Florence

Florence – Recensione

Si dice che l’amore non abbia confini e sia in grado di trascendere qualunque difficoltà od ostacolo. Eppure esiste un limite ben definito anche nelle storie d’amore, dove nella coppia non riesce più a splendere quell’antico bagliore chiamato “legame”, sostituito solamente dalla “tristezza”; indissolubile si scioglie come il cloruro di sodio nell’acqua, dando origine ad un composto omogeneo. La chimica e l’amore hanno una correlazione abbastanza stretta, così come nell’ultimo periodo i videogiochi e l’arte. I prodotti artistici, seppur di splendida fattura, non emergono nel panorama videoludico quanto quelli più improntati al gameplay, un semplice dato di fatto. Ne abbiamo parlato tantissime volte qui su GameScore.it: il videogioco non è mai stato così aperto come prima. Pensate un po’ agli anni novanta, un’epoca dove ancora esistevano delle convenzioni ben precise, esclusivamente dettate più da esigenze tecniche e riguardante il desiderio dei fan che da altri fattori. Non dimentichiamoci di come lo scenario indipendente abbia ampiamente soddisfatto l’attenzione e curiosità del grande pubblico e aperto delle nuove piste per il videogioco, così da creare un florido e sempre ricco catalogo di esperienze. Avventure che non si limitano al solo contesto, ma vogliono andare oltre: continua retorica, intrecci tra personaggi a carattere filosofico e riferimenti al passato artistico o letterario del nostro pianeta. Ormai può sembrare qualcosa di “normale” vedere tra l’uscita di un titolo e l’altro, un gioco che dedica interamente la sua funzione a raccontare una storia già delimitata e che non può essere per nulla controllata dal giocatore.

In un’era digitalizzata dove è richiesta una buona propensione all’uso della tecnologia e del web, un tweet o un messaggio vocale stanno logorando quello che prima poteva definirsi una semplice comunicazione verbale tra persone. In un mondo che si presta a distanziare sempre di più le relazioni fisiche con quelle digitali, nulla può essere dato al caso: eppure esistono delle ottime motivazioni ed eccezioni per affermare il contrario. Florence è il racconto appassionato e coinvolgente di due innamorati che si apprestano a stringere i loro affetti per vivere insieme. Un prodotto dalla grande espressione artistica e semantica, che attrae non solo per la vivacità della storia, bensì per il disegno animato da mani esperte in un contesto allorché spensierato e molto attuale. Le grigie distese del vuoto, sono assecondate da un contorno profumato e variopinto. Due cuori delicati e indistinguibili si mescolano con frenesia e anche confusione in un ambiente connesso dagli “distanziatori sociali”, come gli smartphone.

Annapurna Interactive, dopo averci regalato l’emozionante Kentacky Route Zero: TV Edition che noi stessi abbiamo premiato per il forte coraggio e l’ottima rappresentazione artistica, torna nuovamente con delicatezza proponendo al panorama videoludico della console ibrida Nintendo Switch Florence, gioco sviluppato da Mountain, team con a capo il lead designer di Monument Valley, Ken Wong. Un lavoro diametralmente opposto dal percorso del gioco pluripremiato della principessa Ida e dal gameplay colmo di enigmi ambientali sofisticati, ma che comunque strizza l’occhio per la grande varietà di soluzioni e la presenza di una buona componente artistica da fumetto stilizzato. Uscito il 13 febbraio 2020 sull’eShop Nintendo, il giorno prima di San Valentino, Florence è il nuovo titolo che quest’oggi andremo a raccontare attraverso viaggi metaforici ed artistici.

Florence
L’incantevole scia di Florence che segue la musica del suo amore!

Vita da adulti

Accade ormai molto frequentemente di rivedere i propri ideali ed alcuni momenti della nostra vita in un prodotto interamente videoludico, poiché dietro alla costruzione della storia ci sono persone normali come tutti noi fruitori. Un gioco che ha un carattere più personale e votato ad una narrazione quasi filmica, può non piacere ovviamente a chiunque. Eppure esistono delle varie eccezioni che invece riescono ad unire le persone sotto un unico messaggio, come nel caso di Florence la vita di coppia e la relazione d’amore. Un lavoro artistico, prima di essere un videogioco, che affronta tematiche come la crescita individuale e “la prima cotta” senza porre molti veli. Nell’avventura saranno diverse le occasioni per poter affrontare questioni come l’adolescenza, il rapporto con una madre molto apprensiva oppure il già citato spesso in produzioni cinematografiche colpo di fulmine. Una narrazione quasi sempre senza testo o dialoghi: le movenze ed alcuni riquadri sostituiscono le parole, lasciando sottintendere comunque una buona costruzione della storia attraverso le immagini. Quasi una dicotomia quella tra lo stile a fumetto e le animazioni da videogioco, che creano un contesto sempre variegato introducendo soluzioni davvero intriganti.

Una moltitudine di sequenze in pieno stile “pellicola” ci introduce una delle meccaniche proposte dal gioco per muoverci tra un fondale animato e l’altro. Una storia che scorre in maniera fluida sotto la nostra personale supervisione, ecco come potremmo definirla. Ovviamente la narrazione non cambia e non ci saranno delle scelte capaci di modificare così radicalmente il percorso della protagonista: un’unica strada, un unico finale. La storia vede l’intreccio della venticinquenne Florence Yeoh, asiatica da parte di madre. Un’interessante trasposizione della sua vita che travolge la narrativa in maniera alquanto stuzzicante. La sua quotidianità è scandita dallo scorrere del tempo attraverso un orologio analogico che noi stessi, giocatori, potremo muovere avanti o indietro per vedere la crescita costante della ragazza. Affettuosamente ricordo le vicende per telefono con la madre, che continua a chiederle “se ha trovato un ragazzo”. Un processo evolutivo caratteriale del personaggio che viene ampliato grazie alla presenza di colui che poi nelle successive vignette interattive sarà il suo futuro ragazzo, Krish, un musicista di violoncello. E dalla vita adulta in solitaria, adesso si passa quasi in maniera repentina a convivere con una persona che prima si era vista solamente suonare in alcune occasioni in un parco della città.

La storia si sussegue per altri 19 capitoli dopo il prologo con una durata abbastanza esigua e troppo tirata, ovvero all’incirca una trentina di minuti. Per quanto l’intreccio con i personaggi sia curioso ed avvincente, anche grazie alle vignette con questo stile a pastello e abbozzato con tantissimi colori, soffre di una durata non ottimale e sicuramente non avrebbe fatto male offrire al giocatore più strade alternative per conoscere le vicende e altre sfaccettature dei due innamorati.

Florence
Una delle tante vignette animate che creano un’atmosfera artistica davvero sublime.

Il racconto sbiadito di un pastello

Lo studio fatto dietro al gioco è qualcosa di espressivamente fenomenale, anche per l’effettiva poca durata. Le vignette artistiche restituiscono un senso di completezza e appagamento, che difficilmente vi stancherete di vedere. Comunque non si avrà modo di ripetere per una seconda volta l’avventura a causa della sua costruzione a binari, quindi qui si evidenzia la poca rigiocabilità del titolo. Se siete assidui fruitori di fumetti, Florence ricorda vagamente Blankets, un romanzo a fumetti di grande carattere e conosciuto tra i fan per la sua importanza della storia e il tratto “surreale”. Il gameplay, come ormai si sarà compreso, è davvero scarno e ridotto all’osso: esistono però alcune situazioni curiose, dove dovremo interagire con la protagonista per muoversi nello scenario. Ad esempio, i dialoghi tra personaggi sono sostituiti da queste grandi vignette colorate a tinta unica da comporre nei riquadri corrispondenti come un puzzle. In aiuto per alcune situazioni è possibile utilizzare i comandi di movimento con i Joy-con. I minigiochi con i sensori giroscopici non saranno molti, purtroppo. Tuttavia, in assenza della TV, potremo cimentarci al gioco in portatile con i comandi touch di Switch.

C’è da dire che il gioco sviluppato dal fresco Mountain era già uscito precedentemente in esclusiva temporale per la piattaforma Apple Arcade, come lo è stato per Mosaic. Dunque è abbastanza normale trovare delle funzioni, come in questo caso il touch-screen, già implementate di default, poiché sono storie concepite originariamente per il mondo degli smartphone. Ma ciò che invece premia distogliendo l’attenzione dalla durata e dalla poca presenza del gameplay è proprio la componente musicale magistrale. Florence ci immerge in un’opera artistica a tutto tondo: immagini suggestive e sequenze di pianoforte emozionanti. Un consiglio spassionato, qualora aveste l’occasione di giocare il titolo in questione, utilizzate le cuffie, oppure un buon impianto audio per TV. Un lavoro che merita veramente di essere ascoltato per l’ottima colonna sonora più che evocativa.

Florence
Il concept dietro ai disegni di Florence sono raccolti in una sezione chiamata “galleria” e da lì è possibile scorgere tantissime sfaccettature preliminari del gioco.

In conclusione, Florence è un’opera artistica quasi completa, con un trasporto emozionale non indifferente sia per la musica che per le immagini. Non dimentichiamoci inoltre del prezzo a cui viene venduto: a soli 5,99 euro è possibile passare mezz’ora attaccati alla console con un’esperienza davvero atipica per il contesto dei videogiochi, ma che deve essere premiata per lanciare il nuovo team di sviluppo di Ken Wong verso un panorama indipendente sempre più florido di idee e proposte. Non lasciatevi dunque perdere questa piccola perla, in attesa di altri giochi “artistici” di nota.

Florence
Esistono nel gioco tante situazioni diverse come minigiochi interattivi, i quali però non eccellono per logica e difficoltà.
Florence
Florence – Recensione
PRO
Livello artistico sublime;
Vignette interessanti con una buona distribuzione delle scale cromatiche di diversi colori;
Comparto musicale fenomenale;
Gameplay curioso...
CONTRO
Troppo breve;
La storia potrebbe raggiungere vette migliori , ma intrattiene comunque perfettamente (soggettivo);
... ma troppo semplice e con poche difficoltà.
8
Toccante