STONE

Stone – Recensione

Appena ho avuto la possibilità di recensire Stone mi ci sono fiondato ed il motivo era semplice; volevo proprio provare un gioco della famiglia dei walking simulator per meglio capire questo genere. Dopo averlo completato, la domanda che ancora mi ronza nel cervello è proprio questa: ma possiamo considerare i walking simulator dei veri e propri videogiochi? Secondo il mio parere rientrano appieno nel mondo videoludico ma avvicinandosi maggiormente a dei film interattivi; delle avventure lineari in cui è il programmatore che ha creato il gioco a condurci fino al finale affidandoci solo alcune decisioni ed il movimento del protagonista.

Stone
Eccolo, il nostro panciuto koala Stone!

E’ sicuramente una deriva interessante ma che può far storcere il naso ai puristi e tutto ciò mi ricorda i cari e vecchi libri game che anch’essi si distanziavano dai libri classici proponendo una nuova struttura seppur rimanendo nella macro categoria dei libri. Ma c’è una cosa che accomuna sia il mondo del videogames che quello dei libri ed è la voglia di appassionare il fruitore finale e poco importa se la scelta per raggiungere quest’obiettivo sia allontanarsi dai canoni e abbracciare nuove filosofie anzi ben vengano idee nuove e voglia di rivoluzionare meccaniche a volte troppo ancorate al passato.

Stone è una piccola avventura indie creata dalla software house Convict Games nata nel 2017 e con sede a Victoria in Australia; se andate sul loro sito e leggete le loro fonti di ispirazione capirete subito cosa ci ritroviamo tra le mani. Nomi come Tarantino, Bukowski, Kubrick e Disney non sono messi li a caso ed è proprio da queste forti influenze che è nato un qualcosa di tanto bizzarro come Stone che ha debuttato nel 2018 su Steam, Xbox e dispositivi iOS per poi, proprio in questo periodo, approdare sulla piccola di casa Kyoto, l’inarrestabile Switch.

Stone
E si va in disco… ma prima due tiri di joint!

Un koala davvero bizzarro!

Premetto col dire che Stone non è per tutti e se siete amanti di cartoni satirici come i Griffin o South Park allora troverete pane per i vostri denti; abbiamo linguaggio scurrile, abbiamo humour nero, abbiamo allusioni sessuali e dulcis in fundo alcool e droghe. Al centro di tutto questo c’è il nostro strambo protagonista, un koala di nome Stone, vestito come il peggior rapper di Detroit con ai piedi delle infradito e che ama alla follia alcool e droghe.

Il nostro panciuto amico è un detective e suo malgrado si trova ad indagare sulla scomparsa, dopo una nottata di follie, della sua dolce metà. In preda alla più classica amnesia post hangover, il nostro Stone dovrà girare in alcuni luoghi per ricostruire la serata precedente e cercare di ritrovare la sua compagna. Partendo dalla nostra abitazione potremo visitare un losco bar, una discoteca tecno ed altri luoghi infarciti di assurdi personaggi con cui interagire.

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Diciamo che alcuni personaggi sono poco riusciti…

Ovviamente non tutto è lasciato al caso e la storia scorre in maniera piuttosto lineare con una pallina che compare dove potremo compiere alcune azioni permettendoci un esplorazione comunque guidata. Non troveremo enigmi, non ci sono nemici da affrontare a suon di pugni ma dovremo semplicemente camminare e dialogare con alcuni personaggi per indagare sul mistero; vi basteranno una manciata di ore per fare luce sul tutto e terminare il gioco.

Stone
Io direi di andare a premere il tasto R… beviamo!

Breve ma serviva maggior mordente!

Proprio questa bassa durata che si lega a doppio filo ad una bassa rigiocabilità rende Stone un gioco quasi incompleto e che alla fine lascia l’amaro in bocca; con un maggior lavoro si poteva rendere il tutto molto più interessante. Graficamente il gioco è gradevole con uno stile cartoon davvero ben proposto, i personaggi sono ottimamente disegnati e le loro animazioni sono perfette; peccato gli ambienti che risultano spogli e poco ispirati con pochi particolari rendendo il tutto abbastanza anonimo.

Il gameplay di Stone è quello tipico dei walking simulator e gli amanti di questo genere sapranno apprezzarlo; dovremo camminare, interagire con alcuni oggetti e dialogare con alcuni personaggi ma si ha sempre la sensazione che manchi qualcosa. Ci troveremo infatti a passeggiare nel bar, nella discoteca, in un campo di bocce ma non potremo far nulla se non parlare con i personaggi indicati; una libertà maggiore e alcune azioni in più sarebbero state gradite rendendo il tutto meno noioso.

Stone
Camminando camminando…

Purtroppo quest’ultima emozione affiorerà ben presto complici anche dialoghi semplici e non particolarmente ispirati che fanno sorridere solo quando in campo entra qualche parolaccia; oltretutto non è possibile neanche velocizzarli e potrebbe rendere il tutto abbastanza frustrante. I walking simulator, essendo un genere di gioco particolare, per riuscire al cento per cento hanno bisogno di puntare tutto sull’empatia verso il protagonista rendendolo particolarmente simpatico o quanto più vicino a noi nei modi come nei sentimenti e purtroppo il protagonista di Stone ha poco mordente e le uniche cose per le quali sono riuscito ad apprezzarlo sono state la sua camminata e la possibilità di fargli fumare un bong, un po’ poco.

La colonna sonora è invece molto buona e potrebbe risultare ottima per gli amanti dell’hip hop e della techno così come il sonoro che risulta sufficientemente gradevole. I dialoghi sono tutti in inglese ma Stone propone i sottotitoli anche in italiano, un’ottima cosa visto che il fulcro del gioco è proprio la storia; quest’ultima senza tanti acuti ma comunque ben scritta. Un extra molto simpatico è la presenza di un cinema dove potremo vedere ben tre film completi: Sentimental Bloke, Night of the Living Dead e Story of the Kelly Gang ma ovviamente tutti sono in inglese e in una risoluzione talmente bassa che un video a 480p vi sembrerà il paradiso.

Insomma, questo Stone è il classico vorrei ma non voglio, un prodotto con buone idee ed alcune ottime scelte ma con fin troppi errori e cose buttate li così, senza cura… peccato davvero!

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Stone – Recensione
PRO
Storia senza tanti acuti ma ben scritta
Ottima colonna sonora e buon sonoro
Presenti sottotitoli in italiano
CONTRO
Alcuni luoghi troppo spogli e senza azioni da compiere
Dialoghi senza mordente e personaggio principale poco ispirato
Risoluzione dei film inseriti davvero bassa
5.5
Un progetto incompleto