The Outer Worlds Switch

The Outer Worlds – Recensione della versione Switch

Nelle oscure ed imperturbabili pieghe dell’universo, naviga senza meta un’astronave colma di coloni addormentati. La destinazione risulta ancora ignota ed il tempo inesorabile trascorre: i macchinari hanno sostituito l’equipaggio e per anni si è raccontata la storia di un mezzo spaziale in grado di ospitare centinaia di persone pronte per essere inserite in un nuovo pianeta tutto da occupare. L’uomo ha sempre voluto raggiungere vette elevate, capaci di colmare quel vuoto atavico che si chiama “conoscenza”; senza di essa, non esisterebbe il mondo per come lo viviamo. Alcune imprese, come lo sbarco sulla Luna, resteranno negli annali della storia dell’essere umano. La rincorsa alla colonizzazione di altri mondi è un obiettivo che nella seconda metà del novecento sembrava una soluzione interessante (specialmente per il popolo Americano), ma che poi nel tempo è cambiata con altri risvolti fino ad arrivare ai giorni nostri grazie al filantropo Elon Musk. The Outer Worlds di Obsidian Entertainment, gli stessi che hanno dato la luce ad uno storico ed amatissimo RPG spin-off (tratto dalla serie principale post-apocalittica in mano a Bethesda) di nome Fallout: New Vegas, è il nuovo gioco di ruolo in prima persona fantascientifico di punta della software house Americana. Il processo creativo del gioco che ha portato ad un titolo Sci-Fi con l’impronta dei vecchi Fallout ha visto un’evoluzione non indifferente, che ha raccolto tutti gli appassionati del genere sotto un unico vessillo: l’aspettativa verso questo gioco di Obsidian è rimasta molto alta e fedele ai comunicati originali degli stessi sviluppatori, nonostante il titolo sia già uscito lo scorso ottobre sulle principali console e PC. Noi di GameScore abbiamo avuto l’occasione di provarlo su piattaforma PC e di giocarlo al massimo del suo potenziale (qui di seguito trovate il link con la recensione).

Il tema portante di questo nuovo gioco di Obsidian è la colonizzazione di altri pianeti, come risultato di un fatto storico alternativo accaduto nei primi anni del novecento e dopo una spiacevole situazione legata al Presidente degli Stati Uniti. Adesso l’essere umano ha la possibilità, oltre che le risorse tecnologiche, di poter viaggiare nelle profondità dello spazio e di potersi ibernare per non affrontare mentalmente e nell’inconscio il lungo tragitto per anni. Dietro a questo particolare avvenimento, ci sono diverse persone che puntano ad avere una certa predominanza economica anche in altri sistemi solari e/o pianeti, distaccandosi così dalla supremazia della Terra. Il tutto è condito da tantissimo umorismo, molto simile ad una commedia divertente interspaziale: ogni dialogo è opportunamente studiato per far sbellicare dalla risate i fan più addentrati nelle cultura nerd/videoludica con parecchie citazioni e battute goliardiche. The Outer Worlds è finalmente pronto, essendo uscito il 5 giugno 2020, ad approdare sulla console ibrida Nintendo Switch. Il porting è stato curato interamente da Virtuos Studios, sviluppatori di Singapore che hanno realizzato la versione su Switch di Dark Souls Remastered, e pubblicato da Private Division. Questa travagliata conversione, non essendo uscita precedentemente a causa dell’emergenza sanitaria Coronavirus (Covid-19), ha destato particolare attenzione sulle grandi possibilità da parte del team a capo del porting su come far girare il gioco in maniera pressoché identica alle versioni sulle altre console anche su Switch. Andiamo dunque a scoprire in questa nuova recensione cosa ne pensiamo del porting e della grande commedia spaziale targata Obsidian.

The Outer Worlds Switch
Il gameplay è notevolmente migliorato grazie alla funzione dei controlli di movimento dei Joy-Con.

A bordo della nave Speranza

Il primo sentimento che è possibile provare guardando The Outer Worlds è di immenso stupore. L’ambientazione, così come la scrittura dell’interno comparto narrativo, risulta essere qualcosa di veramente eccellente e decisamente ben approfondito. Gli standard della software house sono stati ampiamente mantenuti, proponendo una formula di gioco accattivante e contestualizzata al futuro alternativo imbastito come grande universo di trama. Gli elementi che legano quest’ultimo titolo ad altre opere come New Vegas sono diversi, ma in maniera preponderante è l’anima da RPG con una mole di dialoghi e scelte multiple vastissime. Nelle prime fasi introduttive del gioco, il videogiocatore è chiamato a creare e personalizzare come meglio crede il suo alter ego. La caratterizzazione del protagonista è molto importante, poiché, oltre a richiedere maggior attenzione nel distribuire i punti a disposizione per dare una connotazione “più realistica” (ridefinita nei canoni da gioco di ruolo con la “classe”) del proprio personaggio, è possibile modificare parecchio l’aspetto esteriore e visivo. Ogni personaggio può essere reso più attraente con comportamenti “scorretti o sovversivi”, oppure fornendo delle risposte di indole buona e/o altruista. Qualunque scelta iniziale intrapresa per muovere il vostro protagonista nelle prime fasi del titolo, durante il corso dell’avventura è possibile accumulare punti esperienza (così anche dei punti caratterizzazione/abilità) e continuare a “personalizzare” l’allineamento generale su più fronti, in modo da rendere il proprio alter ego sempre più responsivo in tantissime circostanze diverse. Ad esempio, una volta scelto il ramo “medico” ed usato le sue caratteristiche innate, nessuno vi vieta di seguire un altro “stile” come quello del combattente con armi a distanza per migliorare il colpo critico con la pistola.

Obsidian ha abituato il proprio pubblico a vivere delle esperienze videoludiche con dei ritmi di gioco “mutevoli”, ovvero con svariate fasi narrative che si alternano a concitate sezioni di gameplay, lasciando a quest’ultimo la giusta importanza per la risoluzione di una missione. The Outer Worlds è un titolo molto ambizioso, con una componente autoriale molto incisiva e che punta immediatamente ad una narrativa da commedia fantascientifica. L’essere umano, dopo aver visto il mancato assassinio dell’allora presidente degli Stati Uniti William McKinley, ha intrapreso una serie di eventi alternativi che l’hanno condotto a colonizzare un nuovo sistema solare, precisamente in una colonia appena insediata con il progetto “espansione”  chiamata Emerald Vale (in italiano è stata tradotta in Valle dello Smeraldo). Una megacorporazione adesso detiene i diritti commerciali e politici della regione, proponendo uno stile di vita votato semplicemente al lavoro e al pagamento forzato delle tasse e della sanità. Perfino il posto al cimitero richiede un dovuto sussidio monetario da pagare il prima possibile. Nelle varie transizioni che hanno portato l’essere umano a ormeggiare nello spazio con navi immense, una nello specifico si è arenata nei pressi della regione colonizzata con l’impossibilità momentanea di muoversi. L’intero equipaggio è stato opportunamente addormentato per consentire il balzo interspaziale superando la velocità della luce. Un bizzarro componente (Phineas Welles, uno scienziato ricercato della corporazione) appena introdotto nella colossale nave Speranza risveglia dal suo torpore glaciale il protagonista dell’avventura, che ignaro viene gettato nella superficie orbitale del nuovo pianeta, Terrarium 2.

Una mentalità estremamente capitalista ha reso l’universo alternativo della razza umana un luogo poco vivibile, dunque molti (i cosiddetti anarchici) stanno sfuggendo da questa supremazia per trovare un posto da chiamare finalmente “casa”. Durante il corso dell’avventura, avremo l’occasione di parlare con parecchi esponenti diversi delle varie fazioni, corporazioni e persino alieni. L’aspetto sicuramente migliore del gioco è la componente narrativa molto approfondita, che tocca vette inaspettate nella seconda parte del titolo. Gli eventi, come nei classici RPG di Obsidian, vengono in parte cambiati dalle nostre risposte o dalla strada “ruolistica” che intendiamo perseguire. La complessità del mondo di gioco è fantastica, poiché imbastisce situazioni sempre diverse, quasi al limite del surreale e che per certi aspetti sfuggono dai canoni delle “solite fetch quest secondarie” dove bisogna muoversi da un punto, prelevare qualcosa e consegnarlo di conseguenza ad un personaggio casuale. The Outer Worlds è un titolo molto coinvolgente nella storia e capace di incuriosire per le tante terminologie o meccaniche presentate. Il gioco è localizzato in lingua italiana, tranne per il doppiaggio disponibile solo in inglese. Inoltre, nella versione su Switch, gli sviluppatori hanno scelto di dare come opzione la possibilità di modificare la grandezza del testo anche in maniera considerevole, così da permettere a tutti di leggere senza problemi in modalità portatile.

The Outer Worlds Switch
Pur avendo alcuni problemi tecnici evidenti, il colpo d’occhio rimane!

Un RPG stratificato e sarcastico

Per andare incontro alle caratteristiche principali della console ibrida Nintendo, gli autori del porting (Virtuos Studios) hanno implementato la funzione dei “movimenti di controllo” da parte dei Joy-Con. Infatti sarà possibile scegliere due opzioni diverse per migliorare l’esperienza e la resa finale del gioco con l’utente: la prima riguarda l’attivazione del giroscopio per muovere la visuale in prima persona del personaggio, mentre l’altra permette di utilizzare i movimenti dei controller di Switch solamente nella schermata di mira con l’arma a distanza o melee. Una soluzione davvero intrigante e piena di spunti, perché può adattarsi a tutte le esigenze del giocatore e dare un maggior senso di libertà nel controllo. La padronanza del personaggio in The Outer Worlds è tutto, così come la caratterizzazione e la scelta importante delle abilità. Seguendo la trama, ad un certo punto sarà possibile aggiungere nuovi personaggi al party e così avere “parzialmente” controllo anche delle loro statistiche. Il compagno ha anche un pannello di gioco visibile su schermo e che è possibile utilizzare con il d-pad (controllo direzionale), con i seguenti comandi: attacca, proteggi e posizionati qui. Può capitare durante gli scontri a fuoco con i predoni o alieni di non avere la meglio (a causa di un livello non ancora conforme con la zona), e quindi di rischiare di perdere il fedele amico del gruppo: in questo specifico caso, il personaggio non può essere resuscitato con il classico medikit con l’Adreno (una droga che può essere iniettata o inalata). Dovrete uccidere tutti e attendere qualche secondo, affinché il compagno possa svegliarsi da terra e raggiungervi.

Il titolo è un RPG sparatutto in prima persona (FPS) davvero ben realizzato e con un gunplay convincente, anche su Switch grazie ai comandi di movimento. Il risultato è quello di un gioco molto divertente, specialmente in situazioni dove è necessario passare velocemente tra arma melee a pistola o fucile. Inoltre, a differenza di Fallout con il sistema VAT che consente di mettere in pausa il gioco e avere a disposizione delle statistiche per comprendere dove colpire, in The Outer Worlds il giocatore può usare una abilità speciale chiamata la “Dilatazione Tattica del Tempo“, rallentando così il tempo per alcuni secondi (si può migliorare ovviamente l’abilità e renderla più duratura) e offrendo un vantaggio tattico considerevole. Dopo aver superato la prima zona di Terrarium 2, questa condizione viene intesa (ed esplicitata dallo scienziato a bordo della Speranza) come un malessere post-traumatico dovuto dallo scongelamento preventivo. Il gioco propone svariate aree dove potersi cimentare in questa abilità innata, oltre a presentare una varietà curiosa di nemici da affrontare. Come in altri titoli RPG sparatutto, esiste il fuoco amico e colpire qualcuno della confederazione o un PNG comporta una reazione negativa (e mancato obiettivo) del malcapitato. L’inventario è davvero ampio e facile da esplorare, con delle sotto-categorie importanti che evidenziano gli oggetti che possiamo riciclare per “migliorare” tramite il tavolo da lavoro le armi a disposizione.

L’universo dietro The Outer Worlds è molto approfondito con sotto trame da seguire o aree inedite da scoprire durante il viaggio. Lo scopo è quello di trovare un oggetto particolare per aggiustare l’astronave e ripartire al più presto, sotto la guida del famigerato scienziato ricercato. Le mappe di gioco sono diverse, poiché è possibile esplorare più mondi per seguire la storia, nonostante non siano del tutto corpose come un open world. Per spostarsi velocemente da una zona all’altra, si può usufruire del viaggio temporale. Il gioco ha una longevità piuttosto nella media, dopotutto la campagna si conclude in circa venticinque ore (senza considerare una buona parte delle quest secondarie). L’esplorazione è un altro degli aspetti più interessanti, con una buona varietà di location colorate e con una flora e fauna sicuramente atipica. Il character design dei nemici è singolare e originale, ottima anche la ricostruzione degli ambienti interni delle case o strutture.

The Outer Worlds Switch
Graficamente e tecnicamente sottotono: le texture faticano a caricare ed il frame-rate è instabile.

Scatena la tua fantasia in epiche battaglie interspaziali… ma con difficoltà su Switch

Per quanto si possa amare e apprezzare dal punto di vista del gameplay molto approfondito, The Outer Worlds su Switch è tecnicamente sottotono. Si tratta, senza mezzi termini, di un porting fatto a metà: da un lato abbiamo alcune funzionalità esclusive ben implementate come quella legata ai Joy-Con e alla possibilità di modificare la dimensione dei testi, e dall’altra una struttura tecnica quasi scandalosa. Le texture sono in bassa risoluzione, oltre ad avere dei tempi di caricamento troppo alti rispetto al normale. Ci troveremo ad attendere quasi una manciata di secondi per vedere un’insegna “parzialmente” definita, ma pur sempre sgranata. Il dettaglio grafico è molto basso, non sembra esserci stata la stessa cura che si è riservata nel raffinare invece il comparto musicale/sonoro perlopiù ottimo e fedele all’originale. Le tante limitazioni rendono The Outer Worlds su Nintendo Switch un gioco di bassa caratura, un’esperienza sicuramente da scartare per chi ancora non ha avuto l’occasione di provarlo altrove. Il frame-rate è un altro elemento castrato con cali considerevoli nelle scene più concitate e con tanti nemici su schermo, così come la risoluzione generale incostante (spesso in negativo). In modalità portatile qualcosa effettivamente migliora, avendo uno schermo più piccolo della TV e con un dettaglio grafico inferiore, anche se purtroppo non riesce mantenere stabile il livello qualitativo per tutta l’avventura, mostrando molte delle volte compenetrazioni e un pop-up frequente degli oggetti scenici.

The Outer Worlds Switch
Ottima la possibilità di modificare la dimensione dei testi: un valore sicuramente aggiunto per giocare in portatile.

Il peso del gioco su Switch è un dato da non trascurare, poiché occuperà la memoria della console con circa 13,7 GB (molto simile alla versione digitale di Xenoblade Chronicles Definitive Edition). Come accaduto con il gioco uscito di recente su console ibrida Nintendo dedicato a The Witcher 3, l’eventuale supporto post-lancio non può che essere una soluzione ottima e decisiva per il prodotto. I problemi che affliggono il titolo di Obsidian non sono indifferenti e possono veramente condurre il giocatore a cambiare strada, optando per piattaforme dove il gioco gira meglio. In conclusione, The Outer Worlds su Switch è un gioco mediocre, troppo limitato per esprimere realmente tutto ciò che ha in serbo e veramente possiede. Il gameplay stratificato, la trama da commedia divertente e alcuni accorgimenti sono però gli elementi portanti del titolo, ma che vengono ancora una volta oscurati da un livello tecnico negativo. Disponibile attualmente al prezzo di 59,99 euro sull’eShop Nintendo. Un rapporto qualità/prezzo non classificabile, a causa di quanto detto. Nella speranza dunque di poter ricevere una patch risolutiva, il consiglio è quello di attendere un considerevole calo di prezzo per provarlo dignitosamente in portabilità. Un porting che non rende purtroppo giustizia ad un gioco ottimo.

The Outer Worlds - Nintendo Switch
  • Un gioco di ruolo dalla trama dinamica: secondo la migliore tradizione della Obsidian, il tuo approccio a the outer Worlds dipende interamente da te
  • I tuoi difetti ti rendono grande: una delle novità introdotte da the outer Worlds è il meccanismo dei difetti. Un eroe interessante è definito anche dai difetti che lo contraddistinguono
  • Guida i tuoi compagni: durante le tue peregrinazioni nella colonia più remota incontrerai una serie di personaggi che vorranno unirsi al tuo equipaggio. Dotati di abilità esclusive, questi compagni hanno tutti una propria missione personale, motivazioni e ideali

Ultimo aggiornamento: 2023-12-05 at 15:24

The Outer Worlds Switch
The Outer Worlds – Recensione della versione Switch
PRO
Trama ottima e piena di spunti originali;
Ambientazione fantascientifica meravigliosa;
Gameplay interessante e stratificato;
Ottimo gunplay e gestione dell'inventario;
Caratterizzazione del personaggio molto buona.
CONTRO
Tecnicamente mediocre;
Pieno di bug e compenetrazioni;
Il frame-rate è troppo instabile nelle situazioni più concitate e con tanti nemici;
Un porting troppo superficiale.
6.7
Un porting fatto a metà!