Sunless Sea: Zubmariner Edition

Sunless Sea: Zubmariner Edition – Recensione

Nelle oscure profondità degli abissi si cela un mistero, una città perduta chiamata “la nuova Londra decaduta”. Le infide e pericolose acque marine si sono insediate dovunque, hanno pervaso l’ultimo barlume di terra rimasto immutato e lasciato che l’orrida nebbia potesse invece “sprofondare” limitando la vista dei poveri astanti. Un saggio uomo di provincia, una volta nella sua vita ha recitato: “la paura dell’ignoto è penetrante ed è sinonimo di smarrimento… una delle più grandi paure dell’essere umano”. Delle parole che risuonano nella mente delle persone rimaste in superficie a navigare in balia della morte. Una notte buia come tante, con solo qualche candela ad illuminare la via disseminata da “mostri”. Sunless Sea è un viaggio introspettivo, spaventoso e che non sembra avere alcuna remora a raccontare la vita di poveri malcapitati in un’epoca distorta dal tempo e dalla crudeltà dell’animo umano ormai macchiato dal sangue. La massima fonte d’ispirazione per il gioco è un certo H.P. Lovecraft, autore ottocentesco di opere letterarie terrificanti, al limite della comprensione umana.

In questi ultimi anni, il panorama videoludico ha creato una sorta di parabola “preziosa” attorno a storie e racconti incentrati sul culto dell’ignoto di Lovecraft. Sviluppatori che nel loro piccolo hanno contribuito a infoltire la schiera di “seguaci” dietro al ragazzo di Providence e proporre delle tematiche horror abbastanza surreali ed incentrate sulla psicologia interna dell’essere umano. Per quanto mi riguarda, è noto a tutti quanto io sia un piacevole appassionato della letteratura lovecraftiana e dunque tratto spesso – quasi in maniera inconsapevole – titoli che propongono una formula rivista dei racconti dello scrittore. Non proprio di recente, ho scritto la mia opinione riguardo a Lovecraft’s Untold Stories per Switch, un roguelike dal sapore insolito e che paventa una longevità pressoché invidiabile. Tuttavia, il gioco che è riuscito ad incarnare meglio lo spirito di Lovecraft, proponendo dei temi fortemente indirizzati all’investigazione del culto horrorifico con attorno creature abominevoli corrotte, è The Sinking City, opera a cura del team indipendente Frogwares ed uscito anche questa volta su console Nintendo Switch. Sappiate che non è mai facile valutare un gioco con delle tematiche così oscure e pragmatiche, poiché il lavoro dietro è davvero spropositato e può avere tante sfaccettature diverse. Infatti il panorama dedicato ai titoli indie ha visto l’approdo di tantissimi giochi a tema Lovecraft, rischiando quasi di stuccare il fan più affezionato per una proposta quasi sempre identica alle altre; è davvero difficile come tema, ma esistono fortunatamente delle buone eccezioni (come citato poc’anzi) che danno risalto ad una letteratura veramente interessante.

Sunless Sea – Zubmariner Edition è un gioco particolarmente atipico prodotto da Digerati e sviluppato da Failbetter games che proviene dalla serie Sunless, ossia una raccolta di titoli (perlopiù tre) che trattano un’ambientazione simile e collegata narrativamente. La versione definitiva di Sunless Sea (Zubmariner) non è propriamente recente, infatti il titolo è nato in un crowdfunding del lontano 2013. Adesso è in uscita anche su Nintendo Switch dal 23 aprile 2020, con comandi ridisegnati appositamente per la console e qualche miglioria grafica molto importante. Grazie al publisher abbiamo avuto l’occasione di provarlo in anticipo, così da poter dare finalmente un nostro giudizio in merito al titolo roguelike con tematiche inerenti al mito di Lovecraft.

Sunless Sea: Zubmariner Edition
La narrazione segue quindi questo libro di bordo con la possibilità di scegliere più azioni ed alternare dialoghi con storie davvero interessanti.

Approfondiamo una trama noir intrigante!

Le tematiche che impreziosiscono un titolo con una forte componente narrativa come quella succitata di Lovecraft sono diverse ed unite da una sottile linea invisibile rossa. La mitologia di Cthulhu non è per nulla semplice da comprendere: si tratta di un grande miscuglio eterogeneo di razze e credenze, un po’ come quella dei Dagoniani che vivono nell’oceano più “viscerale” ed in completa commistione con l’essere umano. Sunless Sea è, come abbiamo già detto precedentemente, un viaggio, una sorta di avventura con un’ottima componente narrativa che naviga nelle profondità del culto dell’ignoto. Questo pellegrinaggio viene scandito da svariate storie altisonanti, ma che comunque rispettano pedissequamente l’ambientazione lovecraftiana alle spalle. Gli sviluppatori hanno voluto dunque ricreare un luogo molto fedele a terre già viste nei libri dello scrittore horror e aggiungere con una buona maestria delle meccaniche di gameplay assai intriganti. Ciò che risalta immediatamente al primo avvio del gioco è la tonalità di colori scuri e mesti tipici di una storia “spaventosa”, accompagnate da alcune linee di dialogo pragmatiche e da velate citazioni al maestro dell’orrore. Il gioco però non è una vetrina di storie già lette o che possono ricordare qualcosa di sicuramente visto altrove, bensì è un terreno abbastanza protetto e specialmente originale in alcune trovate. Sunless Sea prosegue con una narrazione sottile, autoriale e che offre inoltre un’ambientazione steampunk dell’Era vittoriana.

Il titolo sviluppato da Failbetter games immerge le proprie trame narrative attorno ad un porto “sicuro” come quello della nuova “Fallen London”, città inglese decaduta a causa della dominazione del culto ancestrale. Non è presente una singola storia per personaggio, bensì tante sfaccettature che vengono consegnate al videogiocatore sotto forma di pillole da scovare durante l’avventura. Potremo quindi creare un nostro protagonista, selezionando anche uno dei tanti avatar bidimensionale a disposizione, e scegliere una delle tante linee narrative per dargli uno scopo definitivo (la quest principale da seguire), come può accadere banalmente in un gioco di ruolo con leclassi”. Ad esempio, una delle prime quest del gioco è quella di navigare nei porti limitrofi alla città di partenza come medico e di scoprire una cura per migliorare le sorti di alcuni pazienti importanti. Oppure scegliendo il ramo “poetico”, è richiesto andare alla ricerca delle ossa del padre per dargli una degna sepoltura. Ogni singola linea evolutiva di gioco offre un ventaglio molto ampio di situazioni diverse e quest secondarie da fare, visto anche la predominante componente ludica da roguelike di Sunless Sea – Zubmariner Edition. Il titolo segue la narrazione grazie ad un diario di bordo che funge da compendio per l’equipaggio e per il personaggio protagonista coinvolto nelle vicende. La mole di testi da leggere è davvero altissima, infatti non si finisce mai di comprendere le tante sotto storie che legano alcuni personaggi intravisti in alcune isole e la “lore” attorno all’ambientazione lovecraftiana.

Sunless Sea, prima di essere un buon videogioco con elementi roguelike, è un dispensatore di intrecci narrativi piacevolmente affascinanti. I tanti personaggi a nostra disposizione e le relative sottoclassi, un po’ come medico, poeta, capitano e filosofo,  danno origine ad una varietà di situazioni sempre alternative, aumentando esponenzialmente così la longevità del titolo. Il gioco non ha una durata facilmente stimabile, poiché dipende da quanto si voglia approfondire la storia di ogni personaggio creato. Tuttavia, per quanto mi riguarda, Sunless Sea può essere “concluso” (in più quest principali) all’incirca in una ventina di ore o poco più.

Sunless Sea: Zubmariner Edition
Ad inizio partita, sarà possibile poter scegliere un avatar che corrisponde ad un personaggio e creare la sua storia con la classe di appartenenza, in linea ad un classico RPG occidentale.

Ventimila leghe sotto i mari: alternativa survival

Per quanto la narrativa di Sunless Sea: Zubmariner Edition giochi a suo favore per tematiche approfondite e coinvolgenza, l’altro aspetto degno di nota è sicuramente il gameplay roguelike. Il gioco dopo aver scelto la propria main quest da seguire con la relativa classe di appartenenza, ti sottopone ad un bivio: navigare o comprare. Ovviamente non ti forza a scegliere, eppure sono due elementi molto importanti da fare proprio all’inizio, anche perché il gioco – se non si fosse capito – è un viaggio esplorativo survival mediante azioni navali. Il nostro compito è quello di scoprire nuove informazioni e soddisfare l’obiettivo principale a qualunque costo (anche combattendo), oltre che creare una ciurma per solcare i mari limitrofi a Fallen London. Incontreremo creature, pirati e qualunque forma marina distruttiva che vuole impedirci di portare a termine il nostro obiettivo. Un mondo che si rivolta contro l’essere umano senza alcuna apparente spiegazione e che non lascia adito ad alternative. Perfino i porti vicini sono ostili alla nostra presenza e non intendono instaurare un rapporto se non con quello monetario. Infatti per questo entra in gioco la “compra/vendita” di oggetti rinvenuti durante il tragitto, oppure le risorse necessarie per muovere il mezzo di trasporto navale.

Il gameplay, seppur un po’ diverso nelle meccaniche, mi ha ricordato un altro gioco provato dal sottoscritto, ovvero Barotrauma, che sfrutta appunto la navigazione e la gestione del mezzo di trasporto con le classi in chiave survival RPG. Diciamo che verosimilmente Sunless Sea si avvicina particolarmente a quest’ultimo titolo uscito su Steam, poiché è decisamente fondamentale la gestione delle risorse come cibo e carburante della nave. La navigazione è abbastanza essenziale e ben realizzata: un comando serve per gestire la velocità espressa in nodi e l’analogico sinistro per muovere rispettivamente il mezzo in mare. Durante il percorso troveremo anche dei nemici o mostri da uccidere, come abbiamo già detto. La meccanica di combattimento è altrettanto semplice, visto che attraverso un comando posizionato in un riquadro in basso è possibile selezionare le varie armi a disposizione per attaccare. Essendo in mare, la gittata del colpo (la ballistica) segue una sua andatura specifica e tendenzialmente fedele alla realtà, con un raggio d’azione dove colpire evidenziato in rosso. Ho trovato sotto questo aspetto i combattimenti in mare davvero soddisfacenti, anche se navigare e sparare richiede una certa concentrazione e abilità nello schivare gli attacchi nemici e allo stesso tempo evitare collisioni con la terraferma. Essendo un roguelike, una volta sconfitti si perde anche la partita con il classico permadeath: l’unico modo per salvare il personaggio, è quello di trovare alcuni oggetti per conservarne la memoria oppure – al termine della partita – scegliere cosa conservare per il prossimo personaggio da creare.

Il gioco ciclicamente continua dopo ogni morte, con la storia che tende quindi a ripetersi con la scelta del personaggio e la classe. La mappa di gioco è davvero grande e tutta da scoprire. Infatti non avremo sin da subito la possibilità di visionare tutte le isole, bensì dovremo navigare per scoprire le location e fare la conoscenza di nuove linee di dialogo molto importanti per l’obiettivo principale. Una meccanica di gameplay tipica di un titolo con tematiche lovecraftiane è la gestione del terrore, anche in questo caso è possibile morire a causa della troppa esposizione alla paura, scaturita dall’incontro con oggetti ancestrali o nemici antropomorfi. Bisogna sapere bilanciare la barra del terrore attraverso alcuni tomi o letture. Nel libro di bordo, oltre alla storia con le varie scelte multiple con le azioni da fare, è presente l’inventario della nave, le statistiche del mezzo e anche l’equipaggio. Richiamando il libro-opzione, il gioco automaticamente si ferma, come accade in uno strategico a turni, solo che in questo caso non avremo modo di controllare la nave ma solo di avviare dei dialoghi alternativi e di gestire l’inventario. Il testo ha un impatto davvero alto con le decisioni interne del gioco, non per niente anche attraverso delle “prove di salvezza” è possibile ingannare o rubare ad un personaggio, un po’ come in un gioco di ruolo o un’avventura grafica.

Sunless Sea: Zubmariner Edition
Il gameplay è condito da fasi di combattimento davvero interessanti e che sfociano da action a RPG.

Un’avventura testuale ben realizzata

Sunless Sea: Zubmariner Edition è un gioco davvero particolare, molto profondo e con una varietà di situazioni pressoché infinita. C’è veramente di tutto: dal gioco di ruolo classico occidentale, al roguelike, all’action gestionale, oltre all’esplorazione di una mappa letteralmente aperta. Sarebbe troppo riduttivo richiuderlo ad una sola categoria di genere, dunque è un titolo appassionante e soprattutto atipico, con una componente narrativa sbalorditiva e mai esasperante. Il sistema di gioco funziona anche in maniera retroattiva, ossia facendo delle partite una volta ogni tanto, terminando anche una quest principale (dopo aver fatto varie sessioni e conosciuto i luoghi più importanti) in sole poche ore, come se fosse un titolo gestionale simile nelle pretese a Civilization. Dal punto di vista tecnico, Sunless Sea si comporta davvero bene, presentando una grafica accattivante con tonalità cupe ed una visuale dall’alto senza la possibilità di zoomare in avanti. Il dettaglio non è altissimo, eppure sia in modalità portatile che fissa il gioco è godibile. La Zubmariner Edition, rispetto alla versione originale concepita nel 2013, aggiunge alcune isole e le relative quest per approfondire alcuni temi.

Il frame-rate è pressoché stabile, solo in alcune circostanze con troppi elementi su schermo tentenna. Inoltre il gioco su Switch non sfrutta né il touch-screen, né i comandi di movimento. La miglioria sostanziale è la veste grafica rivisitata e la nuova mappatura dei comandi dei Joy-con. Il comparto audio/sonoro è soddisfacente e con buone musiche ben inserite. L’unico problema che ho riscontrato è la mancanza di una localizzazione in italiano. I testi sono particolarmente complessi, quindi richiedono una buona conoscenza linguistica in inglese per essere seguiti.

Sunless Sea: Zubmariner Edition
Ad ogni morte, dovremo quindi scegliere se conservare la memoria del nostro vecchio personaggio o altri parametri importanti da trasportare nel prossimo protagonista, essendo un roguelike con il permadeath.

In conclusione, Sunless Sea di Digerati è un prodotto veramente lodevole, un lieve barlume dietro una fitta nebbia oscura. L’ambientazione lovecraftiana è superlativa, tocca vette inimmaginabili, nonostante venga proposta una storia per via testuale e non visiva come accadeva in The Sinking City, dove quest’ultimo oltre ad avere un intreccio narrativo piacevole, possiede un buon comparto grafico e stilistico. Tuttavia la mole di ore da approfondire, il gameplay atipico e variegato rendono Sunless Sea un gioco davvero grande, specialmente se consideriamo il suo sviluppo prettamente indipendente. Un titolo che è riuscito a strapparmi più di una volta il sorriso, grazie ad una narrativa anche sarcastica e divertente. L’ambiente cupo e orrorifico è molto stimolante. Un piccolo capolavoro che per gli appassionati di Lovecraft e dei roguelike alternativi non deve assolutamente mancare. Inoltre il gioco è disponibile sul Nintendo eShop al prezzo di 19,99 euro. Il rapporto qualità/prezzo è ottimo, si posiziona facilmente in quei titoli preziosi che presentano un valore aggiunto nella vostra libreria di Switch.

Sunless Sea: Zubmariner Edition
Sunless Sea: Zubmariner Edition – Recensione
PRO
Una buona scrittura alla base;
La narrazione è gestita interamente con dialoghi e scelte multiple;
Il gameplay atipico è divertente e godibile;
Comparto artistico buono;
Musiche apprezzabili.
CONTRO
Mancanza di una localizzazione in italiano;
Alcuni elementi gestionali sono difficili da digerire all'inizio.
9.2
Ottimo!