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VirtuaVerse – Recensione

Il cyberpunk è sicuramente un genere che appassiona molti (e non solo quelli che si sono lasciati conquistare da quel film di Super Mario datato 1995). Le caratteristiche che lo contraddistinguono sono effettivamente interessanti, mostrando un tipo di sci-fi che si muove su cardini relativamente ricorrenti: un futuro non troppo distante dove la tecnologia non è solo entrata a far parte di ogni piega della vita quotidiana, ma anche dei corpi e delle menti delle persone: il confine tra macchina ed essere umano si fa più sottile, diventando difficile dire dove comincia uno e finisce l’altro. Mentre una grossa fetta di giocatori aspetta con impazienza Cyberpunk 2077 di CD Projekt Red, ci sono altre esperienze ambientati in mondi cyberpunk che necessitano un’occhiata, anche solo per il modo interessante in cui i vari mondi vengono dipinti. Ma invece che rpg con mappe enormi piene di quest e cose affini, si vedono una serie di punta-e-clicca  che riesce a incarnare lo spirito del genere e proporre esperienze decisamente interessanti. Infatti, tempo fa, abbiamo visto insieme la versione Nintendo Switch di The Red String Club, dove il giocatore impersona un barista che suo malgrado si ritrova invischiato in un complotto per il controllo della mente della popolazione, in un mondo governato da una corporazione che produce dispositivi per il controllo delle emozioni. Il gioco prodotto da Devolver, attraverso una scrittura sopraffina e stratagemmi di game design molto eleganti,  è in grado di creare un’esperienza tanto minimale quanto profonda e complessa. Sulla stessa lunghezza d’onda, oggi andiamo a vedere insieme VirtuaVerse, nuovo gioco punta-e-clicca a tema cyberpunk.

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Sicuramente, la prima cosa che colpisce appena si avvia il gioco è l’ambientazione con caratteri molto spiccati e che dimostrano una personalità molto marcata. Gli sviluppatori si dimostrano particolarmente capaci di ricreare uno scenario cyberpunk, e l’uso di una grafica a 16-bit aggiunge da una parte dei colori forti e decisi, dall’altra contribuisce a rendere l’atmosfera generale del genere di riferimento. VirtuaVerse segue le vicende di Nathan, hacker e contrabbandiere di hardware antico, il quale una mattina, svegliandosi, nota che la compagna Jay, famosa artista di graffiti, è sparita. Ed è così che la storia ha inizio.

In termini generali, la trama sembra inizialmente riassumersi in un ragazzo incontra una ragazza che sparisce e quindi il ragazzo parte alla sua ricerca. In pieno stile cyberpunk, Nathan si ritrova ad affrontare un complotto contro un’Intelligenza Artificiale malvagia. In definitiva, VirtuaVerse racconta una storia interessante, con picchi di umorismo e citazioni più disparate. Questo sistema narrativa solido è accompagnato da una struttura ludica che ripresenta tutte le caratteristiche dei punta-e-clicca vecchia scuola. Il giocatore deve ispezionare con scrupolo le varie schermate, interagendo con l’ambiente ed i personaggi presenti, raccogliendo informazioni ed oggetti che permettono in finale di trovare la soluzione al puzzle di turno. Questo perché, esattamente come succedeva con giochi del calibro di Syberia, ciò che scandisce il ritmo di gioco sono precisamente i vari puzzle ed enigmi, risolti i quali, si può quindi progredire nella storia.

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Nonostante tutto, si può dire che i puzzle sono di discreta fattura, anche se alcuni sono forse un po’ troppo non necessariamente difficile. In ogni caso, questo piccolo difetto si può vedere dalla prospettiva dei punta-e-clicca vecchia scuola, dove puzzle la cui soluzione risultava fin troppo creativa per trovarla senza l’aiuto di qualche guida erano all’ordine del giorno. Per questo, VirtuaVerse si può quasi definire come una vera e propria lettera d’amore cyberpunk al genere dei punta-e-clicca vecchia scuola, tanto da riproporre anche le (quasi) problematiche che questi giochi avevano. Infatti, pure in VirutaVerse il backtracking a volte è spietato, e spesso e volentieri il giocatore si ritroverà a cliccare su tutto ciò che c’è sullo schermo, non tanto perché c’è effettivamente qualcosa che cattura l’attenzione, ma perché un’oggetto che sembra completamente inutile e senza senso potrebbe essere la soluzione ad un puzzle. Di conseguenza, questo fa rallentare il ritmo di gioco, rendendo qualche sessione forse un po’ più pesante di un’altra.

Per fortuna, ad aiutare il giocatore durante i momenti di riflessione, c’è una colonna sonora dai vaghi sentori vaporwave semplicemente deliziosa, tanto da rappresentare decisamente uno dei punti di forza di VirtuaVerse. Dal punto di vista tecnico, VirtuaVerse non è sicuramente un gioco che pesa o sul processore o sulla scheda grafica, ed infatti non si è avuto problema di alcun tipo in corso di recensione.

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In conclusione, VirtuaVerse è un punta-e-clicca molto valido, con un mondo di gioco con una personalità dirompente, ed una storia che riesce comunque a reggere bene nel corso dell’esperienza. Proponendosi come un vero e proprio punta-e-clicca vecchia scuola, VirtuaVerse soffre degli stessi problemi che questo tipo di giochi avevano: pixel-hunting (cioè scandagliare ogni singolo pixel sullo schermo per trovare l’interazione con un qualcosa che potrebbe rappresentare la soluzione di un enigma), backtracking a volte spietato, ed alcuni puzzle un po’ troppo oscuri. Gli appassionati del genere non avranno assolutamente nessun problema nel proseguire nel gioco, e i difetti appena elencati neanche appariranno come tali, tanto si è abituati a questo tipo di struttura videoludica. Chi invece si approccia a questo genere attirato dall’estetica di VirtuaVerse, potrebbe incontrare una leggera frustrazione qui e lì. Al tempo stesso, la bontà generale dell’esperienza fa perdonare gli angoli meno smussati della struttura di VirtuaVerse, grazie ad una storia in definitiva interessante, un mondo di gioco affascinante con una colonna sonora che riesce ad accompagnare il tutto e a condirlo con quel qualcosa in più, che è sempre molto ben gradito.

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VirtuaVerse – Recensione
PRO
Mondo di gioco affascinante
Colonna sonora bellissima
Storia interessante
CONTRO
Ritmo di gioco a volte rallentanto dall'impianto generale della struttura di gioco
7.9
Punta-e-clicca molto valido