SeaBed

SeaBed – Recensione

Questa recensione, che è dedicata soltanto ad un pubblico adulto, è molto interessante perché ci permette di fare una riflessione sul mondo dei videogiochi. Trovo interessante, infatti, vedere come le Visual Novel siano il miglior genere per sperimentare una serie di argomenti “spinosi” o difficili da gestire. Su Steam abbiamo moltissimi esempi in merito, ed oggi abbiamo l’occasione di parlare di uno di questi temi: l’omosessualità. Le Visual Novel sono probabilmente il settore videoludico in cui tale argomento risulta più interessante ed accattivante, vista l’enorme sezione narrativa o la voglia di alcuni team di sviluppo di “osare”. SeaBed fa parte di questo gruppo di progetti, e probabilmente merita l’attenzione dei videogiocatori che amano la narrazione.

SeaBed
All’interno di questa storia non tutte le protagoniste riusciranno a risolvere i loro problemi, ed alcune rischieranno di “cadere nel baratro”. Questa natura narrativa dolce-amara sarà apprezzata da alcuni giocatori.

SeaBed nasce come una Visual Novel, e si caratterizza da due fattori: la “triplice storia” e l’argomento base narrato. Il gioco propone tre storie ambientate in tre mondi differenti, ed a seconda del caso la protagonista principale cambia. Tutte e tre sono legate da uno stesso destino, ma due di queste sono reciprocamente innamorate (da qui nasce “l’argomento base“: il tema dell’omosessualità). La terza, invece, è importante per la sua capacità di fungere da “ponte” fra le due. SeaBed narra infatti una storia d’amore travagliata a causa di una serie di fattori surreali, che andranno scoperti col passare del tempo.

Diviso in vari capitoli, SeaBed si propone come una vera e propria “Visual Novel semplice“, nella quale il giocatore legge il testo senza alcuna possibilità d’interagire col mondo circostante. A differenza di altri titoli, però, il gioco propone un approccio molto più simile ad un libro. Se solitamente si è abituati ad un vero e proprio dialogo fra il proprio personaggio e la figura di turno, qui le immagini sono principalmente per dare enfasi allo sfondo, mentre le battute sono proposte come se fosse una qualsiasi opera letteraria. Di conseguenza, giocare a SeaBed equivale a concentrarsi sulla narrazione della storia. Essa sembra semplice, ma in realtà è intricata e complessa. Una volta affrontato il prologo, infatti, il gioco inizierà a rivelare il suo sviluppo, e non sarà spesso piacevole. Non voglio dire nulla in merito per evitare spoiler, ma vi basti sapere che in questa storia possono succedere tante cose strane, surreali ed abbastanza tristi.

Mi piacerebbe concentrarmi sul comparto estetico, in quanto mi permette di raggiungere un determinato aspetto del gioco. SeaBed propone svariate ambientazioni (alcune sono foto ritoccate, mentre altre sono veri e propri modelli 3D) ed una buona varietà di personaggi da scoprire ed incontrare. Oltre alle tre protagoniste, infatti, vi saranno anche altri personaggi che accompagneranno la vita delle tre protagoniste, che proveranno a risolvere i loro problemi più gravi. Questo mi permette di raggiungere uno specifico tema del gioco: il design dei personaggi e le immagini presenti in galleria. Il team di sviluppo ha dato vita a personaggi ben caratterizzati e spesso interessanti, ed i disegni proposti possono agevolare o meno l’immedesimazione narrativa. Il risultato finale è quindi estremamente soddisfacente, e credo vada apprezzato.

SeaBed
All’interno del gioco è presente una sezione aggiuntiva. Oltre alla storia, infatti, sono presenti delle “appendici” chiamate Tips. Queste rivelano altri dettagli sulla storia, e si sbloccano in molti modi.

Quali sono, però, i difetti di questo gioco? A dirla tutta abbiamo vari dettagli da sottolineare, e la loro incidenza può variare da persona a persona. Tralasciando l’assenza di un adattamento italiano, dal lato tecnico SeaBed tende a non spiccare: il touch screen non è sempre preciso e la funzione di saltare alcune scene di gioco andrebbe leggermente sistemata, in quanto potrebbe risultare più macchinoso del necessario. Quello su cui vorrei concentrare la vostra attenzione, però, è il comparto narrativo. Dopo aver finito la storia per due volte, posso dire che può piacere o non piacere in base a quanto il giocatore posa accettare o meno determinati elementi. SeaBed propone un racconto che può trattare elementi dark oppure difficili da digerire, e se il giocatore sta cercando una storia dai tratti verosimili… rimarrà abbastanza deluso da questo gioco. Come detto prima, dopo aver affrontato il prologo la storia inizierà a diventare complessa e contorta, in quanto saranno coinvolte realtà alternative e salti temporali (i quali possono, col tempo, risultare difficili da seguire). Quello che però vorrei focalizzarmi è anche il rapporto omosessuale fra due delle protagoniste principali. Questa Visual Novel ha infatti tematiche Yuri (termina giapponese per indicare relazioni omosessuali fra ragazze all’interno di Anime, Manga o altri media) e a dirla tutta l’approccio in merito non è per niente male… il problema è che – per quanto mi riguarda – la storia non riesce a focalizzarsi su precisi aspetti della loro relazione. Il rapporto fra le due protagoniste risulta interessante ma incapace di focalizzarsi su precisi aspetti, ma va detto che allo stesso tempo il gioco prova ad osare su altri aspetti proponendo scene decisamente pensate per un pubblico adulto. Nulla di particolarmente eccessivo, sia chiaro, ma rispetto ad altri giochi SeaBed riesce ad osare particolarmente bene. Ho apprezzato questo dettaglio, ma ci tengo ad avvisarvi che non sono presenti scene veramente “spinte”.

SeaBed
Questa è una delle scene più “spinte” del gioco, utile per mostrare la relazione fra le due protagoniste. Nota bene: non aspettatevi che questa scena prosegua molto: subirà infatti un taglio abbastanza drastico.

Concludendo, SeaBed fa parte di quel gruppo di Visual Novel che, indipendentemente da tutto, può essere o meno apprezzato. La storia risulta lenta e scorrevole, e propone una serie di elementi che non vanno per nulla tralasciati. Il comparto estetico è generalmente buono, mentre quello musicale lascia a desiderare. Purtroppo SeaBed non è un gioco adatto a tutti: la storia può non piacere, ed il lato tecnico del gioco può risultare poco accattivante. Comunque sia, credo vada elogiata la voglia del team di sviluppo di portare su Nintendo Switch un prodotto del genere, e non escludo che riuscirà a conquistare nuovi appassionati (anche perché, a differenza della versione PC, sono state aggiunte un paio di scene extra). Per quanto mi riguarda non credo che tutti riusciranno ad apprezzare questa storia… ma se siete ala ricerca di una Visual Novel con elementi diversi dal solito SeaBed farà sicuramente per voi!

SeaBed
SeaBed – Recensione
PRO
Comparto narrativo interessante...
Design estetico generalmente ben fatto
La natura completamente narrativa dona a SeaBed un approccio leggermente diverso rispetto altre Visual Novel
CONTRO
... ma può non piacere per svariate ragioni
Lato tecnico traballante
Assenza adattamento in italiano
7.6
Bello