Evergate

Evergate – Recensione

Brandisci la tua Fiamma dell'Anima su Nintendo Switch!

Evergate Cover
Data di uscita
18/08/2020
Piattaforma di riferimento
Nintendo Switch
Sviluppatore
Stone Lantern Games
Produttore
PQube Limited
Genere
Platform / Puzzle / Avventura
Lingue disponibili
Inglese / Tedesco / Spagnolo / Francese / Giapponese / Coreano / Russo / Cinese
Il nostro Punteggio
8.6
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Da un piccolo bocciolo trasparente nasce un batuffolo bianco pieno di energia, un’anima umana transitata nel mondo degli spiriti alla ricerca di speranza e soprattutto salvezza. Il ticchettio del tempo culla il suo cuore, in attesa che possa liberare dal male il luogo dove è stato “imprigionato“: non si conoscono ancora le cause di questo misterioso evento, l’unica certezza è lo spirito ed  il luogo chiamato Evergate. Il portale magico che conduce nuovamente alla terra è stato corrotto da alcuni ricordi un po’ offuscati, senza di essi è impossibile spostarsi altrove. Lo spirito vaga imperterrito tra diverse terre fantastiche per avvicinarsi sempre di più alla sua antica forma umana, riscoprendo il docile ragazzo che prima viveva spensierato. Davanti all’intreccio di arbusti, vi è posto un grande libro dalle molteplici e cangianti copertine: le memorie dell’essere fluttuante sono celate al suo interno. Libera la fiamma dell’anima con straordinari poteri illimitati, nei pressi di un luogo colmo di insidie e simile all’aldilà. Quasi in maniera del tutto inaspettata e durante l’evento Nintendo Indie World Showcase dello scorso 18 agosto 2020, Evergate dello studio indipendente Stone Lantern Games, un particolare platform in due dimensioni con alcuni riferimenti artistici al titolo di Microsoft Ori and the Blind Forest (disponibile anche su Switch), ha stuzzicato notevolmente l’attenzione di diversi appassionati ai titoli indie. Un gioco che nella sua forma più pura ed ingenua rappresenta, assieme ad altri prodotti presentati nella stessa giornata, un piccolo ed importante baluardo del panorama videoludico odierno. Attraverso le dichiarazioni fornite del team di sviluppo, si nota la passione e la dedizione verso un gioco estremamente curato ed emozionante. Non è mai semplice classificare a livello emotivo un nuovo videogioco, specialmente quando si conoscono alcuni retroscena capaci di rendere meno distante questa “connessione virtuale” tra giocatore e sviluppatore.

In un mondo videoludico che tende sempre di più a distanziarsi dai titoli platform in 2D, Evergate torna speranzoso proponendo un ambiente di gioco delicato, evocativo ed a tratti emozionante. Un titolo che prima di essere un videogioco mostra un concept meraviglioso e che potrebbe facilmente ingannare per diversi motivi. Per quanto possa sembrare assurdo, i chiari riferimenti all’opera di Moon Studio sono genuinamente estetici, ma solo in parte: il design del personaggio dalle fattezze minute e di colore bianco potrebbero far desistere un giocatore dall’acquisto. Tuttavia il gioco pubblicato da PQube Limited lo stesso giorno dell’annuncio è un tripudio al platform con diversi elementi di gameplay originali. Dietro allo sviluppo di un prodotto indie si celano diversi aspettative perlopiù rappresentate dalla voglia di esprimere qualcosa al mondo intero, anche in maniera soggettiva ed autoriale. Scopriamo  finalmente insieme dopo un lungo periodo di prova dell’opera in 2D di cosa si tratta in questa nuova, coinvolgente ed artistica recensione.

Evergate
In alcune sequenze, le location sono intrise di nemici ed ostacoli pronti a fermarmi: riavvolgete!

Alla ricerca dei ricordi perduti

Cina, 1715. Gli eventi in Evergate sono un susseguirsi di emozioni variopinte e contrastanti, un viaggio mistico ricolmo di colori ed immagini suggestive. Impossibile non apprezzare il lato puramente artistico del gioco, così ampiamente curato sia nell’estetica generale delle location che nelle musiche orchestrate incantevoli. Il titolo offre un’avventura stimolante e un po’ inaspettata, poiché convoglia la storia a trattare diversi temi particolari, come ad esempio la perdita di qualcuno di molto caro, il vuoto, la tristezza e persino la rabbia. Tutte sensazioni che si possono provare in qualunque momento della vita. Lo spirito fiammeggiante soffre di perdita di memoria, a causa di una possibile morte non riconosciuta all’inizio del gioco e successiva “rinascita” in una zona che spalleggia in quanto architettura l’aldilà. Il nome dell’anima sbocciata da un’incantevole fiore trasparente è Ki, un essere capace di fluttuare e di spostarsi grazie ad un potere nascosto decisamente unico. Il comparto narrativo è molto affascinante e pieno di sorprese: è possibile infatti leggere delle linee di dialogo ben scritte, approfondite e accompagnate da immagini disegnate a mano alquanto evocative. Nei panni della piccola creatura bianca, dovremo dunque andare alla ricerca di dieci frammenti di memoria custoditi in altrettante gemme preziose. Una volta approdati nell’aldilà, uno spirito guida ci conduce velocemente in una location ignota, ovvero l’hub principale del gioco, dinanzi al portale magico. Ki deve viaggiare nel tempo, nello spazio e squarciare ogni dimensione esistente nella sua mente umana per ritrovare i ricordi. Un viaggio meraviglioso, difficile e con tanti nemici oscuri: un grande stendardo composto da tanti pezzi di tessuto da strappare e ricomporre nell’ordine corretto. La storia viene accompagnata costantemente da alcuni personaggi, anch’essi degli spiriti ma con vesti quasi sacerdotali, che provano una forte empatia nei confronti del protagonista e che intendono aiutare l’anima fugace come meglio possono, ovvero dispensando consigli importanti e tracciando una mappa cronologica degli eventi legati in quel bizzarro universo.

Il percorso di Ki è costellato da momenti difficili, spesso emotivi, e che richiedono una forza interiore molto forte per essere superati. Il protagonista emette semplicemente dei versi, lascia che siano gli altri a parlare per lui, oppure facendosi trasportare dai ricordi appena acquisiti ed inseriti nel grande libro. La risoluzione del gioco che conduce al finale è davvero interessante, un colpo di scena ottimo che delinea la delicatezza e l’importanza di alcuni temi esposti in maniera molto autoriale da parte degli sviluppatori. Ogni scenario è legato strettamente ad un luogo importante della vita terrena di Ki, infatti è possibile saltare in alcuni continenti per scoprire altre curiose informazioni. Ad esempio, il gioco parte dalla Cina, per poi dirigersi verso l’Alaska innevata ed altre zone un po’ più aride dell’entroterra. Un viaggio che ha la durata media di circa otto/dieci ore, ma che è possibile affrontare anche con una modalità dedicata chiamata speedrun, ossia sfruttando alcune barriere architettoniche posizionate appositamente per velocizzare il gameplay e rendere l’avventura un’esperienza condensata di circa un’ora. Una longevità molto soggettiva, visto che si può affrontare la campagna anche in maniera trasversale, prendendo tutti i globi dorati sparsi ovunque nelle mappe o soddisfando gli obiettivi secondari (visionabili a destra dello schermo o durante il tasto pausa). In qualunque circostanza, il gioco offre una miriade di interessanti momenti molto approfonditi, in grado di soddisfare qualunque tipo di palato. Evergate è formidabile sotto questo punto di vista, con una versatilità ottima difficile da replicare in un prodotto con un budget limitato e soprattutto indipendente. La trama è solo un mezzo per raccontare degli eventi di vita non indifferenti che gli sviluppatori si sono immaginati prima o durante la costruzione del gioco. La simbologia del titolo è molto singolare, poiché è possibile notare come cambi in base alle location ed alcuni artefatti da rinvenire nel corso del gameplay. Ad esempio, la Cina e la reincarnazione sono alcuni degli archetipi più nominati nell’opera di Stone Lantern Games. L’unica pecca purtroppo è il mancato supporto alla lingua italiana. 

Evergate
La storia è delicata, emozionante e piena di sorprese: tutta da scoprire con calma.

Un platform 2D con delle meccaniche di gioco interessanti

L’affascinante viaggio metafisico tra la vita e la morte non si conclude facilmente, per lo spirito Ki è necessario attraversare svariati portali per portare al termine la sua atavica missione. Del resto, Evergate non è solamente un’opera visiva ed esteticamente evocativa, bensì racchiude al suo interno un piccolo tesoro nascosto, ossia un gameplay un po’ ostico da manovrare sin da subito, ma molto divertente alla lunga. Il protagonista può utilizzare alcune piattaforme dipinte di bianco e con alcuni fiori (simili a bocciolo dove è nato lo spirito) per aumentare il suo potere e rilasciare un raggio fiammeggiante che consente di fare molteplici azioni diverse. Rallentare il tempo è uno degli elementi migliori del gioco, poiché viene affiancato dalla possibilità di poter fare più salti consecutivi sulle piattaforme e sfuggire all’occorrenza da alcuni nemici. Il titolo estrapola il concetto di platform e lo espande in un mondo con tante soluzioni da gioco puzzle, quindi in diverse occasioni per poter proseguire nello stage è necessario risolvere l’enigma (una serie di sequenze coordinate per arrivare in cima) e toccare un portale a forma di gong. Per quanto possa sembrare abbastanza banale utilizzare il salto, non è altrettanto facile rallentare il tempo, utilizzare il raggio con lo stesso analogico dedicato al movimento dello spirito e puntare in breve un cristallo per colpirlo. Alcune gemme, come quelle più comuni arancioni, possono al tocco rilasciare una discreta onda d’urto che spinge il protagonista nella direzione opposta al raggio. Prendere confidenza all’inizio con questa meccanica di gioco non è per nulla semplice, infatti sono più le occasioni sprecate per morire o sbagliare manovra di atterraggio. Fortunatamente il titolo mette a disposizione la possibilità di riavvolgere lo scenario immediatamente con la pressione prolungata di un tasto. Questa dinamica preannuncia invece la rapidità e la fluidità del gioco ad alternare le varie location, caricamenti che risultano molto più che reattivi su console.

Dopo i primi tre mondi (ovvero recuperate le tre gemme), il prologo viene ampiamente superato e così anche quelle meccaniche piuttosto introduttive che servono al giocatore per prendere confidenza con i comandi di gioco. Facciamo dunque la conoscenza di alcuni nemici decisamente ostici che al semplice scontro con lo spirito fiammeggiante, lo uccidono istantaneamente. Queste entità malevoli vengono preannunciate da un cambio registico musicale e da un fascio di luce (una linea retta bianca) che spacca in due la schermata di gioco: proprio da quel punto, fuoriesce il nemico, avvertendo in tempo il giocatore per evitare di perdere senza prima difendersi. Alcune piattaforme cambiano a seconda dello scenario, infatti esistono gemme che una volta colpite creano delle rocce stabili dove poggiarsi, oppure dei vetri che riflettono l’energia per fare un salto più ampio. Il movimento costante sulle varie aree del protagonista rende il gioco ancora più personalizzabile e veloce, anche perché superato lo scoglio dei comandi un po’ troppo rigidi il gameplay risulta essere estremamente divertente. Da non trascurare una progressione tipica dei titoli platform in 2D, ovvero che ad ogni livello successivo viene sbloccata un’abilità unica ed una serie di nemici che sfruttano quella nuova caratteristica acquisita. Persino il terreno di gioco si adatta all’evoluzione caratteriale di Ki, oltre allo sviluppo della trama che ha ancora un ruolo piuttosto centrale nell’intera avventura. La difficoltà del gioco è molto crescente, fino a raggiungere dei livelli simili ad un titolo trial and error con prove costanti sul come direzionare il raggio ed attendere il momento giusto per saltare sulla rampa successiva. La precisione di alcuni movimenti è essenziale per la risoluzione dell’intero scenario, visto che basta anche un minimo spostamento non necessario per cadere nel vuoto o raggiungere un groviglio di spine. Per i novizi, alcune sezioni puzzle potrebbero risultare troppo punitive e quindi poco gratificanti a livello ludico. Mai sottovalutare un titolo delicato ed emozionante come Evergate, visto che nelle fasi finali diventa davvero complesso ed articolato.

Evergate
Saltare, puntare e colpire! Muoversi tra le gemme non è per nulla semplice.

Musiche superlative e molto orecchiabili

Appena entrati nel mondo di Evergate tra spiriti fiammeggianti ed arbusti pieni di energia, l’elemento che più rimane impresso è la colonna sonora magistrale. Una lunga serie di strumenti musicali ben orchestrati che con un notevole tocco di classe propongono una delle soundtrack più interessanti del periodo. Violini, contrabbassi, flauti e tamburi sono solamente alcuni degli strumenti in rilievo nell’intero processo evolutivo del gioco. Il comparto musicale è infatti la pura dimostrazione di come si accompagnano i videogiochi di un certo spessore emotivo. Sono diverse le note che riescono ad esaltare la nostalgia, la vitalità e la tristezza: alcuni dei sentimenti che nel gioco è possibile scoprire attraverso il protagonista Ki. La musica nel panorama videoludico è molto importante, quasi imprescindibile se si vuole produrre un gioco di una certa caratura. Per quanto l’impatto visivo sia altrettanto interessante, la colonna sonora è un’emozione continua che stupisce assieme alla progressione della storia. Dal punto di vista estetico/grafico, il gioco mostra il fianco sfinito in più occasioni, proprio perché il budget sostenuto non ha permesso una buona rifinitura delle texture o una gradevolezza generale maggiore. Non siamo ai livelli del già citato Ori, perlopiù ci troviamo in una via di mezzo tra un’opera visiva come FAR: Lone Sails con dei fondali suggestivi e l’avventura misteriosa Rainswept. Le animazioni del titolo pubblicato da PQube non sono moltissime, così come la varietà delle texture (in alcuni punti si sovrappongono) non brillano certamente per qualità. Il frame-rate invece è piuttosto stabile, tranne in alcune circostanze dove bisogna fermare il tempo troppe volte di seguito.

Evergate
Le animazioni non sono il massimo, ma il senso artistico è molto avvertibile.

In conclusione, Evergate è un’avventura onirica gradevole, delicata ed emozionante. Nel gioco trovano maggior spazio una storia toccante ed appassionante, oltre ad una colonna sonora decisamente meritevole di tante lodi. Un prodotto molto ambizioso che già dal suo annuncio diversi mesi fa e la sua relativa uscita (ricordiamo, il 18 agosto 2020) hanno suscitato tanto interesse tra gli appassionati del genere platform in 2D. Il gioco è pieno di elementi di gameplay buoni, anche se bisogna faticare un po’ per raggiungere un livello di benessere alquanto stabile per via dei comandi di movimento ostici e macchinosi. Al netto dunque di svariate complessità che abbiamo sinora elencato in questa recensione, il titolo è comunque ottimo, un’esperienza fuori dal comune e che non si trova facilmente in una softeca come quella di Switch abbastanza ampliata in questi ultimi anni. Disponibile su Nintendo Switch al prezzo di 19.99 euro. Un rapporto qualità/prezzo discretamente buono, soprattutto per la mole di ore necessarie per il superamento della campagna principale. Per i più temerari è disponibile già da subito (opzione selezionabile dal menù) una modalità speedrun, così da testare le proprie abilità acquisite e cimentarsi in sfide ancora più esaltanti: magari riuscite a battere il record, chissà. Il consiglio è quello di supportare Evergate ed i suoi promettenti sviluppatori su console Nintendo, visto che l’aspetto portatile di Switch garantisce una buona continuità all’esterno del platform in 2D.

Evergate
Evergate – Recensione
Conclusione
Evergate è un platform in 2D con elementi puzzle davvero promettente. L'attrazione principale è la delicatezza ed il senso artistico della storia, un miscuglio di idee interessanti che delineano un percorso autoriale non indifferente. I tanti temi trattati, come la vita e la morte, rendono il titolo un prodotto indipendente molto prezioso, specialmente per l'ottima colonna sonora. Disponibile su Nintendo Switch ad un prezzo molto concorrenziale, al netto di alcune complessità al livello di gameplay e ai controlli di movimento non ancora ben rifiniti.
PRO
Trama interessante, delicata ed emozionante;
Gameplay stuzzicante ma...
Longevità ottima e buona varietà di situazioni;
Caratterizzazione discreta del personaggio e dei nemici;
Colonna sonora meravigliosa.
CONTRO
... difficile da digerire subito;
Controlli di movimento un po' ostici;
Qualche bug e texture un po' ripetitive;
Ai livelli alti diventa troppo difficile.
8.6
Evocativo!
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