Paradise Killer

Paradise Killer – Recensione

E’ tempo di investigare in una nuova, bizzarra Visual Novel

Data di uscita
04/09/2020
Piattaforma di riferimento
Nintendo Switch
Sviluppatore
Kaizen Game Works
Produttore
Fellow Traveller
Genere
Avventura / RPG / Visual Novel
Lingue disponibili
Inglese
Il nostro Punteggio
7.8
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Una città senza confini, una vita senza regole ed un ruolo da rispettare. Pensavo che nulla potesse sconvolgere un’isola capace di rigenerarsi automaticamente nel corso di un millennio, di poter ricostruire le proprie fondamenta senza l’aiuto di nessun operaio. Adesso è tutto possibile, grazie al coinvolgimento di esseri ancestrali, chiamati normalmente alieni, che sono riusciti a diffondere alcune conoscenze con il popolo umano. Queste divinità nascondono un potere misterioso: con il loro pensiero possono “modificare” il pensiero altrui e condurre l’uomo a vivere serenamente, a meno che non si faccia corrompere dall’alto del Consiglio. Il sistema non è perfetto: si tratta di una bozza ancora poco matura, di un processo di algoritmi che tendenzialmente vengono influenzati dagli alieni e conducono la mente umana a sbagliare. Infatti l’isola calma e pacifica si trasforma presto in un terreno di guerra, vittima di uno strano ed inaspettato omicidio. Qualcuno ha corrotto la propria anima per servire il nemico ed adesso le persone continuano a morire senza alcuna spiegazione puramente logica. Il destino può ancora cambiare e l’isola Perfect 25 redimersi da questo peccato “non tollerato”. Entra così in gioco una figura stravagante, risorta dall’esilio che il Consiglio stesso gli aveva imposto tanto tempo addietro. Una donna che si lascia chiamare con l’appellativo di “maniaca dell’investigazione”, Lady Love Dies. Riuscirà con le sue conoscenze e deduzioni particolari a risolvere il misterioso caso appena emerso nell’isola del futuro? Combattere contro le avversità può costare parecchio, ma la donna ha ancora un asso nella manica e non intende rivelarlo prima che il suo destino di investigatrice possa compiersi.

Il panorama videoludico indipendente è sempre imprevedibile, poiché pieno di tanti titoli capaci di attrarre un grande numero di appassionati sotto un unico vessillo grazie ad un concept atipico e senza dei veri limiti concettuali. Questo è il caso anche degli sviluppatori Kaizen Game Works che, assieme al publisher Fellow Traveller, hanno voluto sperimentare con un videogioco particolarmente assurdo e surrealista. Un prodotto che ricalca le classiche Visual Novel come Aokana: Four Rhythms Across the Blue, ma in maniera un po’ bizzarra: infatti Paradise Killer è tutt’altro che normale, si tratta di un gioco strano, con un’ottima componente narrativa e soprattutto Open World. L’introduzione di un mondo esplorabile ha destato immediatamente la mia attenzione, visto che non è qualcosa di abbastanza comune ritrovarsi protagonista di una storia investigativa in un gioco quasi del tutto aperto, un po’ come l’ultimo titolo del creativo Swery, Deadly Premonition 2. La Visual Novel di quest’oggi gira attorno ad una premessa interessante, intrigante e particolarmente anomala. Uscire fuori dal sistema, dai canoni prestabiliti può fare sicuramente piacere per un videogiocatore di vecchia data che punta a provare dei titoli capaci di creare un legame indissolubile ed emozionante. Disponibile dal 4 settembre 2020 per Nintendo Switch. Dopo un periodo attento di analisi, scopriamo insieme di cosa si tratta in questa nuova, bizzarra e fuori da ogni logica recensione.

Paradise Killer
Graficamente è molto buono ed a tratti convincente, durante la notte è possibile osservare scorci davvero belli.

Destinazione Perfect 25, un’isola futuristica

Dare troppo potere a chi non sa controllarlo crea solamente fraintendimenti e problemi. Per questo motivo, dopo aver ricorso ad una moltitudine di esperimenti per consacrare finalmente l’isola perfetta, nasce un luogo dove la perdizione, il vizio e la morte sembrano idee molto lontane e poco consone a quello che si sta vivendo. Eppure l’inaspettato accade e quella che sembrava un paradiso terrestre, diventa un terreno demoniaco che coinvolge entità malevoli chiamati assassini. Il Concilio ha provato per ben ventiquattro volte di seguito a costruire un luogo da poter chiamare finalmente “casa”, al sicuro dal male e dall’essere umano pieno di peccati: ha sempre fallito, ma grazie all’intervento di esseri ancestrali (alieni) sono riusciti a costruire il Paradiso, chiamato appunto Perfect 25. Questo progetto molto ambizioso non ha lunga vita, infatti l’intero consiglio di eruditi viene ucciso brutalmente da un assassino. Un killer che non si è fermato di proposito, andando oltre il suo limite per impedire che questa incantevole terra possa prosperare rigogliosa. Ma un mistero si nasconde sotto il sangue di tantissime vittime del consiglio. Viene richiamata dal suo esilio Lady Love Dies, l’unica investigatrice che può realmente risolvere il caso ed aiutare la polizia (delle macchine programmate al computer) a smascherare il colpevole. La situazione ovviamente degenera con l’intervento della bizzarra eroina e tutto si capovolge, da perfetta a difettosa. La macchia d’olio dilaga sempre più velocemente e la protagonista deve intervenire subito, facendosi opportunamente aiutare da alcune figure secondarie di un certo rilievo sociale. La trama di Paradise Killer è particolare, concettualmente stravagante ed inaspettata.

La componente narrativa della Visual Novel è molto preponderante e ben approfondita, con l’unica grande pecca della localizzazione solo in lingua inglese. Purtroppo non è disponibile in italiano, dunque non è di semplice fruizione per tutti nel nostro paese. Inoltre i dialoghi sono parecchi e scritti anche in maniera articolata: è necessario una buona conoscenza della lingua anglofona per poter comprendere alcune battute e terminologie, oppure potete sempre affiancare il gioco ad un dizionario per la traduzione. Nonostante questo piccolo intoppo, il gioco propone una storia interessante e stuzzicante, al limite quasi del paradossale con continui colpi di scena e con alcuni personaggi secondari molto ben caratterizzati. La protagonista, l’investigatrice maniaca Lady Love Dies, è di per sé assurda ed eccentrica. Riflette a pieno lo stereotipo (solitamente di figura maschile) dell’investigatore strafottente che vuole evadere dalle regole. I primi minuti di gioco sono un po’ di assestamento, perché veniamo sballottati da un dialogo all’altro, senza realmente capire cosa ci sia dietro. Quello che parzialmente risulta fumoso e confuso, con il passare delle ore diventa concreto e divertente. Gli sviluppatori hanno voluto catalizzare l’attenzione, premendo in alcune circostanze il turbo, sulla storia e gli intrecci amorosi che si possono instaurare con la protagonista ed il resto del mondo. Non per niente, dietro le righe del gioco si nasconde palesemente una Visual Novel amorosa, con sfondi delicati e quasi per uomini maturi. Infatti nelle opzioni è disponibile un tasto per camuffare le scene spinte, così da godersi dell’avventura in maniera totalmente tranquilla da occhi indiscreti. Del resto, per usufruire al meglio del gioco per come è stato concepito e per non cadere nell’imbarazzo, questa funzione è dall’inizio attiva: il titolo non vi suggerisce di togliere la spunta, né che sono presenti sequenze più mature.

Il caso dell’assassino diventa sempre più importante, infatti l’investigatrice è costretta anche a presentarsi in tribunale per seguire da vicino ogni indizio emerso. La caratterizzazione dei personaggi è estremamente buona, per quanto alcuni “amici” siano piuttosto bizzarri e con delle linee di dialogo un po’ forzate. Ad esempio, la guida iniziale, una sorta di macchina azzurra, non segue perfettamente l’indole di un robot e propone alla protagonista situazioni “piccanti” senza un motivo ben contestualizzato. Tuttavia queste situazioni sono il reale motto dell’intera avventura, poiché piena di nonsense e di colpi di scena. Il titolo è condito anche di tanti riferimenti agli anni ‘80 ed alla tecnologia cyberpunk. Si tende spesso a passare momenti dove viene glorificata l’isola in quanto perfetta, ma con sistemi tecnologici tipici di un’epoca passata, come per quanto riguarda l’interfaccia computer (nonché la mappa per esplorare l’isola) simile a Windows 95. La trama è piuttosto intricata con diversi personaggi coinvolti nel misterioso caso, ma con un senso generale molto criptico e quasi geniale. La durata della Visual Novel è anche nella media, infatti è possibile concludere l’avventura principale con qualche missione secondaria di contorno in circa quindici ore. Nulla è come sembra: il gioco stupisce anche nel scardinare la realtà dei fatti sinora conosciuti per introdurre metodi di lettura ancora più stravaganti e assurdi.

Paradise Killer
La storia parte tutto dalla scarcerazione della protagonista, che ritorna nell’isola perfetta assieme alla sua nuova amica.

Una Visual Novel con elementi da Open-World

Il gameplay di Paradise Killer è abbastanza semplice: la protagonista deve indagare sul caso principale, conoscere nuovi personaggi e fare le proprie supposizioni. Il gioco mostra immediatamente una componente ludica piuttosto spiccata, con diverse quest secondarie da poter svolgere in tutta tranquillità e soprattutto esplorando l’isola Perfect 25. La mappa infatti è molto ampia e percorribile sia a piedi che con alcuni mezzi di trasporto, ovviamente è disponibile (dopo aver sbloccato l’area di riferimento) il viaggio rapido. In quanto Open World, le missioni nascoste ed alcuni segreti da sbloccare con i collezionabili non mancano assolutamente: molto divertente andare a ricostruire svariati puzzle ed enigmi con oggetti da trovare in strada o in vicoli interrotti. E’ possibile anche esplorare molte palazzine, i tetti ed i relativi sotterranei: gli sviluppatori sono riusciti nel loro piccolo a ricostruire un’isola piena di curiosità e di elementi da analizzare. Nell’isola ogni cosa ha un prezzo, dopotutto non si può scambiare un’arma o un oggetto senza aver pagato con i soldi (Blood Crystal). Dopo aver affinato alcune abilità in gioco, si può sbloccare il doppio salto per raggiungere nuovi obiettivi, oppure una tecnica chiamata “meditazione” che consente semplicemente di affinare i sensi e scovare un indizio nell’area circostante. Il titolo ha un gameplay suddiviso in due: la prima parte riguarda quella dedicata al dialogo (Visual Novel) con risposte multiple e decisioni da prendere (a seconda dell’indole scelta per il personaggio, ovvero negativa o positiva). La seconda parte si riferisce invece alla componente action e ludica del gioco con inseguimenti ed esplorazione. Per fortuna non si avverte uno stacco tra la narrazione ed il gioco, quindi gli sviluppatori sono riusciti a mescolare il tutto sapientemente senza far pesare la transizione.

Incontrare alcuni personaggi può fornire alla protagonista informazioni importanti da annotare direttamente nel taccuino (menu di gioco) e visionabile in qualunque momento. Non tutti gli informatori sono interessanti, infatti in diversi casi isolati i dialoghi e alcune risposte si discostano parecchio dalla narrazione principale. Nel corso dell’avventura è possibile incappare in svariati minigiochi, come ad esempio comporre un piccolo puzzle che forma la sagoma dell’animale conosciuto poc’anzi nel minor tempo possibile, sbloccando così una porta od un obiettivo. Questi momenti puzzle ambientali non sono sempre convincenti, poiché troppo semplici da risolvere. In base alle risposte fornite al tribunale, le strade prese o gli oggetti trovati, il gioco porta ad un finale piuttosto che un altro. La libertà fornita dal gioco è sbalorditiva, consente di poter seguire un proprio percorso e successivamente cambiarlo: la longevità del titolo è anche supportata da questo grande aspetto, dopotutto scoprire gli altri finali (buono, cattivo, neutro e casuale) è un’esperienza molto divertente da vivere. I tanti riferimenti alla cultura pop anni ‘80 si riflettono anche sull’utilizzo di alcuni oggetti nel gameplay, come per quanto riguarda l’uso di un personal computer oppure di un’interfaccia visiva per connettersi con due personaggi. Per quanto possa sembrare vario, il gioco non offre altri spunti di gameplay da giustificare questa deriva open world: il doppio salto consente solo di raggiungere diversi punti più elevati, ma oltre a parlare non si può interagire con il mondo di gioco in maniera più approfondita. Inoltre, non è tanto immediato trovare alcuni oggetti che sono necessari successivamente per sbloccare dei potenziamenti per il personaggio o il suo terminale chiamato Starlight.

Paradise Killer
Shinji, ma cosa fai? – In questo caso è attivo la modalità nascondi elementi maturi.

Uno stile atipico ed interessante

Paradise Killer è un titolo molto particolare, ma con qualche compromesso di troppo dal punto di vista ludico. Dal punto di vista grafico, il gioco è esteticamente stravagante, ispirato alla cultura pop degli anni ‘80 e visionario. Gli usi e costumi dell’avventura si riflettono su altre opere videoludiche famose, come quelle dedicate al creativo Swery con Deadly Premonition o, in maniera più preponderante, a Suda51 con Killer Is Dead e No More Heroes, dove la Visual Novel su quest’ultimo titolo strizza l’occhio diverse volte. L’estetica dei personaggi è molto surreale: esistono alleati particolari con tentacoli o una struttura ossea di cristallo. L’impegno creativo è imparagonabile, dopotutto è un titolo che vuole puntare molto anche sull’impatto visivo. Nelle fasi esplorative in prima persona, molti palazzi e strutture architettoniche hanno forme stravaganti e divertenti. Tecnicamente il gioco si comporta discretamente con texture di buona qualità ed un frame-rate quasi sempre stabile. Quello che invece sorprende ancora una volta è la componente musicale/sonora: una varietà di musiche in chiave vaporware o soft blues di accompagnamento molto delicate. I suoni sono ben sincronizzati con le varie azioni, segno di un’attenzione particolare al mixaggio degli effetti.

Paradise Killer
Nel gioco potremo esaminare, utilizzare e persino muovere, a seconda delle attività da fare.

In conclusione, Paradise Killer è un’avventura mista tra Visual Novel con una buona componente narrativa ed una struttura da Open World piuttosto interessante, ma con un gameplay che fatica ad emergere. I momenti puzzle sono troppo semplici, e per un giocatore più navigato alcune sequenze risultano noiose e prevedibili. Lo stile grafico impreziosito di alcune rifiniture, rende il gioco molto più estroverso e godibile rispetto ad altri titoli dello stesso genere. Le musiche vaporware sono curiose ed varie. L’avventura si impegna anche a fornire a tutti una piccola panoramica su ciò che accadrebbe se il mondo fosse perfetto, o almeno così pensiamo. Disponibile su Nintendo Switch al prezzo di 15.99 euro. Un rapporto qualità/prezzo tutto sommato accettabile e soprattutto accessibile sotto tanti punti di vista. Sostieni la causa di Lady Love Dies in quello che sembra un crimine senza precedenti su Switch, con la possibilità di giocare con l’uso del touch-screen in modalità portatile in qualunque luogo.

Paradise Killer
Paradise Killer – Recensione
PRO
Visual Novel (trama) molto interessante e piena di sviluppi;
Ottima caratterizzazione dei personaggi;
Mappa con tantissimi vicoli da scovare;
Musiche orecchiabili e curiose.
CONTRO
Manca la lingua in italiano;
Non offre tanti spunti di gameplay (momenti puzzle semplici);
Struttura da Open World un po' dispersiva.
7.8
Investigativo!
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