Superliminal

Superliminal – Recensione

Realizzare un puzzle game in prima persona, che risulti adeguatamente bilanciato tra un livello di sfida adatto a tutti e capacità di mettere a proprio agio in giocatore in un ambiente tridimensionale, non è una delle imprese più semplici che possa compiere uno sviluppatore indipendente. Nelle nostre pagine virtuali vi abbiamo già parlato di alcuni esponenti del genere già approdati su Nintendo Switch, ed i primi che mi vengono in mente per qualità e valore ludico sono certamente The Talos Principle, The Turing Test e The Spectrum Retreat. Durante le mie analisi mi sono lentamente reso conto che la grande differenza tra un ottimo gioco ed uno semplicemente valido spesso è conseguenza di quanto gli sviluppatori siano riusciti a creare un mondo 3D credibile e che non portasse mai allo smarrimento a causa della mal gestione della telecamera, magari non in grado di offrire sempre la giusta prospettiva necessaria per la risoluzione dei vari enigmi ambientali. Ma vi siete mai chiesti che cosa accadrebbe se la prospettiva diventasse proprio il punto di forza di un’avventura di questa natura? A quanto pare questa domanda se la sono posta i ragazzi di Pillow Castle Games che, grazie al loro validissimo Superliminal, hanno realizzato da un paio di giorni il loro grande debutto sull’ibrida Nintendo.

Superliminal

Uno dei punti di forza che accomuna i titoli che vi ho citato in apertura è senza ombra di dubbio una componente (meta)narrativa assolutamente di qualità e che è capace di scandire sapientemente il ritmo di gioco durante le numerose sessioni che vedono il giocatore interagire nei modi più disparati con l’ambiente circostante. Sotto questo punto di vista Superliminal non fa alcuna eccezione, anzi ci catapulta fin dal primo istante in un mondo che ben presto si rivelerà essere frutto di un sogno, innescato nella testa del protagonista dal Somnasculpt, un programma sperimentale di ipnosi ideato dal Dott. Glenn Pierce, un personaggio singolare dal quale avremo la possibilità di ricevere numerose pillole durante il nostro lungo percorso fatto di pura illusione.

Quello che sorprende, e soddisfa, il giocatore dall’inizio alla fine dell’avventura è la possibilità di attraversare ambientazioni dove nulla è ciò che sembra, poiché come vi dicevo in apertura l’intera esperienza di gioco si basa sulla sperimentazione del concetto di prospettiva forzata (quel tipo di illusione ottica che permette ai turisti di tutto il mondo di non far mai cadere la torre di Pisa). Superliminal è un gioco particolare, credo che ormai si sia capito, dove qualsiasi cosa cambia a seconda del punto da cui la osserviamo. Quella che da lontano potrebbe sembrare una porta, una via d’uscita, potrebbe rivelarsi tutt’altro una volta che riusciremo ad avvicinarci alla sua superficie. Altri oggetti che ci sembravano così lontani in realtà non è da escludere che siano più vicini di quanto non si potrebbe immaginare, e con la giusta angolazione della telecamera potrebbero tranquillamente materializzarsi tra le nostre mani o fornirci l’indizio necessario per proseguire verso la zona successiva.

Superliminal

Il livello di sfida non si abbandona mai a picchi tali per cui le nostre meningi andranno in fumo, aspetto che in un buon puzzle game non sarebbe necessariamente un difetto, ma ci sarà comunque richiesto di metabolizzare quanto possibile le varie meccaniche che stanno alla base del gameplay, che per nostra grandissima gioia si dimostrano essere sufficientemente varie e mai ripetitive (pericolo che viste le premesse non potevamo escludere a priori). Se all’inizio ci potremo limitare ad afferrare oggetti, aggiustare la telecamera in modo che questi risultino più grandi se riferiti alla superficie più remota della stanza, e lasciarli andare per vederli magicamente rovinare al suolo in tutta la loro imponenza (magari per usarli come scalinata improvvisata), poco per volta lo stesso motore fisico inizierà a prendersi gioco di noi offrendoci punti di vista sempre più astratti ed obbligandoci a pensare fuori dagli schemi.

Devo dire che le battute finali raggiungono picchi di genialità tali da far apprezzare l’intero Superliminal nonostante alcune sezioni siano completamente prive di veri e propri enigmi, e questo è il segnale che i ragazzi di Pillow Castle Games sono riusciti ad andare a segno con la loro idea di partenza. Il punto di svolta dell’avventura avverrà nel momento in cui il protagonista dimostrerà una sorta di consapevolezza nei confronti di ciò che sta avvenendo nella sua mente, riuscendo addirittura a creare una sorta di frattura tra mondi grazie alla quale raggiungere il “dietro le quinte” dei propri sogni. A quel punto l’intelligenza artificiale che governa il Somnasculpt andrà letteralmente in crisi, mettendoci continuamente in guardia sugli effetti collaterali che potrebbero essersi inconsapevolmente innescati e cercando in un certo senso di boicottare il nostro stesso subconscio.

Superliminal

La durata del viaggio offerto da Superliminal non è dei più lunghi, un playthrough completo si può portare a termine in un tempo che difficilmente supererà le 5 ore, ma arrivati ai titoli di coda molto difficilmente sentirete un senso di incompiutezza o più semplicemente che si sarebbe potuto fare di più. Vi è anche la possibilità di rigiocare l’intera avventura per cercare di conquistare i numerosi achievement pensati appositamente per non farci perdere nemmeno uno dei diversi segreti celati nel gioco, e addirittura ciascuna delle macro-aree può essere definita realmente conclusa solamente dopo aver trovato e scaricato tutti gli estintori presenti così come dopo aver attivato tutti gli allarmi antincendio installati. Certo, sono semplici riempitivi che molti di noi (io compreso ad essere onesto) salteranno senza alcun rimorso, però sapere che il team ha dedicato parte dell’attenzione anche nel fattore rigiocabilità è sicuramente apprezzabile.

A livello grafico non c’è assolutamente nulla da criticare, e lo stile minimale adottato si presta assolutamente a questa tipologia di esperienze. Tutti gli ambienti sono puliti e non eccessivamente saturi di dettagli, in modo da far sì che il giocatore possa concentrare la propria attenzione solamente su ciò che è realmente importante. Il comparto audio dal canto suo non è mai invadente, addirittura spesso si fa completamente da parte, e risulta sempre un piacevole accompagnamento. Sotto il punto di vista tecnico, infine, non abbiamo nulla da segnalare e data la natura del gioco riteniamo che la versione Nintendo Switch possa essere assolutamente equiparata alle altre (PC, PS4, Xbox One) in termini qualitativi.

Superliminal

Insomma, Superliminal è un ottimo debutto per i suoi creatori, che hanno saputo confezionare un’avventura piacevole e mai uguale a sé stessa. Nonostante il prezzo di acquisto sia stato fissato a €17.99, leggermente sopra la soglia psicologica per quanto riguarda le produzioni indipendenti, ritengo che il gioco (e gli sviluppatori ovviamente) valga ogni centesimo al quale viene venduto. Se amate i puzzle game in prima persona non troppo impegnativi ma comunque validi e ricchi di enigmi particolari io vi consiglio di non farvi sfuggire questo ottimo esponente del genere, per quanto mi riguarda si è meritato assolutamente di far parte della mia enorme softeca digitale ed anche voi non vi pentirete del vostro imminente acquisto!

Superliminal
Superliminal – Recensione
PRO
Componente narrativa ottima
Idea di base valida e ben sfruttata
Gameplay vario ed appagante
Comparto estetico piacevole
CONTRO
Nonostante sia un puzzle game alcune sezioni di gioco sono completamente prive di veri e propri enigmi
Nessun enigma vi farà davvero spremere le meningi
8.3
Dietro le quinte di un sogno