Goodbye Deponia

Addio Deponia – Recensione

Dopo la sufficientemente lunga pausa tra Fuga da Deponia e Caos a Deponia, la serie con protagonista Rufus mette il turbo e conclude il suo percorso di pubblicazione anche su Nintendo Switch. E’ così che Addio Deponia, l’ultimo capitolo della prima trilogia firmata Daedalic Entertainment, arriva quasi in sordina sulle nostre piattaforme durante il periodo delle grandi abbuffate natalizie (la leggenda narra che nessuno si sia accorto della sua presenza nell’affollato eShop) pronta a portare a termine la lunga operazione di salvataggio del pianeta Deponia da parte di Rufus e della sua strampalata ciurma.

Ancora una volta, lo studio di sviluppo e pubblicazione tedesco bussa alle nostre porte con la consapevolezza di avere tra le mani un eccellente esponente del genere punta e clicca, ricco di enigmi ben pensati e con una trama non banale e capace di regalarci qualche sorriso ed interessanti colpi di scena. Noi, come di consueto, non potevamo perdere l’occasione per ripartire da dove ci eravamo lasciati durante l’analisi del secondo titolo della trilogia, ed è per questo che invitiamo chi possiede solamente la console ibrida firmata Nintendo (visto il prezzo di lancio qui pari a €19.99, decisamente elevato se rapportato a quello della raccolta completa disponibile altrove) di prendere seriamente in considerazione anche questo nuovo gioco.

Addio Deponia
Hey, ma io quei tre li conosco!!!!

Siamo ormai giunti alla terza recensione della trilogia, ed è per questo che inoltrarci troppo sulla trama di Addio Deponia potrebbe innescare qualche involontario spoiler su ciò che è accaduto nei precedenti episodi. Pur essendo consapevoli che il titolo ad oggi ha soffiato la bellezza di sei candeline, riteniamo opportuno concentrarci solamente sugli elementi funzionali all’analisi del gameplay del gioco, per questo vi rassicuriamo sul fatto che continuando la vostra lettura non vi verrà svelata alcuna informazione chiave della narrazione.

Nonostante gli sviluppatori rassicurino sul fatto che sia possibile godere di Addio Deponia anche come titolo stand alone, a termine avventura consigliamo caldamente a tutti i giocatori di presentarsi preparati alla soglia del tutorial (che ricalca come da tradizione i precedenti), anche perché come abbiamo già avuto modo di discutere largamente le prime due avventure di Rufus meritano assolutamente di essere vissute fino in fondo. Nonostante questo, il nostro amico menestrello farà di tutto per metterci in da subito a nostro agio, lanciandoci in rima alcune informazioni utili ad inquadrare gli avvenimenti che ci hanno portato a dover salvare Deponia per l’ultima volta.

Addio Deponia
Una coppia adorabile!

Conoscere già i rapporti tra i diversi personaggi è a mio avviso molto importante anche per apprezzarne l’evoluzione che questi hanno avuto nell’arco delle loro esperienze passate. Se fino ad oggi il cuore di Gal ha sempre faticato ad accettare i pressanti corteggiamenti di Rufus, in occasione di Addio Deponia constatiamo con piacere che questo si è finalmente sciolto e che gli scambi di battute tra i due iniziano a farsi più dolci. In ogni caso Rufus rimane il solito pasticcione di sempre e senza alcuna sorpresa il giovane finirà ancora una volta per dover rimettere insieme i pezzi di un pianeta ormai prossimo alla distruzione. L’elemento narrativo principale di Addio Deponia ci viene svelato dopo circa un’ora di gioco, giusto nel momento in cui avremo (ri)preso confidenza con il sistema di controllo tradizionale della serie. Dopo alcune vicende che non vi svelerò, Rufus si ritroverà clonato in tre copie perfette (si fa per dire) di sé stesso, a ciascuna delle quali verrà affidato un compito tutt’altro che secondario: ritrovare Gal, salvare Deponia e raggiungere Elysium.

Questa simpatica, ed altrettanto funzionale, trovata ha permesso non solo a questo nuovo capitolo di non suonare come un semplice “more of the same” ma anche di contenere in un certo senso l’esplorazione delle ambientazioni, che in questa occasione sono molto più semplici da gestire che in passato. E’ così che la funzione di viaggio rapido vista in Caos a Deponia non ha più senso di esistere, ma viene rimpiazzata da una praticissima interfaccia attraverso la quale il giocatore può velocemente prendere il controllo di uno dei tre Rufus in qualsiasi momento egli voglia. Non solo, attraverso alcune intelligenti trovate è possibile anche far incontrare tra loro i tre cloni, permettendogli di conseguenza di scambiarsi gli oggetti presenti nel proprio inventario.

Addio Deponia
Ben tre Rufus scateneranno ogni tipo di pandemonio in questo capitolo finale della trilogia di Deponia.

A questa quanto semplice ma stravolgente novità, si affiancano alcune feature aggiuntive capaci di rinfrescare la formula di un gameplay già ottimo. E’ così che esplorando gli ambienti è possibile imbattersi in apprezzati collezionabili, che sbloccano alcuni bozzetti di Ornitorincos, ed avanzando nella trama ci troveremo a risolvere anche piacevoli minigiochi. Questi, stranamente, possono però essere completamente skippati dal giocatore che si ritrova bloccato nella loro risoluzione, trovata che anche se da un lato aiuta coloro che si trovano in difficoltà dall’altro fa completamente perdere il senso di questi intermezzi. Avremmo forse preferito un sistema di aiuti, o piuttosto dei minigiochi meno criptici, piuttosto che iniziare a mettere in moto il nostro pensiero laterale consapevoli che alla prima difficoltà sarebbe stato possibile arrendersi e proseguire oltre. Discorso diametralmente opposto per i classici enigmi da risolvere dando sfogo alla nostra fantasia, che non risultano mai troppo complessi (fatta eccezione per un paio di occasioni, ma ovviamente il tutto è soggettivo) e soprattutto fini a sé stessi.

Spostando i riflettori sulla versione dedicata a Nintendo Switch, sembra che Daedalic abbia fatto un minuscolo passo indietro per quanto riguarda la qualità del porting. Seppure in linea generale tutto fila liscio, abbiamo riscontrato qualche lieve incertezza nella gestione degli hotspot (“illuminabili” mediante la pressione dell’analogico destro), che non sempre rappresentano al meglio lo stato della scena attuale. Niente di allarmante, sia chiaro, visto che avvicinandosi ad uno di questi “falsi segnaposto” Rufus non è in grado di interagirci. Discorso meno felice per quanto riguarda la presenza di un grosso bug che mi ha obbligato a riavviare un salvataggio precedente (fortunatamente è presente il salvataggio automatico ma è sempre bene ricorrere quanto più spesso ai salvataggi manuali, creandone possibilmente molteplici).

Addio Deponia
Un discorso che passerà alla storia!

Graficamente siamo per l’ennesima volta di fronte ad un ottimo lavoro, con ambientazioni molto variegate ed animazioni in grado di rappresentare al meglio la personalità di ciascun personaggio dell’avventura. La percezione è di essere di fronte al perfezionamento di un ecosistema che risulta ben amalgamato ed in grado di far sentire il giocatore sempre a suo agio, senza che questo rischi mai realmente di perdersi durante l’esplorazione. Anche il sonoro è di ottima qualità, impreziosito ancora una volta da un validissimo doppiaggio in italiano. Peccato solamente per i dialoghi che intercorrono tra i personaggi e le guardie dell’Organon, le quali parlano attraverso una voce metallica i cui livelli sonori sembrano essere stati settati talmente male da dare quasi fastidio. Tale problema non è limitato alla localizzazione italiana ma anche alle voci inglesi, sintomo che forse il problema non è stato introdotto nella fase di doppiaggio e che probabilmente è conseguenza di un filtro audio mal gestito.

Al netto di ciò, possiamo dirci comunque estremamente soddisfatti di essere riusciti a godere dell’intera trilogia di Deponia sulla piccola ibrida di mamma Nintendo, che si è prestata molto bene ad accompagnarci nelle circa dieci ore di partite mordi e fuggi necessarie a portare a termine questo terzo episodio. C’è comunque da ricordarvi che il prezzo del biglietto non è proprio dei più economici, visto che l’intero pacchetto senza sconti viene a costare la bellezza di circa 80 euro, per cui sta a voi decidere se mettere mano al portafogli fin da subito o aspettare il sempre più probabile sconto.

Goodbye Deponia
Addio Deponia – Recensione
PRO
Gli enigmi scorrono lisci ed il gioco è meno dispersivo...
Doppiaggio italiano ancora una volta di ottima qualità...
Minigiochi che spezzano il ritmo...
Ambientazioni ben riprodotte.
Apprezzata la presenza di collezionabili.
CONTRO
... anche se ci sono alcuni bug fastidiosi!
... escluse le voci "metalliche" dei soldati dell'Organon (problema riscontrato anche con audio inglese)!
... avremmo forse preferito che la loro risoluzione fosse obbligatoria!
7.8
Non c'è due senza tre!