data di uscita
10/09/2020
Versione Testata
Nintendo Switch
Sviluppatore
Dark Screen Games
Publisher
Merge Games
Genere
Picchiaduro / Azione
Lingua
Voci: Inglese / Testi: Inglese
Il nostro Punteggio
5
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Se c’è una cosa che tutti noi possiamo confermare è che i progetti di tipo Crossover sono uno degli elementi più interessanti all’interno dell’ambiente ludico, visivo e letterario. Esistono molti esempi in merito (tra i quali vanno citati gli Avengers cinematografici e l’intera saga di Super Smash Bros) e col passare del tempo queste collaborazioni hanno dato vita a risultati sempre più affascinanti, specialmente nel mondo dei videogiochi indipendenti. Sono tanti i progetti che hanno sfruttato questo tema ma non sempre sono stati in grado di raggiungere al massimo il loro obiettivo, rischiando così di crollare sulle proprie fondamenta. Tra questi nuovi progetti Crossover è presente il recente Bounty Battle ed oggi cercheremo di scoprire assieme se merita l’acquisto… oppure no.

Bounty Battle
L’adattamento del gioco su Nintendo Switch non è dei migliori, specialmente in modalità portatile. Giocando in questo modo le textures dei personaggi diventano fastidiose alla vista e se non si attiva l’opzione dei bordi colorati può diventare difficile riconoscere i personaggi. Le altre foto di questa recensione mostrano il gioco in modalità TV, così da farvi vedere meglio il “salto di qualità”.

Bounty Battle è un videogioco di genere picchiaduro-platform 2D nel quale due, tre o quattro giocatori si affrontano in uno stage con lo scopo di azzerare la barra dei PS dell’avversario. Per fare questo il personaggio deve usare attacchi deboli, forti o Ultimate e ciascun lottatore è contraddistinto da stili di gioco differenti. Attaccando l’avversario con mosse sempre diverse, inoltre, permette al giocatore di aumentare alcuni valori che possono essere usati per richiamare degli alleati al fine di aiutare il giocatore a vincere la partita.

Le modalità disponibili sono diverse e permettono di affrontare il gioco in maniera leggermente variegata. Oltre alla classica modalità Versus (che permette a quattro giocatori in Locale di affrontarsi a vicenda) il gioco vanta anche di altre due modalità interessanti: la Challenges e la Tournament. La prima permette al giocatore di affrontare una serie di scontri concatenati usando il combattente preferito mentre la seconda propone al giocatore una serie di cinque battaglie da affrontare con determinati personaggi e con determinate condizioni. Se queste prove vengono superate si possono ottenere bonus come, ad esempio, skin aggiuntive da mettere ai personaggi.

L’elemento che caratterizza giochi di questo genere è sicuramente quello della scelta dei lottatori. Oltre ad alcuni personaggi esclusivi il gioco propone moltissimi ospiti, tra cui vari PG inaspettati. Pankapu, Oddmar e Blasphemous sono alcuni tra i brand più insoliti che appaiono nel gioco e la loro presenza, assieme a classici del mondo Indie come Guacamelee e SteamWorld Dig, fa decisamente piacere. La scelta del roster complessivo è quindi accattivante, ricco di titoli conosciuti e proposte inaspettate.

Bounty Battle
Ogni personaggio possiede non solo un moveset personalizzato, ma anche un alleato speciale che aiuterà il giocatore nel corso della partita. Per sbloccarlo bisognerà essere capaci di cambiare costantemente le proprie mosse: se si “spamma” un determinato attacco si possono ricevere dei malus più o meno considerevoli.

Fin qui possiamo dire che Bounty Battle sembra  essere un videogioco di tutto rispetto, con un gameplay semplice e delle modalità interessanti… eppure c’è qualcosa che non va. Il gioco in questione soffre infatti di moltissimi difetti, e reputo necessario segnalare quelli che reputo i più importanti. Dopo aver visto l’accattivante trailer animato il giocatore noterà che il titolo presenta un’estetica molto povera ma, soprattutto, tende ad avere molti caricamenti. A dirla tutta questo elemento, per quanto fastidioso, non danneggia l’esperienza… ma l’elemento che non riesce a convincere è il lato tecnico, che condiziona fortemente il gameplay finale. Cerchiamo di capire assieme il perché di questo ragionamento.

Come abbiamo detto prima Bounty Battle è un picchiaduro-platform in 2D dove i vari personaggi si affrontano tra loro. Ciascun lottatore ha determinati tipi di mosse, schivate e prese ma l’animazione di queste azioni è molto meccanica, in maniera più o meno simile a quanto visto in Minoria. Ad aggravare la situazione ci pensa un Frame Rate instabile, che rende gli scontri poco avvincenti e frustranti. Vorrei infine segnalare due elementi: la varietà di gioco e la gestione degli stage. Le modalità di gioco qui presenti tendono ad essere molto simili fra loro, e la mancanza di un multigiocatore online rischia di rendere Bounty Battle un gioco ripetitivo. Come ultima cosa, non ho apprezzato la scelta di proporre degli “Open Stages in quanto la loro struttura tende a cozzare con lo stile di gioco proposto dagli sviluppatori.

Da questi elementi possiamo dedurre che Bounty Battle non è un gioco spettacolare, ma c’è qualche elemento che merita l’attenzione del giocatore? Per quanto mi riguarda sì, ed è il design dei combattenti. I personaggi di questo gioco hanno uno stile di disegno simile tra loro e le Guest Star riescono comunque a richiamare il loro design originale, nonostante ci siano delle differenze. Questo elemento si riversa parzialmente su alcuni stage che, seppur semplici, riescono a risultare carini.

Nel complesso, cosa mi sento di dire circa Bounty Battle? Il team di sviluppo Dark Screen Games ha proposto al pubblico un videogioco dalle basi semplici che, grazie alla presenza di personaggi famosi del panorama Indie “vecchio” e “recente”, riusce ad incuriosire il pubblico. Le modalità di gioco sono interessanti ed il gameplay base presenta degli elementi intriganti che meriterebbero di essere esplorati a fondo. Purtroppo non tutto è rosa e fiori e l’intero progetto cade su sé stesso come se fosse un castello di carte. L’adattamento del gioco su Nintendo Switch non è convincente ed il gameplay non viene valorizzato appieno a causa di un lato tecnico insufficiente. La presenza di animazioni goffe rende inoltre gli scontri poco affascinanti ed in generale le battaglie risultano lente e frustranti, totalmente lontane da quanto ci si aspetta vedendo il trailer animato. Ciò che a me dispiace di questo progetto è che sotto sotto ci sono alcuni elementi molto interessanti che meriterebbero di essere tenuti sott’occhio, ma alla fine non si riesce a dare al gioco la giusta spinta che si meritava. Alla fine la sensazione che ho avuto giocando a questo gioco è la stessa che ho avuto con Undead’s Building. Così come quel titolo anche Bounty Battle presenta degli elementi interessanti (in particolare la meccanica degli alleati esclusivi per personaggio) ed il gioco ha probabilmente un potenziale che aspetta l’occasione giusta per farsi valere. Purtroppo il risultato finale è diverso, e tutto ciò mi porta a sconsigliare l’acquisto di questo gioco. Spero con tutto il cuore che gli sviluppatori riprendano in mano il titolo al fine di aggiustarlo e migliorarlo perché l’idea di base è valida, ma alla fine non è sufficiente. Mi dispiace, Bounty Battle, ma non sei il “gioco di combattimento indie in 2D definitivo” che vorresti essere.

Bounty Battle
Attenzione agli “Open Stage”: arene dove i bordi della mappa sono un precipizio. Il rischio di cadere è molto alto e dovrete essere bravi a schivare gli attacchi nemici… sempre se ci riuscite.
Bounty Battle
Bounty Battle – Recensione
PRO
Gameplay base interessante...
Presenza di tanti personaggi del mondo Indie, dal classico Guacamelee al recente Blasphemous
CONTRO
... ma viene supportato da un comparto tecnico inefficace, che rende il tutto "brutto" e frustrante
Adattamento per Nintendo Switch al di sotto delle aspettative
Menù di gioco confusionario e modalità di gioco poco variegate tra loro
Mancanza della lingua italiana
5
Peccato
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