Deponia Doomsday

Deponia: il giorno del giudizio – Recensione

Concludere un lungo viaggio è sempre un’emozione unica, specialmente se questo è stato in grado di regalare una serie di momenti indimenticabili durante il nostro percorso. E’ questo il caso della serie di Deponia, opera che nel corso del tempo è riuscita a diventare il fiore all’occhiello del genere punta e clicca ed uno degli elementi più importanti del curriculum dei ragazzi di Daedalic Entertainment. Ora che il lungo processo di pubblicazione è terminato anche sull’ibrida Ninendo è arrivato il momento di tirare le somme ed analizzare quello che vuole essere un episodio “extra” della trilogia originale, fortemente pensato per accontentare i fan che hanno accompagnato Rufus in ogni sua avventura e che dunque desideravano un nuovo capitolo in grado di incastrarsi in quella che a conti fatti è una trilogia autoconclusiva (anche se sul finale è possibile aprire una serie infinita di dibattiti).

Vorremmo tanto parlarvi del finale di Addio Deponia, ed in effetti questo ci aiuterebbe anche a collocare al meglio questo ultimo Deponia: il giorno del giudizio all’interno dell’ecosistema nato dalla mente di quel geniaccio di “Poki“, ma per prevenire qualsiasi tipo di spoiler nei confronti di chi vi si affaccia per la prima volta sentiamo che sia giusto mantererci ad una certa distanza. Quello che, però, mi preme specificare è che con l’ultimo tassello del tris di giochi il tentativo di Rufus di salvare Deponia si era concluso in maniera piuttosto netta ed inequivocabile, rendendo pressocché impossibile la realizzazione di un vero e proprio sequel diretto. Da qui nasce l’esigenza di creare un titolo capace di inserirsi capillarmente all’interno di ciò che è già stato narrato, offrendo visioni alternative della realtà di riferimento e stuzzicando il giocatore con una quantità piuttosto elevata di spunti di riflessione, così come altrettante possibilità per la realizzazione di futuri nuovi episodi.

Deponia Doomsday
I fan di vecchia data riconosceranno sicuramente questo luogo!

Senza girarci troppo intorno, in Deponia: il giorno del giudizio aiuteremo Rufus in un viaggio attraverso le pieghe del tempo, muovendoci tra il passato ed il futuro in una nuova impresa per salvare il suo tanto amato “pianeta spazzatura”. Un escamotage che non solo si sposa perfettamente con le intenzioni del team di sviluppo, ma che offre anche un nuovo approccio al gameplay e dunque ancora una volta riesce a donare al gioco un piacevolissimo effetto novità. Se fino ad oggi l’esplorazione avveniva tra una location e l’altra, in mappe tendenzialmente dalle dimensioni generose, ora dovremo iniziare a ragionare anche su diversi livelli temporali. Per prendere confidenza con questo nuovo concetto è sufficiente lasciarsi trasportare dalle prime battute di gioco, questa volta possibilmente senza saltare l’utile (ai fini della trama) tutorial, durante le quali scopriremo che talvolta l’unico modo per risolvere certi enigmi ambientali è quello di viaggiare nel tempo e modificare a nostro piacimento il flusso degli eventi. Tutto questo avverrà grazie all’aiuto di McChronicle, un bizzarro scienziato che si aggiunge al cast della serie amalgamandosi alla perfezione con le personalità dei personaggi che ci hanno fatto divertire fino ad oggi.

C’è da dire che con Deponia: il giorno del giudizio Daedalic è riuscita a superarsi in numerosissimi fronti. Oltre alla suddetta particolarità del gameplay, sono state aggiunte diverse chicche in grado di deliziare i giocatori navigati e rifinire il già ottimo sistema di controllo. Per fare un esempio, l’approccio trial and error a volte tipico di questo genere di avventure è stato mitigato consentendo la raccolta di alcuni oggetti solamente dopo che questi assumono un senso logico, impedendo di riempire l’inventario di cianfrusaglie dalla dubbia utilità. Anche la schermata delle impostazioni è stata ampliata, e da ora al giocatore un maggior controllo su certe variabili che in precedenza ci avevano fatto storcere il naso, come ad esempio la possibilità di decidere se poter saltare i minigiochi od obbligare il giocatore a risolverli tutti per proseguire (se avete letto la nostra recensione su Addio Deponia potete immaginare quanto questa possibilità ci abbia fatto piacere).

Deponia Doomsday
Un’ordinazione poco impegnativa direi…

Ad arricchire alcune sezioni più action (leggasi alcune cut-scene) ci pensa l’introduzione di un simpatico meccanismo in stile quick time event, attraverso il quale al giocatore viene semplicemente richiesto di premere con insistenza un tasto del proprio controller. Una trovata interessante che avrebbe sicuramente giovato in corrispondenza di sezioni eccessivamente verbose, tenendo attiva l’attenzione del giocatore, ma che in Deponia Doomsday [nome originale di questo episodio NdR.] non trova una vera utilità visto che i dialoghi sono meno abbondanti rispetto al passato. In generale comunque, complice sia il ruolo del gioco nell timeline della serie sia un gameplay piuttosto saltellante, abbiamo avuto modo di constatare che nel complesso in questo nuovo episodio gli enigmi si fanno spesso da parte a favore di una componente narrativa che è più rilevante che mai. L’unico appunto che possiamo fare è di prestare molta attenzione a ciò che avviene a schermo, soprattutto durante le battute finali che tendono a scorrere più velocemente, per poter apprezzare al meglio tutti i colpi di scena messi in campo dall’autore. Dopotutto non è da escludere che serva una seconda run per poter comprendere alcuni passaggi decisamente articolati, ma vi garantiamo che ne varrà la pena.

Tra tante novità positive è giusto segnalare anche come in Deponia Doomsday abbiamo perso l’ottimo lavoro di dopiaggio italiano che era invece presente nella trilogia originale. Purtroppo eventi del genere possono accadere, soprattutto quando dietro non vi è lo sviluppatore o il publisher ma una semplice raccolta fondi. Nel nostro caso la campagna sul sito Eppella non ha raggiunto l’obiettivo prefissato, e dunque non ci resta altro che farcene una ragione.

Deponia Doomsday
Purtroppo non sempre i publisher sono in grado (o disposti) di farsi carico di tutti i costi di localizzazione.

Concentrandoci sulla versione Nintendo Switch del gioco, fortunatamente, non abbiamo molto da aggiungere rispetto quanto già detto nelle nostre recensioni precedenti. Continua a non essere presente il supporto al touch screen della console quando questa viene utilizzata in modalità portatile, ma visto l’ottimo lavoro svolto nella mappatura dei controlli in tutta onestà non ne abbiamo mai sentito la mancanza. Dopotutto ogni singolo scorcio offerto dal gioco è una gioia per gli occhi, grazie all’ottimo lavoro svolto nella caratterizzazione di fondali interamente realizzati a mano. A livello tecnico siamo anni luce lontani da quello svogliato porting di Fuga da Deponia, ma non possiamo nemmeno dire che il tutto sia stato ottimizzato alla perfezione. Permangono, purtroppo, alcuni bug minori che hanno causato durante le mie sessioni di test un totale di tre crash del gioco. In questo aiutano sicuramente i salvataggi automatici, che mi hanno salvato la vita in ciascuno di questi indesiderati eventi.

In aggiunta, esattamente come avveniva in Addio Deponia vi sono presenti alcune sbavature sul doppiaggio dei personaggi che parlano attraverso dei dispositivi elettronici, fortunatamente in questo episodio limitati ad una manciata di battute. Non poter godere della voce degli attori italiani che ci hanno accompagnati fino a qui è un vero peccato, e nonostante non sia necessariamente una mancanza grave (è bene comunque sottolineare come le voci inglesi, così come i testi italiani, siano di ottima qualità) questo dettaglio ci ha obbligati ad affezionarci da zero a Rufus ed alla sua strampalata ciurma

Deponia Doomsday
Purtroppo sta per accadere esattamente quello che sembra! Addio batuffolino!

A questo punto credo non ci sia altro da aggiungere, se non il consiglio spassionato di recuperare quella che speriamo non sia l’avventura conclusiva di una serie che abbiamo sinceramente amato alla follia. Nonostante qualche piccolo bug ed un prezzo di €19,99 forse troppo elevato rispetto a quanto è possibile spendere su altri lidi, riteniamo le versioni Switch di questi piccoli capolavori del genere punta e clicca un acquisto pressoché obbligatorio per gli amanti del genere. Nonostante gli sviluppatori ribadiscano come questo Deponia Doomsday sia perfettamente godibile anche come pacchetto stand-alone, noi riteniamo che per comprendere ogni sua minima sfaccettatura e soprattutto per essere sicuri che il gioco lasci un segno nel nostro cuore sia fondamentale aver prima portato a termine il primo tris di giochi. Un titolo consigliato davvero a tutti e che merita un posticino all’interno delle collezioni digitali di ogni proprietario di questa fantastica console che è Nintendo Switch!

Deponia Doomsday
Deponia: il giorno del giudizio – Recensione
PRO
Un titolo che i giocatori della trilogia originale non potranno non amare
Gameplay particolare che allontana il progetto dal "more of the same"
Comparto estetico di notevole fattura
Narrazione piacevole ed enigmi mai frustranti
CONTRO
Piccoli bug e qualche sporadico crash
Prezzo non allineato alle altre piattaforme
Il doppiaggio italiano sarebbe stato ancora una volta molto apprezzato
8.3
è davvero la fine?