Rainswept

Rainswept – Recensione

Ottobre 1996, qualcosa di inaspettato accade ed una povera persona tenta il suicidio. Imperterrita la pioggia cade sull’asfalto intriso di sangue, nascondendo la tristezza ed il pianto di una vita cara spezzata. Le nuvole si stagliano intorno alla vittima, ai parenti e tutti i vicini. Una cittadina di provincia non riceve spesso brutte notizie all’alba: quasi del tutto una sorpresa, soprattutto per la persona che tutti avevano visto recentemente sorridere ai bar o al supermercato. Ma dietro a questo suicidio/omicidio si nasconde un enigma, che solo uno dei detective più affermati può risolvere senza che l’evento possa ripetersi nuovamente. Per quanto l’acqua possa risanare o cancellare via certi problemi, un atto come la morte non può scomparire più: indelebile rimane fissa sui lembi dei giornali locali, nelle menti dei poveri passanti o persino sul pavimento di una casa abbandonata. Il tempo scorre inesorabile, macchiando quel poco di sereno è possibile scorgere in un paese decisamente tranquillo. Più passano gli anni e determinati eventi tornano a ripetersi quasi all’infinito, nella speranza che qualcuno di magnanimo possa fermarli il prima possibile. 

Il vasto sentimento contrito della morte torna a scalfire nuovamente il panorama videoludico indipendente. La delicatezza di determinati temi, l’importanza di una grande colonna sonora e soprattutto un gameplay investigativo stuzzicante sono alcuni degli elementi che hanno ispirato il titolo di quest’oggi, ovvero Rainswept di Frostwood Interactive. Si tratta di un progetto singolare creato da un’unica persona che risponde al nome di Armaan Sandhu, aiutata solamente per quanto riguarda le musiche da un compositore esterno conosciuto nel sottobosco delle soundtrack dei videogiochi (micAmic). Un misterioso omicidio nella placida, innocua città di Pineview. Il gioco è disponibile su PC da diverso tempo, mentre è in uscita su Nintendo Switch dal 24 luglio 2020. Un titolo atipico, con una buona componente narrativa simile a The Coma 2, un terrificante survival horror che ha segnato queste pagine di recente, oppure l’ottimo ma breve racconto videoludico di Florence. Esistono una varietà pressoché grande di giochi da scoprire e ritenuti preziosi, che detengono al suo interno una discreta originalità e spicco rispetto ad altri titoli più di rilievo e con un budget sostanzioso. Bisogna dunque sapere cosa scegliere e farsi consigliare: ma per questo ci pensiamo noi, appassionati giocatori di GameScore.it. Approfondiamo insieme le vicende del detective dal crine brizzolato alle prese con un omicidio inaspettato in questa nuova recensione.

Rainswept
Gli indizi da trovare sono tantissimi, in pieno stile gioco punta e clicca.

Una storia che si ripete: un suicidio premeditato o tentato omicidio? 

Il sentimento di smarrimento viene a galla quando tutto può sembrare sereno, senza alcun preavviso. La tristezza prevale, il cuore cade in un profondo sonno che non troverà mai ristoro; in un lato celato della propria anima, la morte diventa un evento indimenticabile, indissolubile. Nell’arco di questo lungo 2020 abbiamo trattato tantissimi giochi diversi, partendo da opere visive arrivando a prodotti che incarnano lo spirito arcade del videogioco old-school. Tuttavia il genere che prediligo provare nei momenti di quiete, sia per esperienza che per comprendere la mentalità di un creativo, è un punta e clicca moderno con una preponderante componente narrativa. La storia, l’intreccio dei dialoghi sono il fulcro di un’avventura che cambia continuamente con colpi di scena e misteri da risolvere. Rainswept è un titolo particolarmente autoriale, simile ad una puntata di Twin Peaks o di Broadchurch con David Tennant protagonista indiscusso. Il genere poliziesco o misterioso può essere molto interessante, ma ha un’arma a doppio taglio: il rischio di non stupire immediatamente con una trama coinvolgente e dal sapore di già visto altrove. Lo sviluppatore Sandhu ha voluto comunque mettersi alla prova e proporre qualcosa di familiare, appassionante e con un velo di sarcasmo che non guasta mai. La scrittura dei dialoghi è sagace e ben studiata, specialmente quando i temi principali che il titolo vuole spiegare diventano più importanti e delicati. Una città sul mare intitolata Pineview, isolata e che ricorda perfettamente il paese di montagna composto da David Lynch in altre circostanze. L’ambientazione è anche un modo per rendere lo spettatore ancora più coinvolto nelle vicende che legano il particolare detective all’omicidio/suicidio. Per quanto possa sembrare assurdo, il gioco ricorda vagamente (senza quel pizzico di umorismo e irriverenza) Deadly Premonition 2. La scena di un crimine è il  palcoscenico preferito di un assassino con svariati problemi d’identità, che con dovizia di dettagli cura il luogo dove tutto è avvenuto per depistare la polizia.

Il titolo è un’opera drammatica, un punta e clicca con alcuni elementi puzzle piuttosto semplici. Il protagonista dell’avventura è un detective di nome Michael Stone che torna dopo diversi mesi d’assenza dal lavoro in un luogo dove si è consumato un crimine. Assieme all’investigatore con un lungo impermeabile scuro c’è una fedele compagna, ufficiale della polizia, Amy Blunt. In una triste giornata di pioggia, il detective si reca presso una delle case affittate per il periodo estivo/autunnale della cittadina di Pineview, dove durante la notte qualcuno ha tentato il suicidio, o almeno così sembra inizialmente. Una coppia appena trasferita, apprezzata da tutti per la cordialità e l’educazione. Un giallo che nasconde al suo interno un’ottima componente narrativa, formata perlopiù da dialoghi profondi e che non lasciano trasparire immediatamente il finale sconvolgente. Entreremo nella mente del detective che vuole assolutamente trovare un nesso a questo strano evento per far riposare finalmente la coppia deturpata. Gli indizi, le prove e le testimonianze sono abbastanza facili da trovare nel corso del gioco. Infatti le deduzioni del duo investigativo si risolvono in maniera del tutto lineare, visto che si tratta di un’avventura molto narrativa e con un gameplay ridotto all’osso. Michael è un investigatore tutto d’un pezzo, molto simile ad altri personaggi famosi nel panorama cinematografico e delle serie TV. Nella storia non manca assolutamente nulla: ogni minuto è impreziosito da tanti ragionamenti logici, spesso anche emotivi che portano alla risoluzione di questo bizzarro mistero ben architettato dallo sviluppatore.

Rainswept
All’interno del diario è possibile annotare tutto ciò che è stato in precedenza esaminato, così da trovare meglio una pista da seguire con l’omicidio.

La morte porta tristezza, abbandono e delusione. Rainswept è un titolo inaspettato, brillante e con una longevità nelle media. La durata del gioco è di circa cinque ore. Una volta terminato, non si sbloccheranno contenuti speciali o altro, bensì è possibile rigiocare il titolo per scoprire ulteriori dettagli inizialmente tralasciati. L’avventura è condita parecchio di momenti espressivi e visivi con l’ambientazione desolate della città di provincia posizionata in bella mostra: il detective insieme alla spalla si domanda spesso se ciò che stanno conducendo sia giusto, se la vita può avere un senso o la morte è solo un modo per tornare dai propri cari. Sono dei quesiti molto onirici, un po’ paradossali visto l’ambientazione da film poliziesco. Tuttavia la componente emotiva nel gioco è molto preponderante e capace – a chi è piuttosto sensibile con certi temi – di far scendere giù qualche piccola lacrima. Un’esperienza che consiglio fortemente di vivere tutta d’un fiato, in una giornata di domenica apparentemente tranquilla. La storia ha un buon ritmo, nonostante il gameplay sia decisamente basilare: alcune meccaniche provengono dal panorama dalle avventure testuali con i vari punti dove interagire (ruota circolare con interazione, vista o dialogo) e con risposte multiple per seguire la trama in maniera personalizzata. Il protagonista si muove in maniera classica, ovvero con l’analogico sinistro, senza quindi cliccare su un punto specifico.

L’elemento migliore del gioco è la natura intimistica dell’avventura, un percorso non del tutto breve che espone il videogiocatore a fare diverse analisi su se stesso e su quello che lo circonda. Non manca quindi l’autorialità del creativo, quel pizzico di originalità che contraddistingue molte opere indipendenti, un po’ come Stela. L’aspetto visivo in un gioco simile non è l’obiettivo principale, eppure la mancanza di cura potrebbe far storcere il naso a molti. La caratterizzazione dei personaggi è discreta, con una profondità interna travolgente. Il gameplay purtroppo è troppo basilare: non si avverte la stessa premura data invece allo storytelling. I momenti puzzle sono pochi, nello specifico solo due ed entrambi di facile risoluzione. Nelle prime ore di gioco il titolo sembra dimenticarsi di alcuni accorgimenti che sono invece alla base di questo videogioco, proponendo alcune meccaniche da avventura testuale in modo superficiale rispetto all’incipit. Ad esempio, all’inizio si può parlare con la polizia e farsi dare le prove rinvenute nel luogo del delitto, ma subito dopo usciti di casa lo stesso agente innesca un dialogo con risposte multiple per parlare nuovamente dei dettagli trovati prima. Per fortuna si tratta di un caso isolato, che ben presto dimenticheremo per cimentarci nel vivo del gioco con una trama quasi sempre coinvolgente. 

Rainswept
Potremo investigare le persone ed usufruire di un menu per le risposte multiple.

Un punta e clicca bidimensionale intrigante 

Dal punto di vista tecnico e grafico ci sono diversi problemi e/o limitazioni dovute da un budget non ottimale, oltre alla poca esperienza a sviluppare un gioco. Le animazioni sono davvero poche, i personaggi sembrano troppo rigidi rispetto all’ambiente circostante. Non è presente una vera e propria fisica degli oggetti, in questo modo la collisione porta molto spesso a brutte compenetrazioni. Il protagonista in diverse occasioni si sovrappone con altre persone nello scenario ed uno strano bug causa un grave problema di slittamento del detective, rendendolo completamente immobile. I riquadri con i testi assumono spesso proporzioni sbagliate, aumentando o diminuendo in base alla regia e alle inquadrature che cambiano. Visivamente invece è piuttosto elegante con alcuni scorci meravigliosi da guardare, un po’ come le coste marine o le distese brulle della campagna della città di Pineview. Il frame-rate è stabile con qualche piccolo calo nei momenti più concitati, ovvero durante i due eventi puzzle. Per quanto riguarda la componente musicale/sonora, il titolo possiede una colonna sonora molto potente, emotiva e delicata. Il compositore è lo stesso di altri giochi indipendenti come Downfall. Sia all’inizio con l’introduzione che sul finale, la musica riesce ad appassionare e convogliare l’attenzione su questo triste e mesto omicidio. 

Rainswept
L’ambientazione è molto suggestiva, l’unico intoppo è alcune carenze tecniche e grafiche.

In conclusione, Rainswept è un’avventura testuale di un certo spessore, con una trama profonda che tocca continuamente temi delicati come la morte e l’abbandono. Il gioco non è nemmeno disponibile in lingua italiana. Le prestazioni tecniche su Switch non sono le migliori, infatti nelle prime ore di gioco non si avverte la stessa sensibilità nella cura dei dettagli visivi che è possibile provare verso l’epilogo del titolo. Il gameplay è decisamente semplice, un po’ troppo oserei dire: le risposte multiple, due momenti puzzle, gli interrogatori e l’interazione da punta e clicca non può essere sufficiente per considerare un percorso come quello intrapreso da Rainswept soddisfacente dal punto di vista ludico. La componente narrativa invece è ottima, un’evoluzione inaspettata composta da eventi sensibili e molto forti. Disponibile dal 24 luglio 2020 su Nintendo Switch al prezzo di 9.99 euro. Un rapporto qualità/prezzo apprezzabile. Un titolo misterioso senza troppe pretese con una buona storia e con alcuni accorgimenti che faranno sicuramente sorridere l’appassionato di avventure testuali con tinte investigative.

Rainswept
Rainswept – Recensione
PRO
Intreccio narrativo interessante;
Ottima caratterizzazione dei personaggi (scrittura);
Gameplay semplice...
Colonna sonora fantastica.
CONTRO
... e troppo riduttivo per un'avventura testuale;
Tecnicamente mediocre;
Ci sono troppi pochi enigmi.
6.8
Misterioso!