I videogiochi sono forme di intrattenimento incredibilmente complesse. Non è infatti strano che con l’evolversi dell’industria videoludica, i team di sviluppo si sono ingranditi sempre di più, proprio per accomodare l’incremento di suddetta complessità. Al tempo stesso, come i videogiochi diventavano più complessi, si è assistito alla nascita di tutto quel segmento indie che in parte voleva riallacciarsi alla figura mitologica dello sviluppatore unico che guidato da una passione incredibile e dalla voglia di realizzare qualcosa, si rimboccava le maniche e faceva tutto da solo. Come questa concezione dello sviluppo di videogiochi acquisiva un’accezione sempre più romantica, i giocatori stessi hanno cominciato a sognare di poter sviluppare le loro esperienze. Ed è così che gli stessi motori grafici sono diventati dei giochi istessi, permettendo a chiunque abbia voglia di dedicarsi di poter creare il proprio gioco. Ed arriviamo a così ad RPG Maker, gioco non-gioco sviluppato da NIS, che nel corso del tempo si è conquistato il posto come uno degli strumenti migliori per approcciare lo sviluppo di videogiochi con leggerezza.
Le iterazioni nel corso degli anni sono state numerevoli, con nuove feature (o anche tolte) con ogni nuova uscita. Basta farsi un giro su Steam su itch.io per trovare una quantità sterminata di giochi fatti con questo gioco/motore grafico. Diciamo che l’estetica di questi giochi tradisce il fatto che siano stati sviluppati attraverso RPG Maker, e anche il genere di appartenenza visto che, come si intuisce dal nome del motore grafico, il più delle volte si tratta di JRPG. Ma tolto questo, il concetto dietro a RPG Maker è proprio quello di dare la possibilità di poter creare il JRPG dei propri sogni – all’interno dei limiti del motore grafico stesso.
Questo è possibile farlo grazie al numero di asset presenti nel gioco base, che sono abbastanza numerosi alla fine. In ogni caso, così come è sempre avvenuto anche per le versioni PC precedenti, verranno molto sicuramente messi a disposizioni ulteriori asset così da arricchire la varietà estetica del proprio gioco.
Tolte queste considerazioni più generali, la versione Switch di RPG Maker rappresenta una buona alternativa alla necessità di dover sviluppare i propri giochi su un laptop nel caso ci sia bisogno della portabilità. Tuttavia, questa versione Switch di RPG Maker non è assolutamente una versione migliore rispetto a quella per PC.
Una volta avviato, il giocatore viene introdotto con un tutorial che spiega quelle che sono le basi del motore grafico. Attraverso delle spiegazioni relativamente rapide ma decisamente esaustive, il giocatore viene introdotto alle varie funzionalità del motore grafico: creare eventi, posizionare oggetti, mostri, quest e così via. Anche se alla fine questa introduzione è molto ben fatta, i limiti imposti al giocatore sono molti: infatti, non è possibile navigare liberamente fra le varie finestre e via dicendo, forzando il giocatore a muovere il cursore necessariamente su binari fissi.
Finito il tutorial iniziale, arriva quindi il momento di cominciare a plasmare la propria creazione: all’inizio, il giocatore può trovarsi leggermente spiazzato vista l’incredibile quantità di cose da tenere in considerazione e da implementare, ma dopo pochi momenti, non si ha nessun problema ad attuare quello che è il piano che si ha in mente. Questo è infatti una cosa assolutamente fondamentale: approcciare RPG Maker senza un piano ben stabilito potrebbe rendere l’esperienza alquanto frustrante, perché le opzioni e le possibilità sono così tante che potrebbero causare una certa dose di frustrazione.
Levato questo aspetto, veniamo alla note dolenti: le versioni PC di RPG Maker risultano superiori in ogni aspetto rispetto a quella Switch, per due motivi principali: il sistema di controlli e la fluidità. Se si è possessori di una Switch Lite, o se si vuole giocare in modalità portatile, navigare fra le varie finestre del motore grafico risulta decisamente scomodo, e compiere le azioni più semplici richiede un tempo maggiore rispetto a se si usassero mouse e tastiera. Certo, sviluppare il proprio gioco usando solamente i Joy-Con non è impossibile, ma bisogna prepararsi di santa pazienza perché il tempo necessario per fare tutto sarà di gran lunga di più. C’è da dire che comunque è possibile collegare mouse e tastiera alla Switch se questa è collegata al dock, escludendo perciò i possessori della versione Lite dell’ibrida di Kyoto. L’altra cosa che fa storcere il naso sono le incertezze tecniche, che rendono il tutto leggermente lento a volte, cosa che su un PC – neanche particolarmente performante – raramente accade.
In conclusione, RPG Maker MV è indirizzato a tutti quei possessori di Nintendo Switch che, sprovvisti di computer, vogliono provare a cimentarsi nello sviluppo di videogiochi. Certo, questa versione non è la migliore in circolazione, e i neofiti di RPG Maker dovranno affrontare una curva di apprendimento che può essere relativamente ripida, ma se l’intenzione di creare qualcosa è forte, allora non c’è veramente nessun ostacolo troppo grosso da superare. Si incontreranno i classici ‘muri’, ma la soddisfazione di aver creato qualcosa alla fine è maggiore rispetto alle difficoltà che si incontrano. Per questo è importante approcciare il RPG Maker con un piano di azione preciso, così da rendere l’esperienza il meno frustrante possibile. Il sistema di controlli in versione portatile non è certo il migliore, ma pure questo, con un po’ di impegno, diventa digeribile dopo qualche prova. Quelli che già hanno esperienza con RPG Maker su PC, possono storcere un po’ il naso a causa della lentezza di alcuni processi o per il sistema di controlli. La possibilità di connettere mouse e tastiera al dock rende tutto sicuramente più facile. L’importante, alla fine, è essere ben coscienti a cosa si va incontro, ed RPG Maker MV si aprirà in tutta la sua complessità delle possibilità che offre.
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Ultimo aggiornamento: 2023-12-26 at 12:30
