Curious Expedition Switch

Curious Expedition – Recensione

Ogni esperienza videoludica indipendente che contiene al suo interno una nuova rivisitazione di un genere come il roguelike ma con elementi atipici e specialmente efficaci, è di per sé un’interessante alternativa da non scartare a priori e da valutare con le giuste attenzioni. Ormai lo sappiamo benissimo, affacciarsi in un mare pieno di prodotti indie è abbastanza difficile e troppo selettivo: inserirsi nel giusto contesto proponendo una buona linea marketing intelligente, non è qualcosa da tutti, soprattutto se quei titoli che si intendono pubblicare assomigliano facilmente ad altri già visti. Il rapporto con i fan deve essere sempre vincolato da una reciproca “intesa virtuale”: in questo caso, ogni sviluppatore o creativo deve comunque disporre davanti a sé una buona e curiosa varietà di situazioni diverse presenti nel suo gioco, così da ingolosire lo spettatore e creare il comune effetto “hype” in vista dell’uscita. L’attuale panorama videoludico ha ultimamente proposto dei prodotti che vanno in stretto contatto con un’ottima componente letteraria, avvicinando maggiormente il gioco ad un’esperienza simile ad un libro o alla visione di un film al cinema. Ad esempio, negli ultimi mesi abbiamo visto l’uscita di un’opera in grado di superare il videogioco stesso e inserirsi nel mercato come un titolo graficamentevisionario e surreale”, ovvero Kentucky Route Zero. Perfino Florence, un gioco artistico dalla buona componente narrativa e con un trasporto emozionale non indifferente, è riuscito ad entrare in un mercato indie decisamente di nicchia e proporre qualcosa di realmente “nuovo e toccante”.

La varietà in un mercato ancora in continua espansione è fondamentale, da considerare inoltre anche un discreto rapporto qualità/prezzo che rende gli indie alla portata di chiunque. Tuttavia, in un gioco indie ciò che cerco principalmente non è il solo valore intrinseco (inteso come costo) dell’opera, bensì il contenuto possibilmente autoriale e originale. Un lavoro che possa quindi differenziarsi il più possibile da altri e rimanere ancora più impresso per trovate originali o di qualità elevata. Presentato nel 2015 per PC, Curious Expedition è un gioco indipendente particolarmente atipico ed intrigante, che mostra all’interno un processo creativo di notevole importanza e mescola elementi adventure roguelike ad una scrittura eccellente. Un tipo di gioco che è riuscito all’epoca a raccogliere in positivo svariati pareri della critica e del pubblico, facendosi così strada per un successivo seguito da parte del team emergente tedesco Maschinen-Mensch. Adesso finalmente, grazie all’appoggio di un grosso publisher come Thunderful, il primo Curious Expedition è disponibile su Nintendo Switch, in una forma identica all’originale e con qualche piccola miglioria strutturale del gameplay. Un gioco che si propone per chi è un vero amante delle storie avventurose e con intrecci tra personaggi in maniera decisamente polarizzante. Non avendo mai avuto l’occasione di provarlo in altre versioni, ho vissuto l’opera dal piglio narrativo in modo totalmente impreparato. Eppure, dopo aver provato il tutorial iniziale, mi sono immediatamente ricreduto: Curious Expedition è un titolo interessante, specialmente se siete vogliosi di testi da leggere e di trame ben assemblate.

Curious Expedition Switch
La mappa è esteticamente semplice ma piena di dettagli in pixel-art notevoli.

Il tocco creativo: esploratori del mondo emerso!

La componente narrativa in un roguelike non è uno degli  aspetti propriamente all’ordine del gioco. Anzi, normalmente si preferisce puntare al genere solo ed esclusivamente per il gameplay con qualche storia di contorno. Esistono però molte eccezioni e Curious Expedition rientra ampiamente in questa categoria, così come l’ottimo Exit the Gungeon (da me recensito a ridosso dell’uscita e che consiglio altamente) che riesce perfettamente a mitigare una buona storia di contorno già intrapresa con il precedente capitolo della serie ad uno stile frenetico e vivace tipico di un bullet hell. Il gioco sviluppato dal gruppo tedesco è un inaspettato ibrido che unisce in maniera significativa la componente gestionale RPG e la casualità di un roguelike. Una struttura che viene avvicendata quasi continuamente da una narrazione basata su dialoghi tra personaggi scritta molto attentamente e soprattutto si propone al mercato di Switch con una localizzazione in lingua italiana. Su quest’ultimo aspetto, l’unico problema è l’altalenante qualità delle traduzioni che spesso mostrano poca attinenza con la storia facendo perdere facilmente il filo del discorso. Una traduzione quindi a tratti superficiale, che purtroppo penalizza l’esperienza complessiva del gioco. Visto inoltre l’elevato numero di testi e la complessità di alcuni termini anglofoni, non è nemmeno giusto consigliare di giocare in lingua inglese. Badate bene che sono comunque dei piccoli dettagli che si possono tranquillamente risolvere con una patch risolutiva.

Curious Expedition è un meraviglioso viaggio esplorativo alla ricerca di zone selvagge e monumenti o antefatti antichi non ancora scoperti, guidato da figure non certamente insolite nel panorama storico mondiale dell’essere umano, come Darwin, Tesla o Marie Curie. Questi personaggi impreziosiscono notevolmente l’andatura di questo lungo pellegrinaggio che si svolge appunto nel diciannovesimo secolo, in un’epoca vittoriana dai forti rimandi steampunk e “progressisti”. All’inizio del gioco ci viene chiesto di scegliere uno dei sette protagonisti disponibili (ne potremo sbloccare comunque altri durante le nostre partite, non abbiate timore) e dar vita così all’avventura. Lo scopo del viaggio è vincere una grande scommessa composta da sei spedizioni contro altri quattro avversari, dove sarà necessario armarsi di buona pazienza e ottenere più fama esplorando o scoprendo vari oggetti sepolti. Una delle missioni principali riguarda infatti il ritrovamento della piramide dorata, luogo anelato da molti avventurieri e che nasconde un vasto segreto monetario: il suo raggiungimento, darà al gruppo maggior risalto nella contesa, così da permettergli di primeggiare ed arrivare al posto ambito per sbaragliare gli avversari. La vittoria si ottiene sommando diversi aspetti, come gli oggetti scoperti durante l’avventura, bonus esplorazione e alleati raccolti. Inoltre la scelta della mappa e quindi location da visitare per la spedizione è fondamentale per la riuscita del viaggio. Bisogna comunque fare un piccolo studio alle spalle per comprendere bene le meccaniche del gameplay e che affronteremo tra poco.

I dialoghi ricreati rendono il gioco maggiormente godibile e dall’ottima profondità, poiché possono essere enunciati attraverso una piccola sezione dedicata alla scelta multipla e in linea con il personaggio protagonista dell’avventura, con continue e mai esasperanti citazioni e riferimenti alla cultura scientifica e dei videogiochi. Il titolo offre anche un largo bagaglio a situazioni “stravaganti” e visionarie, senza però mai prendersi troppo sul serio e stemperando alcune atmosfere relative al gameplay totalmente focalizzate sul non morire. Dal punto di vista narrativo, Curious Expedition è una perla preziosa del panorama indipendente, che andrebbe giocato solo per scoprire i vari retroscena di vita legati ai protagonisti (infoltendo così il loro background) sbloccabili durante alcuni momenti particolari dell’avventura. In più, se nel nostro gruppo di viaggiatori è presente un artista o una fotografa, è possibile documentare la spedizione ed ottenere dei punti aggiuntivi da reclamare al termine del viaggio tornando a Londra, il luogo di partenza. Dopo aver ottenuto un buon quantitativo di ore di gioco, l’avventura tende purtroppo a ripetersi (come è giusto che sia, ricordo che è comunque un roguelike) e proporre dei dialoghi già visti con relative risposte o azioni.

Curious Expedition Switch
La ricerca di ogni spedizione non è mai ripetitiva (nelle prime ore iniziali) e offre una panoramica narrativa molto interessante.

Una buona progressione letteraria

La paura di smarrirsi e perdere tempo è sempre dietro l’angolo, così come la facilità impellente di morire (perdendo il personaggio) che avanza prepotente durante ogni singolo viaggio. Essendo un gestionale RPG ma con dei classici automatismi di un roguelike, il permadeath è uno dei tanti elementi presenti nel gioco e che gravita attorno al protagonista: la morte è quindi uno degli aspetti più importanti da tenere a mente, poiché la varietà di situazioni presenti in Curious Expedition portano anche ai livelli più bassi ad una grande difficoltà di manovra o di salvezza. La probabilità di rimanere vivi è molto piccola, dipende notevolmente dalle scelte prese nell’avventura, dai componenti aggiuntivi e da una dose di casualità chiamata fortuna. Ad esempio, per iniziare il viaggio è consigliato utilizzare come protagonista Charles Darwin, avendo di base un addestramento e una buona propensione a combattere. Di conseguenza anche ogni componente del gruppo ottiene o conferisce a sua volta, attraverso le abilità, dei vantaggi non indifferenti e che devono essere calcolati prima di iniziare il percorso esplorativo. Un personaggio come Marie Curie, che si focalizza maggiormente per una spedizione “pacifica”, può essere come Darwin un buon modo per iniziare il gioco senza avere troppe ripercussioni o affrontare delle dinamiche che solo successivamente tendono ad aggravarsi. I lunghi viaggi sono composti da movimenti quasi da punta e clicca nella mappa e da un riquadro che racchiude brevemente i giorni trascorsi dall’inizio della spedizione, l’equipaggio e l’armamentario in possesso. Avendo delle componenti fortemente gestionali, il recupero dell’energia della ciurma avviene tramite il ristoro notturno o mangiando del cibo e altri oggetti correlati. L’energia che serve per sopravvivere però in questo gioco viene intesa come sanità mentale, simile ad un altro titolo già recensito dal sottoscritto chiamato Lovecraft’s Untold Stories.

Nel gioco impazzire per sanità mentale bassa determina in maniera univoca il game over. La spedizione può essere composta da un massimo di cinque persone che è possibile aggiungere immediatamente, prima della selezione di una missione o durante il percorso reclutando selvaggi o animali da soma per il trasporto degli oggetti (ampliando così l’inventario non molto ampio alla partenza). Le location si ispirano a diversi ambienti già esistenti nella mappa reale del mondo, un po’ come le giungle selvagge della foresta amazzonica o il deserto africano. Ad esempio, nelle giungle è necessario avere come oggetto il machete per attraversare delle zone con un alto tasso di vegetazione. L’avventura si svolge per la maggior parte del tempo all’esterno, osservando la mappa di gioco: i terreni sono descritti da esagoni pixelati e con visuale rigorosamente dall’alto. In piccolo si animano gli omini che affronteranno le peripezie del luogo, con una linea tratteggiata viola che evidenzia i nostri futuri spostamenti. Questi movimenti sono indicati inoltre da un numero soprastante alla linea con i giorni effettivi per raggiungere quel punto. In base al terreno, pianeggiante, roccioso o simili, anche il viaggio subisce delle modifiche in quanto tempi di percorrenza. Il titolo richiede dunque un buon ragionamento da fare a monte, così da evitare di muovere il gruppo per troppo tempo senza fare una sosta o in luoghi dove è facile imbattersi in un nemico o animale feroce.

Il gameplay non si limita all’esplorazione, infatti quando incappiamo in un pericolo è possibile difendersi o attaccare attraverso una sezione interamente dedicata agli scontri. Il combattimento in Curious Expedition si svolge un po’ diversamente dal normale, ovvero utilizzando dei dadi. Una meccanica semplice ma alquanto interessante. Come avviene in un gioco di ruolo cartaceo, l’introduzione del lancio dei dadi serve principalmente al personaggio per superare una determinata azione o scontro che non può assolversi con le sole abilità. Per quanto riguarda scavalcare o superare una zona del terreno, il tiro dei dadi deve soddisfare il numero richiesto dall’azione. Ogni personaggio ha ovviamente un dado specifico, che può equipaggiare all’inizio di ogni spedizione. I combattimenti avvengono tramite una sequenza a turni molto classica: prima il gruppo e poi l’avversario, oppure viceversa. Se siete in possesso di armi specifiche, al calcolo dei danni dopo il tiro dadi vengono aggiunti uno o più punti. Ci vuole molto poco per comprendere questa meccanica di gioco, ma una volta padroneggiata a dovere il titolo risulta agli occhi del giocatore più divertente. L’animosità di Curious Expedition è data da uno stile di gameplay atipico, che racchiude tante declinazioni di generi molto vicini a quelli roguelike e li espande con estrema intelligenza.

Curious Expedition Switch
Lo scopo del gioco è ottenere più fama possibile durante una spedizione, così da vincere la gara con altri quattro concorrenti. Inoltre il raggiungimento della piramide dorata premia tantissimo, oltre che ad essere fondamentale per terminare la partita!

Un roguelike atipico e con forti elementi narrativi

L’avventura realizzata dal team tedesco Maschinen-Mensch è un viaggio difficile, condito da tante situazioni diverse e con un sistema del gameplay particolarmente azzeccato. Mai nulla di troppo banale o già visto, infatti per la sua uscita nel lontano 2015 ha fatto incetta di premi e lodi un po’ ovunque. L’approdo su Nintendo Switch non è quindi mancato ad arrivare e anche se con delle vesti non propriamente nuove il gioco si riesce facilmente a manovrare e apprezzare. Un altro aspetto decisamente di valore è la grafica in pixel-art curata nei dettagli e molto espressiva. Alcuni paesaggi, sia esterni che interni come la piramide dorata, sono suggestivi e realizzati perfettamente. Uno stile grafico di livello altissimo che è facilmente godibile anche in modalità portatile, dove infatti è possibile sfruttare alcune caratteristiche insite di Switch per giocare a distanza. Un viaggio che mi ha ricordato tanto un altro gioco simile, ossia The last Door, punta e clicca in chiave horror realizzato da The Game Kitchen. Dal punto di vista tecnico, il gioco ha qualche bug fastidioso che spezza, assieme ad alcune traduzioni italiane inesatte, il ritmo complessivo del titolo. Il frame-rate è pressoché costante e non evidenzia problemi di instabilità.

In conclusione, Curious Expedition è un roguelike gestionale particolare e che non rinuncia a farsi carico di un’ottima e trascinante componente narrativa, oltre ad un gameplay variegato ed interessante. Consigliato fortemente agli amanti del genere e a chi invece vuole provare un’esperienza indie davvero notevole. Sotto il punto di vista del comparto musicale/audio è gradevole e con delle buone sonorità. Si tratta comunque di un gioco difficile, dove la morte è sempre dietro l’angolo e nemmeno a livelli bassi sembra accompagnare il giocatore alla sopravvivenza. La longevità del titolo è più che ottima, può essere concluso relativamente intorno ad una decina di ore, ma gli obiettivi secondari sono così tanti che perfino dopo aver vinto la spedizione è possibile proseguire con un buon post-game. Il titolo è disponibile dal 2 aprile 2020 su Nintendo Switch al modico prezzo di 14,99 euro, inserendosi nel mercato con un buon rapporto qualità/prezzo in attesa del secondo capitolo previsto nell’arco del 2020.

Curious Expedition Switch
Il lancio dei dadi viene determinato dal numero dell’equipaggio che dispone di abilità specifiche e varia in base ad alcune caratteristiche.
Curious Expedition Switch
Curious Expedition – Recensione
PRO
Ottima narrativa ed intreccio tra personaggi;
Gameplay particolare, suggestivo e approfondito;
Pixel-art discreta;
Il gioco dispone di una buona longevità.
CONTRO
Qualche bug di troppo;
Traduzione italiana altalenante;
La complessità e difficoltà del gioco lo rendono estremante selettivo.
8.2
Che la spedizione abbia inizio!