Manifold Garden

Manifold Garden – Recensione

Sfidiamo la gravità in questo validissimo puzzle game!

Manifold Garden
Data di uscita
18/08/2020
Versione Testata
Nintendo Switch
Sviluppatore
William Chyr Studio
Publisher
William Chyr Studio
Genere
Avventura / Rompicapo
Lingue
Testi: Italiano
Il nostro Punteggio
8.2
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Non avete idea di quanto sia stato complesso per me provare ed analizzare Manifold Garden. Il motivo è semplicissimo, adoro alla follia i puzzle game e come tale il rischio di risultare di parte o troppo di manica larga si è fatto palpabile fin dal primo avvio. Anzi, a dirla tutta l’opera del genio di William Chyr è il progetto che più ha attirato l’attenzione durante l’ultimo Indie World, evento durante il quale Nintendo fa sempre da vetrina alle produzioni indipendenti più promettenti del suo ricco catalogo digitale. Osservare e comprendere da lontano questo folle progetto non è facile, poiché se siete dei cultori del genere potreste cogliere nella sua presentazione diverse influenze esterne e rimanerne condizionati, ma questo però non mi ha in alcun modo impedito di mettermi comodo ed assaporarmi lentamente quanto di prezioso ha da offrire ogni suo singolo livello.

Manifold Garden è un gioco che reinventa le leggi della fisica, le plasma a suo piacimento con una coerenza che talvolta lascia senza fiato, ed offre al giocatore una serie di enigmi ambientali dalla difficoltà crescente e che riescono sempre a dimostrarsi all’altezza di chi ha voglia di accettare la sfida lanciata dal loro ideatore. Disponibile a sorpresa lo scorso 18 agosto 2020, è arrivato anche per noi il momento di lanciarci nel vuoto in questa nuova avventura. Riusciremo ad atterrare con i piedi per terra? Scopriamolo insieme in questa vorticosa recensione!

Manifold Garden
Uno stile grafico minimale ma per nulla spoglio, questo è Manifold Garden!

Uno degli elementi caratteristici di Manifold Garden, sottolineato anche durante la sua presentazione, è proprio il modo in cui questo gioca con le leggi della gravità. Il nostro protagonista si ritroverà costantemente ad attraversare strutture dalle forme sempre più bizzarre, sospese nel vuoto e senza avere mai un orizzonte concreto con il quale confrontarsi. Intorno a noi il nulla cosmico, ma buttarsi al di fuori di questi diorami architettonici sarà una delle prime meccaniche che dovremo imparare a gestire. Non so se avete presente la teoria dei frattali, oggetti geometrici che se ingranditi si ripetono nella forma, ma è proprio a questi che viene naturale pensare non appena compierete il primo “salto della fede”. Il primo tuffo nel vuoto ci dimostrerà come non importa quanto lontano ci spingeremo, il punto di arrivo sarà sempre coincidente al punto di partenza. Ed è così che riusciremo a raggiungere piattaforme sopra di noi semplicemente buttandoci di sotto, in una carambola vertiginosa di idee di design che dimostrano non solo l’ispirazione di William ma anche la sua maestria nel costruire strutture escheresche per niente banali ed in grado di elevare questa semplicissima idea di partenza.

Le meccaniche di Manifold Garden non si limitano certo a questa, e ben presto scopriremo anche un altro enorme potere nelle nostre mani, ovvero quello di manipolare le leggi della gravità al nostro volere. Ogni volta che ci avvicineremo ad una superficie verticale, infatti, basterà una pressione del tasto ‘ZR’ per far ruotare l’intera struttura in modo che questa diventi il nostro nuovo pavimento. Facendo così, e sfruttando le possibilità precedentemente presentate, sarà di fatto possibile arrivare ovunque vogliamo; ovviamente come in tutti i puzzle game c’è la fregatura, qui rappresentata da una gran quantità di meccanismi da attivare per poter aprire i diversi portali che ci garantiranno una lenta progressione verso i titoli di coda (raggiungibili indicativamente in un tempo di circa 10 ore, in base alle vostre abilità).

Manifold Garden
Alla fine di ogni sezione di gioco l’intero mondo si accartoccerà su se stesso, donandoci delle strutture assolutamente incredibili!

Una spruzzata di Etherborn ed un pizzico di The Turing Test (se non sapete di cosa sto parlando correte a leggere entrambe le mie recensioni!), come già anticipato Manifold Garden prende quanto di buono fatto in alcuni dei migliori puzzle game di sempre e li amalgama in una ricetta inedita e che è capace di offrire uno spaccato inusuale su questo genere mai abbastanza apprezzato.

L’avanzamento è accompagnato da alcuni artefatti cubici colorati che crescono sugli alberi (sì, avete capito bene) e che possono essere attivati solamente se la forza di gravità punta verso la superficie per la quale sono stati pensati. Dovremo quindi sfoderare il nostro pensiero laterale per comprendere come portare questi elementi a destinazione, combinandoli tra loro e sfruttandone le caratteristiche peculiari. Fin da subito noteremo che è addirittura possibile ruotarli su se stessi, ma per comprendere il perché di questa possibilità dovremo attendere qualche oretta… non vi svelo niente ma vi assicuro rimarrete piacevolmente colpiti.

Manifold Garden ha davvero tanto da offrire ed il suo gameplay si evolve al punto che fino alla fine vi ritroverete ad imparare a gestire meccaniche sempre nuove, talvolta imprevedibili e molto originali. Il bello del gioco è che, contrariamente a quanto purtroppo accade spesso in titoli di questa natura, nessuna meccanica viene introdotta ed abbandonata poco dopo; tutte insieme riescono a coesistere in un set di azioni da compiere ben amalgamate tra loro e che non risultano mai esasperate e ripetitive.

Manifold Garden
Il mondo di gioco è pieno di queste strutture colorate, e sarà nostro compito riattivarle tutte!

Anche se, come avrete capito dalle immagini presenti in questo articolo, lo stile grafico di Manifold Garden è quanto di più minimale possa esistere, il gioco non appare mai spoglio ed anzi questo riesce a valorizzare molto bene il suo fantastico level design. L’utilizzo sapiente dei colori riesce ad aiutare il giocatore a non perdere mai l’orientamento e, anche se non esiste alcun sistema di aiuti in game, sono proprio alcuni dettagli dell’ambiente stesso che in alcune folli circostanze riusciranno ad indirizzarci verso la risoluzione del puzzle di turno. Non a caso dal menù è possibile accedere addirittura alla “Modalità Foto“, ricca di filtri e grazie alla quale immortalare le creazioni da ogni loro possibile angolazione.

Di difetti evidenti sinceramente non me ne vengono in mente, e questo è ovviamente un bene. Forse avrei gradito la possibilità di far saltare il protagonista (cosa non possibile e di conseguenza un pò limitante) per rendere certi passaggi meno macchinosi, o più semplicemente qualche input narrativo più decisivo, ma nel complesso posso assolutamente ritenermi soddisfatto dell’esperienza vissuta.

Se c’era un termine perfetto con il quale descrivere questo gioco era proprio “Manifold” (molteplice, multiforme, vario); l’opera firmata William Chyr è infatti riuscita a regalarci moltissime emozioni, una quantità notevole di spunti creativi e tanta tanta soddisfazione. In numerose occasioni ho pensato che William fosse un pazzo visionario (nel senso quanto più positivo che questa definizione può portare con sé), a seguito di piccolissime idee che hanno ribadito come in Manifold Garden niente è lasciato al caso. Più che di uno sviluppatore si potrebbe parlare di un abile architetto, un mastro costruttore come direbbero gli amanti dei mattoncini Danesi, che è riuscito a costruire una serie di diorami davvero complessi ma che non ci hanno mai fatto sentire perduti. Questo per me è fare centro, ed è proprio per questo che se amate il genere dei puzzle game in prima persona basati sulla fisica non dovete assolutamente far mancare Manifold Garden all’interno della vostra collezione, potrà essere vostro fin da ora al prezzo di €17,99.

Manifold Garden
Manifold Garden – Recensione
MODUS OPERANDI
Non appena è terminato l'Indie World in cui Manifold Garden è stato presentato mi sono fiondato a scrivere allo sviluppatore, che è stato più che disponibile offrendomi la possibilità di scrivere questa recensione. Ho terminato il gioco con molta calma, assaporandomi ogni singolo enigma senza la pretesa di divorarlo per potervene parlare il prima possibile. Solo in questo modo sono riuscito a coglierne l'essenza, e sono certo che anche chi apprezza il genere dei puzzle game in prima persona ne rimarrà ammaliato. Per voi l'acquisto di Manifold Garden è CONSIGLIATISSIMO.
PRO
CONTRO
8.2
Non aver paura del vuoto!
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