Indiecalypse

Indiecalypse – Recensione

Se c’è una cosa difficile al giorno d’oggi questa è sicuramente fare lo sviluppatore indipendente. Nonostante i tool a supporto di attività di questo tipo siano sempre più versatili ed “user friendly”, quando si parla di videogame c’è sempre da tenere conto di un mercato sempre più competitivo che non lascia scampo a chi vi si introduce con la tecnica del “fai da te”. Sono necessari investimenti, anche se di entità minore rispetto a progetti molto più imponenti quali i tripla A, ed il più delle volte non guasta finire sotto l’ala di un publisher che oltre a dare supporto di ogni tipo potrebbe trasferire sul team di sviluppo quella che è la sua reputazione a livello globale. Il gioco del quale vi parlerò in questo articolo vuole proprio sensibilizzare il giocatore su questa tipologia di tematiche, facendoci vivere in prima persona le peripezie di un gruppo di tre giovani sognatori che decidono di unirsi per fondare una software house indie. Non a caso lo stesso progetto, il cui nome Indiecalypse da solo mette le mani avanti sul messaggio che vuole trasmettere, è diventato realtà dopo una fortunata campagna Kickstarter ed il duro lavoro di JanduSoft, in questa occasione con il doppio ruolo di sviluppatore e publisher. Indiecalypse risulta essere un gioco molto carismatico, ricco di rimandi alla cultura nerd, e che durante il suo percorso ci stuzzicherà con una gran quantità di momenti ispirati a quelli che sono gli indie più di successo nell’ultimo decennio; riuscirà egli stesso ad entrare di diritto in questa lista? Scopriamolo assieme.

Indiecalypse
Ecco a voi la faccia di chi crede che realizzare un videogioco (di qualità) sia un’impresa alla portata di chiunque.

Una delle doti più spiccate di Indiecalypse, che vi piaccia o meno il black humor, è sicuramente la componente narrativa. Sotto questo punto di vista il team di sviluppo ha voluto confezionare una storia eccentrica che, nonostante non spicchi mai per originalità, riesce sempre a stuzzicare l’attenzione di coloro che conoscono molto bene il mondo degli indie. C’è n’è davvero per tutti i palati, tra easter egg più o meno velati e battute che solo un gamer di vecchia data può cogliere, quindi se in questi ultimi anni non avete mai avuto il piacere di possedere una console forse non riuscirete a godervi completamente l’avventura. C’è anche da dire che talvolta il team di sviluppo si è spinto un pò troppo oltre la linea del buon gusto, scadendo nella violenza gratuita, e che quindi se vi ritenete persone “sensibili” potreste ritrovarvi a non gradire alcuni passaggi della narrazione.

Fatta questa doverosa premessa, in Indiecalypse seguiremo le peripezie di Jack, Ethan e Violet, un trio di aspiranti sviluppatori uniti dal destino per portare alla luce un progetto ricco di criticità, tra violazioni di copyright e contenuti non adatti a tutti, e che faranno di tutto per portare a termine il loro sogno di gloria. I tre giovani avranno modo di essere introdotti poco per volta, lasciando al giocatore la possibilità di entrare in sintonia con ciascuno di loro con i giusti tempi. Il primo del quale impareremo a conoscere le “doti” è proprio Jack, un nerd convinto di essere lo sviluppatore più in gamba del Mondo. Quando la dura verità, sotto forma di compito in classe fallito causa copiatura (ma tutti sappiamo che non è così, vero?), gli si paleserà in faccia il ragazzo farà una scelta (quella di scappare di casa) che gli cambierà la vita in maniera definitiva. E’ conoscendo Ethan, aspirante compositore, e Violet, eccezionale disegnatrice, che il trittico potrà finalmente concretizzare le proprie speranze. Ciascun membro del team avrà modo di farsi conoscere grazie anche al suo particolare background narrativo e culturale, così come grazie alle abilità specifiche, ritagliandosi i giusti spazi all’interno della manciata di ore necessarie a portare a termine l’avventura.

Indiecalypse
I nostri “eroi” si incontreranno poco per volta lungo il loro viaggio, unendo le forze verso un obiettivo comune.

Fino a qui tutto bene, la narrazione può piacere o non piacere a seconda dei gusti e della sensibilità personale, ma nel complesso riteniamo lo spirito del gioco perfettamente in linea con il messaggio che vuole essere trasmesso, riuscendo quasi a sfondare la famosa quarta parete in certe situazioni specifiche. Quando invece andiamo ad analizzare l’aspetto puramente del gameplay, beh, parliamone…

Nell’insieme Indiecalypse è una sorta di avventura punta e clicca molto basilare, nella quale le operazioni che dovremo compiere saranno limitate nello spazio e nella quantità di oggetti da gestire. Non esiste nemmeno un inventario con il quale interagire, sintomo che dopotutto non è questo aspetto del gioco quello su cui JanduSoft ha deciso di concentrarsi. Quello che invece è l’intento dello sviluppatore è di intramezzare i numerosi momenti di gioco con dei minigame, più o meno ispirati, che si rifanno al limite del plagio più spudorato ad altri titoli del panorama indipendente. E’ così che ci ritroveremo all’interno di The Binding of Jack, che ricalca alcuni momenti chiave della storia di Isaac; Enter the Classgun, altro “spara spara” ispirato al capolavoro pubblicato da Devolver Digital; Mortal Daddy, Cooking Roach, Jack Trip, ed un totale di 25 minigiochi che talvolta ci faranno divertire ed altre volte non ci faranno altro che sperare di arrivare presto alla loro fine. Personalmente ho trovato alcuni di questi molto divertenti, ma questo a causa della bontà del gameplay del titolo al quale si rifacevano, mentre in altre occasioni la loro presenza l’ho ritenuta fine a sé stessa. Alcuni durano addirittura solamente una manciata di secondi, e si rivelano semplici riempitivi dei quali si poteva tranquillamente fare a meno.

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Jack Trip, uno dei minigiochi di Indiecalypse. Quando (e se) lo proverete non potrete non riconoscere l’iconico motivetto di sottofondo.

Tralasciando il fattore soggettivo dei minigiochi, che possono piacere come no a seconda dei gusti personali, bisogna segnalare l’assoluta incomprensibilità di alcuni dei tutorial che li precedono. Generalmente questi non sono accompagnati da alcun tipo di testo, e risultano talmente criptici che l’unico modo per comprendere realmente le dinamiche è quello di avviarli ed affidarsi ad un pò di sano trial and error. Se per le sezioni che richiamano titoli famosi e molto conosciuti generalmente bastano un paio di tentativi, per altre devo ammettere di aver faticato non poco per coglierne l’obiettivo e, di conseguenza, lo spirito.

Altra pecca che potrebbe non far piacere ai nostri connazionali è la completa mancanza di una localizzazione italiana. La mole di testi da leggere non è indifferente, e l’importanza della narrazione (che ripetiamo è l’aspetto principale del gioco) potrebbe finire in secondo piano per i poco avvezzi alla lingua anglosassone, finendo per dare più risalto ai difetti della produzione sopracitati.

Indiecalypse
In Indiecalypse le citazioni si sprecheranno, peccato che non tutte vi faranno necessariamente piacere.

L’aspetto sul quale, invece, non abbiamo nulla da criticare è proprio il comparto estetico. L’intero aspetto del gioco è piacevole, dal character design alle ambientazioni, e le cutscene raggiungono picchi di ispirazione grazie ad uno stile di disegno che ci fa credere di essere costantemente all’interno di un vero e proprio cartone animato. Per quanto riguarda Nintendo Switch, inoltre, non abbiamo da segnalare né bug né imprecisioni del motore di gioco, che si è sempre dimostrato fluido e reattivo. Se proprio dovessi trovare un pelo nell’uovo forse citerei i frequenti caricamenti che, seppure di durata sopportabile, potevano essere ridotti vista la non eccessiva ampiezza delle sezioni di gioco.

In conclusione, Indiecalypse non è certo un capolavoro, però è riuscito nelle sue (seppur poche) ore di gioco ad intrattenerci con alcune trovate interessanti e particolarmente ispirate. Il vero peccato è l’incostanza nel livello di qualità sia dei minigiochi che della narrazione, che in più di un’occasione cade in molti cliché oppure si addentra forse un pò troppo nel black humor più becero. Un titolo che poteva certamente fare (molto) di più ma che trova nel prezzo di vendita, fissato a €12.99, il giusto compromesso. Se siete persone particolarmente sensibili vi consigliamo di starne alla larga, in caso contrario per lo meno dategli la possibilità di entrare a fare parte della wishlist del vostro account Nintendo.

Indiecalypse
Indiecalypse – Recensione
PRO
Comparto estetico di ottima qualità
La trama, seppure mai troppo originale, riesce a comunicare il messaggio degli sviluppatori
Le personalità dei tre protagonisti sono ben delineate
Molti easter egg e citazioni, che faranno la gioia dei veri nerd
CONTRO
Alcuni momenti della narrazione scadono nel black humor fine a sé stesso
Non tutti i minigiochi sono realmente ispirati
Mancanza della lingua italiana
Il tutorial dei minigiochi andrebbe ripensato
6.7
Tre giovani marmotte indie